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Lorenzo Viani Il nano e la statua nera Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Cap.grigio = Testo di commento
3004 25| L'EX-CIABATTINO~COL TRINCETTO D'ORO~ ~ ~ ~ ~ ~ 3005 28| decifrarne alcuni periodi: «L'ex-seminarista Michele Coppino erudito, 3006 50| Pindaro, Omero, Mentore, fabbri come lui, l'ascoltavano 3007 45| fabbretto c'è una donna che fabbrica i sigarini di menta e i 3008 45| dell'orto dei frati c'è un fabbricante di casse da morto e, dirimpetto 3009 41| Nacque allora il progetto di fabbricargli una casetta nel recinto 3010 3| MORTI NEL MARE~ ~ ~ ~ ~ ~Il fabbricato dell'Istituto dei poveri 3011 23| sirene di tutte le navi, le fabbriche, i rulli dei tamburi hanno 3012 19| Li comandava il capitano Fabio Gabrelli. Re Vittorio li 3013 35| le ville di don Leone e Fabrizio Ruspoli da cui a ore insolite 3014 50| avvertito di corsa da un facchino della stazione che di sotto 3015 33| galera: mi dia un diecino, facciamola finita.~Sul costone di San 3016 1| curiosità, sopra il banco, facendogli mettere fuori soltanto una 3017 40| tentava incutermi mia madre, facendomi balenare leggi e castighi, 3018 | facenti 3019 41| giorno il Duca, di umor faceto, commentò: – Insomma la 3020 | facevamo 3021 10| vetturali abbottacciati di vino facevan sibilare la frusta come 3022 23| Bava» aveva (com'egli, per facezia, soleva dire) navigato la 3023 47| po' angustiato da certe facezie che i colleghi avevano rilevato 3024 36| qualchiduno mi voli fari tortu~si facissi un cori d'omu mortu.~ ~Invece 3025 29| ordine del Principe che ipso facto tutti i bandisti devono 3026 47| consumo – nella città di Faenza, col suo cavalluccio, fu 3027 44| baldanzoso Uguccione della Faggiola per stabilire la sua tirannia 3028 24| sagginati, con gli occhi di faina, senza naso, i denti da 3029 51| su cui le ciuffaie dei falaschi sembrano pescare i pesci 3030 34| da cui spiccare come un falcaccio il volo.~Ma non trovò mai 3031 7| chiocciate di stelle: la luna falcata sembra una fattoressa di 3032 12| nel cielo. Appena l'ultimo falcetto di luna recide il tremulo 3033 36| uccelli d'ombroso augurio, falchi e gufi, di quaglie satolle 3034 25| come sgrana gli occhi di falco marino il vecchio Sciamanna, 3035 40| Aspromonte, giunse alle falde dell'Appennino Calabrese, 3036 36| che quando sono colti in fallo per gli occhi vispi e salati 3037 13| L'avrà barattata con una falsa? – insinuò sospettoso un 3038 24| convento, con la voce in falsetto deve gemere: – Fratelli 3039 24| ai mangiatori di tortelli falsi, guadagnandosi così quelli 3040 24| Naso a pesetto portava per falsità, appena si approssimava 3041 4| tagliavano boschi, e la gente famelica stava sui cigli dei torrenti 3042 13| mai insidiate dai lupi famelici, dovevano ricordargli tanto 3043 37| Gracco. Monti gli era ormai familiare: – Metti fuori il tomo dell' 3044 43| anche quando era tra i familiari soleva guardare lontano 3045 30| gli uliveti, ci sono le famose osterie versiliesi: tavoloni 3046 21| dalle marce forzate, si fan largo a gomitate e a spinte 3047 26| muricciuolo della diga sotto il fanale rosso; il primo ossigeno, 3048 7| sembra di terracotta; un fanaletto elettrico è centrato sul 3049 42| po' «tinto», l'amico, più fanatico del Guerrazzi che del suo 3050 32| commissari della Convenzione il fanciullo Delfino, figlio del defunto 3051 35| virtù delle acque e de' fanghi prestamente guarito d'una 3052 15| sciabicotti parlottavano tra loro fantasticando di pesche miracolose: il 3053 5| delle Vicarie, ardevano di fantastiche illuminazioni. Sulla piazza 3054 16| da un albero all'altro e fantastici pendenti di smeraldo, tra 3055 29| vescovo Giovanni. Questo «fanto» (sulle spiagge della Lunigiana, 3056 20| diceva. – Là verso l'estate farebbero comodo queste giornate, 3057 47| venire a Venezia; anzi mi fareste un piacere a dirmi dove 3058 36| si qualchiduno mi voli fari tortu~si facissi un cori 3059 | farlo 3060 30| chirurgia, veterinaria, farmacia, storia naturale, botanica, 3061 | farmi 3062 45| alle orecchie del cardinal Farnese, il quale, avendolo chiamato 3063 | farò 3064 45| una mangiatoia, che dieci fasci di erba gramigna la occupano 3065 27| seicento tonnellate c'era da fasciarla tutta. I ciuchi hanno la 3066 15| il marinaro riassomma la fascina.~I marinari, e sono più, 3067 12| le lenze, le bilance, le fascine, a mazzacchera. Il giorno 3068 49| Parducci, padre di un Caduto fascista, – nella piazza del mercato 3069 43| umani, penetranti, pieni di fatalità; la barba Egli aveva nerissima 3070 | fateli 3071 35| guarito d'una buona ferita fattami in un braccio da una bella 3072 31| tutti i delitti, strumento fattore di demoralizzazione.~– Se 3073 7| luna falcata sembra una fattoressa di profilo, vestita di celeste, 3074 39| saggi dell'arazzeria di fattura fiamminga dei primi anni 3075 19| rimesse, – era come il piccolo Faubourg Saint-Germain, il quartiere 3076 6| la bocca, – gli occhi di fauno, salati come quelli delle 3077 4| cavalcature ai tronchi dei pioppi favellando d'arcane cose coi pescatori 3078 36| nelle notti silenziose, favelli con esse. Ma per innalzare 3079 45| Me lo faresti un altro favore e poi t'incorono?~– Parla, 3080 5| Pellegrino, Timante, Matteo.~– Favorisca leggere anche il nome e 3081 8| come una canna d'organo, vi fé il foro, l'inzeppò di un 3082 23| frontale; due occhi morelli febbricitanti; gli zigomi in rilievo, 3083 9| proprietario dei libri.~ ~♦~ ~Se un febbrone da cavallo non mi avesse 3084 11| fiumi, gonfiarono i laghi, fecer tempesta i rivi, la natura 3085 38| vostra è l'età felice e feconda nella quale prende la sua 3086 50| giorni nostri. Volpi, il fedelissimo di Costanzo Ciano nelle 3087 48| sarcofaghi, a simbolo di fedeltà.~– È morta «la mamma dei 3088 9| pasta del calzolaio: le federe gialle accartocciate sembravano 3089 30| tritato carne di vitella e fegatelli di pollo e li ha amalgamati 3090 27| commercio anche di quelle, e i fegatini sono ammassati su certi 3091 8| prezza~più d'un che d'altro, fei a quel da Lucca,~che più 3092 3| venticello marino, giunsi felicemente sulla battima, posai sulla 3093 21| mischiarsi tra la folla dei felici.~Una Pasqua di molti anni 3094 19| Maria Teresa Fernanda Pia Felicita, accompagnata dal padre 3095 10| Voglio godere un po' di felicità secondo i pronostici del 3096 31| occhio strabuzzato, dei denti felini e un pel gattino biondo 3097 15| il cieco, con un salto da felino, ritornava sul pietrato, 3098 17| ascoltando i consigli del gigante Fello, col quale aveva fatto patti 3099 12| da campagna, la borraccia felpata è la medesima di quella 3100 49| quattordici maschi e due femmine, undici dei quali nacquero 3101 3| gettano l'ancorotto; l'acque fendute fanno un sobbollimento di 3102 20| malandata, e di tutti i fenomeni che si determinarono: muscoli 3103 3| e tutte pareva dovessero ferirmi, divennero tenere come seta 3104 35| prestamente guarito d'una buona ferita fattami in un braccio da 3105 26| nel clima tepente, delle ferite d'Aspromonte. A destra lo 3106 20| artificiale labirinto e l'impeto fermasse lo sportello, da cui era 3107 5| due mansueti si fossero fermati quegli abitanti sarebbero 3108 15| boschereccio talvolta si fermava e alzava il capo al cielo, 3109 32| un palo solidissimo e ci fermavano il capo di un canapo; l' 3110 29| scultura e, dove i giovenchi si fermeranno, gli abitanti del luogo 3111 24| morte in bocca. – Quando ci fermiamo, come due ladroni, al di 3112 19| Principessa Maria Teresa Fernanda Pia Felicita, accompagnata 3113 4| pescatori, con ebrietà quasi feroce, si avventavano sulla belva 3114 10| in una congrega di bestie feroci: orsi dagli occhi di fuoco, 3115 39| del sacrilego gesto. «Chi ferra inchioda, e chi cammina 3116 48| acquaio, martellati dal fabbro ferraio quando trafficavano intorno 3117 38| Guglielmo Boccanegra, il Duca De Ferrari, Byron, Mazzini, Nietzsche. 3118 10| nelle giunture, quando, per ferrarlo, lo aveva sacrificato con 3119 39| Giustizia batterà sulla testa ferrata di Ezione e dei suoi complici 3120 22| alla gente volubile. Teste ferrate ci vogliono, per ponderare 3121 10| vie maestre gli zoccoli ferrati facevano le faville, e le 3122 20| giri eterni,~come ruote in ferrei perni,~sempre erranti e 3123 33| la sua mercanzia, aghi, ferretti, uncini, gomitoli, baruffi 3124 36| alpe: gigantesca scardazza ferrigna fissata alle due sponde. 3125 28| rastremato di spranghe ferrigne, sorse il paese: minuscole 3126 49| elenchi telefonici e un orario ferroviario alto come un messale.~ ~♦~ ~ 3127 18| zucchero vainigliato, Francesco Ferruccio su di una bottiglia d'acquavite, 3128 50| e di uve salmastrose e ferruginate. Il vino della «Vignetta» 3129 12| rosa, ghiozzi dal labbro fesso e leporino, gronchi, serpentelli 3130 7| di Dio, – pellegrini e «festaioli», i quali si sono già largamente 3131 30| indigesti, – commenta un festaiuolo ottimista.~ ~♦~ ~L'oste 3132 30| melanconico l'oste.~– Vogliono festeggiar la gola, e tutto gli ritornerà 3133 12| lungo la Senna nei giorni festivi, quando le trenate, in cui 3134 16| scendendo in Montecatini, festosa, luminosa, floreale, dalle 3135 8| lattate di brina e ogni festuca s'imporpora, egli, col tridente 3136 9| porcini ributtati sopra un fetido pollino. Sulle lezzole, 3137 47| Sala del sogno» il dipinto Fetonte coi cavalli in uno sfacelo 3138 47| su una lira d'oro e una fettuccia del medesimo metallo; quelli 3139 10| Montramito, sfiatato dalla fiacca, dalle legnate, dalla paura, 3140 10| reputazione e quasi tutti si fiaccarono il collo.~ ~♦~ ~L'asinello, 3141 10| pelle, in caso si fosse fiaccato la noce del collo alla ceppa 3142 15| alto per quanto io vedo, ti fiaccheresti tutte l'ossa.~ ~♦~ ~Lo sciabicotto 3143 51| solo, con un sacco, delle fiale, una siringa, una penna, 3144 29| strattagemma degno del suo genio fiammante, si intese rapidamente con 3145 12| mare le vele ardenti come fiamme.~Prima di salire le scalinate 3146 49| procellose, sotto un cielo fiammeggiante di fulmini. Avvenne in quel 3147 39| dell'arazzeria di fattura fiamminga dei primi anni del XVI secolo, 3148 28| alberata del «Mirto», la fiancata di ponente dava su di un 3149 19| scala ampia, ma terremotata, fiancheggiata da una balaustra bella, 3150 35| ebbi l'onore di ricevere in Fiandra, quando seguivo le bandiere 3151 11| sera, quando le darsene fiatano i primi veli notturni, sulle 3152 12| sera. Quando la darsena ha fiatato le prime nebbie celestine, 3153 4| di questo tempio i campi fiatavano l'umidore autunnale e muggivano 3154 49| sconvolgimento di acque; strappate le ficcate delle catene d'ormeggio, 3155 5| nervatura denominato Incitato, fido l'uno, l'altro orgoglioso, 3156 21| sua casa è il ciglio e il fienile, quello che tacita la fame 3157 50| come lui, l'ascoltavano fieri e talvolta gli facevano 3158 51| racconta di Guido Boggiani cose fierissime. Il pittore cereo, dai piedi 3159 31| gesto e la voce, la sua figliola era stata una donna di servizio: 3160 19| languente ed assetato fiore,~col figlioletto morirà di fame.~ ~Nelle « 3161 50| No! – Sarà morto? – Eh figlioli, – rispondeva filosoficamente – 3162 49| già dato alla luce sedici figliuoli: quattordici maschi e due 3163 35| nelle storie o nel parlar figurato, le greggi ricorrono nella 3164 24| molto a riconoscere in quel figuro il suo personaggio «Naso 3165 13| dei denti articolati con filamenti d'oro, lucente come il sole 3166 12| della notte, e a due a due filano in cala.~Nelle sere delle 3167 8| una gran caldaia, o che filasse alla rocca come una Parca 3168 40| fondo di un bosco». Lui e Filastò, aiutati da Antonio Saraceno 3169 26| fa vergogna e paura». Una filata di pingui fattori della 3170 32| banditi, Cerinto, Imeneo, Fileto, Ebione, Carpocrate, Prodico, 3171 9| sorridevano. I libri mascellari filettati d'oro, gli incisivi cariati 3172 37| d'Averno. Cajo, col suo filosofeggiare e non dar corso rapido all' 3173 6| movimentata: «rimolle» di giovani filosofi, – i marinari chiamano « 3174 49| basato su di una sua massima filosofica: – la vita è male, – il 3175 50| Eh figlioli, – rispondeva filosoficamente – senza rompere uova, non 3176 45| in succinto le risposte filosofiche del cuoco dei frati.~– Se 3177 20| reticolati, fitti fitti, lo filtrassero in padiglioni più capaci, 3178 27| in queste sale, giunge filtrata da certi velari bianchi: 3179 18| chiarificato, con olio di glicerina filtrato, essendo la capacità solare 3180 25| lambicchi dei caffè espressi filtravano in tre bicchieri distinti. 3181 20| con chiudende d'acciaio, filtri, intoppi, rintoppi; bisogna 3182 3| divennero tenere come seta fina; avevo arsione e tolsi con 3183 41| complesso di motivi morali e finanziari difficile a superarsi. I 3184 38| bastimento; affacciandomi alla finestrella la scogliera sottostante 3185 45| Francesco, affacciandomi al finestrino dominavo tutto l'orto dei 3186 44| miseri ostaggi, i quali fingevano stramazzare per terra urlando 3187 10| mentastro, venivano di bel nuovo finimentate ed attaccate alle diligenze, 3188 46| generosi e lagni, diceva:~– Se finirò d'ottobre, voi, di me più 3189 38| finisco!~– Signor maestro, li finisca.~ ~♦~ ~A pezzi e a bocconi 3190 33| accattone che per disgrazia finisce la sua villeggiatura lassù, 3191 32| peggio. Un Felice primo finiva in un Asilo, e per un Fortunato 3192 33| quale, come il diavolo si finse corriere, si è finto rivenditore 3193 16| e figlio ben costumati. Fintantochè gli acquazzoni dell'inverno 3194 40| stata dipinta nel mezzo coi finti archetti fioriti di capitelli, 3195 36| Pellegrino fosse il diavolo in finzione di corriere. Un che di acre 3196 21| stuzzicadenti piantato nel fiocco del cappello.~La povertà 3197 4| vigilando coi forgoli e le fiocine che il mostro non s'approssimasse 3198 16| alabastrina, coi vezzi di fiordaliso da un albero all'altro e 3199 28| semprevivi l'aggraziavano fiorendo sulle commettiture del pietrame. 3200 5| donna, ma tanto freschi e fiorenti ch'io intesi subito che 3201 4| pescatori come una grazia fiorita fatta loro dal Santo protettore, 3202 6| scarpa che l'abbocca col fiosso sdrucito, la manopola diventa 3203 47| lì, capacitarsi di quale firma si trattasse, lesse con 3204 47| conto firmò a due mani. E firmaron Davide Calandra, slanciata 3205 47| Guglielmo Ciardi, giovialissimi, firmarono allegramente, il vecchio 3206 32| nome. I vecchi contadini firmavano con una croce. Quando erano 3207 26| rapina, dall'espressione fiscale, il mento rattorto giù nell' 3208 7| pedala verso Camigliano. I fischi delle ruote riarse par destino 3209 37| stazionavano davanti ai forni e fischiando frantumavano la vetraglia; 3210 12| salvatici, sotto il vento, fischiano come groppi di serpi; al 3211 7| sotto il morso dei freni han fischiato come due topi presi nelle 3212 38| egli avesse dato fiato al fischietto tutta la gente si sarebbe 3213 28| cercare il pelo nell'uovo, fisicare sul sottile.~– Ma allora, 3214 20| rane, preparato dal celebre fisico alla moglie malandata, e 3215 28| gente patriarcale, con poche fisime nel capo, per battezzare 3216 33| scorto un povero la cui fisionomia mi era nota; ma dove ripescarlo, 3217 36| tronco, la testa alteramente fissa verso il cucuzzolo del Rondinaio.~ ~♦~ ~ 3218 26| gente seduta dirimpetto fissamente nel bianco degli occhi sì 3219 36| gigantesca scardazza ferrigna fissata alle due sponde. Nei giorni 3220 46| voi, di me più giovani, fissatemi nel bianco degli occhi e 3221 25| desolazione.~L'ho guardato fisso negli occhi ceruli, rimasti 3222 6| chiamano «rimolle» quelle fitte armate di pesci che si affilano 3223 12| congegnato un setaccio di fittissima rete d'acciaio attrezzato 3224 12| di luna», chè le armate fittissime delle anguille, ferme sulla 3225 9| marame che la piena di una fiumana abbia travolto, il mercante 3226 17| lontano, verso lo spurgo delle fiumare, per far riposto di grande 3227 7| ventre di una lucertola fiumatica. Il veicolo è arnesato come 3228 17| soffiava come un cavallo fiumatico. Un giorno, era seduto ad 3229 27| sopra il parapetto di un fiumiciattolo, nel tumulto della fiera. 3230 41| informandosi se a Ostia o a Fiumicino fossero state all'ancoraggio 3231 14| accattarotto è entrato.~– Hanno il fiuto come i cani tartufai quella 3232 45| volteggiare per aria come un flagello e sibilare come una frusta, 3233 9| nomi di Nietzsche, Nordau, Flammarion, Hugo, Hegel, Spinoza, Sue, 3234 4| abburattavano però le chitarre, e flautavano le ocarine; e sulle onde 3235 10| dal pelame di fuoco, tigri flessuose, pantere maculate, iene 3236 16| Montecatini, festosa, luminosa, floreale, dalle strade brunite, cordonate 3237 38| mostri un suo figlio vegeto e florido: – Vedi questo?, – mi disse, – 3238 1| bocca a spaventapane, larga, floscia, aculeata di dentini acuti, 3239 32| espressione serafica e la barba fluente ben gli sarebbe convenuto 3240 20| che fissavano sempre il flusso e riflusso dell'acqua del 3241 12| rifrange, si moltiplica sui flutti palpitanti, e dal setaccio 3242 33| vai a San Pellegrino?~– Fo tanta penitenza durante 3243 5| trasformarono in roventi pietre focaie.~ ~O Lucca fra cento~te 3244 12| raccolgono intorno a un focherello che arrossa i lor visi rubesti, 3245 37| l'anguille di calata al focone acceso dal pescatore. Molta 3246 12| come il mare; i canestri foderati di iuta son tutto un brulichìo 3247 14| pasti carnevaleschi con fogliate di prosciutto e salame, 3248 34| udiva il zampognare delle folaghe~ ~Ma qual odo di zampogne~ 3249 32| degli artefici sono come folati dal vento e si sparpagliano 3250 35| rideva.~ ~Canzonetta di folclore. Adesso radio Napoli.~Anche 3251 46| di canapa, occhi ceruli, folgoranti, fiammato nel viso rubicondo 3252 34| muove.~ ~Con tal gente che folleggia~e l'umor tien della luna~ 3253 3| brucate nel fogliame, sono folte di alberi su cui si incrociano 3254 28| fatto un taglio raso e il folto dei pini cadde come sotto 3255 45| padronale; più in là il fondaco di un fabbretto che fa i 3256 20| e caccia il fogliame nei fondai, quei punti bassi e concavi 3257 3| mare, ha sepolto con le sue fondamenta il cimitero vecchio di Viareggio, 3258 51| dei Monti di Villa. I suoi fondamentali caratteri sono sempre rispettati, 3259 49| Tutti i giornali da lui fondati sono stati sventolati dalla 3260 39| incudini di Gombitelli (paese fondato da una colonia di zingari 3261 49| vento fresco e piacevole, e fondatore del Libeccio, vento afoso, 3262 3| secoli giacquero le salme dei fondatori della città. Le ossa antiche 3263 27| scialba luce da cenobio, che fonde e soffonde i dipinti appesi 3264 33| teneva in mano aveva nel fondello un francobollo dorato. La 3265 28| mucchiata di capelli si fondeva con le basette ragguardevoli,~ 3266 17| Angelo Bertuccelli, nato nei fondi della via Pinciana il 1850, 3267 18| impostura l'invenzione del fonografo, che la Reale Accademia 3268 16| avvincava sotto il peso; Carlo Fontana, l'astratto e distratto 3269 26| vento e il chioccolìo delle fonti rinforzato da quello del 3270 39| Guarda che è meglio essere forati da un chiodo che da un coltello.~– 3271 1| libbra d'acquavite, si voltò, forbendosi la bocca voraginosa, sostenuta 3272 26| mani, fare il gesto delle forbici quando tagliano, che, tradotto 3273 27| fiori palustri. Da molte forche pendono pollastri di primo 3274 30| notte; la donna, a punta di forchetta, ha frangiato ogni tortello; 3275 24| son alzati e infilando le forchette nel vassoio han gridato 3276 49| segaligno, barba satanica, forcuta, nera morella: concitato 3277 16| POLDINO~ ~ ~ ~ ~ ~Nessun forestiero, scendendo in Montecatini, 3278 13| trapelare di qual paese fosse il foresto prossimo al «Prete di Sinistro», 3279 50| caldaie di pece bollente, di forge, di paranchi, cavi, vele 3280 4| desiato porto, vigilando coi forgoli e le fiocine che il mostro 3281 14| volto il capo alla stiva dei formaggi compitando su ogni forma, 3282 44| pochi indizii che avevamo formammo contro lui un processo come 3283 5| migliaia di candele in modo da formare il disegno luminoso di un 3284 17| gente animali diversi, come formiche non minori dei nostri cani, 3285 42| assistendo ai funerali, formò un tumolo vuoto e versovvi 3286 4| pescatore permutava col fornaio e il vinaio. Per sè i pescatori 3287 2| industriava coi «necci». Un fornetto portatile era piazzato all' 3288 37| stazionavano davanti ai forni e fischiando frantumavano 3289 51| sono offerte, case comode, fornite di tutte le cose necessarie. 3290 27| Uomini dal viso arcigno, forniti di una coltella, decapitano 3291 41| violentemente un suo compagno fornito di una borsa di denari e, 3292 49| scorbuto, contratto nella tetra fortezza dei Santi Pietro e Paolo 3293 50| rinomanza per le sue virtù fortificanti e ricreatrici.~In «Vignetta» 3294 49| per cui, nell'atto del fortissimo beccheggio, l'orizzonte 3295 21| quali, rassodati dalle marce forzate, si fan largo a gomitate 3296 3| come la palla al piede del forzato. Sarei andato giù se non 3297 44| nella città stremata di forze, Castruccio Castracane, 3298 48| compostezza chiusa della fosca chioma. Nell camposanto 3299 16| la quinta di cipressi che foscheggia sotto la «Querceta», siano 3300 16| quinta dei cipressi che foscheggiano sotto la «Querceta», diventassero 3301 46| sottili e penetranti, come fosser di frutta, freschi e amabili 3302 7| ombellico salgono fino alla fossetta clavicolare, quasi che egli, 3303 15| imbarcazione è sboccata dal fossocanale e palpita coi grandi palpiti 3304 6| Ugo Ojetti, Pirandello e Fraccaroli parlavano di teatro nell' 3305 47| l'incarico all'onorevole Fradeletto, allora segretario generale 3306 12| mare per delle ore, e poi, fradici mézzi, ritornano col sacco 3307 51| due veleggiarono su di un fragile naviglio verso la Grecia, 3308 3| si sono aperti sotto ai fragili scafi paesani per inghiottirli. 3309 25| ponci.~Anche le protuberanze fragoline che un tempo rimettevano 3310 12| cielo stellato, triglie e fragolini tinti di sangue vivo e di 3311 46| pittori della comitiva! Fragonard è morto al caffè sorbendo 3312 49| entrò nel porto impavesato, framezzo alle corvette americane, 3313 28| a cui furon portati dei frammenti del manifesto incriminato, 3314 36| veri pellegrini c'è anche frammischiato quella specie di diavolo 3315 13| paese marittimo, aveva una franca barba partita in piccoli 3316 42| serenamente con la divisa francescana dei «Poveri vecchi»), mi 3317 26| pastello del Settecento francese, che ogni tanto ella stessa 3318 47| disnava, se cenava;~coi Francesi, bona zente~se disnava solamente;~ 3319 44| sperando nell'aiuto dei Franchi che potevano giungere da 3320 27| di approfittarsi di certe franchigie e di concludere buoni affari, 3321 22| Val di Nievole ad Andrea Francioni, dove gli descrive, per 3322 28| stracciato. Un collezionista di francobolli, a cui furon portati dei 3323 33| mano aveva nel fondello un francobollo dorato. La carne digrassata, 3324 36| piena l'ossatura ciclopica frange con grande fragore l'acque 3325 47| chiglia a poppavia, e l'elica, frangendo acqua e vento commisti, 3326 22| non li aveva, o in quel frangente se li scordava).~– Ho capito 3327 2| in tempesta.~La Freddana frangeva il soverchio delle sue acque 3328 30| a punta di forchetta, ha frangiato ogni tortello; ora son lì 3329 18| britannica insorse contro Franklin ricusando di dare alle stampe 3330 37| cannone della Spezia? Il mare, franto e rinfranto dal libecciolo, 3331 2| traevano ruote pei loro frantoi. I pastori, sorpresi dalla 3332 20| ciuco aggiogato alla ruota frantoiana: «Tutto si muove in lento 3333 51| altro le vetriate debbano frantumarsi sotto una spallata di questo 3334 47| vagare davanti ai dipinti di Franz Stuck l'ombra accigliata 3335 11| cielo turchino le verdi frappe, penne aculeate di fuoco, 3336 6| gode il maestrale sotto le frasche d'ontano, io m'affaccio 3337 39| cammina inciampa» è una frase di gergo per significare 3338 29| arcate il Serchio, fra olmi, frassini e pioppi, rompeva le sue 3339 18| dai tralci delle zucche frataie e d'inverno da un verde 3340 25| Digiuno» da una vecchia fraterna amicizia, cementata tra 3341 39| voce e appioppandogli il tu fraterno, gli disse: – Senti, amico, 3342 33| si combinano in mare nel frattempo che sono in guazzo intavolano 3343 28| repubblicani quello di Antonio Fratti sulle targhe di Via del 3344 46| tutta la storia delle loro fratture, piene e rigurgiti.~Il timore 3345 20| Troia, un pomo colto con la freccia da Tell sulla testa del 3346 1| dell'umano: l'affricano freddava con la lingua un lastrone 3347 12| quando il mare è d'acciaio freddissimo, s'immergono fino al petto, 3348 50| Darsena, o alla Marianna di Fredianetto, o ai tavoloni della «Piera 3349 46| volte da «Ciapino» o da «Freghino», due trattorie disperse 3350 4| porto, o naviganti,~chè freme il mar dal fondo, e dei 3351 11| ad un eretico e leggendo fremevano e lacrimavano: «Alla vista 3352 3| ma sono percossi da un fremito.~Gli stupìti si fissano 3353 7| astrografia?». L'astrografo ha frenato il cigolante veicolo. Le 3354 32| Sestilio, Settimo; ma la frenesia del nome augurale riprese 3355 29| trionfali: Carlo aveva dato freno al moto perpetuo che lo 3356 26| conversazioni è massimamente frequentata dalle signore le quali non 3357 9| occulta protesta contro i più. Frequentemente nella piazza avvenivano 3358 32| In queste terre sono frequenti i nomi rinverditi dalle 3359 49| claustrale. Antonio Antonini frequentò, come tutti i ragazzi della 3360 31| vetrine. La domenica si frescheggiava nei giardinetti e faceva 3361 36| ivi nascoste anelano la frescura dei fiumi. Le vie bianche 3362 10| angolo acuto del torrione la friabile terra paludosa. L'asino, 3363 30| insinuano che quel che frigge in padella è gatto invece 3364 3| sui cavalloni, li ha fatti frisare dalle saette e resi supplichevoli 3365 10| serpe, e con quella, data di friso sulla cotenna, abbiadavano 3366 50| rompere uova, non si fa frittata!~«Pezzo duro» trovava grande 3367 27| delle cartate di patatine fritte, sottili come le lingue 3368 41| grattugiato sopra, pesce fritto, triglie di scoglio, acciughe, 3369 22| mignatte, chi in unguenti e frizioni di mille generi.~Quando 3370 47| pesare, e non c'era verso di frodare perchè bisogna portarsela 3371 39| Allora mi hai tentato una frode con raggiro per due mattine 3372 28| malgrado che nel centro frondeggiasse un platano dalle rame ritorte 3373 23| pino infissi sulla rupe frontale; due occhi morelli febbricitanti; 3374 9| sulla saponata rappresa dei frontespizi, degli insetti troncolati 3375 2| quello santo per segnare le fronti dei nostri prima del trapasso. 3376 13| segue la Francia con la sua frontiera;~quindi l'Italia incontri, 3377 50| bersaglieresca verso le frontiere della Patria, ma il «Duro» 3378 49| un tratto Enrico Sisco si fruga in seno dalla parte del 3379 49| radura bassa, paludosa, frustata da un gran bosco di canne; 3380 27| il padrone fa sibilare il frustone; un organo smanganato copre 3381 14| rassodate come le rame dei frutti potati per la loro stagione, 3382 37| vento, crepitava come la fucileria. Gli ascoltatori parevano 3383 12| retrocede, riavanza, si sbanda, fugge, s'affonda: i larghi setacci 3384 39| padrone svergognato urlò al fuggiasco:~– Questa la pagherai cara.~ 3385 22| ondata, non lasciava luogo a fuggire. Prima gli fu portato via 3386 36| serpi che sembrano ombre fuggitive di lampi.~Il viandante ch' 3387 36| Pietro Bonaventuri con lei fuggito da Venezia verso il miraggio 3388 7| nella chiesa di Dio siccome fulgidissima gemma preziosa. E certo 3389 15| dove sguiscia il muggine e fulminarlo con un colpo diritto e sicuro. 3390 49| un cielo fiammeggiante di fulmini. Avvenne in quel momento 3391 15| corporatura salcigna, sodo e fulvo come un ancorotto roso dalla 3392 49| facendo cric~buoni sigheri fumando,~e fra scherzi, suoni e 3393 40| torpediniera che con la fumata della ciminiera tingeva 3394 36| sbollentati battendo sollevano fumate. Lo sfondo è dominato dagli 3395 45| attorce i capi delle funi e il funaio che va indietro, come i 3396 22| tipo, salvando l'anima, di funambolo.~ 3397 37| bianco e nero come gli avvisi funebri: «Cittadini! domani si aprirà 3398 41| il capo sul palco dalle funeree braccia, doveva spendere 3399 27| è alzato su di un palco funereo; su di esso è una chiudenda 3400 41| del Paltoni: la macchina funesta rimaneva immagazzinata nelle 3401 37| Trascorreva l'anno 1898, quello funestato dalle rivolte della disperazione 3402 9| Parole sante le vostre!~La fungaia dei libri era ammucchiata 3403 9| accartocciate sembravano funghi porcini ributtati sopra 3404 16| teglino di cappelluccio a fungo, un Bistolfi più cilindrato 3405 36| ribelle, matricolato in furberia, era uno di quei poveri 3406 49| primo era nato durante una furiosa tempesta, mentre stavano 3407 | furon 3408 47| con ilare voce l'apparire, fusa in vapori viola, della gran 3409 51| vetriate della sua casa, fuse dalla pioggia, esplora il 3410 25| tacchi a pero che parevano fusi, sformai con cera vergine 3411 37| cognominato come il poeta di Fusignano, il quale, più che appassionarsi 3412 26| agli argomenti della sua futura arringa. Presso l'uomo che 3413 7| leggere nel cielo le sorti future degli uomini. L'astrografia 3414 11| di cielo su cui sciamano gabbiani bianchi come colombi, e 3415 49| piacevoli, che gonfiano le gabbie basse, le rande e vele di 3416 51| cui si abbeverano nelle gabbiette gli uccellini volatoi: ma 3417 40| udivo nell'antisala del gabbione il cigolìo delle catene 3418 47| fermato dagli agenti della gabella e: – Niente da dazio?~– 3419 24| appena si approssimava alle Gabelle delle città, era piantata 3420 19| le poste un corriere di gabinetto al Re sardo per dirgli che 3421 19| comandava il capitano Fabio Gabrelli. Re Vittorio li notò con 3422 42| Piemonte o il riparare a Gaeta, scivolò, zitto e cheto, 3423 47| e si rivolse per primo a Gaetano Previati, uno dei più vecchi 3424 49| sventolati dalla sua voce ancora gagliarda. Li conta sulle dita della 3425 44| et di tre colpi la mazza gagliardamente percosse nè il capo gli 3426 51| Viareggio si spopola; raffiche gagliarde di libeccio addossano nubi 3427 23| correnti, gli sfoci dei venti gagliardi, dei tifoni impetuosi, erano 3428 39| per la prima venuta di Galeazzo di Giano, fu tutta addobbata 3429 33| anche dovessi finire in galera: mi dia un diecino, facciamola 3430 18| faresti far la fine di Galileo Galilei.~ ~♦~ ~Leonardo da Vinci, 3431 15| toccare il fondo, e ritornò a galla col capo inverdito da limo: 3432 38| dalla lordura unta dove galleggiano, polpe, le carogne dei cani 3433 15| lontana, la rete, nè il vezzo galleggiante dei sugheri che ne descrive 3434 49| a destra e a sinistra, galleggiava un gran numero di cadaveri: 3435 35| Bagno caldo» a tal Puccio di Gallicano, fabbro della corte Balbanese, 3436 27| attendono di essere suppliziati; gallinacci, grogi grogi, croccolano 3437 5| Pellegrini...~Il nano, pieno di galloria, stava per investire l'accattarotto 3438 29| furono colmati dal frenetico galoppare delle dita sulla tastiera. 3439 43| tronco di un albero, coi gambali e gli speroni, si attagliava 3440 16| che io sono come cotesto gambero abbindolato costì?~Non ebbi 3441 31| ti attacco la pelle a un gancio, – gli disse il padre prima 3442 39| e il segno di Giusto di Gand e del Van der Goes. E ognuno 3443 17| Ho visto pitturare sul Gange, sul Persico, sulle coste 3444 35| inaugurata, si facesse una gara di tuffo nelle acque, affermando 3445 26| in su con l'età, puliti e garbati, sempre insieme e d'accordo 3446 3| ingollato dall'acque del Garigliano.~– Non ho più occhi per 3447 47| drogata con bullette di garofano e mazzettini d'erbe diverse, 3448 14| clienti, e il padrone, e i garzoni son corsi trafelati sull' 3449 18| problema della illuminazione a gas: – una lampada non può ardere 3450 41| di dire che agli effetti gastronomici quello del boia non era 3451 26| le fanno da sfumino. – Le gatte quando si carezzano hanno 3452 14| pizzicheria (mal comune è mezzo gaudio) ha sorriso spalancando 3453 47| suoi manti la stiva e il gavone.~Non sembri il paragone 3454 16| cresciuto. Fatti in là, gavorchio, che altro non sei. – Voga, 3455 17| ciminiera d'una nave, un gazometro nero e lutulento, recintato 3456 46| in uno, che aveva della gazzarra: «Mazzarra»; perchè il Mazzarini, 3457 8| marrello, che sotto i venti gelati diventa d'acciaio freddo 3458 1| fratello, più basso, lardato, gelatinoso, pareva fosse stato sbollentato 3459 12| iniziano il passaggio ai primi geli e lo terminano là verso 3460 20| e li riduceva di lavagna gelida.~Ritto sull'orlo della callaia, 3461 20| saltava la pazzia. Con le mani gelide, come quelle dei morti, 3462 17| ceppatelle di canne buone per il gelido inverno, e conchiglie, entro 3463 51| il pioniere d'Ararupe è gelosissimo, sarà dedicato ai pionieri ( 3464 22| ammogliato, non sarebbe stato geloso così nemmeno della moglie.~ 3465 36| dai crepacci della terra gementi acque calde e fumo, dalla 3466 24| la voce in falsetto deve gemere: – Fratelli in Cristo, ho 3467 44| gran pianto dirotto, urli, gemiti e voci disperate si alzarono 3468 20| dei padiglioni sente il gemito di raffiche spente dalla 3469 46| stende i rami del suo albero genealogico nella storia e nella leggenda 3470 44| di Narsete e Belisario, generali di Giustiniano, spediti 3471 16| rifiuterei fino alla settima generazione. – Se qualcuno domandava 3472 16| piuttosto orfano per sette generazioni.~Voga ricusava per figlio 3473 46| scintillare del vino impeti generosi e lagni, diceva:~– Se finirò 3474 43| Egli rispondeva con un generoso inchino anche ai più umili 3475 32| mitologiche, ai capistipiti della Genesi, si palesa dai nomi dei 3476 29| strattagemma degno del suo genio fiammante, si intese rapidamente 3477 37| monche mani sanguinanti ai genitor renduti, il cadavere di 3478 43| Madrid nata a Lucca il 1° gennaio 1847 e morta a Viareggio 3479 38| ultimi capitoli li lessi nel Genovesato in una cameretta stretta 3480 44| venduta a Gherardo Spinola genovese, e da questo rivenduta ai 3481 25| dice «Digiuno», prendendosi gentilmente il naso tra l'indice e il 3482 43| Spagna, maschia figura di gentiluomo, di guerriero e di Re, alto 3483 28| cipressati dei camposanti.~La gentugliora, che non aveva mai visto 3484 3| per l'eternità.»~La gente genuflessa si sente marmare l'orsa 3485 29| carità. Ivi trovava chi, genuflessogli dinanzi, lavavagli umilmente 3486 29| verso il tempio, per ivi genuflettersi sui lastroni delle sepolture 3487 23| infedeli, i testi delle antiche geografie in rime artifiziate, i libri 3488 17| Tomà, di Giuseppe-Antonio Geppantò, e di Angelo fecero Angiò.~ 3489 5| territorio, secondo l'ordine gerarchico imposto dai cerimoniali 3490 31| Francia, cigolò in Spagna e in Germania. Prima che la «Ruota» inghiottisse 3491 36| paradisiaco che l'acredine germanica di Enrico Heine si temperò 3492 32| acqua. Luigi, il Buono, il Germanico, d'Oltremare, l'Infingardo, 3493 34| qual li addita a noi il Germano~e l'Astronomo Sicano~che 3494 35| rossi, da' folti canneti germoglia~il fior delle memorie!~ ~ 3495 3| Damasco vanta,~contiene ancor Gerusalem la santa.~Nel Diarebecche 3496 32| incostante, s'era ridotto a gestire nel Castellare di Montramito 3497 23| tavolo di una rimescita gestita da un marinaro, il quale, 3498 35| diuretica alcalina; la cannella getta perennemente «bibite gratuite», 3499 3| acciaio, lungo la battima, gettano l'ancorotto; l'acque fendute 3500 51| come un uomo che volesse gettarsi dentro una voragine di fuoco.~ 3501 35| infermate dalla rogna venivano gettate nell'acque, allora appozzate, 3502 50| Pezzo duro», sottoponeva il getto all'opra paziente della 3503 7| Oceano, si togliesse dal ghebbio una pietra non digerita.~«