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Giambattista Della Porta La Carbonaria Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Atto, scenagrigio = Testo di commento
1 4, 9| temperamento che confortano non abbagliano, rischiarano non acciecano, 2 2, 1| piú sangue da succhiare, l'abbandoniamo; - e disse che mangiava 3 | abbian 4 1, 2| Tutta è ricci e belletti e abbigliamenti e attillature, e tutta cerimonie, 5 1, 2| Però vive, ché l'inferno l'abborrisce. Ma faccia quanto può, differirla 6 5, 7| dolcissima, lascia che ti abbracci e baci, e non trattenermi 7 5, 7| bellezza!~Melitea. Siami lecito abbracciarvi con quella riverenza come 8 4, 6| che da tutte le parti sia abbracciata da voi.~Forca. Entrate, 9 1, 4| notte con questa riverenza, abbracciatevela e baciatela, e lasciate 10 4, 2| Panfago. ... Or stanno abbracciati cosí stretti che l'aria 11 3, 3| pensieri in cosí misero e abietto stato, e alfin costretta 12 4, 2| Panfago. ...cadano i cieli, se abissi la terra...~Dottore. Di 13 3, 3| da un vil ruffiano, da un abisso di oscuritá dove sepelita 14 5, 3| Raguggia, dove dimorò tre anni. Abitando in un suo podere alla costiera 15 5, 2| Schiavonia, da una villa dove io abitava mi tolsero una giovane bellissima; 16 1, 5| fonte e l'origine degli abiti virtuosi e il fondamento 17 1, 5| questa spada per i fianchi, e accadane quel che si voglia).~Filigenio. 18 3, 4| a portarle.~Panfago. Non accade incomodarvi per ciò: in 19 2, 5| mostrarmi con lui, per esser accadute alcune parole sconcie fra 20 4, 5| inferma e il desiderio m'accende; e sí grande è l'una e l' 21 3, 3| essempio della sua possanza, accendendomi d'alti e generosi pensieri 22 1, 5| accusatrice dell'animo tuo ti fa accertar il vero, ancorché non vogli?~ 23 4, 2| padre: e la burla è stata accetta e ricevuta, ...~Dottore. 24 1, 6| la propria vita. O come accetterei volentieri alcuna sorte 25 3, 2| che un simile incontro: io accetto carissimamente la sua amicizia. 26 5, 3| Providenza, con quanti vari accidenti hai sospesi i nostri amori! 27 1, 4| la polvere del delitto mi accieca l'occhio della ragione, 28 4, 9| abbagliano, rischiarano non acciecano, avvivano non uccidono l' 29 2, 6| i miei schiavi; ma spero accommodarvene fra poche ore, ché lo torrò 30 1, 5| squinterna sul ventre e se l'accomoda innanzi: volta di qua, volta 31 5, 2| portato una nave, e si vuol accomodar teco.~Isoco Férmati, di 32 2, 3| ventre?~Forca. E tu vuoi che accomodiamo il nostro ventre al tuo 33 2, 7| Hai ragione, lo credo, che accompagnando la tua presenza con vesti 34 2, 5| negro, di bel garbo e di acconcie maniere, che avesse del 35 5, 3| nostri amori! per non farci accoppiare insieme, e la sua onestá 36 4, 7| Veramente, quando le stelle s'accordano alla ruina di alcuno, alla 37 4, 5| gran signore; e che non s'accordi, se non gli cava di mano 38 4, 1| con lui come restammo d'accordo: perché ho complito quello 39 1, 4| Come faremo che non se ne accorga?~Forca. Aprimogli il scrittorio 40 4, 5| curan piú d'altro, non s'accorgano che vogliamo rovinargli 41 3, 3| occhi chiedendo pietá, e voi accorgendovi di ciò con un picciol riso 42 3, 3| negli occhi; onde senza accorgersene ponto trovò che le spine 43 1, 1| o fingi o t'infingi non accorgerti de' miei affanni, e sai 44 3, 3| promesse, or fingendo non accorgervi delle sue pene, or dilatando 45 3, 3| seguendo ad amarvi, come voi v'accorgeste che dagli occhi vostri come 46 1, 1| vostre mani.~Pirino. Tu ben t'accorgi, tristarello, quanto t'ami 47 1, 2| e mira dove mirano: se s'accostano alla casa, sgombra, fuggi, 48 2, 1| Alla taverna non mi posso accostare, ché devo all'oste, e mi 49 4, 11| Alessandro. In che v'ho offeso, accusandomi tanto d'ingratitudine?~Filigenio. 50 1, 5| Vedi pur che la conscienza accusatrice dell'animo tuo ti fa accertar 51 5, 5| meglio si possa rimediare all'acerbitá dell'ingiuria che m'ha fatto 52 2, 3| aremo obligo.~Panfago. Per acquistarmi la vostra grazia andrei 53 1, 4| ancor me: perda il tutto e acquisti Melitea. Forca, ti do in 54 5, 1| inventato contro di me! Troppo acre vendetta per sí picciola 55 1, 5| dietro a quello che gli vien additato da costui. Onde appena sono 56 2, 7| presenza con vesti riccamente addobbate, che farai miracoli.~Panfago. 57 4, 5| insieme; ma, mentre che stanno addormentati in tanta allegrezza né curan 58 4, 2| Dottore. O che testimonio m'adduci!~Panfago. ... ed io a tutto 59 4, 10| Com'egli sappia questo, s'adirerá con voi.~Filigenio. Tu sei 60 1, 1| comandandomi che mi fusse adobbata per andar a lui, un dolor 61 2, 3| Panfago. Ditemi, in che volete adoprarmi?~Pirino. Ma avèrti che bisogna 62 2, 1| tue lodi, che prodigo in adularti. Che si fa?~Pirino. Se sta 63 4, 10| dico il vero, non vi sono adulatore, se non l'avete per male; 64 1, 1| dar pastura a mille occhi affamati della sua vista? Sta dunque 65 1, 1| avisarmi che non mi sia di affanno e di cordoglio? o mia dolce 66 1, 5| Filigenio. Ma a che mi affatico a dir tanto? basta che è 67 4, 10| negandolo farei voi bugiardo, e affermandolo direi bugia. Ma io nacqui 68 4, 10| me non convien negarlo né affermarlo: ché negandolo farei voi 69 5, 3| commari, ed essendomi cosí affermato, li sborsai ducento ducati; 70 3, 3| parlato con tanta dolcezza e affettuose parole, che par che hai 71 4, 8| nostri.~Melitea. Io non mi affligo per me ma per voi, stando 72 2, 1| angoscia e tribulazione è afflitta l'anima mia, n'avessi compassione; 73 3, 3| solazzo delle sue pene e afflizioni, come sogliono alcune vilissime 74 4, 1| Nulla.~Panfago. O mal d'affogaggine! Oimè, che la fame m'asciuga 75 4, 8| ché portavamo pericolo di affogarci nel porto.~Forca. Or che 76 2, 2| piú.~Pirino. Forca, non afforcar ancor me; conosco l'errore: 77 4, 2| meritarebbe essere stato afforcato prima che nascesse?...~Dottore. 78 1, 5| Pirino. (Ecco che fa l'affratellarsi con i servidori: pensava 79 2, 3| hai fretta di mangiare, affréttati alla promessa.~Panfago. 80 5, 1| volta che ha patiti simili affronti. Vuoi tu negar, ladronaccio, 81 5, 5| privarebbe con assai piú agevolezza della vita che di lei. In 82 1, 5| quanto ha detto: ci vuol aggionger del suo ancora).~Filigenio. 83 4, 8| e ad una tempesta se ne aggiongerebbe un'altra. Informate Alessandro 84 4, 2| beffeggiato, se alle beffe non s'aggiongevano l'ingiurie.~Dottore. Io 85 4, 5| O fortuna, sei piena d'aggiramenti! sperava da te mia madregna 86 4, 10| indovino.~Filigenio. Tu pensi aggirarmi di nuovo, ma non m'aggirerai.~ 87 4, 10| aggirarmi di nuovo, ma non m'aggirerai.~Forca. È vero, perché sète 88 4, 2| credere una bugia, ce ne aggiungi un'altra peggiore. Come 89 1, 4| bilanciata da tanti mali e agitata da tante onde di tempeste, 90 4, 6| vivande, ci mescola un poco di agresto; cosí per aver acquistata 91 1, 5| tiepido e disamorato, l'aguzzo l'appetito.~Filigenio. Talché 92 4, 10| aiutará.~Filigenio. Iddio non aiuta forfanti pari tuoi.~Forca. 93 4, 10| avete per male; ma Iddio m'aiutará.~Filigenio. Iddio non aiuta 94 4, 8| stando io sicura che mi aiutarete, se non quanto io, almeno 95 2, 3| dopo il pericolo vieni ad aiutarmi.~Panfago. Correa per tor 96 2, 3| aiutavi.~Panfago. Son ito per aiutarti.~Forca. Con quel veloce 97 2, 4| a lungo in casa vostra. Aiutatemi, amico caro, a cosí onesto 98 2, 3| male?~Forca. Perché non m'aiutavi.~Panfago. Son ito per aiutarti.~ 99 2, 2| il parasito e i bratti vi aiuteranno a questo. Ecco amboduo sbalzati 100 4, 2| un medesimo tempo: io vi aiuterò col consiglio e con l'esser 101 3, 4| alcuni miei schiavi che vi aiutino a portarle.~Panfago. Non 102 3, 3| come in proprio albergo albergavano bellezza, onestá, bontá 103 4, 3| uscio; e se non ha poste l'ali e scampata per le fenestre, 104 4, 4| che ride. Fa del fastoso e alieno; or si fa beffe di noi e 105 2, 3| la mia teriace e il mio allegracore è il vino.~Forca. Mangierai 106 5, 6| nel mezo sempre delle sue allegrezze si risentiva e si rattristava, 107 3, 6| dice che si trova cosa che allegri il cuore piú dell'oro.~Filigenio. 108 3, 5| apparenza assai nobile e allegrissimo, balla e canta graziosamente, 109 1, 5| viver lussurioso; e che allettato dagli artefici di costei, 110 1, 5| essempio di persone cosí degne allevio gli affanni miei. Ma eccolo: 111 5, 2| mercatante fusse venuto ad alloggiare in casa mia: bella mercanzia 112 4, 8| non sarò d'altri. Questo allontanarci da casa nostra non è per 113 2, 2| dagli occhi vostri, ve s'allontanava dal core. Se l'ha bevuta, 114 | Allor 115 | allora 116 3, 4| sia piú vostra che mia o almanco commune.~Panfago. Veramente 117 | almen 118 | alquanto 119 3, 3| Pirino. Se mi promettete non alterarvi di modo che possiate dar 120 3, 3| possanza, accendendomi d'alti e generosi pensieri in cosí 121 4, 9| O voi che fastosamente altieri schernivate la mia semplicitá, 122 3, 3| sia posta ad amar tanto alto. Ma la costanza del mio 123 4, 11| Alessandro. Io non vo' ricevere altramente i cento scudi; ma vo' lo 124 3, 4| Veramente farò cosí, poiché voi altresí mi avete liberamente promesso 125 3, 3| ora lo schiavo l'ha fatta alzar la testa e star di buona 126 1, 3| potere, non volendomi per amante, mi ará per padrone. Ma 127 5, 7| giurammo ne' nostri cuori di amarci fin alla morte.~Dottore. 128 4, 8| d'amore nel principio son amari, sempre nel fin la radice 129 2, 1| me: la mia bevanda è di amarissime lacrime.~Panfago. Di lacrima 130 1, 1| poiché per te si finisce ogni amaritudine. Io sto in vita assai piú 131 1, 1| bòtte, e pur non lasciano d'amarsi: son segni d'amore.~Forca. 132 3, 3| nel core. Cosí seguendo ad amarvi, come voi v'accorgeste che 133 5, 7| ingrato di me, se non l'amassi con tutto il cuore? Da quel 134 3, 3| siate sua. Ma ditemi se voi amate lui, e dite il vero, perché 135 1, 2| per Melitea: conobbi che l'amava non come quei ch'hanno cervello, 136 4, 9| accorto, ben mio, che tu mi amavi: è del tuo sommo giudicio 137 4, 3| grazia, toglimi da tale ambascia, ché mi bolle nel cor un 138 1, 1| mirami in faccia, vera ambasciatrice dell'angoscie dell'anima. 139 5, 7| principalmente che cosí bene ambo insieme accoppiati vi siete: 140 3, 3| poiché in tanto tempo che ci amiamo, non ha trovato modo di 141 4, 11| me avete fatto comprar l'amica del mio figliuolo e fattalami 142 1, 5| geloso e ha deliberato farlo ammazzare e li tiene le spie sovra.~ 143 2, 2| pericolo maggiore di essere ammazzato dalla vostra furia.~Pirino. 144 4, 12| aiuto, ché costui non m'ammazzi! Chi mi ha portato costui 145 5, 7| da vostro padre licenza d'ammogliarvi amboduo insieme: però abbraccio 146 4, 5| m'accorgo ch'ancor sono ammogliato con la disgrazia, perché 147 3, 6| quanto i miei servigi saranno amorevoli e pieni di affezione, non 148 3, 6| Di che cittá?~Melitea. Amorina.~Filigenio. Dove sono questi 149 | anche 150 3, 3| Orsú, di' via.~Pirino. Andando voi a diporto un giorno 151 4, 5| raguseo ad Alessandro; e andaremo in casa sua, dove si troveranno, 152 3, 3| questa vita ancora.~Pirino. Andareste a casa sua con lui?~Melitea. 153 5, 7| porta di dietro. Voi potrete andarvene a vostro piacere; e se la 154 5, 3| il suo furto, accioché n'andasse scarica e contenta all'altra 155 2, 3| la vita!~Panfago. Ce ne andassero mille!~Pirino. Però ti priego 156 1, 5| accorgeva del fatto, come andava il fatto per voi?~Forca. 157 4, 5| visto or ora a' Banchi: andiam per costá, ché l'incontraremo 158 1, 2| mi serro dietro.~Forca. (Andiamcene ancor noi).~ ~ ~ 159 2, 4| robba e della vita, - che andiate a mio padre e lo preghiate 160 2, 3| acquistarmi la vostra grazia andrei nel fuoco.~Pirino. Se, non 161 1, 1| vera ambasciatrice dell'angoscie dell'anima. Non passava 162 1, 1| e che può carcerar mill'anime con la sua bellezza? tu 163 1, 2| lanterna, che se le ponno annoverar l'ossa dentro. Son risoluto 164 4, 1| aura odorata che ne spira, annunciatrice di un eccellente apparecchio! 165 1, 4| e le mie spalle ci è una antica amicizia, un invecchiato 166 2, 2| Questo è il premio di chi ave aperto la cassa e la borsa di vostro 167 4, 1| casa di Alessandro e che apparecchi il banchetto, e tutti mi 168 4, 7| Dottore. Panfago, va' a casa, apparecchia un banchetto a tuo modo, 169 3, 1| a casa, ricòrdati di far apparecchiar presto da desinare.~Pirino. 170 4, 7| Dio che pur m'è toccato di apparecchiare un desinare a mio modo e 171 5, 1| Capitano. Eccoci qui apparecchiati a servirvi.~Forca. Or ponetevi 172 5, 5| voi potrete restarvi di apparentar meco; perché non so come 173 2, 3| stai, Forca mio?~Forca. Per appicarti.~Panfago. Perché tanto male?~ 174 4, 5| della disperazione, e che mi appicassi con le mie mani o fusse 175 3, 6| allegro cuore! or vadasi ad appiccare chi dice che si trova cosa 176 1, 6| fatto? farmi suspetto e reo appo mio padre! Ti arai voluto 177 2, 6| chiama?~Filigenio. Chi t'apporta guadagno: vòlgeti.~Mangone. 178 2, 6| Ditemi, che guadagno mi apportate?~Filigenio. Vorrei un schiavo 179 2, 3| fate voi che la tavola sia apprestata.~Pirino. Cosí si faccia. 180 2, 2| sia vero, la riuscita ave approvato il mio consiglio.~Pirino. 181 3, 5| venuto a trovarti secondo l'appuntamento doppo tre ore; e se non 182 4, 4| forse t'intende.~Mangone. Appunto. Bisogna parlargli con le 183 4, 5| Anzi lo crederá prima che s'apra la bocca, che i vecchi son 184 1, 4| non se ne accorga?~Forca. Aprimogli il scrittorio con il grimaldello; 185 2, 2| Assassin cane, ti voglio aprire il petto!~Forca. Questo 186 4, 1| spezzano le porte?~Panfago. Aprite tosto!~Alessandro. Chi sei?~ 187 1, 1| ragionavate con voi?~Pirino. Apunto di te che pur un tempo eri 188 4, 4| intender; che parliamo noi arabo o greco? Dimmi, come sei 189 1, 1| di piú colori de' panni d'arazzi. Se l'innamorata vi fa alcun 190 3, 3| sarò sottoposta a' crudeli arbitri della fortuna? Appena fui 191 4, 10| de' giovani, la fucina e l'architetto d'inganni, e la forca che 192 2, 7| Panfago. Quando vedrai l'architettura ch'usarò in contrafar i 193 4, 2| vergogna mi confonde, l'ira m'arde nel core, la gelosia mi 194 1, 4| sto nel mezzo delle fiamme ardenti. Rispondemi.~Forca. Io sono 195 4, 6| pena posso soffrire i suoi ardentissimi lampi; né cosí i carboni 196 3, 3| è conoscer questo, ché l'ardentissimo foco, quasi un lampo, lo 197 4, 5| essageraremo il negozio, che arderá di sdegno contro il figlio, 198 4, 5| pensiero! - castigheremo l'ardir loro, e vostro padre ancora, 199 1, 2| furbarie, tenta ogni via, ardisce ogni impresa, non teme rischio 200 5, 3| grande animo ne' pericoli, ardita con modestia, di nobiltá 201 4, 5| non mi lascia riposare: ardo d'un doppio fuoco d'amore 202 1, 2| Filace. I legni vecchi ardono piú volentieri e senza fumo.~ 203 3, 3| con quanta piú ragione mi aresti chiamata la piú miserabile 204 1, 4| scaricheremo di peso di argento.~Pirino. Non sará possibil 205 3, 6| Mangone. Mirate che risposte argute. Di grazia, dimandateli 206 5, 5| lui né tutto il mondo l'aría potuto imaginare; e mi par 207 4, 8| inviatelo fuori; fra tanto io m'armerò d'una corazzina di falsitadi 208 1, 5| cinquecento ducati; e però ne arrabbia di dolore.~Filigenio. Dove 209 4, 2| tu smanii; certo tu devi arrabbiar della fame.~Panfago. Oh 210 2, 1| la speranza mi fallisce, arrabbiarò di fame.~Pirino. Misero 211 5, 1| Panfago. Quel dottoraccio sta arrabbiato, ché non ha trovato la sua 212 4, 1| soverchia fatica ho una sete ch'arrabio: penso che sia in casa di 213 4, 2| senza la vostra saputa, l'arrei fatto assai volentieri; 214 5, 3| restando di noiarla, non s'arrestò di quanto l'avea minacciato: 215 4, 3| in mezzo due forche che arrivino insin al cielo! o che Dio 216 2, 3| Destrissimo.~Forca. Non dico ad arrobbare, io.~Panfago. Né manco dico 217 5, 7| un degno de l'altro, - ci arrossimmo insieme e insieme ci impallidimmo; 218 2, 2| bottegaro quanto ne chiede, e arrostite a fuoco di legne di lauro 219 5, 2| la fará per me, ché sarai arrostito.~Mangone. Mi pensava aver 220 1, 5| lussurioso; e che allettato dagli artefici di costei, cerca rubbarmi 221 5, 3| E sappiate che di queste arti niuno le fu maestro; ché 222 4, 12| incappato in una lunga rete di artifici: e quanto piú cerco svilupparmene, 223 4, 1| affogaggine! Oimè, che la fame m'asciuga lo stomaco e la sete mi 224 1, 2| dir: «ascolta», non mi fa ascoltar bene: tacete voi e ascoltate).~ 225 2, 2| Forca. Se avete pazienza di ascoltare, lo saprete. Vo' che quando 226 5, 5| mente, suo desiderio e ch'io ascolti con le sue orecchie e ch' 227 1, 1| son diventate come carni d'asino.~Pirino. E se pur ogni mille 228 1, 4| mi vo' partire.~Pirino. Aspetta, férmati un poco. Ahi, traditora 229 3, 3| affanni, se i mali che s'aspettano e mi minacciano, son piú 230 1, 1| i segni d'amor che devo aspettar da voi saranno di darme 231 2, 4| saputo un cenno non averei aspettato che me l'avessi domandato.~ 232 4, 11| convenevolezza, e io da ogni persona aspetterei di udir simili parole fuorché 233 1, 2| che par che d'ora in ora aspetti la soma.~Mangone. Non mi 234 4, 1| riempirò l'animo di gelosia, l'aspreggiarò tanto che da questa beffe 235 2, 3| pare amara, - né la lingua assaggi e rivolga boccon per la 236 4, 6| moderar tanta gioia, mi fa assaggiar questo poco di molestia: 237 4, 2| anima in uno istesso tempo assalita da contrari affetti, combattuta 238 5, 3| per fuggir gli disonesti assalti del padrone, se ne fuggí 239 4, 2| d'ogni fatica.~Dottore. Assaltiamgli all'improvviso; ché essendo 240 2, 2| Panfago. Or ora torno.~Pirino. Assassin cane, ti voglio aprire il 241 4, 5| contrario effetto; e ci assassinano con l'astuzie imparate da 242 4, 10| padrone, bisogna rubbarlo, assassinarlo a tutto suo potere. Ma perché 243 5, 2| io son stato miseramente assassinato.~Raguseo. O che tu sei infernetichito 244 4, 1| vendetta e bona! Traditori assassini, che dispetto vi feci mai, 245 2, 3| bene.~Panfago. Chi me n'assicura?~Forca. Stanne sopra di 246 3, 3| prima con giuramento non m'assicurava di poter star con lui come 247 5, 3| guadagno.~Mangone. Ed io vi assicuro di questo: ch'eglino, volendomela 248 4, 5| Pirino. Ma cosa si ha piú astuta della disgrazia? Oimè, oimè!~ 249 4, 7| tanto eglino sono stati astuti quanto io sciocco. Ah Forca 250 2, 2| nostro proposito, perché è astutissimo.~Pirino. Non sa far altro 251 4, 5| mangiare! Or non poteva attaccarmisi piú tosto con i denti al 252 4, 10| dubito che non ve l'abbi attaccata giá; e faccia Dio che il 253 5, 1| Lo saprai quando starai attaccato alla corda, e il confessarai 254 3, 3| Che farei, dici? Me gli attaccherei con le mie braccia al collo 255 4, 1| Mi avete promesso per non attendere e m'avete onorato per beffarmi; 256 2, 3| Panfago. Insegni a chi sa: attendi a quello che tocca a te 257 4, 5| Forca. (Intendo, sto attento; taci).~Dottore. Egli nol 258 4, 5| cuore.~Pirino. Io son tanto atterrito dalle fortune passate e 259 2, 4| servito come desiderava, atteso il mio poco valore.~Alessandro. 260 1, 3| Mangone. Pirino è un giovane attillato, pulito, che non ha che 261 1, 2| belletti e abbigliamenti e attillature, e tutta cerimonie, però 262 3, 3| e che ogni vostra parola attossicasse, né che voi portaste la 263 1, 5| fatto per voi?~Forca. V'attossicavamo.~Pirino. (O Dio, che ascolto? 264 4, 2| essendo Pirino temerario ed audace ne' piaceri, sará timido 265 4, 1| aspettando. Ecco la casa. O che aura odorata che ne spira, annunciatrice 266 5, 5| mia figlia, perché sotto auspicio di schiava fu introdotta 267 2, 2| arte e ingegno, che come avanza tutti gli altri che sono 268 4, 6| lasciar ponto di sollecitudine avanziamogli di prestezza. Eccovi la 269 2, 1| Ben sai che son piú tosto avaro delle tue lodi, che prodigo 270 | avendole 271 2, 4| per arra; e comprato che l'averá, menilo a casa sua ben custodito, 272 | avere 273 2, 4| avessi saputo un cenno non averei aspettato che me l'avessi 274 4, 10| purgherò le mie calunnie, e m'averete per un uomo da bene.~Filigenio. 275 | averli 276 2, 2| in camera.~Pirino. Che n'averrá per questo?~Forca. Verrá 277 1, 3| Iddio che muoia presto, per aversegli a godere. La tua Melitea 278 | aveste 279 | aveva 280 4, 5| Dio tel perdoni! io te ne avisai prima, che costui ci avrebbe 281 2, 5| mandano un fascio di lettere, avisandomi con replicati ricordi l' 282 1, 1| Ma che cosa mai potrai tu avisarmi che non mi sia di affanno 283 | avrebbe 284 | avresti 285 | Avrete 286 5, 3| casa come la nostra, non avria potuto esser meglio allevata 287 | avrò 288 | avuta 289 3, 3| sua, foste sua, né per l'avvenir basterá accidente alcuno 290 4, 5| non oso sperar nelle cose avvenire. La nostra rappresentazione 291 4, 2| piaceri, sará timido nelle avversitá, ché sempre sogliono essere 292 2, 3| Alessandro.~Panfago. Ma mentre ci avviamo colá, fate voi che la tavola 293 3, 7| vengono fuori.~Panfago. Avviatevi innanzi alla nave, sgombrate 294 4, 9| rischiarano non acciecano, avvivano non uccidono l'altrui viste. 295 5, 7| lascia che ti abbracci e baci, e non trattenermi un cosí 296 3, 3| di parlarvi, vi baciò e baciandovi sentí tanta dolcezza che 297 3, 3| parve che con quel bacio vi baciasse l'anima stessa; e steste 298 1, 4| riverenza, abbracciatevela e baciatela, e lasciate star Melitea. 299 1, 1| quando son partite le genti, baciatemi e non abbiate a schivo e 300 3, 4| zappe che tirano a sé che badili che buttino ad altri. Mi 301 1, 5| mi fai del balordo; che balbezzare è il tuo?~Forca. Io non 302 3, 5| ragionare, il cantare e il ballare; ma vo' che sia ben creato, 303 1, 5| Che padrone? mi fai del balordo; che balbezzare è il tuo?~ 304 4, 7| Misero me, che da ogni banda sono aggirato.~Dottore. 305 4, 7| al figlio darò perpetuo bando di casa mia. O che rabbioso 306 1, 2| vi sia cosa da vendere o barattare. Tu resta alla guardia de' 307 5, 3| bellezza sforza ancor le genti barbare a non cercarle cosa contra 308 4, 7| sangue e con un castigo barbaro vendicarmi d'ingiurie sí 309 2, 2| carichi di provature e di bariletti di vino o malvagía e cose 310 5, 1| provature, salcicciotti e barili di malvaggia?~Panfago. Quelle 311 4, 10| cervello, perché è un gran baro, vostro nimico, del figlio 312 1, 3| pensa con le sue levate di barretta, inchini e parole profumate 313 1, 2| lasciamola per quei di bassa mano, per dir che abbiamo 314 3, 3| Poco anzi, con gli occhi bassi come se volesse nasconder 315 2, 4| questo fazzoletto, e se non bastano, almeno per arra; e comprato 316 5, 5| quanto Forca, son persuaso a bastanza; bisogna persuader Pirino 317 2, 1| ho tanta nel petto, che bastarebbe a riempirne tutte le fère 318 1, 3| carcere fusse tanto che bastasse a farmi amare, non a tormentarla. 319 1, 5| dico, ché quando io non bastassi a difenderti, sarei uomo 320 4, 8| travagli la fortuna non ha bastato a scompagnarci, fo fermo 321 3, 7| condotto meza Raguggia: mi bastavano due salcicciotti, un prosciutto 322 4, 3| tristo e son ruffiano - bastavi questo, - e son il maggior 323 3, 3| foste sua, né per l'avvenir basterá accidente alcuno a far che 324 5, 7| dessa, e il tuo aspetto è bastevole a farti conoscere che tu 325 3, 3| Melitea. (O Cieli, sonovi elle bastevoli le passate miserie? e mentre 326 5, 4| la secretezza possibile. Bastivi alfin questo, che son padre 327 5, 7| o che mi schivi o che mi batta o mi venda in man di turchi. 328 1, 2| martello di amor lavora, batte e cava piú scudi d'ogni 329 2, 3| Panfago. Cosí cosí.~Forca. Batteresti tuo padre?~Panfago. Mia 330 5, 2| quei soldati che non dái batterie se non alle case private 331 1, 3| batter quel corpo, che non battessi il mio cuore? però vo' che 332 4, 2| Dottore. Ecco la casa, io batto.~Panfago. Io mi starò cosí 333 5, 7| mia gloria e mia terrena beatitudine: me li sono data in tutto 334 2, 3| farò cosa allegramente: duo becchieretti, non piú, starò allegro, 335 4, 7| sessanta anni mi lascio beffar da giovani? Or m'accorgo 336 4, 1| attendere e m'avete onorato per beffarmi; ma farò che la beffe torni 337 4, 6| chiare stelle de' vostri begli occhi lampeggiano sotto 338 4, 5| di condur ad effetto cosí bell'opera).~Dottore. Io non vo' 339 1, 2| profumi. Tutta è ricci e belletti e abbigliamenti e attillature, 340 1, 1| rotto lo scudellino del belletto, o che abbia i suoi mesi 341 1, 1| al mondo, celando le sue bellezze. E come resterá il mondo 342 | benché 343 4, 11| il proverbio: che molti benefíci fanno un uomo ingrato.~Alessandro. 344 3, 2| poco di collazionetta, e berete una volta.~Panfago. Per 345 1, 5| Si sta in piedi, con la beretta in mano, aspettando se mi 346 3, 2| nave, verrò volentieri, berrò una volta e due e quattro, 347 1, 5| mandarti via.~Pirino. (Questa bestia mi fa entrare in suspetto).~ 348 4, 3| nascosta.~Mangone. Camina su, bestiaccia; non lasciar luogo da cercare. 349 4, 5| poco di collazione e mi beva duo bicchieretti di vino, 350 2, 1| tel dica per me: la mia bevanda è di amarissime lacrime.~ 351 3, 7| soverchio, amico caro: basta che bevano una volta per uno. Speditevi 352 2, 3| bombace né penne.~Panfago. Non bevendo, non farò cosa allegramente: 353 2, 3| vino.~Forca. Mangierai e beverai assai bene.~Panfago. Chi 354 2, 1| che non è garbo quel che bevo, Iddio tel dica per me: 355 2, 2| allontanava dal core. Se l'ha bevuta, datomi i danari e restituito 356 2, 3| tu, come hai mangiato e bevuto stai imbriaco, ti poni a 357 5, 1| lasciatemi tor prima un bicchiero di vino, ché la gola mi 358 4, 5| l'una e l'altro, che la bilancia sta dubbia dove debba calare. 359 1, 4| dispor di me: o anima mia, bilanciata da tanti mali e agitata 360 2, 3| quarti?~Panfago. L'un di birro, l'altro di boia, il terzo 361 2, 5| dottore: m'ha lasciato certi bisbigli in testa i quali, se non 362 1, 2| mia non si mangi se non biscotto e vi si digiunino tutte 363 2, 5| molto volentieri. Scudi non bisognano, ché ne ho le migliaia per 364 2, 5| lettere di cambio, se mi bisognassero come di danari.~Filigenio. 365 2, 2| dal pericolo del dottore bisognava pagargli cento scudi che 366 1, 5| Quel dottore è un cervello bizaro, straordinario, ha molti 367 2, 3| lingua assaggi e rivolga boccon per la bocca, se di ciò 368 4, 1| Panfago. Non ha lasciato alcun bocconcello, alcun miserabil rilevo 369 4, 2| nel core, la gelosia mi boglie nell'anima. Ho melancolia 370 1, 2| vale, per darle tartarughe boglite, suppe la mattina e vuova 371 2, 3| leggiera.~Forca. Non abbiamo bombace né penne.~Panfago. Non bevendo, 372 3, 3| albergavano bellezza, onestá, bontá e ogni lodevole costume, 373 4, 8| star saldo ad ogni gran bòtta di veritá: e gli farò credere 374 2, 1| non ne mancassero mai le bótte piene di quella lacrima: 375 1, 2| per dir che abbiamo una bottega generale ove son mercanzie 376 2, 2| il sole, e pagandole al bottegaro quanto ne chiede, e arrostite 377 5, 2| private e alle porte delle botteghe.~Raguseo. O fussi incontrato 378 4, 5| o maschio, le scalzi le brache e lo vederá.~Pirino. (O 379 1, 5| straordinario, ha molti bravi che lo seguono, per un pelo 380 1, 4| Mi uccidete.~Pirino. Il breve termine che Mangone ha dato 381 5, 2| Reggente.~Raguseo. Tu cerchi briga e n'arai.~Mangone. Se non 382 2, 1| tutto il sangue; fresco e brillante, mi fa brillare il core; 383 2, 1| fresco e brillante, mi fa brillare il core; ponendolo in bocca, 384 1, 2| ella è brutta di volto e bruttissima della persona, col mento 385 4, 7| Filigenio caro, che non è sí brutto il fatto istesso, come il 386 1, 2| puntella dietro, tura i buchi, sbalestra gli occhi per 387 1, 2| dentro. Son risoluto farle un buco sotto le reni fra cuoio 388 2, 7| comprato le vesiche e i budelli?~Forca. Non so.~Panfago. 389 2, 2| Forca. Medolle di ossa di bue cotte in certi pasticci, 390 1, 2| un mantice, come si fa a' buoi vecchi per fargli parer 391 4, 8| altro che per schivar una burasca che n'è sovragionta, ché 392 2, 7| presente, e noi restassimo i burlati. Ma avèrti, accioché non 393 2, 1| Pirino. Non merito esser burlato da te.~Panfago. Ben sai 394 2, 1| grassa che si rostiva; si burlava di me, perché mi mirava 395 1, 3| burla. Ti rispondo che le burle sono bene ad inventarle 396 1, 5| burli, eh?~Forca. Io non burlo altrimente; rispondo alle 397 4, 4| rispondere? toccherai delle busse.~Mangone. Giá ti è stato 398 1, 5| Gionto in casa sua, si butta sul letto supino, se la 399 5, 6| perdoni! ché m'ha fatto buttar piú lacrime e piú sospiri 400 3, 4| tirano a sé che badili che buttino ad altri. Mi ha venduto 401 | Ca 402 4, 5| Dottore. Io non vo' che la cacci altrimente; ma diamela di 403 4, 11| vestita da maschio; l'ho cacciata di casa e lasciatala a lui.~ 404 5, 2| spogliamari, saccheggialidi, cacciator d'uomini; come si dicessi 405 1, 1| forte mi spinse il core, che cadei tramortita. Egli a cui sono 406 1, 3| in questa etá non devrei cader in simil colpa, ma con fortezza 407 2, 2| sodisfare a' vostri capricci, cado in pericolo maggiore di 408 1, 1| vita.~Forca. O padrone, è caduta una lettera dalla sua fenestra: 409 1, 2| Mangone. Filace, olá, non odi? cala qua giú presto.~Filace. 410 1, 2| Mangone. Se venisse quel di Calabria per la Gobba, digli che 411 4, 5| bilancia sta dubbia dove debba calare. Panfago, se non mi aiuti 412 4, 9| voi quanto pensavate di calcar me. O Dio, quanto è grande 413 1, 1| che non vi disegniate un calcio; non le spalle, che non 414 5, 3| e chiamatomi, mi pregò caldamente - e ne volse la fede per 415 4, 3| Che volete?~Mangone. Che cali giú Melitea, ché la vuole 416 1, 4| parentado: ci ho fatto il callo, non mi son cose nuove, 417 4, 10| poi ch'io purgherò le mie calunnie, e m'averete per un uomo 418 2, 1| mangiar con voi con denti calzati di buoni stivali.~Pirino. 419 1, 4| pauroso. Bisogna por mano a cambi, interessi, scrocchi, usure 420 1, 2| levar gli occhi da dosso: se caminano e tu camina, se si fermano 421 3, 1| Melitea.~Panfago. Anzi bisogna caminar con gravitá, col passo della 422 5, 1| la gola.~Alessandro. Su, caminate, andate via.~Panfago. Vorrei 423 4, 5| gli inimici ancor sono in campagna. Veggio Panfago e il dottore 424 1, 2| fuoco).~Mangone. O come campeggiarebbe bene una forca in mezo due 425 2, 3| veritá?~Panfago. Come il can delle sassate.~Forca. Orsú, 426 2, 2| torno.~Pirino. Assassin cane, ti voglio aprire il petto!~ 427 2, 1| levarmi da dosso questa mosca canina). Se tu sapessi da quanta 428 3, 5| e allegrissimo, balla e canta graziosamente, e m'ho preso 429 3, 2| venga giú e veggia ballar e cantar questo schiavo che le rallegrará 430 2, 1| nell'uscir di casa abbia cantato la civetta, cosí ogni cosa 431 3, 3| che balli un ballo e vi canti una canzona? Rispondetemi.~ 432 1, 2| sbalestra gli occhi per ogni cantone, poni tutti gli occhi della 433 3, 3| Melitea. Altro che balli e canzoni mi stanno nel capo!~Pirino. 434 2, 7| fiasco ad un tratto, per capace e grande che sia, per lacrimar 435 4, 5| Melitea di casa sua per i capegli a bastonate.~Pirino. (Intendi?).~ 436 1, 3| lingue che gridano:» forche e capestri; però prego Iddio, ché tosto 437 3, 3| nel soprascritto: come può capir alcuna consolazione nell' 438 4, 11| Sappiate che il dottore è mio capital nemico, e per cagion di 439 4, 10| testimonio chi è tuo nemico capitale.~Forca. Dubito che v'abbia 440 2, 1| essecutorio, talché sto fra duo capitali inimici, la fame e l'oste: 441 4, 11| amicissimo.~Filigenio. Anzi capitalissimo inimico; e vo' piú tosto 442 2, 2| certi pasticci, grasso di caponi in suppa, e la domenica 443 4, 2| starò cosí chiuso nella cappa che costui non mi riconosca.~ ~ ~ ~ 444 1, 5| ribaldissimo, furfante della cappellina, capo de tutti i furbi del 445 1, 3| levata dalla balia, come un capretto di latte; assai, per me 446 2, 2| per sodisfare a' vostri capricci, cado in pericolo maggiore 447 3, 3| uno spirito folletto nella caraffina, che indovina quel che vuole.~ 448 3, 3| folletti che tenemo nelle caraffine indoviniamo quello che volemo.~ 449 1, 3| me la facci ricever piú caramente.~Mangone. Certo non per 450 1, 1| della mia libertá e che può carcerar mill'anime con la sua bellezza? 451 4, 2| e Melitea sta inferma e carcerata, e son tre giorni che non 452 1, 3| con lei; vorrei che il suo carcere fusse tanto che bastasse 453 1, 3| facoltá e le mie cose piú care. Però non vorrei che fussi 454 1, 4| legne, e quando ce ne fusse carestia, abbiamo la villa vicina.~ 455 1, 2| leggiera che con quattro carezzine si lascia volgere come l' 456 1, 4| cercare altrove.~Pirino. Lo caricheremo di troppo peso di dolore.~ 457 2, 2| con un cesto in spalla, carichi di provature e di bariletti 458 3, 2| simile incontro: io accetto carissimamente la sua amicizia. Di costui 459 5, 3| guardo austero ma dolce, di carnagione mescolata di rosso e latte, 460 4, 7| la troverete femina in carne e ossa.~Panfago. E se ben, 461 1, 1| ve lo scrivo in questa carta con speranza che vi venghi 462 2, 2| Melitea: e portando con voi un cartoccino della medesima polvere, 463 1, 3| da un strano accidente, cascò morta; e se non che m'accorsi 464 2, 2| ne sono servito in molti casi importantissimi.~Pirino. 465 2, 2| premio di chi ave aperto la cassa e la borsa di vostro padre, 466 5, 1| gentiluomini e si vuotano le casse? Su, strascinatelo in Vicaria.~ 467 5, 4| posso giovar agli amici e castigar gli inimici; e chi mi toglie 468 4, 5| anzi - o bel pensiero! - castigheremo l'ardir loro, e vostro padre 469 1, 5| nelle mie lodi, racconta il catalogo delle mie virtú).~Filigenio. 470 4, 11| malizia. Togli anco questa catena d'oro che val quattrocento, 471 4, 1| non mi terranno tutte le catene del mondo, che non vada 472 2, 5| mai riposare. Il Forca è cattivissimo, conosce gli umori delle 473 4, 8| pericolo vi renda assai piú cauti e diligenti: ché qui, di 474 5, 7| sposa, e amata da questo cavalliero senza inganni e senza simulazione, 475 2, 2| modo?~Pirino. Che ave a far cavargli i dinari dalle mani e scoprirgli 476 5, 3| mia casa, con speranza di cavarne piú guadagno.~Mangone. Ed 477 2, 2| padre.~Pirino. Come ce l'hai cavati dalle mani?~Forca. Basta 478 3, 4| per lo schiavo. Non me lo caverá di casa se non me lo paga 479 2, 2| restarebbe ingannato? Ma come caverai me di casa sua?~Forca. Se 480 1, 1| ché da' suoi maneggi ne caveremo principio di qualche garbuglio: 481 5, 6| malinconia.~Dottore. Dio cel perdoni! ché m'ha fatto 482 1, 1| un gran furto al mondo, celando le sue bellezze. E come 483 4, 6| invidioso carbone, e non celar piú al mondo quella faccia 484 4, 4| guardar prima: ti porrai la celata dopo rotta la testa!~Filace. 485 5, 1| cenato egli né ha fatto cenar me.~Forca. O voi, togliete 486 5, 1| la sua innamorata: né ha cenato egli né ha fatto cenar me.~ 487 5, 1| sta apparecchiato, e non cenerai per questa notte, ché dormirai 488 4, 6| carboni rilucono sotto il cenere, come porporeggiano i vostri 489 4, 4| Dottore. Parlagli con i cenni e con le mani, se forse 490 2, 4| ché se n'avessi saputo un cenno non averei aspettato che 491 3, 6| Filigenio. È molto.~Mangone. Centocinquanta.~Filigenio. È caro.~Mangone. 492 1, 4| da alcun amico.~Pirino. Cercali tu da parte mia.~Forca. 493 4, 3| pur mi vengon le risa. Fa' cercar meglio per la casa se forse 494 5, 3| ancor le genti barbare a non cercarle cosa contra il suo volere: 495 5, 2| mandatomi da te venne a cercarmi a casa, con dir che volevate 496 5, 3| fusse venuto in Napoli e cercato se fusse vivo quel dottore, 497 1, 4| danari che m'hai promessa. Cerchiamola in presto da alcun amico.~ 498 4, 7| scherzevol riso, con certe cerimoniose e oscure parole significava 499 2, 3| altro di boia, il terzo di cerretano.~Forca. Come sei reale?~ 500 | certa