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IL CICERONE
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
– Per progredire retrocedere, o costassù che fate i maravigliosi, e lo dicea anche i' Macchiavelli: Per progredire retrocedere ed io retrocedo rinculando. Perso l'equilibrio il pazzo stramazzava a terra. O che v'è di male? ora mi rizzo e progredisco verso voi, anzi voglio retrocedere per progredire. E il pazzo batte l'occipite in una colonna di marmo e casca in terra tramortito: – O che v'è di male, è tutto messo in giovo per progredire. Ma ora progredisco a un tratto. – E staccata la corsa andò a battere il capo nel muro dirimpetto. Mirate lui là, quello con la giubba su i' capo che par Giobbe quando rubava le pere, quello che s'è ammicciato in un canto; ieri ha sverginato una saliera. Un pazzo, ha sempre un porco nella pelle. A quello gli è cresciuto più presto il pelo che il giudizio, a vederlo pare un Salamone e ha il cervello di un trullo. Cotesto fa miracoli, naviga su di nave di pietra, e quel tonfotto laggiù, giubba lunga, a giorni fa partenza per la luna e quell'altro lassù, che giostra con le dita, vuole andare a minare il centro della terra, quello là ha una malattia da non guarire, e quello presso lui vi saprebbe legare l'ombellico se l'avete sciolto.
– Ma che ti sei messo a far la spia! Un pazzo con due braccia sode come due stanghe di barroccio anellate di tatuaggi violetti, con gli occhi stralunati e i denti aguzzi come un caimano guarda allupato il chiacchiarone: – Tieni la lingua a te o ti ciancico la capezza, falso e spia che altro non sei. – Il chiacchiarone lardacchiotto mette in serbo la lingua e, grondon grondoni, va a sedersi su una pietra.
– Miratelo – dice il pazzo gigantesco ai visitatori, – miratelo! quello è un furioso. Mi fa schifo!