Antonio Gramsci
L'albero del riccio

Lettera XVIII   Studiar bene

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Lettera XVIII

 

Studiar bene

 

 

Caro Giuliano,

come va il tuo cervellino? La tua lettera mi è piaciuta molto. Il tuo modo di scrivere è piú fermo di prima, ciò che mostra che tu stai diventando una persona grande.

Mi domandi ciò che mi interessa di piú. Devo rispondere che non esiste niente che «mi interessi di piú», cioè che molte cose mi interessano molto nello stesso tempo.

Per esempio, per ciò che ti riguarda, mi interessa che tu studi bene e con profitto, ma anche che tu sia forte e robusto e moralmente pieno di coraggio e di risolutezza; ecco quindi che m’interessa che tu riposi bene, mangi con appetito ecc.: tutto è collegato e intessuto strettamente; se un elemento del tutto viene a mancare o fa difetto, l’intiero si spappola. Per ciò mi è dispiaciuto che tu abbia scritto di non poter rispondere alla quistione se vai con risolutezza verso la tua mèta, che in questo caso significa studiar bene, esser forte ecc. Perché non puoi rispondere, se dipende da te il disciplinarti, il resistere agli impulsi negativi ecc.?

Ti scrivo seriamente, perché ormai vedo che non sei piú un ragazzino, e anche perché tu stesso una volta mi hai scritto che vuoi essere trattato con serietà. A me pare che tu abbia molte forze latenti nel cervello; la tua stessa espressione che non puoi rispondere alla domanda, significa che rifletti e sei responsabile di ciò che fai e scrivi. Eppoi, si vede anche dalla fotografia che ho ricevuto che c’è molta energia in te. Evviva Giuliano!

Ti voglio molto bene.

ANTONIO

 

 


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