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Alfabetica [« »] equipaggio 4 equivocando 1 equivoco 1 era 282 eracleone 1 eran 10 erano 76 | Frequenza [« »] 381 gli 368 d' 288 delle 282 era 281 lo 277 ma 256 nel | Lorenzo Viani Il nano e la statua nera Concordanze era |
Cap.
1 1| NERA La parola «Coloniali» era dipinta, tanti tanti anni 2 1| candele di una cassetta che era prossima a lei e che lei 3 1| Pinciana. La «Svizzera» era piccola piccola, con degli 4 1| bitorzoluto, un cappello sodo. Era scalzo, ma sembrava avesse 5 1| granaioli; cosa che meravigliava era la sua voce forte, come 6 1| piazza c'erano i baracconi, era colto dalla paura che gli 7 2| La casa, che fu dei miei, era acchiocciata sotto gli ardui 8 2| uno dei tanti suoi figli) era ammusato, mio nonno si conturbava 9 2| certo, qualche castagno era stato abbattuto dai venti 10 2| frantoio lo consolava; quello era segno d'annata d'olio buono 11 2| Un fornetto portatile era piazzato all'aperto; tra 12 2| intrisa in un piatto in cui era olio di legittime olive. 13 4| La gente della montagna era andata in perdizione per 14 4| Andrea, e se qualche paranza era sullo scalo in costruzione 15 4| giornata; la misura del riposto era la votazzòla di legno che 16 4| s'ormeggiavano nel canale era uno spettacolo: la notizia 17 4| il pietrato ove il mostro era stato sbarcato e tutti volevano 18 4| doppia elica seghettata, era stravaccato sulle pietre, 19 4| non sei.~Quella cattura era riguardata dai pescatori 20 5| in queste sacre istorie era il nano Pellegrino, nativo 21 5| Montesacrato. Il nano Pellegrino era stato pellegrino di nome 22 5| al nano Pellegrino, che era odiato da tutti gli altri 23 5| insinuò che Pellegrino non era il nome di battesimo del 24 5| Macendore, e che egli si era messo da se stesso il nome 25 5| accattarotto, un giorno che il nano era attorniato da una folla 26 6| la terrazza della villa era di continuo movimentata: « 27 7| schiarimenti». Lì prossima c'era una rimescita di vino padronale, 28 7| davanti al cui ingresso era infissa sul terreno, con 29 8| ardua come un baluardo, c'era acchiocciata la casa dei 30 8| acqua corrente dei Serchio, era situato al centro della 31 8| che hanno fiero odore») era situato lontano dalla casa 32 8| senza strepito ogni affanno, era l'unico prodotto che il « 33 8| porci.~Nel «celliere» c'era allogato anche il telare: 34 8| dei fili. Anche il telare era sacro nella gran casata 35 8| Essendo il capoccia, non era mai contraddetto da nessuno: « 36 8| grazia di Dio ai porci.~Era la Milla che trafficava 37 8| lustravano come verniciati; era lei che condiva nei tondini 38 8| cipressi, su un verde agro, c'era il cimitero piccolo come 39 9| questo è cibo». Il cibo era una ventina di libri che, 40 9| ove albergava l'omettino era stivata di libri e vi alitava 41 9| libri, – disse una donna che era occultata da una tenda di 42 9| sei!~Uno scaffale di libri era nel fondo: quattro dentiere 43 9| vostre!~La fungaia dei libri era ammucchiata in un canto; 44 10| castello di Montramito al mare, era popolato da una folla compatta 45 10| un mezzo braccio l'uno, era esposto sui merli del torrione, 46 10| conobbe a prova ch'egli era tempo perso; e gli Empolesi 47 10| parlavano, – un asino che si era distrattamente sbrancato 48 10| alla via della gola, se non era il re della foresta a intromettersi.~ ~♦~ ~ 49 10| procinto di spiccare il volo, era segno manifesto che l'annata 50 10| e le baldorie, la fiera era rotta. Le brenne, che per 51 11| appoggiata alla gran croce era di sostegno a Nicodemo. 52 11| equipaggio che quell'olivo era stato colto negli oliveti 53 11| negli oliveti del paese, ed era stato benedetto nella domenica 54 13| Il «Francobarbone» era un signore inglese glabro 55 13| suo e il cane barbone che era amato dal padre con la tenerezza 56 13| fusione. Il «Francobarbone» s'era affissato laggiù lontano 57 13| dopo dal «Francobarbone» c'era un vecchio navigatore dell' 58 13| cravatta di sopracolore su cui era una perla che, fiammata 59 13| carattere del «Francobarbone» era uno di quelli che sono assai 60 13| scorgere, così lungo com'era, sulla via bianca di polvere 61 13| corpo efebico di Shelley, era deserto: uno squallido ondeggiare 62 13| a un metro dalla porta c'era una vetriata istoriata come 63 13| e la casa dell'«Inglese» era per tutti un mistero. La 64 13| Il «Francobarbone» non si era mai visto scappellare a 65 13| che, a memoria d'uomo, s'era intesa dalla bocca del « 66 13| bocca del «Francobarbone» era stato quello «yesse» che, 67 13| anche la famosa perla s'era velata come un occhio che 68 13| il legno: anche suo padre era così.~– Approvo.~ ~♦~ ~Repentinamente 69 14| nella tavola soprastante c'era scritto: «Oggi tortelli».~ 70 14| s'è accorto che la moneta era d'argento ha gridato:~– 71 15| uno di questi sciabicotti era cieco, di corporatura salcigna, 72 15| Sagginato di pelame com'era, sulla carnagione cerea 73 15| non udire.~Quando la barca era riportata all'ancoraggio 74 15| da nicchi, al cui timone era seduto un vecchio anchilosato. 75 15| dei fondali paurosi. Egli era impassibile e freddo come 76 15| freddo come una statua; ma v'era chi asseriva di averlo visto, 77 15| notte che il ponte levatoio era rimasto, per negligenza, 78 15| inverdito da limo: pratico com'era si aggranfiò ad un palone 79 15| corse verso il luogo da cui era venuto il rumore e si gettò 80 16| infiammato dentro, tanto era rosso. Quand'ebbi ultimato 81 17| sospettosi di un volpacchiotto, era afflitto per il nome che 82 17| Angiò.~Se, quando il nano era di viaggio fresco (cioè 83 17| vino buriano.~Ma il nano era sospettoso. Se scorgeva 84 17| cavallo fiumatico. Un giorno, era seduto ad un tavolinetto 85 17| anche la spiaggia di ponente era tutto un mareggiare di tomboli 86 17| sorgevano sulla duna: una era la bettola di Calena, l' 87 17| bettola di Calena, l'altra era lo studio del pittore tribolato 88 17| pittore tribolato e l'ultima era quella del nano Angiò. Quando 89 18| roncola del naso la bocca era sigillata con la ceralacca 90 19| Credo. A quei tempi, si era gravemente infermato il 91 19| soprannominato Carnot. Egli era il secondo dei quattro figli 92 19| alcova ridotta tana di gatti, era abitato dai più prepotenti, 93 19| voltoni spaziosi, dove un dì c'era, con lo sfondo di lecci 94 19| degli antichi tempi».~Carnot era allettato (ammattonato potrebbe 95 19| ammattonato potrebbe dirsi chè era lungo disteso sui mattoni) 96 19| autunno del 1820 il casone era sfolgorante. Palazzo Santini, 97 19| la Signoria di Lucca si era traslocata a Viareggio. 98 19| di pescatori e rimesse, – era come il piccolo Faubourg 99 19| preso stanza l'arcivescovo, era il ritrovo serale di tutta 100 19| alla suocera.~La Reggia era l'attuale Palazzo Comunale, 101 19| fuori al palazzo reale era schierata la compagnia dei 102 19| Alberto Nicoletti, che era analfabeta, ma vivo d'intelligenza, 103 20| colpo: provare e riprovare». Era la massima di Galileo. Ma 104 20| soverchio dell'acque marine, era chiusa, le rane gracidavano 105 20| bottega. Quando l'ebanista era nel retrostanza, i ragazzi 106 20| Quando usciva di lì, egli era sempre rabbuffato.~Vicino, 107 20| bottega dell'ebanista, c'era il mio studio, un androne 108 20| quelle di un carcere, c'era soltanto un crocifisso di 109 20| retrostanza, un tavolo, su cui era una specie di colossale 110 20| nel centra del buratto c'era un pilastro, al cui vertice 111 20| pilastro, al cui vertice era invitata una puleggia d' 112 20| come quello da far calze, era da una parte. L'ebanista 113 20| spinta, quando la ruota era collocata sul vertice del 114 20| fermasse lo sportello, da cui era penetrata.~Capitò anche 115 21| destino, tutta la città era deserta, tutte le porte 116 21| l'invito, il refrattario era seduto sopra una colonnetta 117 21| punto entrò nella casa dove era stato convitato, ma nessuno 118 22| Signoria in Firenze); bianca era la carta protocollo già 119 22| gotta, da perfidiosa che era, pareva diventasse serena. 120 22| nepote dell'infermo che si era preso l'ardire di parlare 121 22| Il nepote che si era preso l'ardire di parlare 122 22| terra e andò in due pezzi; era un mattone camuffato a libro. 123 22| segreta che la biblioteca era sua, dovette imbrigliare 124 22| occupato tutti i piani e si era allargata, e sdraiata quasi, 125 22| intorno a un tavolone su cui era centrato il bustone giallo, 126 22| sapete che il nostro parente era un gran bel tipo?~Quello 127 23| defunto Raffaello Martinelli era il «Bava», il maestro di 128 23| Martinelli la parola Bava era (come soleva dir lui severamente) « 129 23| campanella del faro, quella a cui era sempre teso l'orecchio del 130 23| La salma del «Bava», che era di corporatura gigantesca, 131 23| fino al mare d'Arcangelo, era composto sotto un disegno ( 132 23| dell'universo mondo gli era incognita.~I libri-scartafaccio, 133 23| dolori, che per tanti anni era stata venerata a poppavia 134 23| sapienza nautica del «Bava» era fatta di esperienza; le 135 23| travagliata vita del mare, si era messo a trafficare di vino 136 24| Tutta la comitiva era mascherata e dipinta, sulla 137 24| staccato con un morso ed era ridotto una maschera di 138 24| terra dura, chè il suo viso era conformato sulle schiaccine, 139 24| alle Gabelle delle città, era piantata in un appezzato 140 24| appezzato di cipolle ch'era davanti all'osteria, e su 141 24| raccontò inoltre che lui si era scaltrito da ragazzo là 142 24| cartello di legno su cui era scritto in nero fumo: «Proibito 143 25| signore seduto da Andrea era proprio lui, – ma con la 144 25| come una iena (che quando era sborniato si sdraiava sul 145 25| spelazzato, guercio e smagrito, era legato a una calocchia piantata 146 25| Gli dette da bere perchè era assetato, gli dette da mangiare 147 25| dette da mangiare perchè era affamato, lo rivestì perchè 148 25| affamato, lo rivestì perchè era ignudo, corse dal contadiname 149 25| signora, vedova e sola, era andata da un mio collega 150 25| fiaschi.~ ~♦~ ~La tavola era imbandita: tovaglioli aculeati 151 25| piatto maiolicato; il vino era in una boccia di cristallo. 152 25| bicchieri distinti. Il rumme era entro una bottiglia impagliata: « 153 25| Digiuno» che dalle arruotature era ridotto soltanto un palmo, 154 26| reali.~Dirimpetto a noi c'era la statua di Garibaldi con 155 26| Università degli apuani, di cui era magnifico rettore il poeta 156 26| il più fresco e compatto era di loro. Dal viso dei «consumatori 157 26| arguiva che la loro vita era trascorsa in archivi, anagrafe 158 27| tetto dell'auto, tal altro era preso dal mal di mare e 159 27| lupo a bocca spalancata; c'era chi era travagliato dalla 160 27| bocca spalancata; c'era chi era travagliato dalla benzina: 161 27| di seicento tonnellate c'era da fasciarla tutta. I ciuchi 162 27| vino esce la vergogna, – si era addormentato sopra il parapetto 163 28| Mirto» il Piazzoncino che era davanti al Palazzo dei Borboni, 164 28| paese, fin dal tempo che era composto di quattro case, 165 28| io a te. Il viso di S. E. era olivastro, un occhio gelato, 166 29| timone d'un carro, su cui era caricato il simulacro del 167 29| della fame, quando la gente era ridotta allo stremo, ed 168 29| omaggio reso al Volto Santo. Era solenne decreto che ogni 169 29| contado recarsi in Lucca non era agevole, al Volto Santo 170 31| Sopra un'aia impietrata v'era come uno spettacolo a cui 171 31| della bastardella e che era venuta per portarla seco.~ 172 31| quale cigolava la «Ruota» era l'«Ospizio», che salvava 173 31| suoi movimenti, tosto che v'era deposto l'innocente, con 174 31| quindicina di giorni che s'era allogata, girottolò la città 175 31| giovanotto ben portante. Chi era? Lei non lo seppe mai, nè 176 31| la voce, la sua figliola era stata una donna di servizio: 177 31| sfumino: così celeste com'era sembrò una lama. Quando 178 32| pensiero verso il Re di Alba era la possibilità di annegare: 179 32| possibilità di annegare: Tiberio era tanto logorato dall'uso 180 32| della sorte incostante, s'era ridotto a gestire nel Castellare 181 32| Narciso del Castellare era basso e grasso come una 182 32| ritratto della salute, ed era l'impresario di una festa 183 32| sciaguattare i bicchieri avvinati.~Era molto diffusa la superstizione, 184 32| asseriva che anche Teofrasto era di questo parere.~ ~♦~ ~ 185 32| si chiamava Federico, – era un gobbo venditore di giornali 186 32| raccorciassero la statura, che era già così negligente. Per 187 32| chiosco. La sera il Federigo era sfinito: «Me ne potrei tenere 188 32| sentiva ancora perduto perchè era anche rabdomante e segnalava 189 32| impietrato di un vicolo; l'uomo era sopraffatto dal vino. Interrogato 190 32| non trascurabili. Udite, era una notte piovorna e tuonava 191 32| di un albergo nel quale era rimasta libera soltanto 192 33| povero la cui fisionomia mi era nota; ma dove ripescarlo, 193 33| teso l'insidia. L'amico s'era anche sbarbato di fresco 194 34| e il «Bisunti». Il primo era della teoria del più pesante 195 34| pesante dell'aria, il secondo era della teoria del più leggero. « 196 34| cannocchiale e un fagotto di panni, era sul crinale del monte su 197 34| mattina di sole la macchina era sull'orlo del cornicione 198 34| delle rondini. «Zizzania» v'era seduto sopra con il cipiglio 199 34| che con tanto ardimento s'era seduto sul precipizio. E « 200 35| la Commedia di Dante, non era ancora passato di moda l' 201 36| addosso e quando trovò che era un cane, invece di un cristiano, 202 36| resta». Il nome allora mi era del tutto nuovo, ma se il « 203 36| matricolato in furberia, era uno di quei poveri cristi 204 37| ognun vigili, ecc.». Non era ancora in circolazione la 205 37| carra, sulle vie maestre, era ascoltato da gente pietrificata 206 37| forno; un di loro che si era scaltrito là per la Francia 207 37| uomini di pena, che il Monti era nato là per la Romagna, 208 37| romano a quei tempi non era la tritumaglia d'oggidì, 209 37| Tutti tacquero perchè lui era capo delle comparse, e i 210 37| il Cajo Gracco. Monti gli era ormai familiare: – Metti 211 37| piena di semi... ma... ma... era così. Un guindolo!~I giovinastri, 212 37| sincopare, – il tuo Monti era un miserabile sì fatto?~– 213 37| anche nella vita del Monti c'era un filo di logica... di 214 38| Seppi tardi che v'era un libro intitolato Il Cuore, 215 38| lo finisco. – La scuola era distante duecento braccia 216 38| vecchio amico, il quale era andato lì lì per addottorarsi, 217 38| perniciosi e che l'autore era un illuso. La cosa che più 218 38| la via XX Settembre non era stata ancora artefatta. 219 38| Santissimo. L'Antitutto, che era uno stronco d'uomo e si 220 39| che il pregevole arazzo era stato rubato dalla grande 221 39| semplicità dei custodi, era occultata da rozze vernici 222 39| calcolo mentale che Ezione era sparito. «Se paga, – pensò 223 40| e il muro, nella sala c'era la gente così fitta che 224 40| ammattonato. Ma sotto non c'era la buca fonda, dal buco 225 40| innocente.~Il processo Musolino era terminato da qualche settimana 226 40| Tutto il corso del fosso era insolitamente vigilato da 227 40| del berretto greggio si era indotti a pensare che l' 228 41| un pino altissimo: e se n'era andato quando fu certo che 229 41| quando fu certo che l'amico era spirato e che soltanto i 230 41| gastronomici quello del boia non era il peggiore dei mestieri.~ 231 41| la sua casetta sulle mura era pronta per ospitarlo. In 232 41| commesso. Autore del misfatto era Michele Petroni, di Colognora 233 41| sua fermezza, dimostrò che era superfluo ricorrere agli 234 41| Cappellano del popolo», ed era sempre l'auriga di tutte 235 42| Francesco Domenico Guerrazzi era acceso in volto quando, 236 42| che Garibaldi possedeva era caduta nella tinozza. Il « 237 42| disoneste ed ingiuste di cui era posto segno nei tempi passati; 238 43| oceano: l'arcano silenzio era rotto dal roco crocitare 239 43| eretta sul collo gagliardo era intrepida con gli occhi 240 43| e pensoso: anche quando era tra i familiari soleva guardare 241 43| verde setato sugli orli era incendiato d'oro; sullo 242 44| regna in eterno».~ ~♦~ ~Era da poco consacrato vescovo 243 44| adducendo che la risurrezione era avvenuta per miracolo dei 244 45| Calvani – (col C), lì presso c'era la via Galvani – che per 245 45| di pesce, disse che non era prudente tramescolare la 246 45| che per la gente curiosa c'era un paradiso apposta, e che 247 45| paradiso apposta, e che era meglio credere troppo che 248 45| sospirarono le donne, a cui era rimasta per la gola il Guidiccioni, 249 45| frati.~– Se mi dici chi era il Guidiccioni t'incorono, – 250 45| lui ascoltava se il perno era unto a dovere.~– Ecco, mi 251 45| per avergli dimandato chi era il Guidiccioni. Ma chi è 252 45| via del Fabbretto (e lui era sempre vivo e vegeto) che 253 45| con una corda sola, e che era una meraviglia del mondo, 254 46| Bisenzio, l'Ombrone, l'Elsa, l'Era, il canale di Usciano, la 255 46| Mazzarini; se l'argomento era impegnativo, egli allora 256 46| fedeli della Valdiserchio, era strepitoso e giocondo.~Eccolo 257 46| vini. Ma più a suo agio era all'«Osteria dei quattro 258 46| lunga opera del Rossini; era da qualche tempo passata 259 47| basculla e pesare, e non c'era verso di frodare perchè 260 47| gran salone della Biennale era stato decorato da G. A. 261 47| grassi e i magri. L'autore era presente in un circolo di 262 47| inferno.~ ~♦~ ~Il corteo era straordinario: i bandisti, 263 47| tanto più che ognuno si era rimesso in salute. Lo sbarco 264 48| alla striscia di lardo ch'era la sua colazione, impallinati 265 48| al mare.~Vicino al mare s'era stabilita «la mamma dei 266 48| diseredata come una mendica, s'era congregata con questa donna 267 48| casa della scrittrice c'era una tal cananea da mettere 268 48| lettuccio e intorno al letto c'era l'uggiolìo di tutta la sturma 269 48| sturma dei cani; qualcuno si era accucciato ai piedi sì come 270 48| la mazza di malacca; e v'era anche qualche signora combusta 271 48| scena, dissero peritanti: – Era protestante, la portano 272 49| gagliardo, nel cui sottotitolo era scritto: «Soffia la sera 273 49| del «Regio Casino», su cui era steso un giornale, sul quale 274 49| secondogenito di Angelo: il primo era nato durante una furiosa 275 49| bandiera italiana.~Ma il Carlo era destinato a tragica fine: 276 49| perdizione: tutto l'equipaggio si era radunato a poppa; i colpi 277 50| come quella d'un romito ed era diventato nero come i mori 278 50| poesia; a quei tempi egli era uno dei più appassionati 279 50| della «Vignetta», e ce n'era di bravissimi. Anche per 280 50| bottega di «Pezzo duro» c'era l'officina di Tonin Giorgetti, 281 51| La «chiusa» paraguayana era stata battezzata così dagli 282 51| rilievo:~ ~Un Ulisside egli era,~perpetuo desìo della terra~