Cap.

  1 Dis|            respirava e lavorava.~O era lo studio metodico, paziente,
  2 Dis|         solo si raccapezza. Oppure era la composizione avveduta,
  3 Dis|        Corriere della Sera. Oppure era il susseguirsi di centinaia
  4 Dis|       voleva spiegare che egli non era , con loro, e che si curava
  5 Dis|           soggetti. Vedete questo? Era bello, tronfio per il gran
  6 Dis|          tronfio per il gran bere, era come laccato e, a forza
  7 Dis|   psichiatrica. No! Shakespare non era un clinico, come non lo
  8   1|         qui?~– O me lo dica lei? C'era un deposito per una pazzia,
  9   4|            orazioni per i morti.~S'era perso il Filori con tutta
 10   6|    fratello, suonatore di violino, era stato internato nel manicomio
 11   6|           entrò in casa, la tavola era apparecchiata e benedetta
 12   6|          una sacchetta nera dove c'era insaccato il violino. Il
 13   6|     risalgo al Monte.~Il Manicomio era su d'un ripidissimo monte.~–
 14   7|         che dava il tono più forte era il Profeta celato d'ombre,
 15   7|                         Il profeta era nuovo alla ossessionante
 16   8|          oscura~chè la diritta via era smarrita.~ ~Finita la terzina
 17   8|       lesse:~ ~E quanto a dir qual'era è cosa dura.~ ~– Il Carso,
 18   8|                         L'uomo che era uno dei tanti scampati dalla
 19   8|         agli increduli che  egli era stato colto da breve pazzia
 20   8| legalizzate.~ ~E quanto a dir qual'era è cosa dura~questa selva
 21   8|       fermamente convinto che egli era pazzo, sgattaiolò le scale
 22   8|             mi ragguagliò che egli era della classe del '893, trentacinque
 23   8|           carne, vino. Il terzetto era: due guardie travestite
 24   8|           non essere. – Il pazzo s'era alzato, aveva sceso le scale
 25   8|           freddo. L'identico libro era aperto alle medesime pagine,
 26  11|       CONDANNATO A MORTE~ ~ ~ ~Com'era?~Di cera?~Un San Lazzaro
 27  12|           alla rastrelliera.~– Chi era?~– Un capo vuoto.~COMPARSA
 28  28|                  Il Barone Dresdde era giunto al paese, in cui
 29  28|           avesse la coda di legno. Era il Barone Dresdde in carne
 30  28|   nientemeno che il Barone Dresdde era gobbo.~– Pitta m'ingolli
 31  28|       Pitta m'ingolli se ci credo. Era dritto come un palo di telegrafo.~–
 32  28|           dei ragazzi. Il balaimme era tanto unto e liso che faceva
 33  28|       voltarono, il Barone Dresdde era già alla prima bilancia,
 34  28|          tra le mani annodate, non era scorto da nessuno e poteva
 35  28|    commentò l'accattarotto che gli era vicino.~– Lo so, ma non
 36  28|          piazza del mercato dove c'era la Camera del Lavoro, ma
 37  28|   esecutiva camerale dicendo che c'era dei gobbi morali che volevano
 38  28|       caffè notturno, e la mattina era ridotto come un gelato.
 39  28|       locali camerali.~Una rivolta era scoppiata nel paese, i camerali
 40  28|    sparassero ovunque. La forza si era barricata nella caserma,
 41  28|          duolo.~Il calzolaio gobbo era fra gli indiziati e una
 42  28|           aveva veduto nulla. Ma c'era il Barone Dresdde che aveva
 43  28|           il tavolone della difesa era zeppo d'avvocati, le famiglie
 44  29|                Il cavaliere Grotta era il cavaliere per antonomasia.
 45  29|            l'unico che si voltasse era il Cavaliere Grotta. Chi
 46  29|       Cavalier Grotta.~Quel giorno era indomenicato anche il Cavaliere
 47  29|       giostrava coi bussolotti, ed era illusionista, ed aveva il
 48  29|          aveva il tatto magico, ed era zuppo marcio di delirio
 49  29|     avrebbe dilupato un bue quando era affamato. Quel giorno «non
 50  29|       davanti a uno stallaggio ove era esposta l'effige del Santo
 51  29|                Il Cavaliere Grotta era addottrinato in negromanzia,
 52  29|          di chiavica. Mangiazzuppe era sempre  ad attendere il
 53  29|          suo principale, dal quale era trattato come i buffoni
 54  29|          buffoni alle corti, poi c'era «Pinella», un rivenditore
 55  29|          il capo di un uomo. Poi c'era «Merendone» che aveva un
 56  29|            minaccie di un gendarme era preso da un tremito e rivelava
 57  29|       tutto l'argine del Serchio c'era una tale fungaia di gobbi
 58  29|            e i gobbi la manferina. Era tutto un: Balla te che ballo
 59  29|           sotto quel peso morì, ma era diventato dritto come un'
 60  29|           solo perchè Mangiazzuppe era passato al nemico facendosi
 61  29|       quando ci transita la volpe; era il cavaliere Grotta che,
 62  30|             ma gobbo legittimo non era perchè prima di quel maledetto
 63  30|           maledetto ruzzolone egli era dritto come un palo, ergo
 64  30|         negli stallaggi Oscarvilde era stato qualcosa, lo attestavano
 65  30|           facesse giorno, il cielo era sempre tutto vellutato di
 66  30|               Che Giacomo Leopardi era uno del nostro stato ce
 67  30|         devi disvelare al volo chi era Oscarvilde.~– Oscarvilde
 68  30|           Oscarvilde.~– Oscarvilde era uno che gli prendeva il
 69  30|            povero stalliere che si era approssimato al loro tavolo 70  30|        come tratta Leopardi perchè era un povero infelmo e defolme
 71  30|   perdonargli mai a Leopardi che s'era innamorato solo andasse
 72  30|        occhio. Oscarvilde soltanto era rimasto seduto e aveva detto
 73  30|          della Camera del lavoro c'era giustamente il Panteom delle
 74  30|       celebrità Italiane e Manzoni era proprio collocato tra il
 75  30|            una diecina di anni non era rimosso c'era attrappata
 76  30|          di anni non era rimosso c'era attrappata una tarantola
 77  30|          Soltanto Oscarvilde non s'era mosso dal tavolo onde Varese
 78  30|           con quella ruggine che c'era tra di loro, Varese e Oscarvilde
 79  30|           gamba azzoppita, che gli era diventata come un tronco
 80  30|           più la scarpa: l'altra s'era già impolpata di strame.~–
 81  30|            a una crescenza che gli era buttata all'anguinaglia
 82  30|           dicevano la zoppa perchè era zoppo il suo marito, ma
 83  30|        quattrini come rena.~Varese era ubriaco fradicio.~ ~*~*   *~ ~
 84  30|        giorno il povero Oscarvilde era come tramutato da un tremendo
 85  30|       proprio sulla calvaria gli c'era buttato un tumore maligno
 86  30|     fermati Varese, ma maligno com'era mi fece proseguire e giunto
 87  31|        come un lumicino nero nero (era quello del cimitero) le
 88  37|         che avviene volta volta, o era meglio fosse rimasto uovo,
 89  47|               TESTAREGGI~ ~ ~ ~Dov'era la caserma di San Benigno,
 90  47|       grande fatica che il testone era più largo del berretto,
 91  47|           fatelo muovere – la voce era venuta come di sotto terra,
 92  47|      Testareggi.~Quando Testareggi era condotto a fare scuola a
 93  47|      Testareggi toccò il ceppo dov'era imperniato il piede che
 94  47|           non sapevo mica quel che era, era un sacco di granturco –
 95  47|          sapevo mica quel che era, era un sacco di granturco –
 96  51|           spolpato come un chiodo, era avvoltato in un vestito
 97  51|    comincia la storia.~La Sdrenita era rimasta pietrificata nel
 98  51|          paleo, su per le fosse, c'era grimo e lo peluccavano le
 99  52|       Bravo Spara Orsi!~Spara Orsi era un vecchio asciutto come
100  52|     secondo Spara Orsi, quella non era una compromissione politica.~
101  52|          di una chiesa cuspidale v'era un mosaico che mandava bagliori
102  52|           di schiavine.~Il mosaico era tanto alto che Spara Orsi
103  52|        Orsi.~Una notte mentre egli era in quel turbamento di coscienza,
104  52|        transigere.~Nel frattempo s'era levata la luna che trapelava
105  52|          abbottacciato di vino com'era in un'osteria di campagna,
106  52|           Una scarpa di Spara Orsi era slegata. Per rilegarla egli
107  52|         accorto che una mia scarpa era sciolta, mi son seduto,
108  52|            tempio di Monte fiorito era rincotto dall'afa estiva,
109  52|       Seduto su di un muricciolo c'era un vecchietto segaligno
110  53|           e ci voglio morire!~Egli era nato nella cella Firenze
111  53|        quella carne martirizzata c'era una scintilla a cui spettava
112  53|           che, presso a poco, egli era come tanti altri, se non
113  53|            gli altri. Il suo animo era volto sempre al luogo in
114  53|       volto sempre al luogo in cui era nato: ossessione, fissazione,
115  53|        strascicato nella cella ove era nato. Fino a che il delirio
116  53|           degli annegati. La madre era già alla porta del carcere
117  53|    liberarono la mattina e la sera era già precipitato nel delirio
118  53|  ripugnante, e lo riportarono dove era nato.~ ~*~*   *~ ~Oggi,
119  53|         fondo, sul cuore marmato c'era la toppa bianca quadra col
120  54|          se l'erba dell'Ascensione era fiorita. In questi luminosi
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