Cap.

  1 Pro|      disceso da una carrozza che s'era fermata sulla piazza di
  2 Pro|       ansia cocente di poco prima, era succeduta sul suo viso la
  3 Pro|        piccola apertura che gli si era schiusa dinanzi.~Lo sconosciuto
  4 Pro|           che si chiama il dovere.~Era un uomo sui cinquant'anni,
  5 Pro|            che in questo frattempo era andato raccapezzando su
  6 Pro|           partí come un lampo.~ ~S'era messo un freddo da lupo.
  7 Pro|       avvertí il professore che si era varcata la porta della città.~
  8 Pro|            diede ad esaminarli.~La era una di quelle malinconiche
  9 Pro|        vôlta altissima, a spicchi, era fregiata di stucchi foggiati
 10 Pro|           uscio per cui poco prima era scomparso il suo compagno
 11 Pro|            accorto chiunque che la era abitata... e abitata da
 12 Pro|            aiuti della sua scienza era .~Una veste da camera
 13 Pro|          volse al professore che s'era fermato qualche passo indietro
 14 Pro|            o a soffrire. ~La madre era fuori di pericolo.~Il professore
 15   1|      quindi a Venezia ed a Roma, c'era a Milano una certa compagnia
 16   1|            sua principal residenza era chiamata — quasi per antonomasia —
 17   1|          sede ufficiale e pubblica era dal tabaccaio sull'angolo
 18   1|            d'un club o d'un caffè…~Era stato congedato colla solita
 19   1|        giorno 3 febbraio 1853, che era un giovedívale a dire
 20   1|           su qual fiore posarsi, s'era finalmente adagiata in quell'
 21   1|          verdolini e tutti destri, era stata data ad un altro infelice,
 22   1|         guantai.»~— Stamattina che era il giorno della scadenza —
 23   1|         pavonazzo della guancia. C'era il segno delle cinque dita.
 24   2|       amici,~A tanto amor mercè»~ ~era un giovine tra i 22 e i
 25   2|        abito sta dipinto...~Emilio era appunto cosí.~Senonché bisogna
 26   2|      sapere che da qualche tempo s'era fatta una grande trasformazione
 27   2|         paio. Il suo capo, che non era mai stato coperto da altro
 28   2|          di feltro a larga tesa, s'era già assuefatto al cilindro,
 29   2|       speranza a farla sorridente.~Era la fronte di Teodoro che
 30   2|       sublime ad Emilio, che non s'era accorto di nulla, e andò
 31   2|           Del resto la sua storia, era press'a poco la storia di
 32   2|            non felice, tranquillo, era disceso in questo microscopico
 33   2|           mesi dopo il suo arrivo, era sopraggiunto quel magnifico
 34   2|          il quarantotto.~Anch'egli era stato sbalestrato qua e
 35   2|           alla sua Bergamo.~Ma com'era da aspettarsi, dopo un anno
 36   2|              Sei mesi dopo egli si era veduto sospendere i sussidii
 37   2|      sussidii da casa.~Suo padre s'era stancato di mantenere alla
 38   2|         nulla.~Il povero vecchio s'era andato immaginando in buona
 39   2|       figliuolo di tanto talento s'era dunque trovato a 23 anni
 40   2|          il povero desio di gloria era morto di vergogna e di dolore.~
 41   2|         Emilio Digliani, e da essi era nata la compagnia brusca.~ ~
 42   2|           spontaneo, che nessuno s'era attentato di toccargliene
 43   2|      coraggio, spinto all'audacia, era proverbiale nel battaglione.~
 44   2|    qualcheduno che pensava a lui c'era a questo mondo.~Ad ogni
 45   2|     indovinato da un pezzo.~Emilio era infatti un trovatello.~Ed
 46   2|            genitori.~Ma Emilio non era un trovatello da romanzo;...
 47   2|          trovatello da romanzo;... era un trovatello degno del
 48   2|          dire a suo onore che egli era tutt'altro che un trovatello
 49   2|    esistenza: a ventitré anni egli era riuscito a farsi credere
 50   2|          il rispetto alla donna.~S'era battuto in duello per vendicare
 51   2|         splendido coraggio, onde s'era fatto un nome nei giorni
 52   2|       apparato di indifferenza non era che dissimulazione e millanteria,
 53   2|              Al diavolo anche tu! ~Era il codice civile austriaco.~
 54   3|         giovedí in casa Firmiani c'era sempre qualche invitato
 55   3|        conte Lorenzo, nonagenario, era seduto nel suo fido seggiolone,
 56   3|             si sarebbe accorto che era astratta in un pensiero
 57   3|     aspettava.~ ~La bella inquieta era piú che bella; era affascinante.~
 58   3|        inquieta era piú che bella; era affascinante.~I suoi tratti
 59   3|        come quella d'un angelo. La era una di quelle testoline
 60   3|           scarsa, del di lei seno, era degna dello scalpello d'
 61   3|            donne israelite; ma non era senza ragione: nel viaggio
 62   3|        corso un gran pericolo e ne era stata salvata per caso da
 63   3|           riconoscenza del marito, era stata tale, che aveva promesso
 64   3|            or sono due anni.~Noemi era l'unica figlia del secondogenito
 65   3|            tutto l'oro del mondoera un bell'uomo fra i quarantacinque
 66   3| rettitudine, e il cui solo difetto era una dose terribile di orgoglio,
 67   3|            e nessuno dei convitati era ancora comparso. L'inquietudine
 68   3|            primo convitato.~Costui era un uomo ne' cinquant'anni,
 69   3|          di essere della famiglia.~Era infatti un nipote Firmiani.~—
 70   3|     Cristina? — sclamò Noemi che s'era alzata e s'era mossa incontro
 71   3|         Noemi che s'era alzata e s'era mossa incontro al nuovo
 72   3|           presso suo marito, che era venuto anch'egli a porger
 73   3|    rampollo. Il marito di Cristina era il rampollo del primogenito;
 74   3|      generazione.~Il secondogenito era sempre vissuto con suo padre
 75   3|       padre in casa Firmiani, e vi era morto.~Quanto al primogenito,
 76   3|             trasportato a Vilna, s'era innamorato colà di una povera
 77   3|         ritorno a Milano, egli non era rientrato nella casa paterna,
 78   3|         Girolamo suo figlio, — che era appunto quello che vedemmo
 79   3|            di suo padre, appena si era trovato in età di prender
 80   3|          in età di prender moglie, era corso a chiedere consiglio
 81   3|           questo!~Il conte Lorenzo era uno di quegli uomini che
 82   3|          dire che all'epoca in cui era accaduto questo dialogo —
 83   3|       pretese.~ ~Cristina Firmiani era una di quelle donne a cui
 84   3|       appariva al contrario. Non c'era un solo nastro in lei che
 85   3|            Cristina, come vedemmo, era seduta accanto a Noemi;
 86   3|          il servitore annunciò che era in tavola, Noemi venne ad
 87   3|          Il cuoco di casa Firmiani era famoso.~Lo spettacolo —
 88   3|    occhiata divorante. ~Questa che era stata preparata all'assalto
 89   3|           di nuovo ne' suoi occhi.~Era di gioia, di speranza o
 90   3|         sposato il Firmiani ella s'era sentito crescere a poco
 91   3|           cessasse, da quel giorno era divenuta la piú implacabile
 92   3|           di sua cugina.~Sua madre era d'origine romana; c'era
 93   3|            era d'origine romana; c'era nelle vene di Cristina un
 94   3|      poteva penetrare, coperta com'era da quella maschera uniforme
 95   3|          avea concesso, non appena era stata assalita da quelle
 96   3|         quelle furie tentatrici, s'era messa all'opera malvagia.
 97   3|           opera malvagia. E questa era diventata lo scopo principale
 98   4|            segreto di Noemi.~Noemi era rimasta orfana a dodici
 99   4|            far visita a sua madre, era il Dal Poggio. Quarantatré
100   4|          cuor libero come il  ch'era nata, e, chiusa com'era
101   4|         ch'era nata, e, chiusa com'era nelle domestiche pareti,
102   4|          occhi d'una tenera madre, era stata un po' trascurata.
103   4|            frase ad esprimerlo — s'era accorta quasi con ispavento
104   4|      ispavento che l'uomo a cui si era legata per tutta la vita
105   4|            essere altrimenti. Ella era nata per amare e per essere
106   4|          lo dissi indietro.~Allora era accaduto di lei ciò che
107   4|           volendo, avrebbe potuto. Era una questione d'età, di
108   4|           ad una donna come Noemi. Era freddo, serio, sterile come
109   4|       animo, capí che la battaglia era superiore alle sue forze,
110   4|        speranza di diventar madre. Era la sola speranza rimastale
111   4|    fantasia le avea dipinte quando era fanciulla. Questa idea essa
112   4|    compiacenza de' suoi bambini!~ ~Era in questo stato d'animo
113   4|           taciti e loquaci, Emilio era quello che Noemi avrebbe
114   4|          alcuno.~Quel giorno Noemi era venuta dalla Firmiani per
115   4|         volerlo, senza saperlo, le era uscito di mente ogni rimpianto
116   4|        rimpianto e senz'accorgersi era stata piú interessante,
117   4|            piú che eloquenti!~Egli era partito innamorato di .
118   4|            innamorato di . Noemi era sempre stato il suo ideale,
119   4|            la sua carrozza, Emilio era scantonato frettolosamente
120   4|      piaceva in lei; giacché Noemi era una delle poche donne che
121   4|        dopo la rivede. Forse se ne era già dimenticato. Ma la rivede,
122   4|  tributavano i suoi adoratori, ell'era rimasta indifferente. E
123   4|           dopo l'altro. Cristina s'era accorta di tutto, e dissimulando
124   4|           esca al fuoco.~Noemi non era andata una volta sola a
125   4|     Cristina, e sapeva ch'essa non era fedele a suo marito; e sapeva
126   4|   rivolgerle la parola. Il giovine era tanto commosso che non ebbe
127   4|            veduta, tre anni prima. Era d'estate;... la sua carrozza
128   4|       estate;... la sua carrozza s'era fermata dinanzi alla bottega
129   4|          mercante di mode: ella ne era discesa, e nel discendere
130   4|            cosí dire, la porta, ed era venuto fino ai piedi di
131   4|           Questo periodo per Noemi era durato tre mesi.~Finalmente
132   4|         Finalmente una sera Emilio era partito dalla conversazione
133   4|           suo vecchio alloggio, ed era andato a cercarsi tre belle
134   4|         essere vista.~Ma Noemi non era venuta quel giorno. Era
135   4|            era venuta quel giorno. Era passata e ripassata piú
136   4|           divinazione, forse Noemi era ancora salva.~Invece le
137   4|  impressione tremenda.~Ormai non c'era piú via di scampo per lei.
138   4|          ore prima della fissata s'era messo a spiar dalle socchiuse
139   4|         ora dopo la povera donna s'era come svegliata da un sogno
140   4|            tutta in lagrime... e s'era trovata d'essere l'amante
141   4|           amante di Emilio.~ ~Ella era stata felice due mesi.~Aveva
142   4|      fervidi trasporti di passione era capace a un tratto di diventar
143   4|          amanti.~L'impero di Noemi era stato troppo breve! La sventurata
144   4|         andò a casa sua.~Ormai ell'era a tale che il resistere
145   4|         moti della sua passione le era divenuto impossibile. La
146   4|           meno buona di quello che era, fin dal principio forse
147   4|    esistenza d'una moglie. ~Emilio era in casa; ma stava per uscirne.~
148   4|          rompere il silenzio.~Ella era venuta per chiedere al suo
149   4|       ragione della sua freddezza; era venuta per dargli una prova
150   4|       prova di tutto il suo amore, era venuta per dirgli che un
151   4|        minuti di colloquio ella si era alzata per partire di ...~
152   4|    trattenerla, e la sventurata si era seduta di nuovo.~Però, come
153   4|       forse, dir la ragione.~Noemi era uscita di  dicendo queste
154   5|          soliti, dalla Firmiani, v'era andata piú presto del consueto,
155   5|            del di lei colletto, ch'era un bel lavoro di ricamo,
156   5|          in quella sollecitudine c'era un intimo senso di invidioso
157   5|        geloso, è segno che ti ama.~Era la prima volta che Noemi
158   5|    dissotto dell'ideale che ella s'era formata del vero amore,
159   5|       delle parole cosí strane!... Era già da qualche tempo che
160   5|          da qualche tempo che io m'era accorta della sua freddezza...
161   5|         mentre la sera prima non s'era fatto scrupolo di passarla
162   5|          le avesse conosciute. Ell'era troppo sincera, ella aveva
163   5|       Emilio, se l'estro gli dava, era pieno di spirito. Cristina,
164   5|        bellezza, andava dicendo, — era troppo buona e troppo innamorata
165   5|          Noemi che la sua carrozza era alla porta.~Ella si levò
166   5|       Carlo e non al Martini, dove era solito recarsi ogni sera,
167   5|         soleva andare a mezzanotte era il Martini. Ora, siccome
168   5|            Ora, siccome il Martini era precisamente sulla strada
169   5|       caffè S. Carlo.~Quella scusa era frivola, era puerile; chi
170   5|          Quella scusa era frivola, era puerile; chi non lo vede?
171   5|             e che lo stesso invito era già una caparra di perdono
172   5|            S. Carlo, e il suo viso era cosí tetro e stravolto dall'
173   5|          l'amarezza dell'anima sua era giunta all'estremo, e il
174   5|         Questa genía, che a Milano era un po' piú numerosa di quella
175   5|          alla vita.~In caffè non c'era piú altr'anima viva, che
176   5|           toccasse terra, Emilio s'era slanciato contro il mascalzone,
177   5|        giorno dopo la povera Noemi era stata messa a piú terribile
178   5|          fermò nel suo studio, che era attiguo al gabinetto in
179   5|         alzò, corse allo specchio. Era pallida, , ma non tanto
180   5|          all'uscio dove poco prima era stata origliando, ed apertolo
181   5|          l'agente di cambio, che s'era levato da sedere al suo
182   5|           di star ad aspettarla.~ ~Era sull'imbrunire. Entrando
183   5|            tutto.~Entrò.~La camera era buia per lei che veniva
184   5|              ripigliò Noemi che si era seduta sulla scranna accanto
185   5|          aveva ancora parlato — ed era Gastoni — le raccontò la
186   5|             trovò che la sua porta era chiusa. Allora si fe' condurre
187   5|          avesse saputo ch'ella non era andata da Cristina; e si
188   5|       sapeva nulla di nulla, non s'era curato di lei. Solo la mattina
189   5|      camino.~Il nonno pure, quando era entrata a dargli il buon
190   5|          di errore in errore, ella era giunta a tale, che ogni
191   6|         Assolutamente quella donna era stata creata da Dio per
192   6|          di no, crollando il capo. Era questo un moto fatto in
193   6|        solo con lui — mentre Noemi era uscita anch'essa dalla sala
194   6|           un po' quella figliuola.~Era la prima volta dopo quattro
195   6|            Dunque la quistione non era ben posata. Tu mi parlasti
196   6|           impazienza del vecchio s'era cangiata in una specie di
197   6|         non ti eri accorto ch'ella era malinconica e sopra pensiero.
198   7|         narrerò che il dialogo.~Si era già a quel punto in cui
199   7|        quei tredici scapigliati. V'era nei loro discorsi, nei gesti,
200   7|        lastrico della via...~— Chi era?~— Temistocle... un certo
201   7|        zero.~Eppure nella stanza c'era il caminetto, e la cassa
202   7|           il caminetto, e la cassa era piena di legna; ma Temistocle
203   7|            acceso quando il freddo era sopportabile, poi si era
204   7|           era sopportabile, poi si era dimenticato anche di aver
205   7|           suo genere quella stanza era un vero modello. Tu Niso
206   7|         fe' sorridere entrando.~Io era andato da lui per affari
207   7|       trovammo noi due.~Temistocle era bello, come può essere bello
208   7|        ultimi esami in poi non gli era mai piú passato per il capo
209   7|            piú presto al cimitero. Era nato artista, e artista
210   7|            un bel giorno dunque, s'era messo a schizzar delle figure,
211   7|      quelle linee da dilettante, c'era un non so che di cosí ben
212   7|         destra del povero giovine.~Era prima del quarantotto. Allora
213   7|         del quarantotto. Allora si era piú allegri... ~In quelle
214   7|          fremere.~Eppure anch'egli era, come Emilio, uno dei piú
215   7|           fanciullo di dieci anni; era capace di star dei quarti
216   7|         ore di notte.~Tutto in lui era contraddizione. Tutto in
217   7|          abbastanza emozioni. Egli era nato per vivere nel cratere
218   7|          crocchio di gente; ma non era sotto il balcone di Temistocle;
219   7|         incerto di una candela... ~Era Temistocle!~ ~ ~
220   8|            il frastuono delle voci era andato cessando poco a poco.
221   8|            sparato della camicia s'era addormentato. Gastoni faceva
222   8|            paradiso turco. Teodoro era famoso per questi lazzi;
223   8|           famoso per questi lazzi; era nato col bernoccolo dell'
224   8|            rumore della natura gli era ignoto...~E quando ci si
225   8|          Eppure tra lei e Teresa c'era tutta la differenza che
226   8|          prova.~Infatti Teresa non era altro che una splendida
227   8|            interesse o di egoismo, era in quell'anima pura ed ignorante
228   8|          tribú Irochese.~Suo padre era cocchiere in casa Cellerovigo;
229   8|       Gigia con due minori sorelle era nata e cresciuta nelle stanze
230   8|            cicisbei diversi, non s'era ancora innamorata di alcuno.~
231   8|         alle loro spalle.~Senonché era poi venuto anche per lei
232   8|          momento.~Un bel  ella s'era imbattuta in Emilio Digliani,
233   8|           Gigia, tornata a casa, s'era sentita nascere in cuore
234   8|       studio verso le tre e mezza. Era appunto in quell'epoca in
235   8|          portata dal suo desio, si era messa ad allungar la strada
236   8|        accorgeva di nulla; ma ella era felice per tutto il giorno...~
237   8|        piangere da sua madre; né c'era verso che alcuno potesse
238   8|       Emilio — non ancora suo — la era venuta a sapere, se non
239   8|             se non altro, che egli era libero, o — come diceva
240   8|       sdegnare un'avventura in cui era tanto accarezzato il suo
241   8|        Vedremo.~ ~Il giorno dopo s'era trovato nella corte dell'
242   8|          no? Non l'amava ella? Non era Emilio per lei, il piú caro
243   8|            e di amore che Emilio s'era sentito commosso fin nel
244   8|         sospiri.~ ~Emilio però non era uomo da accontentarsi di
245   8|  perdizione. La severa marchesa si era creduta in dovere di farla
246   8|       lasciarle del denaro, ella s'era offesa cosí di cuore, cosí
247   8|    sapevano; ma è pur vero che non era loro dato di passare dalla
248   8|            e migliori di prima.~Ma era poi venuto il giorno in
249   8|           sua rivale. Ma, com'ella era venuta a sapere che Emilio
250   8|      contessa Cristina Firmiani, s'era ingelosita di costei. Tanto
251   8|          Dal Poggio.~La Dal Poggio era assai conosciuta per la
252   9|            il marito di Noemi, non era uscito totalmente illeso
253   9|          non dirò di gelosia — che era troppo orgoglioso per questa —
254   9|          in pensieri su cui non si era piú fermato da un pezzo.
255   9|         propria condotta coniugale era irriprovevole sotto ogni
256   9|    diventava triste e si annoiava, era ad incolparne soltanto la
257   9|           del nonno.~Il Dal Poggio era un uomo a sistemi. Nel suo
258   9|            alla vita coniugale, le era andato recitando una litania
259   9|       voglia; ma poi a poco a poco era accaduto nel di lei cuore
260   9|           qualche adoratore. E non era il timore sollecito di chi
261   9|         animo quel po' d'angustia; era la paura che il mondo potesse
262   9|        lire... Per un Dal Poggio c'era bene di che trascurare,
263   9|          notte sognò che Noemi gli era stata infedele, e si alzò
264   9|           certo che Girolamino non era in casa, poi vi andò.~—
265   9|      istinti e la tenace natura. C'era della bellissima roba; ma
266   9|          il buon gusto.~ ~Cristina era cosí. Sappiamo già a un
267   9|          agli amori di sua cugina, era riuscita a darle un amante.
268   9|           un amante. Ma questo non era che il prologo del dramma
269   9|         crestaia dalla quale non s'era distaccato ancora del tutto.
270   9|           crestaia fosse gelosa, c'era da aspettarsene uno sdruscito,
271   9|            avrebbe potuto servire, era andata difilato ad ordinare
272   9|       udire che il marito di Noemi era venuto per parlare con Girolamino
273   9|        mutata un po' da quella che era...~— Che vuoi, Emanuele? —
274   9|      capiva di perdere la bussola. Era quello forse il primo accesso
275   9|            che lo prendesse dacché era marito di Noemi.~Cristina
276  10|          L'inquietudine di prima s'era accresciuta di tutte le
277  10|       vincere sé stesso, laddove c'era cosí piccolo bisogno di
278  10|      camera da letto di sua moglie era divisa dalla sua da un'ampia
279  10|        ella batteva, quel pensiero era onesto; ma doveva esser
280  10|           al balenar del pericolo, era di fingere di non sentirsi
281  10|          mostrava che la sua anima era altrove.~Ella pensava ad
282  10|         cosí l'aveva guardato, e s'era accorta subito che qualche
283  10|          nel suo capo. Attenta com'era a ogni moto della sua fisonomia,
284  10|            po' di compagnia.~Noemi era da tanto tempo assuefatta
285  10|      ringraziamento.~Il Dal Poggio era l'uomo meno indagatore che
286  10|      quest'ultima frase, che già s'era pentita d'averla lasciata
287  10|         quella insolita freddezza.~Era la prima volta — l'ho già
288  10|          tanto tempo assonnata, si era desta sotto quei pungoli
289  10|            sua moglie come non gli era mai accaduto di guardarla
290  10|            trepida fantasia finché era lontano, tanto piú si trovava
291  10|          rinnovata la domanda, ell'era perduta.~Fortunatamente,
292  10|         Dal Poggio, tornato in sé, era rimasto perplesso fra i
293  11|       dinanzi a un tiro di fucile.~Era una bella notte, e per gli
294  11|      segnava le tre e un quarto. V'era un'oscurità uniforme di
295  11|   accortosi a un tratto che la gli era sfumata dinanzi, si fermò
296  11|      sebbene deserta e silenziosa, era però animata da un certo
297  11|         zufoli, che si avvicinava. Era prodotto da un grosso branco
298  11|          cioccolatta coi crostini. Era una specie di sudicio turbante,
299  11|          un bastone, a cui da cima era attaccata una vescica rigonfia,
300  11|           per la contrada, ché gli era sembrato di vedere nuovamente
301  11|              Domani sarò libero... Era tempo che avesse fine questa
302  11|         fantasia all'altra, Emilio era giunto innanzi alla porta
303  11|         staccò da un chiodino, che era in un'imposta dell'uscio,
304  11|            della Foppa.~ ~La Foppa era — anzi è ancora — una bettolaccia
305  11|          negozio. La Foppa infatti era già fin dal 1848 un'osteria
306  11|            accender un lume mentre era già sorto il mattino, non
307  11|      partita e sorvegliava i punti era il gentiluomo, quello che
308  11|  fiorentino si chiama: il Signore.~Era un ragazzaccio di diciott'
309  11|         del suo primo furto, glien'era restato per gloriosa memoria
310  11|             a badare i punti, si era voltato a destra verso tre
311  11|        Lisandro, che in quel punto era muto, voltosi a lui:~— Mi
312  12|          consimili a quelle da cui era chiamato quella notte.~Sulle
313  12|             L'impazienza di taluni era d'altronde illogica; se
314  12|       costo». La compagnia brusca, era appunto un nucleo di capi «
315  12|            proclami, senza agenti. Era l'opinione piú avanzata
316  12|       imporre».~Uno di questi capi era Emilio Digliani «e perciò
317  12| intelligente, ritenne fuga ciò che era soltanto prudente ritirata;
318  12|       entrò poco dopo che Lisandro era andato insegnando a Fanfirla
319  12|          Pendolina.~Mascherato com'era, nessuno lo avrebbe riconosciuto;
320  12|           in quel punto la melodia era in pieno corso, cosí il
321  12|     piccolo, tarchiato, macilento, era appunto uno di quegli astuti
322  12|            alberghi e nei caffè.~— Era tempo di lasciarsi vedere; —
323  12|            me... se no...~Il tuono era mutato. Al tu confidenziale
324  12|        mutato. Al tu confidenziale era già successo il lei.~Emilio
325  12|      palazzo civico alla sua casa, era stato pulitamente soffermato
326  12| protomedico stramazzare a terra... Era morto.~«Interrogata dal
327  12|       chiesa, in faccia alla quale era accaduto il fatto, rispose
328  12|          che l'arcangelo Gabriello era sceso dal cielo a punire
329  12| popolazione, e lo spirito pubblico era cosí esacerbato, che, quando
330  12|       Ebbene? — rimbeccò PaolinoEra forse roba sua? Lei non
331  13|         tornava ad un tratto, qual era stata nei primi tempi, la
332  13|          tre ore. Tre ore! Non gli era accaduto mai di trovar tanto
333  13|          al sopraggiunto.~Il quale era un uomo, che, a giudicarlo
334  13|         imprudenza!~Emilio, che si era accorto di quel contegno
335  13|           svegliarmi dicendomi che era stato suonato il campanello,
336  13|            il campanello, e che ci era qualcheduno in istrada che
337  13|             Giunti nella casa dove era tua madre, smontammo, e
338  13|         che mi accompagnava, e che era tuo padre, mi sbendò, e
339  13|          mio padre, che, come sai, era stato antiquario e mercante
340  13|      ancora i libri del negozio, m'era facile di andarlo a cercare.
341  13|           vedrai Emilio, tuo padre era un uomo senza cuore. Io
342  13|           far un'opera buona, a me era spinta e ricompensa sufficiente
343  13|        stesso giorno io sapevo chi era tuo padre; il suo nome mi
344  13|           e ai connotati capii che era veramente lui. Stetti circa
345  13|          in istrada e di fissarlo. Era lui; invecchiato di dodici
346  13|     invecchiato di dodici anni, ma era lui. Mi guardò, ma o fece
347  13|          detto infatti che egli si era ammogliato da qualche mese.
348  13|          Al primo sguardo Emilio s'era accorto che le era accaduto
349  13|        Emilio s'era accorto che le era accaduto qualche cosa. Ella
350  13|          profonda adorazione.~Come era bella Noemi in quella posa,
351  13|           un po' pel sangue che le era rifluito tutto al cuore!~—
352  13|        tanto bene... Parla ancora. Era tanto tempo che non mi dicevi
353  13|       soffrire pel passato? Ma non era io... Fui un infame... Vedrai
354  13|    effusione di tenerezza. ~Emilio era rimasto sopra pensiero.
355  13|          te io scordavo ogni cosa. Era cosí breve il tempo di star
356  14|         orgoglio offeso nel petto, era andato meditando strani
357  14|         non potrà piú negarmelo... Era lei.~— Che cos'hai veduto? —
358  14|            la Gigia collo sguardo; era pallido; ma non mostrava
359  14|           Il Dal Poggio intanto si era levato, e s'era accostato
360  14|         intanto si era levato, e s'era accostato a loro.~— Io conosco, —
361  14|         sugli occhi, la Dal Poggio era corsa a casa per contrade
362  14|    contrade poco frequentate, e vi era giunta nel tempo che suo
363  14|            gli hai detto?~— Che la era uscita un momento per fare
364  14|           alla propria situazione.~Era detto che Noemi dovesse
365  14|           sue freddezze. Finché si era trattato di nascondere le
366  14|         lagrime e la tristezza, le era parso facile cosa; ma ora
367  14|        della casa... Povera donna! Era un lampo in notte buia,
368  14|           intera; la sua anima non era piena che di lui, della
369  14|           indicibile disprezzo ond'era atteggiata la fisonomia
370  14|           e facendo un gesto a cui era impossibile di non ubbidire —
371  14|     fatevelo dire due volte.~Noemi era come istupidita; le sue
372  14|           a sua moglie, con cui si era sforzato di non mostrare
373  14|          al quale poco prima non s'era degnato di dare importanza,
374  14|            all'aprirsi dell'uscio.~Era calma nel suo dolore come
375  14|           cosa frivola e inutileera stato scombussolato due
376  14|         Firmiani.~La conversazione era sulle rimembranze di amore.
377  14|            un pezzo nel suo cuore, era rivibrata repente; forse,
378  14|            anni e dall'esperienza, era frizzata in quel punto una
379  14|           convitati, giacché Noemi era tanto bella che la sola
380  14|          angoscia che l'opprimeva, era sbattuto in viso come ognuno
381  14|        voce per accorgersi che gli era accaduto qualche cosa di
382  14|           Dal Poggio, entrando, si era avanzato verso di lui a
383  14|       sclamò poi — Ma forse non si era già piú in tempo... Povera
384  14|      parola in parola il dialogo s'era mutato in vero diverbio,
385  14|           che il partire da Milano era il rimedio piú inutile del
386  14|            spalle con disprezzo.~— Era inutile che tu venissi a
387  14|           s'avvidero che la camera era deserta. Il marito andò
388  14|      cortinaggi, guardò nel letto; era vuoto... Un'idea funesta
389  14|           allestendo i bauli. Egli era cosí stravolto che questa
390  14|            sua circospezione se ne era ita in fumo.~— Dov'è mia
391  15|  incertezza. Di questa ormai Noemi era liberata. Suo marito sapeva
392  15|       sempre risentita per lui, si era mutata in vero odio, in
393  15|         buon vecchio. Dopo ciò, si era messa a letto.~La mattina
394  15|            suo marito, e inteso ch'era fuori di casa, non aveva
395  15|         gioie che trovò sottomano, era uscita.~Battevano le undici.
396  15|         signor Digliani... e, se c'era, di farlo chiamar fuori.~
397  15|       Digliani da due giorni non s'era veduto alla banca. Noemi
398  15|     indietro, disse di tornare dov'era stato la prima volta. Alla
399  15|       prima volta. Alla finestra c'era il segnale. Lasciò la carrozza
400  15|            sul pavimento, Emilio s'era levato precipitosamente
401  15|           precipitosamente e le si era slanciato incontro; non
402  15|          presentarsi sull'uscio si era anch'essa levata da sedere. ~
403  15|        veder quello sconosciuto, s'era arrestata con una leggera
404  15|            il velo sugli occhi, si era ritratta indietro.~Emilio
405  15|          contro alla stanza d'onde era uscito:~— Cara, — le disse —
406  16|        torto.~Se non che in Emilio era cosí fresca la impressione
407  16| impressione delle parole di Noemi, era cosí vivo lo sdegno contro
408  16|          si udí nel gabinetto dove era nascosta Noemi e il rumore
409  16|         discreto spazio, in realtà era accaduta nel tempo che un
410  16|         uscio del gabinetto d'onde era uscito poco prima il grido
411  17|         quando in quando:~— Eppure era necessario; era necessario!~
412  17|             Eppure era necessario; era necessario!~Emilio seduto
413  17|           ancora disperatamente... era divenuta a un tratto la
414  17|           un colpo lo sventurato s'era veduto troncare tutte le
415  17|            sclama Bartelloni che s'era levato anch'egli, e s'era
416  17|          era levato anch'egli, e s'era messo alla finestra a fianco
417  17|      Veloce come turbine Emilio si era slanciato a corsa nella
418  17|         barricata. Un omnibus, che era giunto in quel luogo al
419  17|             la lotta corpo a corpo era già impegnata fra una cinquantina
420  17|          terra, vide Emilio da cui era stato salvato e riconoscendolo:~—
421  17|           nuovamente a combattere.~Era Niso Piertini.~ ~I Tedeschi,
422  17|  scannavano miseramente sul posto. Era in essi un delirio di strage...~
423  17|       castello, mentre Gustavo che era entrato il primo di tutti,
424  17|            forse di essere solo, s'era determinato a far ciò da
425 Epi|          un uomo di mezza età, che era andata a sedersi con lui
426 Epi|         primi posti, a poppa.~Ella era cosí bella, e aveva qualche
427 Epi|          di lei, come affascinati. Era impossibile guardandola
428 Epi|          le stava a meraviglia, ed era stupendamente intonato coll'
429 Epi|          In tutta la sua persona c'era un indefinibile languore;
430 Epi|      rimembranza. La sua anima non era quaggiú; una contemplazione
431 Epi|      indovinare s'avrebbe detto ch'era la cameriera, o la dama
432 Epi|        camerino dell'economo, dove era stato a levare i biglietti.
433 Epi|          sclamò Gastoni — Ma non s'era ella divisa da suo marito?~—
434 Epi|        marito?~— Tutt'altro.~— Non era ella fuggita di casa? Io
435 Epi|       scompiglio in quella casa.~— Era fuggita infatti, ma ora
436 Epi|      Quando Noemi seppe che Emilio era stato ucciso, come si crede,
437 Epi|          di Cristina Firmiani, che era stata colpita dal cholera
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