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Alfabetica [« »] buttati 1 buttato 2 buttò 1 c' 90 ca 2 caccia 5 cacciandosi 1 | Frequenza [« »] 96 fosse 96 occhi 91 sono 90 c' 90 su 89 me 89 sotto | Anton Giulio Barrili Castel Gavone Concordanze c' |
Cap.
1 I| messere Ambrogio Senarega. C'è il terrazzo colla pergola, 2 I| terrazzo colla pergola, c'è la frasca sull'uscio, il 3 I| Fermatevi all'Altino; c'è buona l'accoglienza, e 4 I| parole del Picchiasodo. - C'è pane e cacio, uova da farne 5 I| grosso di genovese, che c'è capitato due volte e non 6 I| capitato due volte e non c'era luogo al mondo che gli 7 I| poter dire la sua.~- Che c'entri tu, mascalzone? Ti 8 I| dir male de' romani! Non c'eran che loro, per capir 9 I| entrò a dire il Maso, - c'è quella botte di vinello 10 I| contenta.~- È lui! è lui! non c'è dubbio; - disse mastro 11 I| Venite giù subito!~- Che c'è egli di nuovo? - dimandò 12 I| dimandò stizzito l'ostiere.~- C'è messer Giacomino che ha 13 II| insegna: Fermatavi all'Altino, c'è buona l'accoglienza e meglio 14 II| riporre nell'armadio. - C'è un matrimonio in aria e 15 II| con nostra buona pace, non c'è nessuno per lei. Al Fregoso, 16 II| a freno! E poi? che male c'è? Tanto e tanto s'aveva 17 II| Finaro, e quella lì non c'era speranza pur troppo di 18 III| gravemente da lato.~- Ah, ah! c'è del grosso in aria!.... - 19 III| all'ultimo, perchè niente c'è al mondo che meriti d'esser 20 III| fianchi di quella gente lassù (c'intendiamo!), non fossero 21 III| male ad arnese; ma egli c'è questo di buono, che il 22 III| è tutta una beva, e non c'è altra differenza che del 23 III| ha stanza, del pari. Non c'è modo di uscirne; qui l' 24 III| marchese marita sua figlia? C'è taglia sopra i vassalli. 25 III| vassalli. È preso in guerra? C'è taglia. Arma cavaliere 26 III| esercitiamoli sui casolari; non c'impuntiamo a voler l'impossibile. 27 III| è gente instabile e non c'è da far conto sovr'essa; 28 III| ad ogni modo, egli non c'è da desiderarsi la morte 29 III| ingenerosi; crassi vapori c'involgono e ci nascondono 30 IV| notizia si è sparsa, non c'è più verso di tenerla celata. 31 IV| consiglio d'un nemico quel che c'era di buono; indi, misurando 32 IV| benissimo, che sono del paese; c'è buona l'accoglienza....~- 33 IV| specchio, e sul battuto c'è posto pel giuoco di quattro 34 IV| è mia, tutta mia; tu non c'entri. E adesso, se ti piace 35 IV| severo. - Lascialo stare; non c'è bisogno di combattere in 36 IV| morte a vita. - Che bisogno c'è? Se ci fosse una ruggine 37 IV| naso. Ma la ruggine non c'è, come non c'è la ciliegia2, 38 IV| ruggine non c'è, come non c'è la ciliegia2, con vostra 39 IV| a fallar la strada, che c'è sempre il rimedio di tornarsene 40 V| riusciva meno grave l'annunzio. C'era anzi taluno dei soliti 41 V| potresti tu perderlo, se c'è tempo fino ai cinque del 42 V| aveva udite del pari.~- Che c'è? - dimandò il marchese, 43 V| pezzo grosso alla corte. Non c'è che dire; sono ambasciatore, 44 VI| ai saglienti dei bastioni c'era preparato dell'altro, 45 VI| dell'esercito. Di torri non c'era ancor segno in quel luogo; 46 VI| bastite in cambio d'una, egli c'era il suo bravo perchè.~ 47 VI| rimando messer Pietro; - c'è tempo a tutto. Prima di 48 VI| in parte il pericolo che c'era a trattare la polvere, 49 VII| da queste gravi molestie, c'invita. Lassù, in una camera 50 VII| dalla parte di tramontana) c'è il nostro Giacomo Pico, 51 VII| maggiore; ma anche qui non c'era da cavarne un costrutto, 52 VII| domandare del Cascherano. Che c'era egli di vero in quella 53 VII| dire il rimescolamento che c'era nel castello per tutti 54 VII| parvenza di donna, egli c'era alcun che di virile; 55 VII| compiacciono d'esser tali, non c'era caso che la giovine castellana 56 VII| nella accompagnatura non c'era stato mai un deliberato 57 IX| che ho smesso. Che forse c'è mestieri di gratitudine10 58 IX| sono contenti di me, non c'è che dire, e me lo provano, 59 IX| lo sapessero tutti, che c'era lui, proprio lui, appollaiato 60 X| rombo, cioè, quando non c'era più tempo a cansarsi.~ 61 X| dei signori del Carretto, c'era taluno che intorno ai 62 X| lui a specolare lassù, se c'era verso di condurvi l'esercito.~ 63 XI| avevano abbrancato, e non c'era verso, bisognava andare 64 XI| un tratto la mira.~- Che c'è? chi mi chiama? - gridò 65 XI| fermatevi all'Altino, c'è buona l'accoglienza e meglio 66 XI| bastita di Pertica.~Non c'era che una camera, ma questa 67 XII| della libertà. Ma che diavol c'è egli? soggiunse, con accento 68 XII| il ruzzo, perdinci! -~Non c'erano topi, il lettore lo 69 XII| pensieri a capitolo.~Non c'era da scherzare; egli, il 70 XII| Aveva capito che nel Borgo c'era una fazione avversa ai 71 XII| il suo savio consiglio. C'intenderemo, non dubitate; 72 XII| medesimo.~La tentazione c'era; l'occhiata sospettosa 73 XII| veloce come un ramarro, e non c'era pericolo che si voltasse 74 XIII| mi piglio? e che bisogno c'è egli di paragonarlo a qualcuno? 75 XIII| dimestichezza. Ma a questo c'è rimedio; ci vado io. Anzi, 76 XIII| avea fatta cogli occhi. - C'è del nuovo. Notizie gravi! 77 XIII| parlate, per carità; che c'è egli di così grave, e qual 78 XIII| sono di casa e con me non c'è pericolo che si metta in 79 XIII| penserà ad andare là entro.~- C'è dunque qualcuno che può 80 XIV| per ispingerla avanti, se c'è modo di venirne a capo, 81 XIV| esitava.~- Orsù, egli non c'è tempo da perdere; - disse 82 XIV| sull'orme del fuggitivo.~Che c'era egli di nuovo? Laggiù 83 XV| si ha da credere, se non c'è sotto un qualche artifizio 84 XV| facendo bocca da ridere, - qui c'è uno scambio. Non me ne 85 XV| useremo un po' noi... E non c'è strilli che tengano! -~ 86 XVI| sorpresa a sorpresa? Le scale c'erano, e per afferrare una 87 XVI| volta in cuor suo. - Non c'è più scappatoie. -~Per altro, 88 XVI| di finarino e di soldato. C'è la storia del pozzo, lo 89 XVI| cosa per noi, come questa c'è andata, coll'aiuto di Dio.~- 90 XVII| Senonchè (vedete, egli c'è un senonchè!) un Alfonso