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CAPO QUINTO. Isole greche – Colonie orientali ed occidentali.
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Isole greche – Colonie orientali ed occidentali.
§ 26. Le isole della Grecia, per la loro posizione rispetto al continente, distinguonsi in Orientali o del mare Egeo, ed in Occidentali o del mare Jonio.
Le isole orientali possono dividersi in cinque gruppi principali:
Il primo è quello delle Isole del Peloponneso, e comprende:
Citera (oggi Cerigo), all’ingresso dell’Egeo, a scilocco ed a breve distanza dalla Laconia ed a maestrale, ma lontana assai, da Creta – Tiparenos (Spetzia), rimpetto a Mases – Hidrea (Hidra) nel golfo di Ermione – Sferica e Galauria, rimpetto a Trezene. – Egina, nel mezzo del golfo Saronico.
§ 27. Il secondo e numeroso gruppo era formato dalle Isole della Grecia propria. Ivi erano: Salamina, in fondo al golfo Saronico – Elena, di prospetto al capo Sunio – Eubea (odierna Negroponte), la più grande, dopo Creta, delle isole greche, di costa alla Locride, alla Beozia ed all’Attica, dalle quali era separata dal lungo canale Euripo. Fra le molte città di questa vasta isola, citeremo: Calcide, Istiea, Eretria. A ponente dell’Eubea sorgeva Sciro; ed a settentrione, un piccolo arcipelago, di cui le maggiori isolette erano: Sciatho, Scopelo, Aloneso, Eudemia, Solimnia e Peparetho.
§ 28. Le Cicladi, cosi chiamate perchè disposte in circolo, formavano il terzo gruppo. Le principali erano: Delo, nel centro; Andro, la più settentrionale, a scilocco della Eubea; Teno o Hidrussa, a scilocco di Andro; Micone, a scilocco di Teno; Rhenea, a ponente di Micone; Siro, a ovest di Rhenea; Gairo, a maestrale di Siro; quindi Geo o Zea, Cithnos, Serifo, Sifno, Paro e Antiparo, Nasso o Strongile, Amorgo, Antipalea, Anafe e Tera, Io o Nio, Sicino, Folegandro, Melo o Milo.
§ 29. Nella parte boreale dell’Egeo sorgeva il quarto gruppo di isole orientali. La principale era quella di Lemnos che, oltre alla città omonima, ebbe quelle di Efestia e di Mirena. Imbro, a grecale di Lemno; Samotracia, anticamente Dardania e Lemosia; e Thaso, detta anche Chrisè, erano tutte popolate da industri navigatori.
§ 30. L’Isola di Creta (Candia) capitanava il quinto gruppo di questa sezione. È la maggiore dei mari di Grecia. Famosissimo nelle mitologiche leggende, vi si erge nel mezzo il monte Ida. Popolata, ricca e potente fu nelle età antistoriche, ed Omero soleva chiamarla l’isola dalle Cento Città. Minosse, celeberrimo suo re e legislatore, cui la favola fece figlio di Giove e di Europa, governò con tanta sapienza, che i poeti lo innalzarono al grado di giudice degli Inferni. Tra le città cretesi, furono principali: Gnosso, anticamente Cerata; Cortina, sul fiume Letheo, a qualche distanza dal mare; Festo, Licto e Licasto, sul monte Strongilo; Mileto, appiè del Ritimno; Cidonina, alle falde dei monti Leuci. – Parecchie isolette o rupi faceano corteo a questa regina delle isole, e la principale era quella di Dia, dirimpetto a Gnosso.
§ 31. Men numerose erano le Isole Occidentali, o del Mare Jonio:
Corcira (oggi Corfù) di fronte alle coste dell’Epiro, era più anticamente nomata Feacia e Scheria. Oltre alla omonima capitale, aveva la città di Cassiope. Vicino all’isola madre, sorgono le isolette di Thorono ed Othono, a maestrale; e di Paxo ed Antipaxo, a scilocco.
Leucade, di costa all’Acarnania, aveva la città dello stesso nome e Nerico; celebre fu il suo meridionale capo, sotto il nome di salto di Leucade. Le isolette Teleboidi erano fra Leucade ed il continente.
Cefallenia o Cefalonia, in alto mare, rimpetto alla Etolia, era la principale delle isole del Jonio, e contò quattro città; Neso, al nord: Same, a levante; Pelle, a ponente; Cefallenia, al sud.
Itaca, sassosa e dirupata isola, a grecale ed a breve distanza della precedente, deve la sua celebrità ad Ulisse, di cui fu la patria, e ad Omero, che cantò le gesta e gli errori di questo grand’uomo. Fra Itaca ed il continente, il mare è seminato d’isolette, la maggiore delle quali è Dulichio, e le altre sono le Echinadi.
Zacinto (odierna Zante), a scilocco di Cefallenia e di fronte alla Elide, aveva un clima delizioso, e, come la più parte di quegli scogli, un suolo vulcanico.
§ 32. Tutte queste isole erano popolate da greche colonie; e quando si paragona il piccolo Peloponneso, da cui coteste migrazioni partirono, con l’ampia superficie alla quale esse si estesero, è agevole formarsi una idea dell’indole eminentemente espansiva della stirpe ellenica.
Se non che ben altri e più lontani stabilimenti essa fondò. Tutte le coste d’Italia ricevettero, in diversi tempi, greci navigatori; ed il vasto complesso di colonie ch’essi stabilirono nel mezzogiorno della Penisola salì a tanto di splendore e di potenza da meritarsi il nome di Magna Grecia. Essa comprendeva cinque grandi regioni denominate: Bruzio, Lucania, Campania, Calabria, Apulia, divisa quest’ultima in Iapigia e Messapia. Reggio, Locri, Crotona, Sibari, Taranto, Salento, Eraclea, Metaponto, Elea, Napoli o Partenope, Paleopoli e Cuma, ne erano le principali città. – Pelasgi furono pure i prischi abitanti della Sicilia; dove a cominciare dal IX secolo A. C. vennero numerose colonie greche, sì doriche come joniche. Siracusa, Agrigento, Selinunte, Catania ed altre città da essoloro fondate, salirono bentosto a sommo grado di prosperità. – Rodi, sulla costa S. O. dell’Asia Minore, così chiamata dal nome greco rhodon (rosa), per l’abbondanza de’ fiori e la mitezza del delizioso suo clima, ebbe una legislazione commerciale che servì di modello ai codici delle altre nazioni. – Non meno celebrata fra le elleniche colonie, tra il Meandro e l’Ermo stendevasi sulle coste dell’Asia Minore l’Jonia, le cui dodici confederate città erano. 1° sul continente, Focea, Smirne, Clazomene, Eritrea, Teo, Lebedo, Colofone, Efeso, Priene, Mileto; 2° sulle vicine isole, Scio e Samo. Nel commercio, nella navigazione, nelle ricchezze, nelle scienze e nelle arti, l’Jonia gareggiò bentosto con la metropoli; e diede al mondo Omero, Archiloco, Anacreonte, Pitagora, Talete, Eraclito, Biante, Parrasio, Aspasia. – Marsiglia, nelle Gallie, fu colonia dei Focesi. –
Tale l’immensa vastità del campo sul quale, partendo da un piccolo centro fecondatore, irradiò il greco incivilimento.