1101-ameni | ameri-avuta | avute-canal | canap-compe | compi-desta | desti-evasi | ex-ci-ghebb | ghera-incia | incid-lavas | lavat-minio | minis-pacif | padel-posse | possi-repen | repli-saffo | sagge-seppe | seraf-spolv | spont-tirag | tirai-veleg | velen-zufol
         grassetto = Testo principale
     Cap.grigio = Testo di commento

4504 48| emana dalla vasta fronte lavata e rilavata dalla pioggia, 4505 15| conturbavano, e nemmeno i lavatoi profondi; il cieco camminava 4506 29| genuflessogli dinanzi, lavavagli umilmente i piedi; altri 4507 32| ha roba. Il nome bisogna lavorarlo come i bozzoli. Tu ti farai 4508 35| nel 1868. Poi, debitamente lavorata dai tarli, c'è l'Apocalisse « 4509 2| botti, oltre che gli arnesi lavorativi e i mobili sacri; con i 4510 22| pulcini, e che, dopo aver lavorato a comodo suo ed aver occupato 4511 32| Tebano. Egli è un pacifico lavoratore del marmo a cui per la espressione 4512 39| restauro, è uno dei più bei lavori di quel genere d'intaglio.~ 4513 43| dell'abbandono, il lento lavorìo della tisi!~Assistita dalla 4514 3| le calate, dal Renaio al Lazzaretto, si parla delle tristi navigazioni 4515 46| sempre, sovente arguto, leale, coraggioso e mite, egli 4516 40| alcuni marinari, onesti e leali, parvero galeotti evasi 4517 18| nessuno volle credere a Lebon quando risolse il problema 4518 12| uomo. I capelli bagni gli leccano il dente cervicale; i panni 4519 28| chiarissimo, commendevolissimo, leccato, lambiccato, stiracchiato, 4520 17| con le sue lingue bavose leccava i tre baraccamenti, quasi 4521 8| sotto l'ombra di un gran leccio nero. Col pennato aveva 4522 10| asino vide il padrone, gli leccò le mani. Se le bestie avessero 4523 12| codino arricciato, che, legata con una catenellina al polso, 4524 3| e mi sentivo i peccati legati come pietre ai nodelli, 4525 32| canapo; l'altro capo lo legavano al calcio di un pioppo del 4526 38| molto bene.~– Ma di molto.~– Legga il Cuore.~– Quello strappa 4527 49| Angelo sono addirittura leggendari. Diventati col tempo capitani 4528 29| ora m'aiuta!»~La scena leggendaria dell'arrivo del Volto Santo 4529 50| di Costanzo Ciano nelle leggendarie imprese, è nato giù di qui; « 4530 34| era della teoria del più leggero. «Zizzania» voleva approdare 4531 2| piatto in cui era olio di legittime olive. Intorno alla necciaia 4532 48| Le bestie caricate di legna abbaiando zoppicano verso 4533 1| baracconi d'allora, assiti di legname coperti con un incerato, 4534 28| tubo di stufa e un paio di lembe nere precipitate in verde; 4535 40| fonda, dal buco apparve un lembo di cielo stellato e il vento 4536 15| di vivido argento che dan lena e forza e ardimento alla 4537 17| dagli occhietti piccoli come lenticchie, che ne dovevano aver vedute 4538 1| spezie e delle caramelle; lentissimo nel servire, contava e ricontava 4539 12| filo o allo cigolo, o alla lenza, ovvero alla rete, ovvero 4540 34| d'ontano ricurve, teli e lenzuoli, ed eliche fatte con legno 4541 47| leggere: «Qui il veneto leon regge e governa». – Ma dove 4542 10| orsi dagli occhi di fuoco, leoni sagginati dal pelame di 4543 5| nacque nelle Macendore, da Leontina Pece «un maschile» a cui 4544 12| ghiozzi dal labbro fesso e leporino, gronchi, serpentelli marini 4545 36| parla di volpi insidiose, di lepri astute, d'uccelli d'ombroso 4546 46| raffinate mense i vini di Lesbo e di Chio, vini dolci, ambrati. 4547 25| similmente il martello, la lesina, il cava-forme, lo steccone, 4548 41| fecero una colazione di pesce lesso, ombrinotti, razza, naselli 4549 50| bersaglieri – che l'avete la gamba lesta»; e il «Duro» dovette tornarsene 4550 27| invasa oggi da una tribù di Lestrigoni, che, come ognun sa, ai 4551 13| di notte sotto l'occhio letargico dei pastori.~Sovente il « 4552 18| ridestandosi da un lungo letargo, – e ritirati tosto nel 4553 36| arcane storie. Qui salirono Letizia e Paolina Bonaparte, Maria 4554 35| più recente è La palestra letteraria, artistico-scientifica diretta 4555 23| una moltitudine di giovani letterati, concorrenti al Premio Viareggio. 4556 35| dubii morali in ventitrè lettioni», e poi La frusta del Baretti.~ 4557 48| fu trovata morta nel suo lettuccio e intorno al letto c'era 4558 22| durato nelle diuturne lunghe letture (ma questo lo dico proprio 4559 37| altra stanza calciava il levame e un tombolo di pasta. Tutti 4560 44| decollati. Il carnefice levando il braccio in alto perchè 4561 38| sovente, gli scavezzacolli levano la mano agli alunni che 4562 24| ghiaie di un fiume. – Per levargli di tasca un soldo ci voglion 4563 45| non sarei più io se non mi levassi anche questa curiosità, – 4564 25| della madre, cosa dice la levatrice? Dategli un pezzetto di 4565 27| Contro il torpedone si levavano grucce e bastoni, pugni 4566 45| mi hai raccontato mi ci leveresti i numeri per giocare al 4567 26| Sulle spallette medesime, levigate da un secolare sfregamento 4568 10| ai vetturali.~– Tanto vi levo da soffrire, – disse un 4569 8| che rende nella caldura il lezzo dei manti, lontano il pollame, 4570 9| un fetido pollino. Sulle lezzole, la muffa, il belletto: 4571 42| vuoto e versovvi sopra i libamenti; e, postesi le ossa in seno, 4572 8| dell'olio per empire la libbretta al colmo, tanto che doveva 4573 37| franto e rinfranto dal libecciolo, accavallava tremiti su 4574 42| in Lucca (descritto da un libello dell'epoca) avvenne con 4575 42| Badate che io sono un liberale turco; – e diventò addirittura 4576 4| arginavano le onde infuriate, liberando il paese acchiocciato 4577 1| spiriti maligni fossero stati liberati a condizione. E si faceva 4578 1| il padrone del baraccone liberava «Mangiagatti» e «Guastagenerazioni» 4579 37| denti. – Spiegato che i liberti erano schiavi fatti liberi 4580 49| sala d'aspetto ho aperto un libretto dalla copertina verde, il 4581 35| fu ai Bagni di Lucca in lieta brigata d'ambo i sessi. 4582 35| secolo fa me la passavo molto lietamente a quei Bagni, mangiando, 4583 40| avvenire di pittore non erano lieti perchè, con grande stupore 4584 34| che, vincendo sua natura,~lieve più dell'aria pura,~ove 4585 39| battesimo di luce una statua lignea della Madonna a grandezza 4586 47| Olivero piemontese e Olivari ligure, il versiliese Viner assuefatto 4587 48| insieme ai fiori bianchi e lilla che amano l'oscurità, le 4588 1| Mangiagatti». – Ma senza lilleri non si lallera, e i ragazzi 4589 50| Tonin Giorgetti, fabbro, limava i suoi versi in cima di 4590 30| ginocchia?~– Veramente un limìo ce lo sento. Ma io ritenevo 4591 15| ciurma della sciabica non ha limitazione di numero; quanti rematori 4592 10| anche la pazienza ha un limite. Erano ore ed ore che l' 4593 22| invidiato l'occhio alla lince come quando s'affissò sul 4594 21| lunghi e accordellati come Linchetto, – il mostro che intreccia 4595 49| giorni di tempesta; la barba linda, ma incolta, a ciuffaie 4596 29| risvegliarsi, a trovare i lineamenti di Lui condotti a termine 4597 13| sulla via bianca di polvere lineata di biancospini che, dalla 4598 38| di quelli di latta con la linguetta piatta e la coda arroncigliata, 4599 43| braccia tra gli sbruffi dei lini trasparenti sembravano toni 4600 36| trovò il serpente l'orso il lione...» – ha su queste vie tortuose 4601 47| ingigantito, il famoso quadro di Lionne che è alla galleria di Valle 4602 26| le lenti sulle quali si liquefanno gli occhi; dall'inserto 4603 1| rivenditori dei «coloniali», liquirizia ed altri generi, erano svizzeri; 4604 1| verde ramarro, un certo liquore anaciato, si avvincava indietro, 4605 1| nella prima rivendita di liquori che incontrava: sicuro sicurissimo 4606 47| visiera incerata, con su una lira d'oro e una fettuccia del 4607 38| viscere degli animali di liriche e odi. Ma il pistoletto 4608 36| le punture di spino e di lische di pesce e il morso delle 4609 28| cavillare, cercare l'aspro nel liscio, cercare il pelo nell'uovo, 4610 21| certo sussiego esperiente la lista. Al brodo di pollo, – che 4611 40| interrogatorio fu scarno. La litania delle imputazioni lunga 4612 50| più giù Cafreria giace sul lito, – e di Buona Speranza il 4613 7| Sacre immagini. Stampe e litografie della Vergine circolano 4614 19| continuando a far guasto sul litorale, le navi del Re di Sardegna 4615 46| otre, contenente 75 mila litri di vino. Il romano Scauro 4616 28| pensatori accamparono certi livelli sulla grande anima di Shelley: « 4617 40| vonnu 'mbrivirati,~e vù cù ll'aria sola vi nutriti~tanti 4618 47| trasudante e sbuffante, Locatelli (Oronzo Marginati), il livornese 4619 44| esso Giovanni sano e salvo, lodando il Signore che non volle 4620 46| paese dei fidi compagni, lodare le vivande e i vini. Ma 4621 2| prima del trapasso. Ma più lodate il castagno, che vi il 4622 2| la preghiera, mio nonno lodava i castagni:~– È onesto il 4623 46| da Orazio con dovizia di lodi; la Grecia portava agli 4624 14| Pecorino, parmigiano, sardo, lodigiano, gorgonzola... – e, diventato 4625 37| del Monti c'era un filo di logica... di elogica! Per queste 4626 32| mettono in uso e poi si logora e bisogna riconiarlo. Impara 4627 32| ANAGRAFE~ ~ ~ ~ ~ ~I nomi si logorano con l'uso tal quale le parole. 4628 32| chi porterà il tuo nome a logorarsi per il mondo? Non mi fu 4629 26| vocali si sono discretamente logorate, lo attestano l'enorme cranio 4630 26| anagrafe e tra inserti logori dal tempo, perchè la loro 4631 25| maledizioni, come le monete, si logorino col tempo, chè oggi «Digiuno» 4632 26| cappuccino dal saio marrone logoro e stinto, dalla lunga barba 4633 10| gli aveva rinforzato i lombi con quello di ciuca, denso, 4634 19| delle navi sarde furono lontanamente in vista di Viareggio sull' 4635 16| ravvolti, come in una nube di loppa, da uno sciamare di moscerini ( 4636 12| a cerchio di luna d'oro, loquaci e vive, salutano con urli 4637 31| epidemie provvidenziali, da Lord Brougham, dal barone di 4638 16| del peso: – Quanto tira a lordo?~– Guardie, guardie, guardie! – 4639 38| acqua madreperlati dalla lordura unta dove galleggiano, polpe, 4640 45| davanti un quadro d'Ambrogio Lorenzetti: un frate potava i sarmenti, 4641 44| miracolosa in Giovanni di Lorenzo del contado Atrebatense 4642 44| spada a sinistra, senza lorica, senza celata, nudi fino 4643 51| i pesci sguiscianti nel loto. Sulle strade luttate dall' 4644 40| avite~ca la mattina d'oru lu vostru paisi....»~ ~«Son 4645 41| boglia; s'un mi guarisce , non mi guarisce neanco 4646 6| sua bicicletta assetata di lubrificanti.~Se, viaggiando in auto 4647 11| le corbe colme di pesci luccicano sul pietrato. Per la Pasqua 4648 25| il suo naso oggi ha la lucentezza laccata del frutto di stagione, 4649 11| bianche e i lumicini delle lucernette a olio.~Sul cielo turchino 4650 35| il capo certi serpentelli lucertiformi dal manto viperino che di 4651 43| colmati d'oro di zecchino lucevano come illuminati dall'interno 4652 40| nella soffusione delle luci dorate, molte teste, che 4653 33| delle scarpe smusate, ma lucide, mi avevano teso l'insidia. 4654 1| colore del rumme, gli occhi lucidi come quelli di maiolica 4655 6| tela batista, stirato e lucido, che spunta dal taschino 4656 27| uomo armato di una forca luciferesca.~Ai tempi di Jacopo Callot 4657 21| i poveri orgogliosi come Lucifero, dalla camicia di fuoco, 4658 18| lampada non può ardere senza lucignolo. – Tutto sapeva l'infermo 4659 49| per averlo incontrato in Lugano: dice della sua colossale 4660 28| monotoni facevano suonare una lugubre campana. In quell'ingranaggio 4661 48| imperlano i palei verdi, le lumache argentano i muschi. Su di 4662 1| tocchi della mezzanotte, e i lumi del paese s'erano del tutto 4663 12| corso serpentino, è una luminara di lanterne ad olio, che 4664 16| in Montecatini, festosa, luminosa, floreale, dalle strade 4665 5| poderoso maniero. Tali macchine luminose erano varie e molteplici, 4666 14| e ai mercati segnati dal Lunario, con la puntualità degli 4667 38| Il «Bisunti», calzolaio lunatico, giostrava un appacchiarello 4668 33| con grande decoro senza lungagnate. Quando fa dietro fronte 4669 45| Guidiccioni cede il passo alla lunghissima e solare via di San Francesco.~ 4670 28| ponente dava su di un viale lunghissimo. Il Gonfaloniere per battezzarlo 4671 29| fanto» (sulle spiagge della Lunigiana, ai tempi in cui vi fece 4672 31| legno, lo paragonò alla lupa dantesca:~ ~Che mai non 4673 33| San Pellegrino mangiasse i lupini e San Bianco si contentasse 4674 43| della principessa cedè alle lusinghe del cuore. Una notte di 4675 25| bicchierini; il pavimento lustrato a cera, sedie imbottite, 4676 17| scopriva la battima, che lustrava come un foglio di rame cifrato 4677 8| riboccante ai capelli che le lustravano come verniciati; era lei 4678 9| blocco» dei libri.~La donna luttata abitava alla periferia; 4679 51| sguiscianti nel loto. Sulle strade luttate dall'asfalto arrancano uomini 4680 17| nave, un gazometro nero e lutulento, recintato d'una muraglia 4681 37| quattrocento giovinetti di Luzia, con le monche mani sanguinanti 4682 37| Desdemona, Valeriano, Valkiria, Macbeth; tutta gente, quella, di 4683 19| Come, è già mezzanotte?». «Macchè, sarà le nove appena». « 4684 27| allievo più noto del grande macchiaiolo toscano: Plinio Nomellini, 4685 21| inverditi dall'uragano passato macchiano di grandi isole il cielo 4686 51| sopra i pruni. L'orme si macchiavano del suo sangue vivo; i piedi 4687 12| aperte ad asciuttare; larghe macchie di giallo e di rosso mattone, 4688 34| Più complicato il macchinismo di «Zizzania»: aste d'ontano 4689 48| apparizione sull'aia dove si macellava il porco, minacciati su 4690 28| antico Monte di Pietà e i Macelli. La via non dispiacque al 4691 38| cominciò a sorgere sulle macerie del nostro animo distrutto 4692 28| col nome solare di Niccolò Machiavelli. I liberi pensatori accamparono 4693 17| avrebbe preso il pittorello macilento e lo avrebbe dipinto contro 4694 45| quella della Giustizia che macina i rei come quella del frantoio 4695 37| Bianchiscono il pane macinando cornocchi di gran turco 4696 15| il cieco avrebbe potuto macinare le sue ossa, non lo conturbavano, 4697 10| ora umiliato, con l'ossa macinate, in mezzo a una ciurmaglia 4698 33| fosse un chicco d'orzo, lo macinerebbero per farne rena.~– Lo darebbero 4699 6| pedalando sopra un colossale macinino da caffè, il filosofo estemporaneo 4700 47| scultore Francesco Ciusa di Macomer, che in quell'anno fu il 4701 9| col frizzante del tabacco macubino.~– Maledetti i libri, – 4702 48| capelli rossi sagginati, maculata di semola nel viso potente, 4703 10| tigri flessuose, pantere maculate, iene sitibonde; e tutta 4704 36| egli giace poco lontano da «madamigella Valéry»; il marmo al rigore 4705 7| aperta e serena come una madonnina di Carlo Dolci, – lunghe 4706 4| porco, nero pece sul tergo e madreperlato sotto, con la coda a doppia 4707 11| marino, e zaffiri, e oro, e madreperle, tra aculei argentati e 4708 29| croci. Sono le figlie, le madri, le vedove, i parenti dei 4709 43| Margherita di Borbone incedeva maestosa: il taglio ardito del suo 4710 8| vino del posto solatìo, maestoso, imperioso, che passeggia 4711 17| il mare, come fosse stato magagnato dalla demonia, saliva al 4712 45| e, dirimpetto a lui, un magazzino di vino padronale; più in 4713 3| brevi rammentano il golfo di Magellano, le Azzorre, le solitudini 4714 10| opinione su queste feste maggenghe e su tutti coloro che facevano 4715 41| Giuseppe Ripari e Sante Maggini. In una specie di glorioso 4716 37| telo di cambrì, le parole magiche «Spaccio Comunale», e il 4717 20| quando si deprime, bello e magistrale artifizio idraulico, che 4718 42| la persuasione e con la magnanimità».~Il Guerrazzi, reduce da 4719 29| colonnati vi mettono il Magnasco. La siccità ha messo su 4720 37| faceva guasto l'uragano; una magnolia altissima dalle foglie zincate 4721 32| dal primo Eresiarca Simon Mago, ma certo da Simeone che 4722 19| l'arcivescovo al tenore. «Mah.... Eccellenza, c'è una 4723 1| occhi lucidi come quelli di maiolica infissi su certe statue 4724 25| pareva sospeso il piatto maiolicato; il vino era in una boccia 4725 47| fette di limone con della maionese, gialla come il prezioso 4726 18| altare: dunque io, con l'I maiuscola, sono il creatore dell'« 4727 20| celebre fisico alla moglie malandata, e di tutti i fenomeni che 4728 13| del «Francobarbone» così malandato si alzarono in piedi dicendo 4729 47| hanno sofferto di questo malanno, sogliono mangiare delle 4730 47| rimediato per quasi tutte le malattie terribili e complicate, 4731 45| Guidiccioni. – Le donne maledicevano i mariti smemorati e Guidiccioni. 4732 25| vecchio Sciamanna, che mi maledisse trent'anni fa nelle lame 4733 19| Alberto Nicoletti, che i malevoli avevano soprannominato Carnot. 4734 33| bagno penale. Anticamente i malfattori erano condannati a servire 4735 39| ho avuto fai anche delle malignità. Guarda che è meglio essere 4736 16| dicevano risentite: – Dalle malizie del mondo, che hai addosso, 4737 42| testapallido in volto», maliziosamente, di poi, cantò nei carnevalini 4738 36| superbi. Il diavolo, birbo, malizioso, sottile, l'architettore 4739 6| sul blocco statuario del Maloia in memoria di Giovanni Segantini, 4740 19| la romanza fu cantata.~Il maltempo continuando a far guasto 4741 31| maledetta, maledetta da Malthus, irritato quasi delle pietose 4742 29| indomi, si ponga sopra una «mambrucca», – carro o plaustro, – 4743 46| aromatico armonico, di timida mammola o di sgargiante giaggiolo, 4744 10| capo. A tempo debito, non mancai d'avvisare gli asini, badassero 4745 2| Intorno alla necciaia non mancavano mai ragazzi, avvogliati 4746 51| smidollato, uno schioppo, il mio «manchete», le boscaglie, il Chaco, 4747 8| dalla mano diritta a quella mancina sulle onde tenui dei fili. 4748 49| dicevano al suo padrone, mancino e di strambo carattere.~ 4749 49| la Pescheria, di contro, manda zaffate di pesce stivato 4750 35| corressero... ben altri pericoli mandando le lor mogli sole ai bagni.~« 4751 7| mille~gli astri d'argento mandano scintille.~ ~– Siete diventato 4752 1| Guastagenerazioni» per mandarli ad isgranchirsi le gambe 4753 4| sull'attico del tempio, gli mandavano le loro benedizioni.~Se 4754 25| una maledizione che gli mandò un suo beneficato, fu messo 4755 46| pendule di cibarie prelibate: mandorlate, pinolate, maritozzi, diti 4756 17| mare, mugliando come una mandra di tori, con le sue lingue 4757 48| con questa donna rissosa e manesca che le fu fedele per tutta 4758 10| ciuco non superbì di questa manforte; anzi parlò con remissione 4759 37| Aristodemo, Cajo Gracco, Galeotto Manfredi.~– I nomi son tutti belli!~ 4760 14| imperturbabile la coniugazione: «Tu mangerai, egli mangerà, voi mangerete, 4761 14| mangerà, voi mangerete, coloro mangeranno». Poi, la solita lungagnata 4762 24| detto ad un suo pari:~– Li mangeresti lessi con un po' di sugo 4763 14| mangerai, egli mangerà, voi mangerete, coloro mangeranno». Poi, 4764 14| lamentevole: «Soltanto io non mangeròòòòòòò...».~Gli astanti si sono 4765 45| i sigarini di menta e i mangia-e-bevi – certi tortellini croccanti 4766 27| Apocalisse: – Quelli li mangiamo un altro anno. Delle spettacolose 4767 14| mangia, voi mangiate, coloro mangiano». A questo momento, l'«arnese» 4768 33| dice che San Pellegrino mangiasse i lupini e San Bianco si 4769 3| denti: – Con una boccata mi mangiasti un figlio, con una boccata 4770 14| mangi, egli mangia, voi mangiate, coloro mangiano». A questo 4771 45| dell'erba, grande quanto una mangiatoia, che dieci fasci di erba 4772 1| cibava dei carboni accesi, mangiava i gatti vivi.~I ragazzi 4773 4| cucinavano sulla coverta, e mangiavano all'osteria in compagnia 4774 14| preagonica: «Soltantoooooo io non mangioooooooo».~Ai ragazzi perplessi si 4775 45| come la cera; si alzò la manica del casacchino e mostrò 4776 46| Borgo in compagnia di una manicata di giovinastri, pittori 4777 27| nel sacco di juta, il cui manico spunta fuori come un osso 4778 41| che terminò la sua vita al manicomio, condusse il popolo ad assaltare 4779 12| alla rete, ovvero in alcuna maniera con cui lo pescio si può 4780 5| luminoso di un poderoso maniero. Tali macchine luminose 4781 10| stato fu avvinghiato da manigoldi nerboruti, sollevato e agganciato 4782 1| prendeva e scardassava con le manine bianche come le candele 4783 1| mettete fuori il vostro santo manino, – urlava con voce baritonale 4784 4| approssimarsi di gruppi, di manipoli, di orde di derelitti montani 4785 3| braccio da cui pende un manipolo nero e giallo, la benedizione 4786 33| Dio.~– E per me sarebbero manna le renature caldedice 4787 49| nipotina mi ha bruciato il manoscritto del mio poema. Oggi avrei 4788 7| c'è pirografato Rocca di Manselice. Dalla forca anteriore pende, 4789 19| artiglieria, celeste, con la mantellina.~Noi si guardava l'infermo 4790 43| alcune gioie, ravvolta in mantello nero traversò l'immenso 4791 44| carnefice, come farai a mantenere la tua promessa che i nostri 4792 42| rappresentanza del popolo, sa mantenersi all'altezza del suo mandato; 4793 44| carnefice.~– Sì, sì, la manterremo la nostra promessa, – ripigliavano 4794 44| Saprò ben io risuscitarli se manterrete la vostra promessa, – urlava 4795 14| aperto soffiando come un mantice.~– Ma mi pare che abbia 4796 28| nome stimato di Alessandro Manzoni.~Uomini su uomini crescevano 4797 16| tra i meandri della grotta Maona, come due antidiluviani; 4798 30| mattina il capo pesa come il Mappamondo e i pensieri sembrano diventati 4799 9| addossato al muro a guisa di un marame che la piena di una fiumana 4800 14| Oggi tortelli».~Tra la maraviglia dei branchi dei ragazzi 4801 17| Agostino Pilli, nato al Marcaccio presso Seravezza. Del nano 4802 17| gli diceva risolutamente, marcando bene l'accento terminale: « 4803 13| sulle ginocchia e vedendole marchiate di rosso mattone disse sotto 4804 11| con dei visi di barbari, marchiati dai piovaschi, dalle barbe 4805 48| pioggia, gli scolaticci hanno marchiato di piombaggine e di jodio 4806 32| Carpocrate, Prodico, Cerdone, Marcione, Teodato, Eracleone, Bardesano, 4807 14| verde linea della pineta mareggiante.~– E dove andate?~– Vado 4808 2| s'attardava sugli oliveti mareggianti verso il piano del colore 4809 17| di ponente era tutto un mareggiare di tomboli aspriti di straccali 4810 42| di Siena, s'inoltrò nella Maremma, si fermò all'Alberese, 4811 4| scendevano a svernare nelle Maremme. I pastori attruppavano 4812 22| agli studi, pensavano ai marenghi stivati nei coppi; ma dissero: – 4813 9| Spinetta, il bandito di Marengo. – Vita e avventure di Cipriano 4814 36| principe di Metternich, il maresciallo Radetzky e l'ammiraglio 4815 38| placido, la cantilena della maretta diceva: Venite, venite! 4816 7| medagliette bianche come margheritine di campo. Una di queste « 4817 47| sbuffante, Locatelli (Oronzo Marginati), il livornese Nomellini, 4818 50| Assuntina di Darsena, o alla Marianna di Fredianetto, o ai tavoloni 4819 27| verso il poggio delle Sante Marie, ove nel candido cimitero 4820 23| Navale Italiana, L'Italia marinara, pubblicò una grande fotografia 4821 49| ho dedicato alla giovane marinareria del mio paese che chiamo 4822 49| contristati e delusi, le memorie marinaresche di un giornalista ottuagenario 4823 49| pretese, piene di bei termini marinareschi, passano navigazioni temerarie. 4824 46| impegnativo, egli allora firmava Mario Bazzi; se lo scritto poteva 4825 19| in fretta; a un tratto il marionettista urlò con tutta la sua voce: « 4826 46| prelibate: mandorlate, pinolate, maritozzi, diti di apostolo, amaretti 4827 13| pensione) presso una banca marittima e stazionavano nell'antisala 4828 35| bandiere del famoso duca di Marlborough. Oh che bei tempi erano 4829 3| gente genuflessa si sente marmare l'orsa come gli scheggioni 4830 17| cadde nel mare, dove rimase marmato per l'eternità.~ ~♦~ ~Oggi 4831 7| si fosse inzavorrato di marmette per timore d'essere portato 4832 4| orientavano sempre sulla statua marmorea di Sant'Andrea visibile 4833 7| una cartella da disegno, marmorizzata di celeste e di bianco, 4834 8| ebbe bionda, occhi verdi marmorizzati di celeste, alto e membruto, 4835 49| notti sopra la criniera dei marosi, enormi come montagne, per 4836 8| sanguina quando l'intacca il marrello, che sotto i venti gelati 4837 26| giù un cappuccino dal saio marrone logoro e stinto, dalla lunga 4838 7| di stelle, dicono che c'è Marte, Saturno, Venere, l'Ariete, 4839 25| può?~– Oh, quello sì.~«Il martedì, poi, giorno seguente, – 4840 51| e ribattuto dai poderosi martellamenti del cuore.~Dopo il supplizio, 4841 9| poggiata alla fronte, faceva martellare le dita come una lucertola 4842 16| testa pepe e sale, come martellata nel granito, coi penetranti 4843 10| del quale ricordava le martellate nelle giunture, quando, 4844 48| rufolare sotto l'acquaio, martellati dal fabbro ferraio quando 4845 50| coro. Dopo l'abbozzo e la martellatura, Tonin Giorgetti, poeta 4846 50| quale sull'incudine sonora martellava versi che parevano incisi: « 4847 46| come una vivente creatura: «Martelletto», «Puppino», il «gobbo Abelungi», 4848 23| la Tecca, la Mecca e la Martinicca, per significare ai pigri 4849 11| Apostoli del regno prezioso,~li Martiri, li Beati, e tutti quanti,~ 4850 30| pienamente ha bisogno di essere martirizzata: la piazza bolle come un 4851 5| o ne lavasse le membra martirizzate veniva all'istante risanato. 4852 47| piccolo Dorsi, napoletano, e Marus De Maria e Umberto Boccioni, 4853 31| donna fatta, di dilombamento marziale, che palcheggiando sul pietrato 4854 10| una faccia proibita dalla mascella equina e il naso pavonazzo 4855 9| rettilinee sorridevano. I libri mascellari filettati d'oro, gli incisivi 4856 24| morso ed era ridotto una maschera di quelle giapponesi che 4857 14| correvano verso i Corsi mascherati, dimentichi delle scuole 4858 24| Un giovanotto truccava le maschere con barattoli di tinta di 4859 24| apparizione sulla tavola dei mascherotti; per ispregiare qualcuno 4860 49| sedici figliuoli: quattordici maschi e due femmine, undici dei 4861 43| pretendente al trono di Spagna, maschia figura di gentiluomo, di 4862 5| Macendore, da Leontina Pece «un maschile» a cui furono imposti i 4863 32| voleva traghettare il lago di Massaciuccoli doveva imbarcarsi sopra 4864 51| dopo traversità inaudite, massacrato.~Il pioniere d'Ararupe mi 4865 48| granatati, sul capo, dalla massaia quando li sorprendeva a 4866 36| una spallata per muovere i massi del Serchio e sollevarli 4867 48| lontano di qui. – La serva massiccia, dipanata tutta in tulle 4868 10| dalle legnate, dalla paura, masticando quella bruscola di fieno 4869 30| ella ha adosso?.. Doveva masticare anche un tralcio di vite.~– 4870 48| vita, come coloro che hanno masticato l'oppio, sognava sveglia 4871 34| estatico fissava le colossali matasse di corda già pronte per 4872 21| gridargli dall'ombra una voce materna.~ 4873 23| i vostri occhi pietosi,~materni ed amorosi,~a noi volgete.~ ~ 4874 36| parvenze a Dio ribelle, matricolato in furberia, era uno di 4875 46| Abelungi», il «Duchino», il «Mattaccino», erano tutti pseudonimi 4876 44| altrimenti c'è da dare in mattia.~Il dimani i Lucchesi commossi 4877 39| frode con raggiro per due mattine di seguito, – disse Ezione, 4878 8| ricogliere e proverbiare. Nei mattini lucenti di sole, quando 4879 23| vecchi marinari, sempre mattinieri, compitavano e commentavano 4880 37| studente, perchè egli andava matto per l'Aristodemo, riquadrò 4881 8| opranti aveva il salone mattonato di pavonazzo con il soffitto 4882 7| si è tratto di seno una mattonella di marmo nero e le sue mani 4883 49| tartaruga capovolta: le mattonelle sono giallognole, marmorizzate 4884 12| fossati della palude, per maturarvi e ritornare al mare brunite, 4885 30| Cinque Terre.~– Rosso della Maulina.~– Sveglia anche la Salamandrina, 4886 9| avventure del celebre brigante Mayno della Spinetta, il bandito 4887 46| che aveva della gazzarra: «Mazzarra»; perchè il Mazzarini, quando, 4888 31| giardinetti e faceva dei mazzetti di fiori insieme a un giovanotto 4889 47| con bullette di garofano e mazzettini d'erbe diverse, guarnita 4890 46| verso la primavera, un bel mazzetto d'insalatina novella; per 4891 38| Duca De Ferrari, Byron, Mazzini, Nietzsche. Un giorno, sprofondati 4892 42| Guerrazzi, del Montanelli e del Mazzoni. Ai primi di aprile il Guerrazzi 4893 40| Sunnu li rrosi e vonnu 'mbrivirati,~e vù cù ll'aria sola vi 4894 16| i quali svernavano tra i meandri della grotta Maona, come 4895 23| dire) navigato la Tecca, la Mecca e la Martinicca, per significare 4896 19| rosso. Le marionette erano meccanicate da un'intera famiglia data 4897 41| artigiani (istruiti dal fabbro meccanico Gherardi fiorentino), tali 4898 7| della Vergine lucchese e di medagliette bianche come margheritine 4899 35| come colossali statue di Medardo Rosso.~– Chi ha la testa 4900 2| cui sarete sepolti, sarà medesimamente paretata di castagno. Di 4901 26| spolverizzando l'acqua naturalmente medicata fa il rumore medesimo che 4902 26| vedevano le dita, l'indice e il medio d'ambo le mani, fare il 4903 31| Transitando per le città medioevali, nei quartieri non ancora 4904 38| ripieno di contrabbando. Lo meditai tra una folla esagitata 4905 20| e il Simonetti andava a meditare lungo i canneti, sui cigli 4906 13| melanconico, penetrante, meditativo, pensoso all'estremo; ma, 4907 28| questo lido, lungo il quale meditava una pagina postrema al Prometeo 4908 44| essere stato solo in lunga meditazione, disse al carnefice: – Sciogli 4909 20| un ebanista strutto dalle meditazioni: viso giallo di penitente, 4910 47| il modulo telegrafico lo meditò lungamente, lo lesse e rilesse, 4911 42| fuoco dal territorio di Megara, abbruciollo. Una donna 4912 42| abbruciollo. Una donna megarese, assistendo ai funerali, 4913 2| pennello, la metà di una mela renetta confitta in uno 4914 45| ripieni di un liquido detto melappio – di cui van matti i ragazzi 4915 39| guardando con gli occhi melensi di un vitello quelli volpini 4916 2| pianacce, i sorbi aspri e i meli dal fusto argentato; s'attardava 4917 35| colle vicino con accenti melodrammatici, un'altra radio, lontana 4918 18| posteriore dell'occhio, la membrana che racchiude l'umore acqueo 4919 15| veruno. I misantropi di membratura tarchiata, s'armano di una 4920 28| regia Università di Torino, membro straordinario del Consiglio 4921 48| biscottini. Una serva alta e membruta dai capelli rossi sagginati, 4922 8| marmorizzati di celeste, alto e membruto, colle mani scabre e insidrite 4923 30| teste infiammate.~ ~♦~ ~Memento homo: la gola, che non ha 4924 3| vino cancarone, allora, memore dell'antico estro, naviga 4925 49| su, a passi di tartaruga, memori dell'antichissimo proverbio: 4926 21| mandamentale; conosce i codici a menadito e i sermoni del cappellano: « 4927 17| mi assicurate che non c'è menda di sbeffo, avvicinatevi 4928 48| mente, diseredata come una mendica, s'era congregata con questa 4929 21| storpi, ciechi, monchi mendichi, quelli che, come nel fresco 4930 23| capitano, e nipote di Zi' Menno e dello sciancato Argano, 4931 22| Tirò fuori il barroccio, menò fuori il cavallo; sul punto 4932 45| che fabbrica i sigarini di menta e i mangia-e-bevi – certi 4933 39| tempo di fare il calcolo mentale che Ezione era sparito. « 4934 23| un discorso, che faceva mentalmente, disse: – Già, questa mia 4935 10| con acqua, che sapeva di mentastro, venivano di bel nuovo finimentate 4936 50| Telemaco, Pindaro, Omero, Mentore, fabbri come lui, l'ascoltavano 4937 | Meo 4938 1| topi granaioli; cosa che meravigliava era la sua voce forte, come 4939 32| portar via fecero le loro meraviglie ad alta voce:~– Cosa avrà 4940 26| severità della cattedra con la meravigliosa curva dell'Arno soleggiato 4941 29| mandato da Dio dopo un viaggio meraviglioso, giunse, senza remi vele, 4942 44| potenza di un carnefice mercenario, e che da questo segno manifesto 4943 27| da vecchie, cantastorie, merciaioli ambulanti, addottrinati 4944 5| acqua miracolata, e farne mercimonio, la fonte inaridì all'istante 4945 27| dal Barbanera, dal Goga Meremeo e dal Sesto Caio Baccelli. 4946 17| dove si biascia l'esse, a merenda e a cena, il paese di quel 4947 10| cominciarono le danze e le merende: il raglio dell'asino, in 4948 4| sguisciava nei nostri mari i merghi stridevano, i ricci si nascondevano 4949 46| alla sua città natale da meritare il caldo elogio funebre 4950 33| domandato?~– Le ore.~– Dio vel meriti~– Ma ti porto dentro ugualmente!~– 4951 24| tempo come ad istruire un merlo a cantare, perchè le lamentazioni 4952 1| Quando questo Svizzero mesceva, da un bottiglione verde 4953 17| ragazzi per la sua statura meschina, ruppe il giuramento fatto 4954 30| e lo zipolo s'incanna a mescita perenne.~La folla vuol godere 4955 20| impedisce all'acque salse di mescolarsi con quelle delle paludi. 4956 49| ferroviario alto come un messale.~ ~♦~ ~In questa silenziosa 4957 36| Paternostro – «il beato messer Santo Giuliano venia dal 4958 25| pareti, sotto un velo di mestizia trasparente, ci sono i ritratti 4959 2| roventi la donna poneva un mestolo di farina sciolta nell'acqua 4960 39| intendesse anche di quei chiodi metaforici tanto temuti dai trattori, 4961 47| abbacinati dallo splendore metaforico della gloria si ridussero 4962 47| una fettuccia del medesimo metallo; quelli che davano fiato 4963 18| essendo la capacità solare metalloide e di quattro rossi vibranti, 4964 25| inquisitive.~– Spiegami la metamorfosi del tuo temperamento e del 4965 38| carne armata d'ossa, lavoro metodico e noioso che non consente 4966 25| Posi qui le scarpe e si metta a sedere: mi vado ad ammazzare 4967 44| innocente, non di meno lo mettemmo alla tortura, la qual non 4968 43| Elvira, Alice. Prima di metter cibo alla bocca fra i tronchi 4969 22| tempo; ma io, fossi in te, metterei il nero sul bianco.~Le gambe 4970 36| di Capua, il principe di Metternich, il maresciallo Radetzky 4971 22| della tua lettura; ma, per metterti l'animo in pace, rècati 4972 1| una manina.~– Michelino! mettete fuori il vostro santo manino, – 4973 41| folle fiducia di un suo mezzadro; ma s'ebbe questa risposta, 4974 31| capo aveva una pezzuola di mezzalana nera a fiori gialli.~Dopo 4975 22| parecchie migliaia di mattoni, o mezzi, o interi, e di tavolette 4976 12| delle ore, e poi, fradici mézzi, ritornano col sacco pieno 4977 19| avvinghiò i suoi urli al miagolio dei gatti scarniti. E la 4978 2| la romba del vento, che miaolava per la cappa del camino, 4979 12| del Tronto, dai profili michettiani, che han portato su questo 4980 18| un piccolo universo, un microcosmo dal momento che ogni punto 4981 13| si adeguano alle erbe non mietute. Il «Francobarbone» si metteva 4982 22| infermo con un Credo passò a miglior vita. Il dimani il parentado, 4983 29| poveraglia ha accaparrato i posti migliori. Le scalinate del Monte 4984 22| nei cataplasmi, chi nelle mignatte, chi in unguenti e frizioni 4985 | mila 4986 35| quale vedeva la luce in Milano nel 1868. Poi, debitamente 4987 47| di Federico Nietzsche), e Milesi e Amleto Cataldi, e Noci...~ ~♦~ ~ 4988 5| ecclesiastiche, autorità civili e militari di Lucca e del territorio, 4989 29| religiose, preceduto dalla Milizia urbana di ricca uniforme 4990 41| peggiore dei mestieri.~Le vili milizie dei birri alloggiate in 4991 51| annientata sotto alberi millenari. È la «chiusa» d'Ararupe, 4992 27| diametro di una quercia millenaria, vi è centrata sopra fra 4993 6| Se da quest'epoca, nei millenni, si trarranno dei mostri 4994 5| quattro del mese di marzo del milleottocentoquaranta, alle ore due della notte, 4995 50| e un valoroso soldato di Millo, nell'impresa dei Dardanelli. 4996 24| occhi inceneriti da una mina. – Se ci affacciamo alla 4997 21| con ogni astuzia tutte le minacce di pena che intenderebbero 4998 44| adempimento delle promesse minacciando di morte i loro parenti. 4999 48| dove si macellava il porco, minacciati su tutti i crociali delle 5000 37| lontananza?~– Esplosione di ponti minati?~Tuoni, terribili tuoni, 5001 18| un'elica di aeroplano in miniatura, girevole, che, avventata 5002 44| gli fu tagliato, pur un minimo segno tal percosse gli lasciarono 5003 24| viva carne, di pece e di minio; spettacolosi nasi di cartone,


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