Antonio Gramsci
L'albero del riccio

Lettera VI   Caccia alle rane

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Lettera VI

 

Caccia alle rane

 

 

Carissima Giulia,

Una delle cose che piú mi ha interessato nella tua lettera è la notizia che Delio e Giuliano si occupano di acchiappare le rane.

Vorrei sapere se si tratta o no di rane commestibili, ciò che darebbe alla loro attività di cacciatori un carattere pratico e utilitario da non disprezzarsi.

Non so se tu vorrai prestarti, ma dovresti insegnare ai bambini a distinguere le rane commestibili dalle altre: quelle commestibili hanno il ventre completamente bianco, mentre le altre hanno il ventre rossastro.

Si possono prendere mettendo nella lenza invece dell’amo un pezzo di cencio rosso che esse addentano, bisogna avere un brocchetto e metterle dentro dopo aver tagliato loro con le forbici la testa e le zampe.

Dopo averle scuoiate, si possono preparare in due modi: per fare del brodo squisito, e in questo caso dopo averle bollite a lungo coi soliti condimenti si passano allo staccio in modo che tutto passi nel brodo eccetto le ossa; oppure si friggono e si mangiano dorate e croccanti. In un caso e nell’altro sono un cibo molto saporito, ma specialmente molto nutriente e di facile digestione.

Ti abbraccio teneramente.

ANTONIO

 

 

 

 


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