Cap.

 1      I|      messere Ambrogio Senarega. C'è il terrazzo colla pergola,
 2      I|         terrazzo colla pergola, c'è la frasca sull'uscio, il
 3      I|           Fermatevi all'Altino; c'è buona l'accoglienza, e
 4      I|       parole del Picchiasodo. - C'è pane e cacio, uova da farne
 5      I|         grosso di genovese, che c'è capitato due volte e non
 6      I|        capitato due volte e non c'era luogo al mondo che gli
 7      I|        poter dire la sua.~- Che c'entri tu, mascalzone? Ti
 8      I|        dir male de' romani! Non c'eran che loro, per capir
 9      I|         entrò a dire il Maso, - c'è quella botte di vinello
10      I|   contenta.~- È lui! è lui! non c'è dubbio; - disse mastro
11      I|        Venite giù subito!~- Che c'è egli di nuovo? - dimandò
12      I|   dimandò stizzito l'ostiere.~- C'è messer Giacomino che ha
13     II|  insegna: Fermatavi all'Altino, c'è buona l'accoglienza e meglio
14     II|         riporre nell'armadio. - C'è un matrimonio in aria e
15     II|      con nostra buona pace, non c'è nessuno per lei. Al Fregoso,
16     II|        a freno! E poi? che male c'è? Tanto e tanto s'aveva
17     II|         Finaro, e quella  non c'era speranza pur troppo di
18    III|   gravemente da lato.~- Ah, ah! c'è del grosso in aria!.... -
19    III|       all'ultimo, perchè niente c'è al mondo che meriti d'esser
20    III|  fianchi di quella gente lassù (c'intendiamo!), non fossero
21    III|         male ad arnese; ma egli c'è questo di buono, che il
22    III|         è tutta una beva, e non c'è altra differenza che del
23    III|        ha stanza, del pari. Non c'è modo di uscirne; qui l'
24    III|     marchese marita sua figlia? C'è taglia sopra i vassalli.
25    III|    vassalli. È preso in guerra? C'è taglia. Arma cavaliere
26    III| esercitiamoli sui casolari; non c'impuntiamo a voler l'impossibile.
27    III|         è gente instabile e non c'è da far conto sovr'essa;
28    III|          ad ogni modo, egli non c'è da desiderarsi la morte
29    III|       ingenerosi; crassi vapori c'involgono e ci nascondono
30     IV|        notizia si è sparsa, non c'è più verso di tenerla celata.
31     IV|  consiglio d'un nemico quel che c'era di buono; indi, misurando
32     IV|  benissimo, che sono del paese; c'è buona l'accoglienza....~-
33     IV|         specchio, e sul battuto c'è posto pel giuoco di quattro
34     IV|        è mia, tutta mia; tu non c'entri. E adesso, se ti piace
35     IV|   severo. - Lascialo stare; non c'è bisogno di combattere in
36     IV|     morte a vita. - Che bisogno c'è? Se ci fosse una ruggine
37     IV|         naso. Ma la ruggine non c'è, come non c'è la ciliegia2,
38     IV|       ruggine non c'è, come non c'è la ciliegia2, con vostra
39     IV|         a fallar la strada, che c'è sempre il rimedio di tornarsene
40      V| riusciva meno grave l'annunzio. C'era anzi taluno dei soliti
41      V|        potresti tu perderlo, se c'è tempo fino ai cinque del
42      V|     aveva udite del pari.~- Che c'è? - dimandò il marchese,
43      V|    pezzo grosso alla corte. Non c'è che dire; sono ambasciatore,
44     VI|       ai saglienti dei bastioni c'era preparato dell'altro,
45     VI|     dell'esercito. Di torri non c'era ancor segno in quel luogo;
46     VI|   bastite in cambio d'una, egli c'era il suo bravo perchè.~
47     VI|        rimando messer Pietro; - c'è tempo a tutto. Prima di
48     VI|        in parte il pericolo che c'era a trattare la polvere,
49    VII|       da queste gravi molestie, c'invita. Lassù, in una camera
50    VII|      dalla parte di tramontana) c'è il nostro Giacomo Pico,
51    VII|      maggiore; ma anche qui non c'era da cavarne un costrutto,
52    VII|   domandare del Cascherano. Che c'era egli di vero in quella
53    VII|      dire il rimescolamento che c'era nel castello per tutti
54    VII|         parvenza di donna, egli c'era alcun che di virile;
55    VII|  compiacciono d'esser tali, non c'era caso che la giovine castellana
56    VII|        nella accompagnatura non c'era stato mai un deliberato
57     IX|        che ho smesso. Che forse c'è mestieri di gratitudine10
58     IX|        sono contenti di me, non c'è che dire, e me lo provano,
59     IX|         lo sapessero tutti, che c'era lui, proprio lui, appollaiato
60      X|         rombo, cioè, quando non c'era più tempo a cansarsi.~
61      X|       dei signori del Carretto, c'era taluno che intorno ai
62      X|       lui a specolare lassù, se c'era verso di condurvi l'esercito.~
63     XI|       avevano abbrancato, e non c'era verso, bisognava andare
64     XI|        un tratto la mira.~- Che c'è? chi mi chiama? - gridò
65     XI|           fermatevi all'Altino, c'è buona l'accoglienza e meglio
66     XI|         bastita di Pertica.~Non c'era che una camera, ma questa
67    XII|    della libertà. Ma che diavol c'è egli? soggiunse, con accento
68    XII|       il ruzzo, perdinci! -~Non c'erano topi, il lettore lo
69    XII|        pensieri a capitolo.~Non c'era da scherzare; egli, il
70    XII|      Aveva capito che nel Borgo c'era una fazione avversa ai
71    XII|         il suo savio consiglio. C'intenderemo, non dubitate;
72    XII|         medesimo.~La tentazione c'era; l'occhiata sospettosa
73    XII|   veloce come un ramarro, e non c'era pericolo che si voltasse
74   XIII|        mi piglio? e che bisogno c'è egli di paragonarlo a qualcuno?
75   XIII|      dimestichezza. Ma a questo c'è rimedio; ci vado io. Anzi,
76   XIII|       avea fatta cogli occhi. - C'è del nuovo. Notizie gravi!
77   XIII|        parlate, per carità; che c'è egli di così grave, e qual
78   XIII|       sono di casa e con me non c'è pericolo che si metta in
79   XIII|   penserà ad andare  entro.~- C'è dunque qualcuno che può
80    XIV|       per ispingerla avanti, se c'è modo di venirne a capo,
81    XIV|       esitava.~- Orsù, egli non c'è tempo da perdere; - disse
82    XIV|    sull'orme del fuggitivo.~Che c'era egli di nuovo? Laggiù
83     XV|        si ha da credere, se non c'è sotto un qualche artifizio
84     XV|  facendo bocca da ridere, - qui c'è uno scambio. Non me ne
85     XV|     useremo un po' noi... E non c'è strilli che tengano! -~
86    XVI|   sorpresa a sorpresa? Le scale c'erano, e per afferrare una
87    XVI|        volta in cuor suo. - Non c'è più scappatoie. -~Per altro,
88    XVI|       di finarino e di soldato. C'è la storia del pozzo, lo
89    XVI|       cosa per noi, come questa c'è andata, coll'aiuto di Dio.~-
90   XVII|          Senonchè (vedete, egli c'è un senonchè!) un Alfonso
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