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Alfabetica [« »] equilibrato 2 equilibrio 2 equine 1 era 120 eran 10 erano 14 eravamo 1 | Frequenza [« »] 136 al 128 da 121 mi 120 era 109 dei 107 nel 93 alla | Lorenzo Viani Le chiavi nel pozzo Concordanze era |
Cap.
1 Dis| respirava e lavorava.~O era lo studio metodico, paziente, 2 Dis| solo si raccapezza. Oppure era la composizione avveduta, 3 Dis| Corriere della Sera. Oppure era il susseguirsi di centinaia 4 Dis| voleva spiegare che egli non era là, con loro, e che si curava 5 Dis| soggetti. Vedete questo? Era bello, tronfio per il gran 6 Dis| tronfio per il gran bere, era come laccato e, a forza 7 Dis| psichiatrica. No! Shakespare non era un clinico, come non lo 8 1| qui?~– O me lo dica lei? C'era un deposito per una pazzia, 9 4| orazioni per i morti.~S'era perso il Filori con tutta 10 6| fratello, suonatore di violino, era stato internato nel manicomio 11 6| entrò in casa, la tavola era apparecchiata e benedetta 12 6| una sacchetta nera dove c'era insaccato il violino. Il 13 6| risalgo al Monte.~Il Manicomio era su d'un ripidissimo monte.~– 14 7| che dava il tono più forte era il Profeta celato d'ombre, 15 7| Il profeta era nuovo alla ossessionante 16 8| oscura~chè la diritta via era smarrita.~ ~Finita la terzina 17 8| lesse:~ ~E quanto a dir qual'era è cosa dura.~ ~– Il Carso, 18 8| L'uomo che era uno dei tanti scampati dalla 19 8| agli increduli che là egli era stato colto da breve pazzia 20 8| legalizzate.~ ~E quanto a dir qual'era è cosa dura~questa selva 21 8| fermamente convinto che egli era pazzo, sgattaiolò le scale 22 8| mi ragguagliò che egli era della classe del '893, trentacinque 23 8| carne, vino. Il terzetto era: due guardie travestite 24 8| non essere. – Il pazzo s'era alzato, aveva sceso le scale 25 8| freddo. L'identico libro era aperto alle medesime pagine, 26 11| CONDANNATO A MORTE~ ~ ~ ~Com'era?~Di cera?~Un San Lazzaro 27 12| alla rastrelliera.~– Chi era?~– Un capo vuoto.~COMPARSA 28 28| Il Barone Dresdde era giunto al paese, in cui 29 28| avesse la coda di legno. Era il Barone Dresdde in carne 30 28| nientemeno che il Barone Dresdde era gobbo.~– Pitta m'ingolli 31 28| Pitta m'ingolli se ci credo. Era dritto come un palo di telegrafo.~– 32 28| dei ragazzi. Il balaimme era tanto unto e liso che faceva 33 28| voltarono, il Barone Dresdde era già alla prima bilancia, 34 28| tra le mani annodate, non era scorto da nessuno e poteva 35 28| commentò l'accattarotto che gli era vicino.~– Lo so, ma non 36 28| piazza del mercato dove c'era la Camera del Lavoro, ma 37 28| esecutiva camerale dicendo che c'era dei gobbi morali che volevano 38 28| caffè notturno, e la mattina era ridotto come un gelato. 39 28| locali camerali.~Una rivolta era scoppiata nel paese, i camerali 40 28| sparassero ovunque. La forza si era barricata nella caserma, 41 28| duolo.~Il calzolaio gobbo era fra gli indiziati e una 42 28| aveva veduto nulla. Ma c'era il Barone Dresdde che aveva 43 28| il tavolone della difesa era zeppo d'avvocati, le famiglie 44 29| Il cavaliere Grotta era il cavaliere per antonomasia. 45 29| l'unico che si voltasse era il Cavaliere Grotta. Chi 46 29| Cavalier Grotta.~Quel giorno era indomenicato anche il Cavaliere 47 29| giostrava coi bussolotti, ed era illusionista, ed aveva il 48 29| aveva il tatto magico, ed era zuppo marcio di delirio 49 29| avrebbe dilupato un bue quando era affamato. Quel giorno «non 50 29| davanti a uno stallaggio ove era esposta l'effige del Santo 51 29| Il Cavaliere Grotta era addottrinato in negromanzia, 52 29| di chiavica. Mangiazzuppe era sempre là ad attendere il 53 29| suo principale, dal quale era trattato come i buffoni 54 29| buffoni alle corti, poi c'era «Pinella», un rivenditore 55 29| il capo di un uomo. Poi c'era «Merendone» che aveva un 56 29| minaccie di un gendarme era preso da un tremito e rivelava 57 29| tutto l'argine del Serchio c'era una tale fungaia di gobbi 58 29| e i gobbi la manferina. Era tutto un: Balla te che ballo 59 29| sotto quel peso morì, ma era diventato dritto come un' 60 29| solo perchè Mangiazzuppe era passato al nemico facendosi 61 29| quando ci transita la volpe; era il cavaliere Grotta che, 62 30| ma gobbo legittimo non era perchè prima di quel maledetto 63 30| maledetto ruzzolone egli era dritto come un palo, ergo 64 30| negli stallaggi Oscarvilde era stato qualcosa, lo attestavano 65 30| facesse giorno, il cielo era sempre tutto vellutato di 66 30| Che Giacomo Leopardi era uno del nostro stato ce 67 30| devi disvelare al volo chi era Oscarvilde.~– Oscarvilde 68 30| Oscarvilde.~– Oscarvilde era uno che gli prendeva il 69 30| povero stalliere che si era approssimato al loro tavolo – 70 30| come tratta Leopardi perchè era un povero infelmo e defolme 71 30| perdonargli mai a Leopardi che s'era innamorato solo andasse 72 30| occhio. Oscarvilde soltanto era rimasto seduto e aveva detto 73 30| della Camera del lavoro c'era giustamente il Panteom delle 74 30| celebrità Italiane e Manzoni era proprio collocato tra il 75 30| una diecina di anni non era rimosso c'era attrappata 76 30| di anni non era rimosso c'era attrappata una tarantola 77 30| Soltanto Oscarvilde non s'era mosso dal tavolo onde Varese 78 30| con quella ruggine che c'era tra di loro, Varese e Oscarvilde 79 30| gamba azzoppita, che gli era diventata come un tronco 80 30| più la scarpa: l'altra s'era già impolpata di strame.~– 81 30| a una crescenza che gli era buttata all'anguinaglia 82 30| dicevano la zoppa perchè era zoppo il suo marito, ma 83 30| quattrini come rena.~Varese era ubriaco fradicio.~ ~*~* *~ ~ 84 30| giorno il povero Oscarvilde era come tramutato da un tremendo 85 30| proprio sulla calvaria gli c'era buttato un tumore maligno 86 30| fermati Varese, ma maligno com'era mi fece proseguire e giunto 87 31| come un lumicino nero nero (era quello del cimitero) le 88 37| che avviene volta volta, o era meglio fosse rimasto uovo, 89 47| TESTAREGGI~ ~ ~ ~Dov'era la caserma di San Benigno, 90 47| grande fatica che il testone era più largo del berretto, 91 47| fatelo muovere – la voce era venuta come di sotto terra, 92 47| Testareggi.~Quando Testareggi era condotto a fare scuola a 93 47| Testareggi toccò il ceppo dov'era imperniato il piede che 94 47| non sapevo mica quel che era, era un sacco di granturco – 95 47| sapevo mica quel che era, era un sacco di granturco – 96 51| spolpato come un chiodo, era avvoltato in un vestito 97 51| comincia la storia.~La Sdrenita era rimasta pietrificata nel 98 51| paleo, su per le fosse, c'era grimo e lo peluccavano le 99 52| Bravo Spara Orsi!~Spara Orsi era un vecchio asciutto come 100 52| secondo Spara Orsi, quella non era una compromissione politica.~ 101 52| di una chiesa cuspidale v'era un mosaico che mandava bagliori 102 52| di schiavine.~Il mosaico era tanto alto che Spara Orsi 103 52| Orsi.~Una notte mentre egli era in quel turbamento di coscienza, 104 52| transigere.~Nel frattempo s'era levata la luna che trapelava 105 52| abbottacciato di vino com'era in un'osteria di campagna, 106 52| Una scarpa di Spara Orsi era slegata. Per rilegarla egli 107 52| accorto che una mia scarpa era sciolta, mi son seduto, 108 52| tempio di Monte fiorito era rincotto dall'afa estiva, 109 52| Seduto su di un muricciolo c'era un vecchietto segaligno 110 53| e ci voglio morire!~Egli era nato nella cella Firenze 111 53| quella carne martirizzata c'era una scintilla a cui spettava 112 53| che, presso a poco, egli era come tanti altri, se non 113 53| gli altri. Il suo animo era volto sempre al luogo in 114 53| volto sempre al luogo in cui era nato: ossessione, fissazione, 115 53| strascicato nella cella ove era nato. Fino a che il delirio 116 53| degli annegati. La madre era già alla porta del carcere 117 53| liberarono la mattina e la sera era già precipitato nel delirio 118 53| ripugnante, e lo riportarono dove era nato.~ ~*~* *~ ~Oggi, 119 53| fondo, sul cuore marmato c'era la toppa bianca quadra col 120 54| se l'erba dell'Ascensione era fiorita. In questi luminosi