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Alfabetica [« »] equestre 1 equilibrio 1 equivoco 1 era 198 eran 4 erano 24 eravamo 1 | Frequenza [« »] 256 in 232 una 208 l' 198 era 195 le 186 ma 181 con | Gerolamo Rovetta Ninnoli Concordanze era |
Cap.
1 1| e nel cortile di casa s'era fatto costruire un bersaglio 2 1| cavallo.~ ~*~* *~ ~Ghegola era malcontento di Cavour, di 3 1| poteva più essere mantenuto, era un caso di coscienza bello 4 1| dirlo, in poco tempo egli s'era fatto prendere in uggia 5 1| esercito e dei volontari, era capitato pure dalle loro 6 1| chiamava così la sartorella, era una buona ragazza, e cominciò 7 1| pesavano un po' troppo. Era sempre la Ghita, in fin 8 1| e in modo che, quando c'era lui, si sapeva subito, da 9 1| solito alla Fenice, dove c'era un vinetto di Gussago limpido 10 1| bere anche quando la sete era finita da un pezzo. Si capisce 11 1| in quel modo, il signore era un vigliacco!...»~Ghegola 12 1| allungare un man rovescio.~Era questi un giovinetto bresciano, 13 1| Dopo quel fatto un duello era inevitabile.~Certo credevano 14 1| attorno al tavolino dov'era seduto Ghegola, s'era fatto 15 1| dov'era seduto Ghegola, s'era fatto un silenzio sepolcrale. 16 1| eroe della retorica non c'era di vero altro che della 17 1| forte e ancora tremante, che era stato la vittima di un'aggressione 18 1| mandato al diavolo i tedeschi, era perchè ognuno voleva avere 19 1| al capo.~- Che ghiribizzo era stato quello dell'Aimoni 20 1| Insultarlo a quel modo!... Dov'era la creanza.... e dov'era 21 1| era la creanza.... e dov'era il patriottismo? perchè 22 1| fine, Domenico Ghegola, era un esule, sicuro, come Mazzini 23 1| poteva fare per l'Aimoni, era di dargli una lezione di 24 1| delle scuse. Dopo tutto, non era stato toccato.... Oh! se 25 1| paio di maniche! - Ghegola era di buona pasta, e quando 26 1| l'avere, che il vigliacco era l'Aimoni, e che nel caso 27 1| quell'ora ed in quel modo, era Gianni Foscarini, un bravo 28 1| con Garibaldi in Sicilia. Era veneto anche lui e cugino 29 1| inquieto, a Gianni che s'era fermato a' piedi del letto.~- 30 1| questo punto, Gianni, che s'era proposto di esercitare la 31 1| dispiaceva punto. Trovava che c'era molto del buono: salvava 32 1| rischio?! - Per Ghegola era addirittura l'avverarsi 33 1| bene la necessità in cui era di lavare col sangue l'insulto 34 1| sorpreso dalla Ghita ch'era solita di regalare al suo 35 1| per arrivare, piccina com'era, a stringersi al collo del 36 1| Garibaldi che non andando dov'era aspettato lui.... alle cinque 37 1| Aimoni, che l'arma scelta era la pistola, e che l'uno 38 1| tanto che la poveretta ne era disperata e piangeva, piangeva 39 1| tosa; non aveva torto: ma c'era questo di male, che con 40 1| in quel momento la Ghita era stata sua. Poi fece un gesto 41 1| continuava a sorridere. Era bello di coraggio e d'audacia; 42 1| Ghegola non si mosse.~Egli s'era fatto bianco, quasi livido: 43 1| feritore, perchè Ghegola era tuttavia convalescente quando 44 1| convalescente quando l'Aimoni era già completamente ristabilito.~ ~ ~ ~ 45 2| ERA MATTO O AVEVA FAME?...~ ~ 46 2| non avendone l'usanza, gli era rimasto il cibo sullo stomaco, 47 2| militare.~Il buon Michele era rimasto là con un palmo 48 2| e poi lo si vedeva com'era imbarazzato. Però questa 49 2| rimproverandola. Quando era contento dell'effetto, si 50 2| proprio di stagione, perchè s'era in gennaio, e di dirle lentamente 51 2| perfida come l'onda, non era matto, signora contessa, 52 2| signora contessa, no, non era matto!~Ma dopo quello sfogo, 53 2| lo insaponava. - No! Non era matto Amleto quando lo disse.... 54 2| guardò di nuovo l'orologio: era l'ora precisa. Benchè avesse 55 2| secondo il solito. Là dentro c'era un odore così acuto di viole 56 2| contessa Lavinia, in fondo, era una buona donna.... Oh Dio, 57 2| Notate bene, anche quello era uno sbadiglio nervoso.~- 58 2| quelle moine, il capitano era ricevuto prima delle dodici, 59 2| continuerebbe a fuggire, ed era tanto risoluto in quella 60 2| bassa e dopo molta fatica, era riuscita a levargli un guanto; 61 2| parte opposta a quella dov'era seduta la contessa. Questa, 62 2| suo però, manco a dirlo, era un musino che non aveva 63 2| perfida come l'onda, non era matto, signora contessa, 64 2| signora contessa, no, non era matto.~- Oh! oh! quanta 65 2| uscio, fu consumato: l'onore era salvo.~Però il nostro eroe, 66 2| dimostrato; ma ormai, pur troppo, era inutile il pianto; ritornare 67 2| invece di essere un consorte era un capitano, ma la situazione 68 2| allora che non l'amava più! - Era bellina tanto in quel suo 69 2| che il servizio del locale era un servizio pessimo e che 70 2| subito fra cento, ma non c'era nulla.~- Son venute lettere 71 2| invece sembrava un rantolo. - Era la schiavitù dei negri tale 72 2| Si accorse subito che non era una lettera di Lavinia; 73 2| una lettera di Lavinia; era un fornitore che lo pregava, 74 2| ci poteva andare perchè c'era la contessa! - Peccato; 75 2| insomma il capitano non c'era proprio davvero!... Ma dunque 76 2| molto intelligente, ch'era nel palco, battè in ritirata 77 2| diventò pallido, Lavinia ch'era donna e che perciò se le 78 2| comprendeva tutti e non era particolare a nessuno, uscì 79 2| nemmeno. La testa gli girava, era stravolto; il tradimento 80 2| sapeva certo che Lavinia era al teatro, altrimenti non 81 2| cercherò un altro.~Sant'Arduino era amico di Michele, e prevedendo 82 2| facesse delle scuse. - Oh! era una scaltra, quella là, 83 2| la scena variava. Egli era in mezzo ad una campagna 84 2| contro di sè il capitano, ch'era diventato magro e lungo 85 2| originale; allo stracchino, era certo della innocenza di 86 2| amarlo? Chi lo sospettava era strambo davvero! Se lo avesse 87 2| però che se il giorno prima era stato matto, lo era stato 88 2| prima era stato matto, lo era stato per il gran bene che 89 2| quel tuo prosciutto, ch'era proprio eccellente. Hai 90 3| leggiadre donne di Bordeaux, si era gettato vestito sul letto, 91 3| faceva peggio. Gaucherin era stato ad un ballo, e gli 92 3| feroce. - Ah! senza dubbio si era avvolta di tanto lusso, 93 3| L'irrequieto giovinetto era andato al ballo per una 94 3| lo rubavano cogli occhi. Era bello, e poi aveva fama 95 3| ardito, di battagliero. Non c'era stata mano di ferro che 96 3| forte, affascinante, c'era davvero di che perder la 97 3| carni, nelle sue fibre, c'era del ghiaccio. Il suo occhio, 98 3| faceva sordo il suo cuore. Era una donna caduta per caso 99 3| via dell'amore. A ciò non era destinata, ed è per questo 100 3| inalterabile della sua dama. Ella era rosea, avea l'occhio sereno 101 3| è che in quella festa c'era stata una vittima nuova, 102 3| signor di Gaucherin se ne era fortemente innamorato, e 103 3| aria, della luce; che non era bugiardo giurandole di amarla 104 3| quella donna che, se si era fatta il suo tormento, era 105 3| era fatta il suo tormento, era pur sempre il suo amore, 106 3| teatri e delle allegre cene era terminata. Il maggio, colle 107 3| Gaucherin, da quella notte, si era fatto infelice e cupo. Era 108 3| era fatto infelice e cupo. Era stato offeso, odiava e ancora 109 3| se lo sentiva d'attorno: era l'incubo della sua vita. 110 3| maneschi. Nel 1829, il duello era una frenesia della vita; 111 3| forte. Il lion del giorno era Choquart, guardia del corpo, 112 3| Perfezionarsi nella scherma era lo scopo e il vanto; sciabolare, 113 3| rimedio fu peggiore del male. Era una lotta decisa, pronta, 114 3| pronta, inesorabile, barbara; era togliere la piaga uccidendo 115 3| Il signor di Gaucherin era capitano d'artiglieria, 116 3| distruggere. Il marchese di Tracy era l'ultimo dei duellisti guasconi: 117 3| guasconi: l'ultimo.... perchè era stato il più forte.~Presso 118 3| tanto aspettata, sognata, era giunta. Che importava a 119 3| pareva un gigante di granito. Era forse più audace in quella 120 3| giovinezza, quella donna non era stata mai viva.~ ~ ~ ~ 121 4| giovanotto, il nostro Gino era anche un giovane ammodo 122 4| diplomatico. Gino de' Recanati era infatti attachè alla legazione 123 4| da quattordici ore egli era cotto della marchesa Lucia; 124 4| ballato con lei. Lucia non era una bellezza romana; piuttosto 125 4| altro genere di bellezza, era pure un astro dei più sfolgoranti.~ 126 4| diplomatico, tutto insomma era già nelle mani della bella 127 4| il galante mortificato. - Era sole d'inverno e di tramonto, 128 4| termometro, adesso lo spirito era svaporato del tutto. Egli 129 4| completandosi, quando a Lucia, che era tutta un continuo movimento, 130 4| fiori.... Insomma, se a Gino era svaporato lo spirito, bisogna 131 4| ma....~- Marchesa, non era mia intenzione l'offenderla.~- 132 4| curve squisite del busto, era sempre però una lezione, 133 4| assicurato mezz'ora fa.~Raiberti era un buon diavolo, ma chiacchierava 134 4| Gino al sentire che Giulia era vedova, la confusione delle 135 4| una parola. D'altra parte era la sua prima visita, e si 136 4| ch'ella è qui a Roma e che era assente dall'Italia da cinque 137 4| distratti. Tutta la mia vita era negli occhi, negli occhi 138 4| guardò con un'occhiata che era una carezza, e sfogliando 139 4| pare?~- Tutta lei. Come era bella anche allora! Con 140 4| Cioè, tutti e tre, perchè c'era anche mia sorella.~- Sicuro, 141 4| male.... con sua sorella era il quadretto veduto, solamente 142 4| quadretto veduto, solamente lei era quell'altro; quello conservato 143 4| magnetizzarla, con una mano era penetrato adagio, adagio 144 4| confuso le due. La maritata era quell'altra! - e intanto 145 4| subito di volervi bene.~- Era lui, dunque, che io poco 146 4| quelle tenebre l'occhio si era assuefatto e vedeva che 147 4| aveva intorno quella donna era un odore insopportabile 148 4| uomini illustri: il ritratto era quello di Don Pedro d'Alcantara, 149 4| anch'io! Quella barba non mi era nuova.~- Del resto, calmatevi - 150 4| Dicendo queste parole Lucia si era rifatta seria, e i suoi 151 5| quantunque paziente e mite, era forte.... ed era solo. Non 152 5| e mite, era forte.... ed era solo. Non restava dunque 153 5| Quintino perchè allora appunto era ministro delle finanze Quintino 154 5| di preghiere. Ma Quintino era buono, paziente, rassegnato; 155 5| mondo; al suo cane. E Marco era proprio degno di Quintino; 156 5| proprio degno di Quintino; era una bestiaccia magra, sozza, 157 5| l'uomo, anche la bestia era triste e meditabonda. Quintino 158 5| lacrimevole al quale non c'era raggio di luce nè colori 159 5| L'esistenza di Quintino era simile a quella di un bandito 160 5| egli non si lamentava mai; era sempre muto come Marco, 161 5| cheppì di carta. Quando tutto era pronto, il cane si rizzava 162 5| rappresentazione incominciava.~Era un uggioso spettacolo. Pareva 163 5| pareva che scricchiolassero. Era un pagliaccio ben triste 164 5| faccia di Quintino però era ancora più buffa del muso 165 5| parevan di ferro. Poi c'era il salto chinese, e poi 166 5| nel suo genere. Difatti era questo, si può dire, il 167 5| una sull'altra; poi, quand'era arrivato all'ultima, mentre 168 5| Marco, che serio serio era stato immobile a guardare 169 5| ghignando, s'egli sapeva dov'era nato. Il saltimbanco, smessa 170 5| ingannavano però: l'uomo era diverso, benchè fosse la 171 5| come diceva lui.~Egli era nato fra le acque putride 172 5| di Cà del diavolo. Non vi era pace, non vi erano sorrisi, 173 5| dove il lugubre silenzio era interrotto soltanto dal 174 5| sull'uscio della bettola, era emigrato in Sardegna; e 175 5| fece più vedere.~Sua madre era stata una faticona tutta 176 5| Minghetti, allo stesso modo ch'era stato incontrato lui, qualche 177 5| poteva certo risparmiare era la fame; però, in compenso, 178 5| quel sorriso nel quale c'era dell'angoscia mista ad alcunchè 179 5| tutta quella gente, ch'era solita a desinare, si metteva 180 5| e di digiuni.~Tuttavia era l'inverno il nemico più 181 5| ombra densa degli alberi e c'era sempre anche per essi una 182 5| notti di dodici ore?!...~Ed era appunto l'inverno, sull' 183 5| violenza, l'acqua che gli si era diacciata sul pelo nero.~ 184 5| il freddo lo intorpidiva, era affranto dalla stanchezza, 185 5| Grande.... Quando vi giunse era deserta, non ci si vedeva 186 5| corpo inchinato.~La piazza era diventata tutta bianca e 187 5| inverno. Il portico soltanto era illuminato da una lucerna 188 5| d'intorno smarrito. Non c'era pubblico punto, tranne un 189 5| piccolo spazzacamino che s'era fatta una pallottola di 190 5| tornò a mancar la lena: era tutto intirizzito, gli pareva 191 5| compromettersi, che cosa era accaduto; poi uscì un cameriere 192 5| e lo portaron via.~Marco era stato sempre là, in mezzo 193 5| Quintino nulla seppe di sè: era caduto in un deliquio che 194 5| il letto..., ma invano! Era solo, solo, abbandonato 195 5| cupamente d'intorno. Gli si era mossa la fasciatura della 196 5| fine.~Il povero disgraziato era vicino al termine dei suoi 197 5| patimenti e de' suoi dolori.... era vicino a morire.... ma moriva 198 5| lungo, triste, disperato....~Era il saluto di Marco Minghetti.~