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L'O DI GIOTTO
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Al mattino un pazzo, togliendo sù un cavicchio di terra, faceva nel cortile un circolo più tondo dell'O di Giotto, ma più grande di una ruota di carro: quando avea fatto quel circolo, con santa pace, vi entrava dentro e diventava frenetico e saltava come un cavallo mustango, gridando con la bava alla bocca: – Ci sono entrato e ci debbo uscire.
Ci sono entrato e ci debbo uscire.
Ci sono entrato e ci debbo uscire
e così urlava fino a che l'arie non diventavano tutte cilestrine con qualche stella.
Un pazzo, di quelli che danno ad altrui consigli degni d'uno Stato, disse al frenetico: – Tu hai fatto il circolo, esci tosto, or dunque!
– O fratello è per ciò ch'io non posso uscire.