Gerolamo Boccardo
Manuale di geografia antica

CAPO SECONDO.   Regioni della Grecia Settentrionale – Suoi Confini.

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CAPO SECONDO.

 

Regioni della Grecia Settentrionale – Suoi Confini.

 

 

§ 5. La Grecia settentrionale componevasi di due ampie contrade: la Tessalia a levante del Pindo, e l’Epiro a ponente. Contava circa 420,000 abitanti.

La Tessalia o Ermonia avea per confini: a nord i monti Cambuni e l’Olimpo, che la dividevano dalla Macedonia; a sud, la giogaia del monte Eta, che la separava dalla Doride, dalla Focide e dalla Locride occidentale, nella quale si entrava per l’angusta gola delle Termopile, tra le rupi dell’Eta ed il mare; all’est, il mare Egeo, parallele al quale sorgevano le montagne dell’Ossa e del Pelio.

Per pochi paesi del mondo la natura era stata più benigna che per la Tessalia, la più vasta delle greche province, chiusa tutt’intorno da monti che ne assicuravano l’indipendenza e ne agevolavano la difesa. Il Peneo ed un gran numero di fiumi meno importanti le fornivano copiosissimo il beneficio dell’acqua. Un’antica tradizione diceva che il Peneo era rimasto per lunghi secoli un lago stagnante, quando un terremoto, separando l’Ossa dall’Olimpo, gli dischiuse un passaggio alla amena Tempe. Il fertile suo territorio acconciavasi del pari alla coltivazione dei cereali ed all’allevamento di numeroso bestiame; le sue coste, segnatamente quelle lunghesso il golfo Pegasico, presentavano ottimi porti ai naviganti. – Questa contrada contava circa 120,000 abitanti.

In Tessalia, giusta i primitivi racconti, la razza Ellenica aveva per la prima volta imparato l’agricoltura; e di erasi sparsa, seco portando il prezioso tesoro, sulle più meridionali contrade.

§ 6. Dividevasi questa bella regione in sei provincie o distretti:

La Pelasgiotide a grecale, d’onde i Pelasgi si diffusero in tutta Grecia e poscia in Italia; e aveva città famose Larissa sul Peneo; e Conno all’ingresso della deliziosa valle di Tempe;

La Estieotide, a ponente ed a settentrione, prisca sede della razza Dorica; con le città di Tricca, di Atracia, di Pelinna, di Piera, ecc.

La Perrhebia, a maestrale, verso le fonti del Peneo, sull’alto Pindo; con le città di Gomfi, d’Itome, di Eutidrio;

La Tessaliotide, nel mezzo, fra la estrema falda del monte Otris, il golfo Pegasetico, e la destra sponda del Peneo, con le città di Fere e di Granon (presso il lago Nesonis), di Scuotussa, di Cinocefalia, di Farsalia, presso la quale, a’ tempi di Cesare e di Pompeo, si decisero i destini del mondo;

La Ftiotide, ad ostro, il cui nome rammenta l’eroe dell’Illiade, il gran figlio di Peleo; ed aveva le città di Lamia, di Sperchia presso il fiume di cui prese il nome; Eraclea, sul golfo Meliaco; Trachi, non lungi dalla celebre stretta delle Termopile;

La Magnesia, lungo il mare Egeo, sui fianchi del Pelio, con le città di Rhizo, Melibea, Castanea, Magnesia e Mirea, tutte sull’Egeo; di Iolco, Ormenione, Methone, Othisone, sul golfo Pegasetico. Da. Magnesia e da Iolco salparono, giusta la tradizione, gli Argonauti.

§ 7. La naturale ricchezza del loro paese riuscì per avventura più funesta che utile ai Tessali, i quali si abbandonarono ai materiali piaceri; e sebbene così prossimi fossero all’ispiratore Olimpo, pur nondimeno il genio divino delle arti e della poesia giammai non si svolse in mezzo a loro. L’anarchia e la tirannide vi regnarono con miserabile alternativa. L’ambizione dei Persiani e poi quella di Filippo trovarono facile preda la Tessalia.

§ 8. L’Epiro, la seconda sezione della Grecia nordica, era limitato: al nord dall’Illiria, al sud dal golfo Ambracio, dall’Acarnania e dall’Etolia, all’est dalla Macedonia e dalla Tessalia, all’ovest dal mare Ionio.

Vasta ma sterile contrada, l’Epiro aveva solo 300,000 abitanti; fu il paese più barbaro e silvestre di tutta la Grecia antica. I principali suoi distretti erano:

La Caonia, a maestrale, col paese degli Atintani, e con la città di Chimera appiè dei monti Acrocerauni e presso il gran porto di Panormo;

La Tesprozia, ad austro, nella quale erano compresi i paesi d’Aidonia, di Cassiopia, d’Ambracia e d’Amfilochia;

La Molosside, nel mezzo ed a borea, con le città di Butroto, di Fanote e di Gitane, presso al mare in faccia all’isola di Corcira; quelle di Passaro, Dodona ed Antigonia, nell’interno;

L’Athamania, a levante, che conteneva la Dolopia sulla falda occidentale del Pindo.


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