Cap.

 1     I|       orecchio5; a quanto ella mi disse, tu hai disertata la nostra
 2     I|          te ne scongiura.~- Bada, disse Ermanno sorridendo, tu parli
 3    II|         nell'addurlo per mano gli disse:~- Questa volta non ci scappa
 4    II|             Tu ne sarai sorpreso, disse Alfredo, ma mia cugina ti
 5    II|         un po' uggiosa.~- Allora, disse Ermanno alzandosi, me ne
 6   III|           Cosa è il sogno? Chi lo disse una rimembranza del passato,
 7   III|         cose....~- Ti aiuterò io, disse Alfredo, ma prima è necessario
 8   III| volgendosi ad Ermanno. Animo, gli disse, ci aiuti; fuori una delle
 9   III|   imbarazzato.~- Domani perbacco, disse Alfredo, non è vero?~- Purchè
10    IV|       cambiando tuono d'un tratto disse:~- Ma via, si sieda qui
11    IV|     questa cara Brescia....~- Ma, disse Ermanno, ci vuole ancor
12    IV|       prendendo la mano di lei le disse:~- Mi perdoni madamigella. -
13    IV|        sua madre non istava bene, disse tosto Laura.~- Madamigella
14    IV|     meglio a piedi?~- E sia pure, disse Letizia, che glie ne pare
15    IV|        chiese Alfredo.~- Letizia, disse Laura, vedi se mamma vuol
16     V|          quel primo attacco, e ne disse fino all'entusiasmo in favore
17     V|        più lusinghiero.~- Nipote, disse madama Ramati ad Alfredo,
18     V|         braccia.~- Siamo stanche, disse Laura appoggiandosi a lui,
19     V|   Passerei la notte passeggiando, disse Laura.~- Sola?~- Oh no,
20     V|      notti illuminate mestamente, disse Letizia con accento declamatorio;
21     V|        conto mio non lo nascondo, disse Laura, la situazione dal
22     V|            Ah! tu parli di Paolo, disse Alfredo.~- Appunto.~- Anch'
23     V|              Non c'è da stupirsi, disse madama Ramati, noi frequentiamo
24    VI|       delicata e commossa che gli disse:~- Venga avanti signor Ermanno,
25    VI|          presentandola a Laura le disse:~- Eccole una mia memoria.
26   VII|         rivederci signor Ermanno, disse madama Ramati, venga presto
27  VIII|          di consolarla invano, le disse:~- Sii certa figlia mia
28    IX|    rispose Alfredo. - Esci?~- Sì, disse Ermanno; ho due lezioni
29    XI|          buon consiglio, ella gli disse un giorno:~- Figlio mio,
30    XI|          Paolo.~- Ah! finalmente, disse costui, era tempo che tu
31    XI|  interessante. Paolo per il primo disse:~- Giovedì ricevendo la
32    XI|         ti faccia meraviglia, gli disse subito l'amico, se ti sembro
33    XI|       pranzo.~- Ma signor Ramati, disse Paolo, voi pranzate alle
34    XI|         ad applaudire il maestro, disse madama Ramati sorridendo,
35   XII|          ed invitando Ermanno gli disse:~- È tanto tempo che desidero
36  XIII|          a tutte mani.~- Signore, disse madama Salviani ad Ermanno,
37   XIV|           pensarvi....~- Perdono! disse Ermanno stringendole la
38    XV|         male; il signor Paolo, mi disse non esser cosa tanto seria,
39   XVI|       rimarco. La mamma già me lo disse, e cento altri mi vanno
40  XVII|           trascrivere quel che ne disse, giacchè quella lettera,
41 XVIII|           bene che non vi andrai, disse Paolo.~- Certo sì, è un
42   XIX|         avvicinò all'amico, e gli disse sommesso.~- Te l'aveva pur
43   XIX|            e con piglio ardito le disse:~- Mi permetterà madamigella
44   XIX|          conducendolo altrove gli disse:~- Ermanno, tu soffri?~-
45    XX|     ragazzino richiesto da Paolo, disse che madama Alvise era andata
46    XX|         conte.~- C'è un cancello, disse Alfredo, si può vedere senza
47    XX|           anzi egli stesso che mi disse di mandartele.... povero
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