Gerolamo Boccardo
Manuale di geografia antica

CAPO SESTO.   Luoghi più celebri della Grecia antica dai più remoti tempi al ritorno degli Eraclidi.

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CAPO SESTO.

 

Luoghi più celebri della Grecia antica dai più remoti tempi al ritorno degli Eraclidi.2

 

§ 33. I Greci si dicevano Autoctoni, cioè nati sul suolo stesso che abitavano. Ciò indica solamente l’estrema antichità delle immigrazioni che vennero a popolare la Grecia. Si fu dal nord che le principali fra queste invasioni si compirono a due diverse imprese.

La prima fu quando un antichissimo popolo d’origine asiatica, conosciuto sotto il nome di Pelasgi, venne a portare i primi bagliori dell’incivilimento in quella ancor silvestre contrada. Sicione fu una delle prime città fabbricate verso il principiare del secolo XIX° av. G. C. da quella industriosa nazione le cui muraglie ciclopiche, ed i numerosi canali derivati dal lago Copai attraverso alle montagne, attestano una perizia architettonica ed idraulica già molto provetta.

§ 34. Poco dopo, varie colonne egizie e fenicie approdano sulle coste meridionali della Grecia; ed anche quivi spargono i semi della prisca coltura. Inaco e Foroneo, suo figlio, fondano Argo (1989); Ogige riunisce sotto la propria dizione le tribù della Beozia e dell’Attica (1869); Spartone (1880) e Lelege (1742) gettano le fondamenta di Sparta e di Micene.

§ 35. Ma tre o quattro secoli dopo i Pelasgi, irrompono dal nord nuovi popoli che, sotto il nome di Graici o di Elleni, scacciano davanti a i primi abitatori, e danno la propria denominazione all’occupato paese. Fatti padroni di questo, vi posero ferma stanza; e, sotto la condotta dei valorosi loro capi, fondarono un gran numero di piccoli reami: Argo, aggrandita; Micene; Ermione; Tirinto; Corinto; Sicione; Megara; Pallene.

§ 36. A quest’epoca si riferiscono i regni di Cecrope, in Atene (1643), e di Deucalione, in Tessalia (1635). Le tradizioni conservano memoria di un diluvio che inondò tutta la Grecia ai tempi di quest’ultimo principe. Con Danao, venuto un secolo dopo dall’Egitto, cominciarono per Argo nuovi giorni di prosperità e di grandezza. Cadmo, intanto, portava ad alto grado di floridezza Tebe; e Minosse, Creta.

§ 37. In quattro rami dividevasi la razza Ellenica: gli Jonii, i Dorii, gli Eolii e gli Achei. Questi ultimi erano, in quell’epoca eroica, di gran lunga i più potenti: essi occupavano quasi tutto il Peloponneso, ad eccezione dell’Jonia (Egialea), alla quale poscia, da loro posseduta in appresso, restò appunto, come già notammo, il nome d’Acaia.

Quel primo periodo della storia e della geografia greca è illustrato dalle imprese degli Eroi, di quegli uomini forti e generosi che percorrono la Grecia selvaggia ed incolta, per liberarla dalle belve, dai predoni, dagli ostacoli tutti, insomma, opponentisi alla civiltà, e che, spesso abusando della loro vigoria, se ne servono pur troppo ancora per soddisfare le loro sfrenate passioni.

§ 38. Ercole (o il più celebre fra i venti o trenta che portarono questo nome) è degli eroi il più insigne, della regia casa d’Argo; suo padre, Anfitrione, spogliato da suo zio Stenelo della sovranità di Micene e di Tirinto, ritirasi a Tebe, cui libera dalle ingiurie degli abitanti di Calcide. Ercole presta nuovo servizio ai Tebani, affrancandoli dal tributo che pagavano agli Orcomenii. Imbarcatosi cogli Argonauti, muove all’impresa di Colchide. Tornato in Grecia, riesce ad assicurare il primato degli Argivi sulla Penisola.

Amico e compagno d’Ercole, Teseo compie nell’Attica imprese non meno gloriose, e fonda la potenza di Atene.

Ma i più importanti avvenimenti dell’epoca eroica sono le due guerre di Tebe e quella di Troia, che non è questo il luogo di descrivere.

§ 39. Con le loro gesta, gli Eraclidi, o discendenti di Ercole, avevano sottomesso al loro dominio tutto il Peloponneso. Ma gli Eolii, gli Jonii e i Dorici, discendendo dalla Tessalia e dalla Grecia centrale, assalirono i dominatori della Penisola, e riuscirono a cacciarneli (1307) sotto la condotta dei figli di Pelope.

Ottantanni dopo la guerra di Troia (1190), gli Eraclidi, unitisi ai Dorici, invasero di bel nuovo il Peloponneso, ed a loro volta ne espulsero i Pelopidi con gli Ionici e gli Eolii. E qui comincia l’età media della Grecia.





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2 Per questo e pei successivi capitoli, preghiamo lo studioso a voler consultare il nostro Manuale di Storia Antica per la quarta classe ginnasiale, dal Capo VIII in appresso, ove i cenni quivi contenuti trovano il loro naturale e maggiore svolgimento.



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