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Alfabetica [« »] eppure 9 equilibrio 1 equivalente 1 era 524 eragli 1 eran 7 erano 143 | Frequenza [« »] 599 le 591 i 579 da 524 era 482 ma 481 più 467 una | Anton Giulio Barrili Castel Gavone Concordanze era |
Cap.
1 I| La strada di cui parlo era per contro ed è tuttavia 2 I| Marina del Finaro e non era che un'umil terra di duecento 3 I| svoltare della Marina, s'era parata dinanzi a loro. Il 4 I| dinanzi a loro. Il luogo era piuttosto basso; la prospettiva 5 I| fossero mai stati, tale era la forma, e così chiara 6 I| per ritrovarlo. La forma era comune, anzi rustica a dirittura, 7 I| fronde. L'insegna, poi, era un ramo di pino, sporgente 8 I| farsetto di pannolano, su cui era buttato alla scapestrata 9 I| gravemente messer Picchiasodo.~Ed era per aggiunger dell'altro; 10 I| forastieri al pian di sopra, ov'era luogo più degno di loro, 11 I| capitato due volte e non c'era luogo al mondo che gli piacesse 12 I| il marchesato del Finaro, era compreso per lo innanzi 13 I| prova dell'armi. Il borgo era munito d'ogni maniera di 14 I| mentendo alle ragioni per cui era stato costrutto, si mostrava 15 I| qualcuno.... -~Il Picchiasodo era per dirgli dell'altro in 16 I| gongolante all'abbaino, per dove era già scomparso il ragazzo.~- 17 I| un poco!~Messer Pietro si era mosso dalla tavola, alla 18 I| da uomo più materiale, era ancora al suo posto, e mostrava 19 II| impaziente ad attenderlo.~Era costui un giovinotto di 20 II| scompigliate sul fronte. Semplice era la foggia del vestire; portava 21 II| fuori d'arnese.~Il suo nome era Giacomo Pico, figliuol d' 22 II| ad essi molto affezionata era la famiglia dei Pico; singolarmente 23 II| certamente da due ore. Io era appunto in volta verso Calvisio,... 24 II| o un famiglio. L'altro, era un bell'uomo tra i trenta 25 II| argento, si capiva ch'egli era un uomo di grande affare, 26 II| Intanto, mastro Bernardo s'era fatto innanzi col suo fiaschetto 27 II| l'ha rapportato a me, com'era debito suo. Ma ora che ci 28 II| che ci penso, badate, gli era un segreto da tener sotto 29 II| quel passo che ho detto, s'era avviato verso il Borgo. 30 II| entrò sotto l'androne, dov'era scolpito in marmo il carretto, 31 II| Nicolosina ad un altro! Era forse quella la ricompensa 32 II| adolescente, quasi fanciullo, era venuto alla corte del Finaro, 33 II| suo ritorno in corte, che era egli mai avvenuto? Lui audacissimo 34 II| ricciutella innocente, gli si era sospesa al collo e gli aveva 35 II| sole dei campi. Bambinesco era l'atto, e naturale in quel 36 II| giungere!) la fanciulla non gli era più corsa incontro come 37 II| come soleva; non gli si era gettata al collo, non lo 38 II| radice del collo.~Ed egli si era inchinato, come solea fare 39 II| capitano, messer Giacomo Pico era più bambino che mai. Del 40 II| chiamavano i terrazzani) era ossequiato ed obbedito da 41 II| risposta in iscritto».~Così era bellamente pagato il Fregoso. 42 II| guerra da lei».~Vivaddio, era questo un alzar la visiera, 43 II| respiro di consolazione. Non era uno sposo temuto, quegli 44 II| cavaliere. Signore di Genova era Filippo Maria Visconti, 45 II| alcuna cosa a ridire. Ben s'era commessa la Repubblica alla 46 II| conosce il lettore, non la era anche finita colle ambasciate. 47 II| deliberato a resistere.~Era in quel tempo tra tutti 48 II| Millesimo. Capitano della lega era in quel mezzo il magnifico 49 II| Ponderavano i Carretti, siccome era naturale che facessero, 50 II| protettore e amico a Galeotto era morto, e Milano rivendicata 51 II| ma in pari tempo (e qui era da vedersi il frutto delle 52 II| che tra tutti i collegati era il meno amico a Galeotto 53 II| L'orso di Castel Gavone era ancora da prendere; si poteva 54 II| messaggio a Tommaso di Bagnasco.~Era questo messer Tommaso un 55 II| più schietta amicizia e s'era in parecchie occasioni profferto 56 II| coltello.~E messer Giacomo Pico era andato, con che animo sel 57 II| delicatissimi negoziati, come gli era stato caro per consuetudine 58 II| o figlio di re.~Galeotto era ben lungi dal sospettare 59 II| prova. Imperocchè, quella era una guerra di difesa contro 60 II| danno; ma quella fortuna era di là da venire e poteva 61 II| Finaro, e quella lì non c'era speranza pur troppo di allontanarla, 62 II| incombenze a lui date, ed era di ritorno al Finaro due 63 II| istanti Nicolosina, e gli era parsa un'altra donna. Effetto 64 II| spezzata.~Per altro, egli non era il momento di trattenersi 65 II| male i lor conti. Questo era l'essenziale. Piuttosto, 66 II| scendere in valle di Pia. Ed era questa la nuova, che dava 67 II| attraversata la valle di Pia, già era sulle mosse per risalire 68 II| fossero avviati al Finaro, era corso dietro a loro. Ma 69 II| forestieri all'Altino e gli era occorso con mastro Bernardo 70 III| furia la strada del borgo ed era entrato per la porta di 71 III| su in alto, dove non gli era parso dicevole andare, varcò 72 III| il torrente. Quel ponte era di costruzione romana, e 73 III| sdegno!~Il Bardineto si era fermato a metà dell'erta, 74 III| punto. Diffatti, egli non era un ramarro, nè altro animale 75 III| che rideva in tal guisa era un uomo di fresca età, sebbene 76 III| Il Bardineto, che già s'era padroneggiato oltre le forze, 77 III| discorso.~Ma il Sangonetto era in vena, e proseguiva.~- 78 III| correzione, - pensa che la era una bambina, o giù di lì. 79 III| particolari nemici? -~Il Bardineto era stato ad udirlo con molta 80 III| tuo signore; chi non se n'era avveduto? e chi, guardando 81 III| la patria loro. Ma questo era il peggio dei peggi. L'ha 82 III| il Sangonetto, che già s'era alzato da sedere, diè di 83 III| del monte. Giacomo Pico era taciturno e grave; ma tratto 84 III| Sangonetto; e perchè? Perchè la era finita una volta, quella 85 III| del Bardineto; perchè gli era finalmente caduto, quel 86 III| alteramente le nuvole.~E non era crudele, il nostro Tommaso; 87 III| antica, e perchè non gli era venuta mai occasione di 88 III| scontro. Sì, certo, gli era parso qualche volta noioso, 89 III| non corteggiava la Gilda; era cotto, per sua disgrazia, 90 III| giovine castellana; gli era un uomo spacciato; non era 91 III| era un uomo spacciato; non era da invidiarsi poi troppo. 92 III| quell'ora,~Giacomo Pico, che era stato il primo a notarlo, 93 III| gesto del compagno, che si era voltato stupefatto a guardarlo.~- 94 III| cuore del Bardineto non si era ingannato. Erano proprio 95 III| scossa fortissima al cuore. Era quegli il suo fortunato 96 III| finirlo d'un colpo.~La via era stretta, e, per andar oltre, 97 III| lo divorava degli occhi. Era bello, messer Pietro, ed 98 IV| che alla più trista si era a numero pari, e che, finalmente, 99 IV| nemico, la prudenza non era mai troppa, nè mai gli avrebbe 100 IV| orecchi ad udirvi. -~Parlare! era presto detto; ma il farlo 101 IV| presto detto; ma il farlo non era la più agevole impresa. 102 IV| pronto a reprimerlo. Non era più un pazzo, bensì un insolente, 103 IV| consiglio d'un nemico quel che c'era di buono; indi, misurando 104 IV| punto al Picchiasodo, a cui era balenato un pensiero più 105 IV| contrizione per la sua lingua, che era stata un po' troppo latina.~- 106 IV| Bardineto, che due ore innanzi era andato via così in furia.~ 107 IV| a guardarlo. Ma egli non era uomo da smarrirsi per così 108 IV| del volto. Messer Pietro era a gran pezza più calmo, 109 IV| stessa e l'occasione dond'era venuta, parevano cosa da 110 IV| lui. Certo il valentuomo s'era trovato più volte a simili 111 IV| Incrociarono le spade. Ma era scritto lassù che il combattimento 112 IV| li costrinse a smettere. Era mastro Bernardo che compariva 113 IV| filo dell'invettiva. Ed era tempo; chè Giacomo Pico 114 IV| curava di lui, intento com'era ad impegnare la zuffa.~Giacomo 115 IV| impegnare la zuffa.~Giacomo Pico era agile e destro. Il furore 116 IV| e destro. Il furore ond'era tutto invasato gli raddoppiava 117 IV| davvero. Per fermo, tanta era la sicurezza dell'occhio 118 IV| egli invece una botta.~Si era adoperato per quattro, il 119 IV| proprio alla prova, e non era venuto a capo di nulla. 120 IV| modo suo, che tenero non era di cuore, e i tempi del 121 IV| Pico. Questi che troppo si era logorato le forze nei molteplici 122 IV| battuto.~Il Picchiasodo, com'era stato il primo ad avvedersi 123 IV| cavallo alla panca su cui era adagiato Giacomo Pico, e 124 IV| Tommaso Sangonetto, che era rimasto mutolo, guardando 125 IV| Il povero ostiere, che era stato cagione di tutto quel 126 V| detto che il castello Gavone era murato a cavaliere del borgo, 127 V| e questa a san Giacomo. Era, per que' tempi, fortissimo 128 V| marchesi del Carretto, ai quali era toccata quella porzione 129 V| nell'età di mezzo, e certo era nome antico del pari, a 130 V| dirò che il castello Gavone era davanti e da tergo reso 131 V| stagliate nel masso; che era afforzato da quattro torri 132 V| numerosa e orrevol brigata era accolta colà; molti servitori 133 V| sibbene messaggieri di guerra.~Era in quel tempo il marchese 134 V| al suo nobil compagno, si era fermato sui due piedi, ma 135 V| La faccia del marchese era divenuta ad un tratto del 136 V| lettera di Giano Fregoso era accortamente rigirata. Niente 137 V| avean lacerata; che quella era per lui la ragione di Stato, 138 V| suo fianco.~E a Barnaba era corso il suo sguardo, in 139 V| meno grave l'annunzio. C'era anzi taluno dei soliti ragionatori 140 V| guerra, e pur dianzi non gli era stato mestieri delle parole 141 V| lettera del marchese Galeotto era nobilissima, come ognun 142 V| verso l'inviato di Genova, era rimasto in contegno. Più 143 V| adontarsene, e perchè l'ironia era finamente condotta, e perchè, 144 V| Del resto, quella bisogna era fornita, ed egli facea ritorno, 145 V| adatto di Giacomo Pico. Egli era tornato bensì quella stessa 146 V| osteria dell'Altino, dov'era accaduto lo scontro. La 147 V| accaduto lo scontro. La notizia era stata portata a lei da Tommaso 148 V| dichiarazione d'amore, che a lei era parsa sconvenevole al sommo, 149 V| benevolenza dei castellani, era diventata ambiziosa, come 150 V| quell'altro ambizioso, che era Giacomo Pico. Il giovinotto 151 V| una accesa parola; ma egli era così buono, così dolce, 152 V| a suo modo. Giacomo Pico era andato con esso lui a diporto 153 V| testimone al combattimento, che era finito colla peggio del 154 V| alla penna, vide che quello era momento da farsi avanti 155 V| serqua di bugìe; non le era dunque debitore di nulla. 156 VI| cui porgere orecchio.~ ~Era un fiorito esercito quello 157 VI| ad ogni modo, egli non era da farci a fidanza. Perciò, 158 VI| quelle soldatesche vaganti era la forza, e la loro prevalenza 159 VI| per citarne uno fra tanti, era quell'Astorre Manfredi che 160 VI| quello. La loro condotta era di tre sorte. Dicevasi che 161 VI| comando del capitano generale; era in quella vece condotto 162 VI| le terre sopra le quali era mandato; da ultimo, stava 163 VI| cavalleria, più che nei fanti, era a que' tempi il nerbo delle 164 VI| sugli altri, e vincitore era facilmente colui che levasse 165 VI| montuosi e ristretti in cui era portata la guerra, non richiedevano 166 VI| del Finaro il giorno che era stato indicato, cioè a dire 167 VI| una città assediata, ed era alcun che di simile al vallo 168 VI| più profondo quanto più era consentito dal tempo e richiesto 169 VI| sconfitta.~Messer Pietro era uomo avveduto e non gli 170 VI| somiglianti occasioni; capace era e fortissima, con quattro 171 VI| come se anche di là dond'era venuto temesse egli un assalto. 172 VI| saglienti dei bastioni c'era preparato dell'altro, per 173 VI| in quel luogo; il fosso era scavato in giro e il cavaticcio 174 VI| appuntati all'ingiù. Quello era stato il lavoro di tutta 175 VI| esercito. Di torri non c'era ancor segno in quel luogo; 176 VI| murato in quella vigna, era parso la man di Dio al prudente 177 VI| nel cuor della notte, com'era debito di buon capitano, 178 VI| mattina antecedente lo si era veduto a Vigna Donna. E 179 VI| della Marina.~La cosa non era del tutto improbabile. I 180 VI| arditamente le mani, e non era da credere che volessero 181 VI| in cambio d'una, egli c'era il suo bravo perchè.~Ed 182 VI| Il marchese Galeotto, che era accorso di buon mattino 183 VI| Donna. Il suo disegno non era stato indovinato dal marchese, 184 VI| marchese, appunto perchè era il più semplice. Pietro 185 VI| dalla parte di San Fruttuoso era cessato il frastuono delle 186 VI| stizza. -~La signora Ninetta era, come il lettore arguto 187 VI| in cui fosse rinchiusa, era conosciuta dugento e più 188 VI| anteriore, chiamata tromba, era una specie di mortaio di 189 VI| parte il pericolo che c'era a trattare la polvere, furon 190 VI| cavalier servente della signora era lui in persona) levò una 191 VI| parapetto, colle sue caditoie, era spiccato dal sommo delle 192 VI| più vino e l'accoglienza era triste. Gli ultimi fiaschi 193 VI| Marina, e se egli non si era ritirato ancora nel Borgo, 194 VI| cantare da quel babbio ch'egli era e che oramai sentiva di 195 VI| Questo, come disse il poeta, «era il costume dei braveggiatori, 196 VI| forse rifiutato; ma il patto era onorevole pe' suoi compagni, 197 VI| poteva contentarlo. Galeotto era chiuso nel Borgo e i Genovesi 198 VI| sfidata condizione in cui era.~Antonio ben vide che non 199 VII| che il ruvido giovinotto s'era in quella occasione raggentilito 200 VII| più ardentemente, non gli era anche riuscito. In quella 201 VII| vece, e più d'una volta, era rimasta sola con lui la 202 VII| giovine castellana, il suo non era un mal di morte per fermo. 203 VII| del cerusico Rambaldo, che era, per altro, la prima lancetta 204 VII| Ma ohimè, se una piaga si era risanata, un'altra s'era 205 VII| era risanata, un'altra s'era inciprignita; e questa era 206 VII| era inciprignita; e questa era la piaga fatta nel cuore 207 VII| Amorevole e sollecita gli era parsa bensì in tutti que' 208 VII| maggiore; ma anche qui non c'era da cavarne un costrutto, 209 VII| confessione da lei? Questo era il busilli.~A tutta prima, 210 VII| Nulla e tutto. Nicolosina era pallida, ansante, confusa; 211 VII| di messer Rambaldo, che era venuto al letto del povero 212 VII| madonna Nicolosina non era mai sola al suo capezzale.~ 213 VII| domandare del Cascherano. Che c'era egli di vero in quella chiacchiera 214 VII| preso il largo; in vece sua, era diventato un pezzo grosso; 215 VII| riconquistarlo più tardi; ci era andato, non già come ambasciatore, 216 VII| piacque oltremodo al re, che s'era allacciata al dito la gherminella 217 VII| passavano; la guerra, non pure era cominciata senza di lui, 218 VII| tutto l'esercito genovese era innalzata da due giorni 219 VII| risoluto nemico.~In tal guisa era stretto il Finaro, che, 220 VII| degli assediati.~Questo era forse un vanto soverchio; 221 VII| il capitano generale, non era più con esso loro; andato 222 VII| il corvo dell'Arca; non s'era più visto, e gli aiuti promessi, 223 VII| il suo capitano generale era cugino di Marco, del tiepido 224 VII| scritto al doge di Genova, era egli inteso a difendersi. 225 VII| ingiurie nemiche, e questo era per lui l'essenziale.~Gran 226 VII| per la prima volta dacchè era venuto all'impresa del Finaro, 227 VII| bellissima impresa; che era quella di andare egli in 228 VII| il rimescolamento che c'era nel castello per tutti gli 229 VII| tutta intorno al marito, non era comparsa nella torre dell' 230 VII| innamorato.~Madonna Nicolosina era un occhio di sole, l'ho 231 VII| riardere in noi.~E buona era Nicolosina, onesta e sincera 232 VII| parvenza di donna, egli c'era alcun che di virile; la 233 VII| compiacciono d'esser tali, non c'era caso che la giovine castellana 234 VII| peritanza di sorta. Non era ella in casa sua? Forse 235 VII| nella accompagnatura non c'era stato mai un deliberato 236 VII| quelle meste parole. Ma non era della sua natura il trattenersi 237 VII| fanciulla, percossa. - Non era uno scontro col nemico di 238 VII| dicevolmente una domanda, che era stata fatta nei giorni della 239 VII| sentiva la sferza e non era d'indole da patirla, nè 240 VII| cavalier di corona? Ma chi era il primo d'ogni illustre 241 VII| dice il vero di voi. Chi era Aleramo, innanzi che egli 242 VII| donna comparve nel vano. Era la Gilda.~La ragazza, che 243 VII| in mal punto. Questo le era dimostrato aperto dall'aria 244 VII| con cui la sua comparsa era stata accolta da Giacomo, 245 VII| Nicolosina, che, giovine com'era e non avvezza a quelle battaglie, 246 VII| pericolo di un falso giudizio era quello di affrontarlo con 247 VII| umana natura. La fanciulla era morta quel giorno; la donna 248 VII| padrona, come da principio gli era parso che dovesse accadere.~- 249 VII| trasaltò. La sua allegrezza era in un punto svanita. Volle 250 VII| egli, che, nella stizza ond'era tutto invasato, non doveva 251 VIII| Diffatti, quella partenza era una liberazione per lei, 252 VIII| anima della persona in cui s'era riposta ogni fede. Strana 253 VIII| Il marchese Galeotto non era colà, dove la sua bella 254 VIII| dove la sua bella figliuola era andata a cercarlo. Uscito 255 VIII| tempi mal sicuri, chi non era, per necessità, o per elezione, 256 VIII| lungi, e la polvere, ond'era tuttavia coperto il suo 257 VIII| il pensare tra sè ch'egli era un bellissimo giovine, fu 258 VIII| aveva il cuore ben fatto, era anche d'animo riguardoso 259 VIII| un mezzo saluto.~Questa era cortesia necessaria, in 260 VIII| detto che madonna Nicolosina era bellissima tra le belle. 261 VIII| giovine forastiero. Egli non era per istrada, ma in casa, 262 VIII| indugio; indi, se proprio era il caso, dargli biasimo 263 VIII| qualche cosa d'insolito. Era stato in forse, aveva titubato 264 VIII| soverchiato la ragione, e si era mosso per tener dietro a 265 VIII| quell'aria malinconica, ond'era impresso il volto del giovane 266 VIII| additava la porta dond'ella era uscita pur dianzi.~Ma il 267 VIII| subito che la pania non era per terra e che egli non 268 VIII| per terra e che egli non era invescato dai piedi.~Il 269 VIII| piedi.~Il dialogo, per altro era lì lì sulle ventitrè ore, 270 VIII| interlocutore in aiuto. Era questi il Picchiasodo, ma 271 VIII| presente. Per altro, come era simile il caso, doveva riuscire 272 VIII| offuscarle lo spirito. Ma ella era donna di sensi gagliardi 273 VIII| La gran sala del castello era piena di tutti i gentiluomini 274 VIII| La faccia del Bardineto era scura, aggrondato il sopracciglio, 275 VIII| soggiungere che troppo oramai era egli rimasto inoperoso e 276 VIII| recargli stupore. Infine, e non era meglio così? In un giorno 277 VIII| marmorea della donna a cui s'era umiliato poche ore prima 278 VIII| ambizioni. Imperocchè egli non era sincero col Bardineto, quando 279 IX| Grande e mirabile impresa era questa, di andare, egli 280 IX| con un pugno di Finarini era piombato così alla sprovveduta 281 IX| segreto di Giacomo Pico era di correr dietro al Cascherano 282 IX| stratagemma di madonna Nicolosina era venuto a guastargli il suo 283 IX| Sangonetto aveva ragione. Noli era un osso duro da rodere, 284 IX| silenzio. Insomma, niente era stato da lui pretermesso 285 IX| de' suoi, più d'una volta era corso avanti e indietro, 286 IX| panzerone di ferro.~L'insidia era sventata; i Nolesi accorrevano 287 IX| cotanti del numero. Niente era da farsi più oltre, e il 288 IX| cui, da quel furbo ch'egli era, avea dato volta con uno 289 IX| lo sapessero tutti, che c'era lui, proprio lui, appollaiato 290 IX| di sè, mentre egli non lo era stato e si sentiva vinto, 291 IX| contro quella donna gli era nato d'improvviso nel cuore. 292 IX| Subito intese che la meschina era là, ascosa e piangente, 293 IX| ancella. Ed egli non se n'era avveduto prima; assorto 294 IX| essere in umile stato, non era già da meno di quella che 295 IX| fiammeggiante, inondato di lagrime. Era bella, così; e lo amava, 296 IX| E per fermo, debole com'era, non ne sarebbe ella venuta 297 IX| pugnale lungi da sè.~Ella era bella così, nel suo piantoriso, 298 IX| ultimi spruzzi del nembo. Era bella nel gaudio della sua 299 IX| Ella non rispose parola; era vinta. Reclinò la sua bruna 300 IX| aver visto il pericolo.~Era già tardi, e il marchese 301 X| sulla torre di Bichignollo. Era questa la torre più alta 302 X| Senonchè, questa guardia era efficace di giorno, che 303 X| rombo, cioè, quando non c'era più tempo a cansarsi.~Un 304 X| l'assedio, e più grande era il guasto, non solamente 305 X| nemico, ponendogli taglia se era persona d'alto affare, o 306 X| a cui una data compagnia era obbligata a rimanere sotto 307 X| dell'onore per que'tempi era tale, e comandati e condotti 308 X| fuoco delle bombarde si era di molto allentato; di che 309 X| sospettò d'una insidia. Ma dov'era egli il cavallo di legno, 310 X| dei finarini. Il nemico era andato a far testa colà, 311 X| preso dai genovesi, il fatto era che i capi dell'esercito 312 X| Troia. Sì certamente, quella era la riprova del fatto; i 313 X| signori del Carretto, c'era taluno che intorno ai consigli 314 X| chiesa di san Giorgio, che era nel recinto di castel Gavone, 315 X| cagione festante.~Giacomo Pico era tranquillo e sereno all' 316 X| più in là d'una spanna, era entrato in grande amore 317 X| allegrezze. Carlo d'Osasco era giovine e doveva ancor molto 318 X| egli con quel nuovo amico s'era aperto della sua più grande 319 X| adunque Giacomo Pico si era meritata la stima di tutti. 320 X| discorrere. Valoroso sempre, si era nelle ultime fazioni dimostrato 321 X| dar dentro ai nemici, s'era lasciati indietro i migliori. 322 X| ammazzava i caduti, che gli era un gusto a vederlo. Gianni 323 X| un giorno che Giacomo si era tratto ad onor suo da un 324 X| stessi, il Cascherano, dico, era facilmente eclissato da 325 X| pietosa Nicolosina non si era animata a dir nulla.~Il 326 X| a dir nulla.~Il fatto si era che la Gilda, non pure serbava 327 X| parte del giorno, quando non era vicina al suo Giacomo, pareva 328 X| sciogliersi colà dove si era formato, piegava su in alto 329 X| quegli alpestri sentieri, s'era sparso fino al monte Porrino, 330 X| in fortissimo luogo com'era e combattuto cogli scarsi 331 X| offenderlo.~Cotesto gli era detto eziandio da una lettera 332 X| E poichè Anselmo Campora era, come suol dirsi, il suo 333 X| a specolare lassù, se c'era verso di condurvi l'esercito.~ 334 XI| balordaggine e di malizia che era il ragazzo dell'Altino. 335 XI| paura di qualche soprammano; era mogio e doveva saltare in 336 XI| cansarsi da un sottonsù che gli era scoccato senza preamboli. 337 XI| ricapito.~Mastro Bernardo non era cattivo, bensì un tal poco 338 XI| dai gangheri. Del resto era un buon diavolo, amava il 339 XI| traffico di vin cristiano, era andato a mettersi nelle 340 XI| un soldato di più».~Gli era venuto sulle prime il ghiribizzo 341 XI| fu pronto a sbiettare.~Ed era andato, come gli raccomandava 342 XI| tempo in cui lo ritroviamo, era paggio, cioè a dire governava 343 XI| cavaliere Scalabrino. Il colpo era fatto da una imboscata di 344 XI| recava a soccorrere i caduti, era stata colta da un verrettone 345 XI| una speranza restava; ed era che i francesi, per quel 346 XI| balivo di Trasnay, che non si era fatto avanti, ho già raccontato 347 XI| Michele di Ceva.~L'aiuto era grande, e, col rinforzo 348 XI| Senonchè, il punto difficile era quello di penetrare nel 349 XI| tempo addietro, il Borgo era stato miracolosamente vettovagliato 350 XI| condusse al Finaro. Lo sbarco era avvenuto felicemente il 351 XI| non potendo il cavallo, s'era dato a picchiare la sella. 352 XI| compagnie mercenarie, s'era accresciuto di certe altre 353 XI| Questo almeno credeva, e non era de' suoi errori il più grave; 354 XI| fatte da senno. Ma egli s'era fondato sulla morte di Giano 355 XI| esercito assediante, che era su tutti i punti costretto 356 XI| mettersi in salvo; e tale era la confusione, che finarini 357 XI| perduto di vista il capitano, era stato pigliato in mezzo 358 XI| manipolo di nemici. Ben s'era adoperato colle mani e co' 359 XI| avevano abbrancato, e non c'era verso, bisognava andare 360 XI| donde tanta maledizione era uscita pur dianzi. Un uomo 361 XI| uscita pur dianzi. Un uomo era là, dietro i pezzi, che 362 XI| in principio della guerra era con noi? Grama casacca, 363 XI| amichevoli, Anselmo Campora si era mosso di là, per andare 364 XI| rallegrava da sè. La qual cosa era naturalissima, ed io la 365 XI| una balestrata dal fosso, era, come si può argomentar 366 XI| bastita di Pertica.~Non c'era che una camera, ma questa 367 XII| Anche il Picchiasodo si era posto a giacere nella sua 368 XII| grido di meraviglia, che era ad un pelo di uscirgli. 369 XII| a messer Pietro Fregoso era venuto in testa più volte. 370 XII| cioè, ricordo che non ce n'era, e che il vostro amico lo 371 XII| amava il Bardineto, ed egli era disperato per due versi; 372 XII| inaspettate rivelazioni, non era stato saldo abbastanza. 373 XII| paggio di Anselmo Campora non era più là, testimone del suo 374 XII| ricordando che la parete era un semplice tramezzo di 375 XII| poichè Anselmo Campora s'era alzato da sedere ed accennava 376 XII| atteggiamento di chi dorme, egli era un uomo spacciato. E intender 377 XII| giunto sul luogo d'onde gli era parso di sentire lo strepito.~ 378 XII| pensieri a capitolo.~Non c'era da scherzare; egli, il Maso, 379 XII| avviso nel Borgo? Questo era un punto difficile; ma il 380 XII| Aveva capito che nel Borgo c'era una fazione avversa ai signori 381 XII| contavano essi di darla? Questo era il busilli; questo bisognava 382 XII| aspettava egli dalla fortuna. Era giovine, e la fortuna li 383 XII| danno.~Ma questa gretola era più difficile a trovare 384 XII| attinger acqua in un pozzo, che era in una certa forra a tramontana, 385 XII| capitano generale, non si era più visto nella baracca 386 XII| baracca del Campora. Certo era rimasto in custodia della 387 XII| destro del marchese Galeotto, era stato preso, mentre, con 388 XII| cui egli doveva cadere, era comandata da Giovanni di 389 XII| Giovanni di Trezzo! Ma questi era l'amico del Campora; l'uomo 390 XII| Pico. Questa di certo non era l'opera del caso, bensì 391 XII| forra, che, come ho detto, era poco lunge dello steccato, 392 XII| in fondo il crocco, che era il gancio del martinello 393 XII| la freccia.~Il pozzo non era molto profondo, e il Falamonica, 394 XII| medesimo.~La tentazione c'era; l'occhiata sospettosa in 395 XII| come un ramarro, e non c'era pericolo che si voltasse 396 XIII| il castello. Per altro, n'era ancora lontano un bel tratto, 397 XIII| povero Maso! il suo segreto era morto con lui.~- Canchero! - 398 XIII| beltresca più vicina, donde gli era venuto l'avviso.~E siccome 399 XIII| ragazzo dabbene ch'egli era. Al postutto, i suoi sopraccapi 400 XIII| notizie colla nipote. La cosa era del resto naturalissima, 401 XIII| stanze di madonna Nicolosina, era la cameretta della Gilda.~ 402 XIII| quella sua giovinezza beata. Era bella sempre; forse più 403 XIII| solo vederla che il dolore era passato sul fronte della 404 XIII| L'aria d'importanza ond'era impresso il volto di mastro 405 XIII| in una imboscata, a cui era andato incontro con pochissimi 406 XIII| di un tale, di cui non s'era potuto intendere il nome, 407 XIII| Nicolosina del Carretto era dunque il nemico di cui 408 XIII| della sua camera, a cui s'era affacciata per veder scendere 409 XIII| Il colpo che si tentava era di dare il castello in mano 410 XIII| Osasco, quel giorno medesimo era disceso nel Borgo, per custodire 411 XIII| amava, quel traditore! E s'era data a lui, col più sublime 412 XIII| offesa recente! Ah, come s'era egli mostrato degno di quel 413 XIII| magnanimo affetto! E non era piuttosto meritevole di 414 XIII| stesso avea teso?~Sì, questo era il meglio; ma questo potea 415 XIII| soverchiava la furia del vento. Era una notte minacciosa; il 416 XIII| come portava l'ufficio, era andata a servirla nel suo 417 XIII| sarebbe inutile di dirlo) era cominciato dalla scoperta 418 XIII| vedendola così piena di cruccio, era stata in contegno, nè aveva 419 XIII| sospiri e di lagrime. E s'era fatta innanzi, con un tal 420 XIII| respinse la Gilda che le si era aggrappata alle vesti, e 421 XIII| sbarrati dallo spavento. Non v'era più dubbio; ignoti assalitori 422 XIV| fatta per dormire.~ ~Che era egli avvenuto?~Per chiarire 423 XIV| della roccia di Pertica, era un validissimo arnese che 424 XIV| rizzava alle sue spalle, era inaccessibile ad un esercito; 425 XIV| tranquillo i suoi sonni. E se non era che Santino da Riva, prigioniero 426 XIV| schiuma di ribaldo, se non era che Giacomo Pico, meditando 427 XIV| sospetto. Ma già, il dado era gittato, e pel solo dubbio 428 XIV| al castello, la colpa non era tutta di lui, Anselmo Campora, 429 XIV| eletto doge Raffaele Adorno, era stato dichiarato ribelle 430 XIV| Povero Maso! Imperocchè gli era lui, proprio lui, piantato 431 XIV| andarlo a rilevare, non si era più ricordato di lui.~- 432 XIV| rammenteranno i lettori, era munito di fosso da due lati 433 XIV| e da tergo, dove perciò era stagliata ad arte la cresta 434 XIV| Frattanto un'altra scala era rizzata poco lunge da Tommaso 435 XIV| sala di guardia; la quale era sulla fronte del castello, 436 XIV| appartata del primo piano, dov'era il più ragguardevole abitatore 437 XIV| degli assalitori notturni era rivolto contro di lui.~Il 438 XIV| Il marchese Galeotto si era da forse un'ora ridotto 439 XIV| ragione riponeva ogni fede.~Era triste in quell'ora, il 440 XIV| illuminata da uno spirito, era corsa a recargli la malaugurata 441 XIV| combattendo da valoroso, era caduto nelle insidie nemiche.~ 442 XIV| sala. -~Antonio, che già era persuaso della inutilità 443 XIV| dell'andare, e soltanto si era profferto per divozione 444 XIV| quelle strette ogni istante era prezioso, per la salvezza 445 XIV| negli altri s'imbattevano, era una pugna cieca e feroce.~ 446 XIV| un tronco di sbarra, che era rimasto infitto nel davanzale, 447 XIV| Madonna Bannina, che si era fatta al davanzale per cogliere 448 XIV| signore.~Agile e forte com'era, fu a terra senza farsi 449 XIV| orme del fuggitivo.~Che c'era egli di nuovo? Laggiù si 450 XIV| del castello, donde gli era giunto all'orecchio il fragor 451 XV| Nicolosina, fortemente turbata, era corsa a rifugio nella cameretta 452 XV| figliuola del marchese, che era per le grazie della persona 453 XV| nella cui tavoletta di mezzo era dipinta la Vergine, e sulle 454 XV| Borgo. Una volta (e non era corso gran tempo) in quel 455 XV| settimane, quel culto gentile era stato posto in oblìo, nè 456 XV| per sè. Pur troppo non era da aspettarsi più nulla 457 XV| che conosceva la via. Non era un genovese, di certo; lui, 458 XV| donna che ogni sua speranza era perduta e che il nemico 459 XV| perduta e che il nemico era giunto là dentro.~- Ah, 460 XV| soggiunse la voce, che non era quella di Giacomo Pico, - 461 XV| di Giacomo Pico, - meglio era chiuder la finestra che 462 XV| Tommaso Sangonetto (che era lui il nuovo venuto, come 463 XV| della finestra. da cui si era mosso pur dianzi. Madonna 464 XV| che voleva dir ciò? O non era quella la camera della Gilda? 465 XV| quella stessa camera in cui era venuto la prima volta a 466 XV| Tommaso Sangonetto non era uomo da perdersi d'animo 467 XV| donna. Pensò brevemente, com'era consentito dall'urgenza 468 XV| immaginare...~Ma presto s'era rimesso in sella. Quel suo 469 XV| sconcie parole. Per fermo egli era preso dal vino. L'alito 470 XV| la nari.~Per altro, e non era forse a vedersi in cotesto 471 XV| vincendo il raccapriccio ond'era tutta compresa, tentò, col 472 XV| sua abbiettezza.~Ma che era egli ciò, contro un'ora 473 XV| di ebbrezza e di vendetta era pieno il suo vivere.~Sul 474 XV| fermò titubante. L'uscio era socchiuso e la luce trapelava 475 XV| suo posto. Quella donna era la Gilda.~Fu un lungo silenzio 476 XV| voluto trovarsi colà; tanto era triste la condizione d'entrambi, 477 XV| Giacomo Pico, riscaldato com'era, inebbriato della sua collera, 478 XV| e n'ebbe compassione. Ma era detto che le parole sue 479 XV| angolo della camera.~L'arnese era di gran mole e appariva 480 XV| agevolmente; inoltre, la Gilda si era aggravata colla persona 481 XV| volontà. Eppure, a tanto era giunta costei; e Giacomo 482 XV| glielo cacciò nelle reni.~Era quello il pugnale che, il 483 XV| pavimento. Giacomo Pico era morto.~ ~ ~ ~ 484 XVI| compagnia di finarini, s'era avviato per l'erta di castel 485 XVI| maggior sollecitudine che gli era consentita dalle tenebre, 486 XVI| nostri lettori già sanno, era stato gettato da madonna 487 XVI| Nicolosina. A lui, per altro, era parso di riconoscere la 488 XVI| risposta lassù. Ma questo era il meno; giungere bisognava, 489 XVI| contenti d'aver fatto quanto era in poter loro, afferrarono 490 XVI| alcun che tra gli sterpi. Era l'appiccatura delle lenzuola, 491 XVI| questo messer qualcuno non era un tale a cui mettesse conto 492 XVI| quella finestra nel primo.~Era questa, nello spazio di 493 XVI| di grosso che quello non era più luogo per lui, ebbe 494 XVI| Sangonetto. Ma la Gilda? ov'era la Gilda? Nelle stanze della 495 XVI| trepidante di lui.~L'uscio era aperto. Si gettarono dentro, 496 XVI| cambio di trovar lui, che s'era accovacciato in qualche 497 XVI| loro addosso con furia. Era il grosso della compagnia, 498 XVI| della medesima insegna, non era più tempo di far opera utile; 499 XVI| di messer Pietro Fregoso era accorsa con impeto gagliardo 500 XVI| Tommaso Sangonetto, che si era poc'anzi imbrancato tra