Antonio Gramsci
L'albero del riccio

Lettera XXXIX   Un calcio ben dato

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Lettera XXXIX

 

Un calcio ben dato

 

 

Caro Delio,

questa volta non mi parli degli elefanti come portatori di una eventuale civiltà. Gli elefanti ce li hai di sapone e in questo senso possono portare la civiltà (o un aspetto di essa) nella sala da bagno: poveri elefanti! È vero che mi parli di tante cose, e io dovrei iniziare con te una serie di polemiche.

Benissimo! Ma quali cose ti interessano di piú? Una volta mi hai scritto che ti interessava la storia, ma poi non sei stato capace di continuare la quistione e hai scantonato sugli elefanti; adesso mi pare che ti interessi alle scimmie come progenitori degli uomini. Ma anche in questo senso mi par di poter dire che a te piace piú la fantasticheria che la storia, e che sarebbe piú opportuno studiare la storia reale, quella che si può scrivere sulla base di documenti ben precisi e concreti.

Il fantasticare su delle ipotesi scientifiche era proprio degli uomini di cinquant’anni fa, che vivevano in condizioni molto difficili di lotta ideologica. Oggi molte quistioni sono cadute nel nulla perché la vita ha superato e protagonista e antagonista, e ha creato il costruttore. Purtroppo è difficile liberarsi delle cose morte; ma tu dacci un calcio nel mezzo e studia solo le cose concrete.

Ti abbraccio

ANTONIO

 

 

 

 


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