Cap.

 1 Int|     come nel ferro le scorie; e c'è per essi un nome abbastanza
 2 Pro|         alterata — È in casa?~— C'è; — rispose la voce dall'
 3 Pro|        Poi debbo prevenirla che c'è una condizione a cui sarei
 4 Pro|         il professore ridendoC'è chi ha paura; c'è chi crede
 5 Pro|     ridendo — C'è chi ha paura; c'è chi crede offesa la propria
 6   1|     quindi a Venezia ed a Roma, c'era a Milano una certa compagnia
 7   1|        pavonazzo della guancia. C'era il segno delle cinque
 8   2|    fiorini, né piú né meno. Non c'è sbaglio... Domani ci sarà
 9   2|   qualcheduno che pensava a lui c'era a questo mondo.~Ad ogni
10   2|      diss'egli sottovoce.~— Che c'è?~— Di qua è uscito poc'
11   2|     lasciarmelo qui ieri.~— Non c'è pericolo; — disse Emilio
12   3|        giovedí in casa Firmiani c'era sempre qualche invitato
13   3|      appariva al contrario. Non c'era un solo nastro in lei
14   3|     madre era d'origine romana; c'era nelle vene di Cristina
15   4|       dalle tentazioni. Ora non c'è nulla di piú triste e di
16   4| impressione tremenda.~Ormai non c'era piú via di scampo per
17   5|      braccialetto, una trina, e c'è da scommettere mille contro
18   5|         in quella sollecitudine c'era un intimo senso di invidioso
19   5|     sudicio al non elegante non c'è infine che un passo...
20   5|         alla vita.~In caffè non c'era piú altr'anima viva,
21   5|  additava Emilio che dormiva.~— C'è pericolo? — gli chiese
22   5|            replicò Noemi.~— Non c'è ferita; fu un colpo di
23   6|           ma, naturalmente, non c'è che suo marito che le creda...
24   6|         Qualche cosa di diverso c'è nel cuore di Noemi; nessuno
25   6|     capo... Ci vedo troppo. Non c'è che Emanuele che non capisce...
26   6|         su questo argomento non c'è da temere... Sa piuttosto,
27   6|     nostra ipotesi a quel punto c'è un abisso.~— Gli è, caro
28   6|         pena, perbacco! qui non c'è nessuno che la merita.
29   7|       zero.~Eppure nella stanza c'era il caminetto, e la cassa
30   7|     quelle linee da dilettante, c'era un non so che di cosí
31   7|   Marino verso la casa di lui. ~C'è, nella notizia di un suicidio,
32   7|      sia chi si troncò la vita, c'è sempre qualche cosa di
33   7|      quella fatta! E dicono che c'è la Provvidenza!~— Dov'è
34   8|         Eppure tra lei e Teresa c'era tutta la differenza che
35   8|         a cercar nella via dove c'è dell'umido per aver il
36   8|       piangere da sua madre; né c'era verso che alcuno potesse
37   8|      creatura ch'io sono!~— Che c'è di nuovo? — sclamò l'amica
38   8|     sclamò l'amica alzandosi.~— C'è, che s'egli mi avesse lasciata
39   8|      Gigia... e vivere?~— Oh se c'è una provvidenza ci avrà
40   8|       quattro? Vivrò anch'io se c'è giustizia al mondo.~— Chi
41   9|       lire... Per un Dal Poggio c'era bene di che trascurare,
42   9|       non so qual affare in cui c'entrava Girolamino. Aspettò
43   9|         in casa, poi vi andò.~— C'è Firmiani? — chiese egli
44   9|        lei.~Montò le scale e:~— C'è il conte? — chiese di nuovo
45   9|       la sala di ricevimento.~ ~C'è un proverbio, o per meglio
46   9|     istinti e la tenace natura. C'era della bellissima roba;
47   9|       la crestaia fosse gelosa, c'era da aspettarsene uno sdruscito,
48  10|      vincere sé stesso, laddove c'era cosí piccolo bisogno
49  10|     capisco, Emanuele, che cosa c'entri il guadagno d'un autore
50  10|         sotto un certo aspetto, c'è da ringraziare la Provvidenza,
51  10|        propria debolezza.~— Non c'è nulla da ridere, mi pare; —
52  11|           Eh sa bene, i soliti. C'è lo Spadon dei dodici...~—
53  11|              Paolino?~— ; poi c'è il Disma e il Michele colle
54  11|        accarezzò il mento — poi c'è il Gabiola e due altri
55  11| mustacchi colla sinistra.~— Ah! c'è anche il Fanfirla che mi
56  11|        giacché mi hai detto che c'è Paolino, ci verrò, perché
57  11|       ma è cosí. Da oggi io non c'entro piú per nulla con voi;
58  11|        importa nulla, ma quando c'è una probabilità di riuscita...
59  11|     ineffabile, della quale non c'è che una gran fede che valga
60  11|      donna da conio.~— Che cosa c'è? — chiese ella strisciando
61  11|         occhi biechi — Che cosa c'è?~— C'è che, se non la finisci
62  11|        biechi — Che cosa c'è?~— C'è che, se non la finisci
63  12|          dunque, bene in mente. C'è a Milano sei persone, che
64  12|      alla polizia?~— Perché non c'è altri che tu, che possa
65  13| Mancomale!" diss'io "Dunque non c'è altro mezzo che mettere
66  13|       solito albergo?~— No; non c'erano piú camere. Ti aspetto
67  13|     odiosa.~— Ma che parole!... C'è un mistero dunque? Che
68  13|  talento... e perché mi ami? Oh c'è qualche cosa di piú. Io
69  14|         Ma già tu scherzi e non c'è modo di ragionare...~—
70  14|    capisco in verità... Il male c'è o non c'è? Se c'è, in casa
71  14|     verità... Il male c'è o non c'è? Se c'è, in casa mia o
72  14|       Il male c'è o non c'è? Se c'è, in casa mia o non in casa
73  14|       mia, fa lo stesso; se non c'è... la cosa è inutile. E
74  14|      generoso e fervido amante, c'è sempre qualche cosa di
75  14|  avverto, signora, che, siccome c'è della gente a pranzo, cosí
76  15|     periodo di patimenti morali c'è un punto in cui, quando
77  15|        signor Digliani... e, se c'era, di farlo chiamar fuori.~
78  15|      prima volta. Alla finestra c'era il segnale. Lasciò la
79  15|         mondo altri che te. Non c'è che la morte che ci possa
80  15|        mettimi in salvo;... non c'è tempo da perdere. Bisogna
81  16|     entrare qua dentro? Fra noi c'è o non c'è una partita da
82  16|       dentro? Fra noi c'è o non c'è una partita da aggiustare?
83 Epi|         In tutta la sua persona c'era un indefinibile languore;
84 Epi|       si giunse ad Arona.~— Non c'è dunque speranza di stogliervi
85 Epi|         non ci credo, ma so che c'è.~— Hai torto di non crederci.
86 Epi|   crederci. In tutti i proverbi c'è il suo lato di vero; —
87 Epi|       od anche soltanto fisica. C'è stato il caso d'un mezzo
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