IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
CAPO TERZO Nozze Sponsali Riti e Costumanze praticate alla nascita di un fanciullo La nutrice La toga pretesta Il pedagogo Gli studi dell'adolescenza.
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Nozze – Sponsali – Riti e Costumanze praticate alla nascita di un fanciullo – La nutrice – La toga pretesta – Il pedagogo – Gli studi dell'adolescenza.
§ 16. Se l'organizzazione della famiglia era dai Romani tenuta in sì gran conto, come base precipua di quella dello Stato, facile è il comprendere di quanta solennità e di quanto rispetto circondare dovessero il contratto nuziale, che della famiglia è il principio, il fondamento e la consecrazione.
La domanda che lo sposo facea della sposa a colui sotto la cui patria potestà essa era, e la risposta affermativa di quest'ultimo costituivano una reciproca obbligazione sotto il nome di Sponsalia, dallo spondere che faceva il padre della fanciulla. Indi Sponsus e Sponsa, Speratus e Sperata dicevansi i due promessi.
Potevano col solo verbale consenso stringersi gli sponsali; sovente però si redigevano per iscritto; e le tavolette sulle quali questo era consegnato suggellavansi colle anella dei presenti. Lo sposo dava alla fidanzata l'anello pronubo, quasi arra o pegno della promessa. Fissavasi quindi il dì delle nozze.
§ 17. In tre diverse maniere soleano contrarsi le nozze, cioè: Usu, Confarreatione e Coemptione.
Dicevansi fatte coll'uso le nozze, quando la moglie avesse un intero e continuo anno vissuto in matrimonio col marito.
Per confarreazione era formato il nodo coniugale quando, adoperate certe parole consacrate, in presenza di dieci testimoni, e del Pontefice, faceasi solenne sacrificio. Cogli stessi riti potevasi sciogliere il matrimonio, ed allora Diffarreatio la cerimonia chiamavasi.
Per coemptionem eran fatte le nozze quando, mercè di una simulata compra e vendita, davasi dal marito una somma di denaro per ridurre in proprio potere la sposa.
§ 18. Sotto l'autorità della religione ponevansi le nozze; nè contrarre si potevano senza sacrifici ed invocazioni, specialmente a Giunone; la Dea che presiedeva al connubio. Il fiele dell'animale immolato gettavasi via, in segno dell'espulsione d'ogni amarezza dal domestico focolare. La capigliatura della sposa col cuspide di un'asta spartivasi, in auspicio di maschia e forte progenie.
La sposa stessa quindi s'incoronava, le si imponeva una cinta di lana. Tre fanciulli, detti Paraninfi, alla maritale casa l'accompagnavano, portando ciascuno una face o teda di pino resinoso. La seguivano pure le ancelle, recando, in segno della vita laboriosa cui era consacrata, la conocchia, il fuso ed altri strumenti di donnesche occupazioni. Gli amici, i vicini, i parenti solennizzavano quel giorno, e di qualche utensile o vezzo regalavano la sposa: ed un impubere fanciullo detto Camillo, in un vaso chiamato Cumera, portava gli ornamenti e la bolla che all'infante nascituro soleansi appendere al collo. Giunta alla nuova sua casa, la giovinetta, interrogata chi ella fosse, rispondeva: Dove tu sarai, o mio sposo, ivi io pure sarò. Essa ungeva tosto di adipe di lupo o di maiale le imposte dell'abitazione, col che stimavasi di allontanare i cattivi auspicii. In argomento di pudore, essa non entrava nella casa del marito, ma eravi da questo fra le braccia portata, quasi ritrosa ed invita vi adisse. Immediatamente le si consegnavano le chiavi, le si offriva l'acqua ed il fuoco: lo sposo restituiva a lei ed ai parenti la cena che la sera degli sponsali gli avevano data, mentre i servi cantavano i versi detti Fescennini. E finalmente la comitiva ritiravasi, dando e ricevendo scambievoli donativi.
§ 19. Era, presso i Romani, in uso il Divorzio. – Romolo aveva permesso il divorzio ai soli mariti, non alle mogli; ed a quelli soltanto in certi determinati casi, cioè: se la donna avesse avvelenato la prole: se, inconsapevole il marito, avesse bevuto vino ecc. In seguito anche alle mogli fu conceduto rompere il nodo nuziale; e quando i costumi di Roma volsero in decadenza, estrema divenne la frequenza dei divorzi. La formola del divorzio era: Res tuas tibi habeto, ed anche: Collige sarcinulas, exi, vade foras, redde claves.
Non si confonda il Divorzio col Ripudio, il quale rompeva gli sponsali; e la formola colla quale a questi rinunciavasi era: Conditione tua non utor.
§ 20. Finchè puri e forti si serbarono gli antichi costumi, i lattanti non erano affidati a compra nutrice, ma al petto della casta e virtuosa madre si allevavano: e l'ufficio della nutrice quello era soltanto di assistere la padrona e di aiutarla nelle domestiche faccende. Essa sceglievasi d'ordinario tra le vecchie parenti, di specchiata fama e tale che coi precetti e coll'esempio educar potesse al bene gli anni primi dell'infanzia.
Era severamente vietato il profferire in presenza dei fanciulli parole sconcie ; le quali appunto dicevansi prætextata verba, dal nome della Pretesta, o toga che vestivano le ragazze fino al dì del matrimonio, ed i giovinetti fino all'anno decimosettimo della loro età.
§ 21. Imparati i primi rudimenti dell'educazione morale ed intellettuale, erano gli adolescenti delle agiate famiglie affidati ad un pedagogo, e quelli delle ricche, a parecchi maestri, incaricati di erudirli nelle varie parti dell'umano sapere.
La lettura di Omero, di Sofocle, di Euripide, di Erodoto, di Tucidide, di Senofonte e d'altri greci scrittori; ai quali poscia si aggiunsero i più celebrati fra' latini; l'eloquenza; l'aritmetica, la geometria, la musica e la pittura, formavano di buon'ora il desiderato pascolo dei giovani spiriti. Nè le arti destinate a sviluppare il corpo si trascuravano; ma la danza, il nuoto ed i ginnici esercizi preparavano alla prestanza, alla forza ed alla grazia le membra dei futuri difensori della patria.
Dal pedagogo e dagli elementari maestri passavano quindi i giovinetti sotto la direzione di un filosofo e di un retore, per apparare da quello la difficile arte del retto raziocinare, da questo quella, non meno nobile, dell'ornato favellare.