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ARRIVI E PARTENZE
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Un omaccion mangia fagiuoli approssimandosi alle mura di Lucca sentendosi la ventraia piena dette un'occhiata a dritta e una a manca, non scorgendo veruno allentò la cinghia dei pantaloni e si fe' fare il pizzicorino dalle erbe fresche.
Mentre l'omaccion mangia fagiuoli aspettava lo scarico canterellava in dolce metro:
Me ne venni per davanti
Un contadino lucchese, occultato nel fondo di un catrafosso vicino, col gitto alla mano (quel botticino di doghe imperniato su di una pertica per cavare le fogne) lo centrò nel centro dell'omaccion mangia fagiuoli che sbottando cantarellava in dolce metro:
Me ne venni per davanti
Quando all'omaccion mangia fagiuoli sembrò essersi svuotato come un otre del vento, si voltò, ma il contadino aveva ritirato il gitto pieno al colmo e lo aveva intombato nella terra: l'omaccion vide l'erba verde monda alitata dal venticello della primavera, e come un cane si dette ad annusare e girare sì che pareva una trottola.
La sera, legato come un salame, lo portavano verso Monte fiorito. Ma lui badava a dire:
– Eppure ne ho fatta tanta da caricare un bastimento, poi cantarellava in dolce metro:
Me ne venni per davanti