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PICCHIO E CECCO
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
La rete che delimita i luoghi della pazzia da quelli della saviezza è stesa come un colossale tramaglio ai margini d'una redola; alta come un muraglione, trasparente come un velo celestino. Tralucente è il confine tra la saviezza e la pazzia.
Aggrinfiati con le mani alle maglie i pazzi ragnano sopra la rete terminale
Cecco il pazzo «Colonico» con il piede poggiato sullo stilo della vanga e il gomito sulla cima del manico, ascolta sereno come un confessore le parole di Picchio filtrate dalla rete: uomo saggio, malizioso e bestiale, egli si duole perchè la luna ha un cerchietto d'argento – segno sicuro d'acqua lontana – e lui la vorrebbe a catinelle, che il terreno ha bisogno d'essere abbeverato. Ma se i pioppi e i faggi, per cinque o sei giorni continuativi, gemono perle, e una acquatrella, gentile gentile, inverde l'erbe, l'uomo malizioso e bestiale maladice l'acqua e vorrebbe il sole, ma quando il sole per 5 o 6 giorni si è alzato legittimo dai monti celestini, e si è corcato, giovevole nel mare, egli lo maladice perchè la terra s'è arsionata e crepata. L'uomo bestiale incagnisce se i polloni delle vite vengon su a occhiate perchè una brinata può farne un vizzato da rifiutarlo anco le bestie. Se gli occhi delle vite tardano a scoppiare l'uomo s'angoscia perchè: Fatiche mie venitemi dietro. S'angoscia se la terra è impalpa e se è insidrita dal gelo, e se è crepata dalle fiammate del sole. Egli, guarda sempre malfidato il cielo, e la terra, e biastima, e si danna.
Il pazzo vestito di un manto di pecora rabicana è giovevole quando son giornate piovose, e quando son giornate di sole. Egli braveggia come un giovenco se i talli delle viti sono alteri, e se le gemme scoppiano sul tardi, zappa, erpica, semina, governa, raccoglie, senza maledire il sole, la pioggia, la brinata, la neve.
Se gli uccelletti bezzicano sul colto, il pazzo li governa con le briciole di pane biscottate nelle tasche dei pantaloni. Il saggio, impala un suo simile, imbottito di stoppa, in mezzo al campo e spaventa anche quelle creature del Signore.