Cap.

 1   5|                  Lucca, abbacinato da tanta luce scrisse: «Le case alte e
 2   6|                  pesci che si affilano alla luce di una lanterna – convenivano
 3   8|                    campi; quando mancava la luce scandivano l'ore battute
 4  11|                 inverdite sull'altare e una luce balenante d'oro irradia
 5  12|            ritornano alle loro case; con la luce le anguille scompaiono nel
 6  17|                     giovinezza inebriata di luce; sui rottami della «Marginetta»
 7  18|                   sarebbe l'occhio senza la luce esterna?~– Un ordigno da
 8  18|                vibrando sulle lenti, questa luce esterna attraversa l'apparecchio,
 9  23|                     cipressata della eterna luce e dell'eterno riposo, è
10  25|                porta è stata spalancata, la luce elettrica accesa: oh meraviglia!
11  27|                     d'arte». La chiarissima luce balenante sui colli imprunetani,
12  27|                 velari bianchi: una scialba luce da cenobio, che fonde e
13  27|              specchio girevole mitraglia di luce e abbacina gli spettatori.
14  34|                    arco del cielo dalla sua luce, «Zizzania» vedeva altri
15  35| azionisti-collaboratori, la quale vedeva la luce in Milano nel 1868. Poi,
16  39|                     a un nuovo battesimo di luce una statua lignea della
17  43|               lastre smerigliate filtra una luce argentata. Dalle pinete
18  45|                    prudente tramescolare la luce elettrica con quella del
19  46|           scioglitore d'affanni». Stagioni, luce, vento, calore, freddo,
20  47|                   cavalli in uno sfacelo di luce. Il maestro doveva essere
21  49|                   d'età aveva già dato alla luce sedici figliuoli: quattordici
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