abbag-certa | certi-fere | ferit-melan | mele-propo | propr-servi | servo-vizi | vizio-zucch
                grassetto = Testo principale
     Atto, scenagrigio = Testo di commento

501 5, 7| figlia, voglio anche io certificarmi se sète mio padre, né cerco 502 5, 5| anzi una cosa vi fo saper certissima: che né voi vedrete piú 503 2, 2| impeciati, neri, con un cesto in spalla, carichi di provature 504 3, 2| disperata, Filace, va' tu su, chiamala, ché venga giú e veggia 505 1, 1| vincer me! Senza ragione ti chiamano amara, poiché per te si 506 5, 7| porto non so che altro nome chiamarvi, - che mi date tanta allegrezza 507 1, 1| risposto prima che voi mi chiamaste. Ma or con chi ragionate?~ 508 1, 1| ritrovarlo; oh, sei tu qui? t'ho chiamato tutta questa mattina.~Forca. 509 5, 3| dietro venne a morte; e chiamatomi, mi pregò caldamente - e 510 5, 2| da parte di costui e mi chiamò per nome - Mangone! - e 511 4, 9| nasconderla, anzi la rende piú chiara e piú risplendente! Lo splendor 512 4, 6| raggi di nuvoli, come le due chiare stelle de' vostri begli 513 4, 4| andare a trovare il raguseo, chiarirmi del tutto e ricuperar il 514 4, 10| esperienza? Dio vel perdoni! ché, chiarito della veritá, or con giusta 515 4, 3| Dottore. Dove è ella?~Mangone. Chiavata in camera strettamente.~ 516 1, 1| gli usci e fenestre con chiavistelli: e son tre giorni che non 517 2, 5| parole sconcie fra noi; e chiedendolo io, mi vorrebbe appicar 518 2, 6| alla vostra autoritá, ve la chiederei.~Filigenio. T'intendo, eccolati.~ 519 4, 12| desiavi, a che venire a chiederlami con tanta voglia?~Dottore. 520 1, 1| Quando sarò portata in chiesa morta, il che fia presto, 521 3, 2| proposito per Filigenio: me lo chiese di fattezze simili; mi par 522 4, 7| favola?~Filigenio. Me l'ha chiesti Forca da vostra parte.~Dottore. 523 1, 3| comparemo innanzi col capo chino e le trattiamo con piú creanza. 524 2, 2| vestirete delle sue e vi chiuderete in camera.~Pirino. Che n' 525 1, 2| alla casa, sgombra, fuggi, chiudi le porte, serra le fenestre, 526 1, 1| nostri amori, per stizza m'ha chiusa in una camera e serrati 527 1, 4| mercadante da tor ad occhi chiusi!». Poi, non sai che è fatta 528 4, 2| Panfago. Io mi starò cosí chiuso nella cappa che costui non 529 2, 2| trattar con lui, perché è un ciarlone; ed è peccato a non esser 530 | ciascun 531 2, 3| non gusti piú sapor de' cibi, ma diventi come quello 532 4, 9| Dottore. Ecco che tocco il ciel col dito. Chi è al mondo 533 3, 3| nasconder il volto sotto le ciglia; ma ora lo schiavo l'ha 534 4, 2| sgonfiata, che puzzate di cimitero e che piatite con la sepoltura, 535 | cioè 536 2, 1| mi farò incantare da un ciurmatore. Mi negarai almeno due bicchieretti 537 2, 1| di casa abbia cantato la civetta, cosí ogni cosa mi va a 538 4, 12| Scampa, dottore, ché non ti còglia un'altra volta.~Filigenio. 539 | colei 540 1, 1| erano in voi nel maggior colmo; e pregate Iddio per me, 541 4, 6| questo non tuo, ma suo falso colore! sparisci via, invidioso 542 1, 1| portar le carni sempre di piú colori de' panni d'arazzi. Se l' 543 1, 5| non abbi tempo a pensare e colorir menzogne.~Forca. Se stimate 544 1, 1| mille anni ti dessi qualche colpicciuolo, lo fo da scherzo: non sai, 545 2, 1| uccidere voi e me in un colpo? Se col mostrarti rabbioso 546 4, 3| ruina.~Dottore. Come ti colse quel raguseo?~Mangone. Con 547 3, 2| non l'ho usati; ma però comandandomelo cosí voi, vo' piú tosto 548 1, 1| per cinquecento ducati; e comandandomi che mi fusse adobbata per 549 3, 2| due e quattro, se me lo comandarete.~Mangone. Filace, non levar 550 2, 4| noia, quando non mi vien comandato da voi cosa alcuna, ch'è 551 5, 2| eccomi pronto a far quanto comandi.~Isoco Di grazia, lasciamo 552 2, 1| Che si fa?~Pirino. Se sta combattendo con la rabbia e con l'ira; 553 4, 2| assalita da contrari affetti, combattuta da una turba de nemici, 554 1, 1| nostri amori. Vi chiedo combiato per questa, ché moro senza 555 5, 7| vostro piacere; e se la comedia v'ha piaciuta come l'altre, 556 4, 3| avuta giá. Ma perché non cominci il lamento sopra i cinquecento 557 4, 5| secreti?).~Pirino. (La fortuna comincia i suoi cattivi effetti: 558 5, 2| Isoco Lasciamo il primo e cominciamo un altro ragionamento piú 559 4, 5| molesta è che l'impresa cominciata e proseguita con tanta gloria, 560 1, 1| dieci o venti; ma quando cominciate, non lasciate mai, se prima 561 2, 2| casa vostra.~Pirino. Giá comincio ad intendere. O bello inganno! 562 5, 3| piú, la feci veder dalle commari, ed essendomi cosí affermato, 563 2, 4| vaglio, spendetelo a vostri commodi.~Pirino. Però vengo alla 564 3, 4| le perdite e i guadagni communi.~Mangone. Mi contento d' 565 1, 1| gelosie sono i suoi perpetui compagni: e veramente, chi le pruova 566 1, 1| Pirino. O Dio, che amara compagnia m'han tenuto questi tutta 567 1, 1| lunghissimi anni che non compar né per usci né per fenestre: 568 1, 3| piú rispettoso, sempre le comparemo innanzi col capo chino e 569 1, 6| di me. Come arò animo di comparir piú mai dove il mio padre 570 4, 5| io non arò piú animo di comparirgli dinanzi.~Forca. Ed a me 571 4, 12| Filigenio. Pur hai animo comparirmi dinanzi, giuntatore: non 572 5, 5| Forca. Egli non ha animo di comparirvi piú innanzi per vergogna, 573 2, 1| afflitta l'anima mia, n'avessi compassione; però di giá vattene, ch' 574 4, 2| alla mia sete: la vendetta compenserá la noia dell'una e dell' 575 4, 5| tratto doppio, che avendola comperata per cinquecento ducati, 576 1, 1| lasciavi mai far cosa per compiacermi; non ho seguitato piacer 577 5, 4| è tempo di amori, ma di compimenti di onore: e ben sapete che 578 5, 3| davan presagio che nella compita etá non dovesse riuscir 579 1, 1| gioco e tutte insieme le compite dolcezze. Misero me, che 580 5, 4| voi, a Forca e a tutti i complici; e sará piú duro il vero 581 4, 1| a lui, giusto è ch'egli complisca quello che ha promesso a 582 2, 4| avessi domandato.~Pirino. Mi complisce - per cagion de' miei amori 583 4, 1| restammo d'accordo: perché ho complito quello che ho promesso a 584 1, 4| Pirino, Forca.~ ~Pirino. Comporterai, o Forca, che tu e io siamo 585 1, 3| quando intese ch'era stata compra da voi, trafitta dalla disperazione, 586 2, 2| cui n'è stato pregato, vi comprará sicuramente. Come sarete 587 2, 5| avesse del nobile; e che nel comprarlo non si avesse a risparmiar 588 2, 2| quattro palmi di salciccia - compráti il giovedí mattina prima 589 3, 5| dolete dunque che ve l'abbi compro miglior di quello che me 590 2, 5| O Filigenio, Iddio vi conceda ogni vostro desiderio.~Filigenio. 591 3, 3| inchinate al troppo: se vi si concede un dito, ve ne togliete 592 5, 1| gentiluomo? Cosí vi sète concertati con Forca, per vendicarvi 593 1, 5| desidèri della strabocchevol concupiscenza, corre sfrenata ad ogni 594 4, 11| giustizia: forse sarete condannato agli interessi.~Filigenio. 595 5, 2| diavolo che tu! Ma qui arai condegno castigo delle tue opere, 596 1, 5| persone di maggior etá e condizione, anzi di quei che governano 597 4, 12| innamorata Melitea; poi, avendola condotta a casa e lavatagli la faccia, 598 2, 2| della casa del ruffiano e condotti in casa vostra: cosí il 599 4, 5| Melitea fuor di casa tua e conduciamola in quella di Alessandro. 600 4, 5| stará in casa di Alessandro, conduciamolo in casa tua, tingiamoli 601 1, 3| ché a questo fine ce lo condurranno le sue buone opre: ha mal 602 4, 11| mio figliuolo e fattalami condurre a casa?~Alessandro. Mi fo 603 3, 4| ragione insieme: noi vi condurremo delli schiavi e voi li venderete, 604 4, 5| dietro; ch'io fra tanto vi condurrò il pazzo.~Pirino. Cosí farò: 605 3, 3| non sia stata; anzi non mi condussi con lui mai a solo a solo, 606 4, 10| dimostra, l'autoritá ne conferma che camina piú tardi un 607 4, 11| l'errore, e se vi piace, confermarò con giuramento la mia ignoranza. 608 5, 1| attaccato alla corda, e il confessarai a tuo marcio dispetto.~Panfago. 609 2, 2| giustizia, e la corda li fará confessare il furto usato da noi.~Forca. 610 3, 3| non potendo mirar tutte, confessò esser vinto e desiava esser 611 2, 5| conoscerete l'importanza: eglino confidano in me molto; non vorrei 612 4, 2| mi rode, la vergogna mi confonde, l'ira m'arde nel core, 613 2, 1| quel suavissimo odore mi conforta il naso e il cervello e 614 4, 9| ricevé tal temperamento che confortano non abbagliano, rischiarano 615 1, 2| cinquecento ducati per Melitea: conobbi che l'amava non come quei 616 5, 7| insieme domestichezza; e conoscendoci fra noi l'un l'altro di 617 5, 7| onorata, or dico che se non conoscendola l'ho tanto amata, quanto 618 3, 2| caro; perdonatemi se, non conoscendovi, primo non vi ho salutato.~ 619 1, 5| dicessi la bugia, voi lo conosceresti in aprir la bocca.~Filigenio. 620 5, 3| vedere, ché da' segni del suo conoscermi conoscerete esser vero quanto 621 3, 1| gran ladro, e se non ti conoscessi, ti giudicherei un ladro 622 4, 12| pazzo di poco anzi, nol conoscete?~Dottore. Certo che mi par 623 1, 4| son tanto cieco che non conoschi l'errore.~Forca. Perdo il 624 1, 5| importa molto. Forca, tu che conosci costoro e sai questi maneggi, 625 1, 5| furfante, ben sai che ci conosciamo insieme: se non mi dici 626 4, 5| consegnerá il pazzo, pensandosi consegnargli Melitea; e se li laveranno 627 4, 5| lamentarsi con Filigenio, gli consegnerá il pazzo, pensandosi consegnargli 628 3, 3| nelle sue braccia, e gli consegnerei il suo deposito.~Pirino. 629 4, 5| pari).~Panfago. ... e te la consegni per la mano. Cosí gli faremo 630 2, 3| scompigliaresti in un punto quanto s'è consertato in un anno.~Panfago. Insegni 631 5, 3| in mia casa è stata cosí conservata come uscí dal corpo di sua 632 4, 5| ad un tempo.~Pirino. Deh, conservator della mia vita, ritornami 633 3, 5| Eccolo, vedetelo bene, consideratelo; non vi ho chiesto soverchio.~ 634 4, 12| figlio, perché subito non consignarlami?~Filigenio. Io dubito che 635 1, 1| innamorata vi fa alcun favore, le consolazioni son le vostre; se mala ciera, 636 4, 9| perdita della mia amata consorte e la rapina dell'unica mia 637 1, 5| casa di un ruffiano e si consumano in un viver lussurioso; 638 5, 5| potete pur ferneticare e consumar il cervello a vostra posta.~ 639 4, 5| rimedio, né questo è tempo di consumarlo in lamenti.~Pirino. Il piangere 640 4, 7| Entriamo in casa e ve li contarò.~Filigenio. Entriamo.~Dottore. 641 1, 3| voglia, se ne stanno in contegno e ci vogliono straziare. 642 3, 3| perché, mentre si fermavano a contemplar una parte e, come inveschiati 643 4, 2| cosí vivi che essermi gli contemplo presenti, e non veggendogli 644 1, 5| che ascolto? non posso contenermi, mi risolvo lasciar il rispetto 645 1, 1| E piacesse a Dio che vi contentaste de dieci o venti; ma quando 646 1, 3| meglio di lui in tutti i conti?~Mangone. Dite il vero.~ 647 3, 4| con buon animo? ne terrò continua memoria della vostra amorevolezza; 648 1, 5| Filigenio. Se ben per i continui inganni che m'ave usato 649 2, 2| prepararmi un seminario continuo di buone bastonate: per 650 2, 7| architettura ch'usarò in contrafar i salciciotti e le provature 651 4, 2| istesso tempo assalita da contrari affetti, combattuta da una 652 4, 5| rappresentiamo una favola contraria a quella di prima! Mio padre, 653 2, 2| Fa' come vuoi, non ti vo' contrariare in questo; dimmi, che hai 654 4, 10| Non dico questo io, né è convenevole a un servo dirlo: ma guardatevi 655 4, 11| fanno disconvenevole ogni convenevolezza, e io da ogni persona aspetterei 656 5, 3| casa quella libertá che si conveniva all'etá fanciullesca; ed 657 4, 8| mai scompagni cosí bella coppia di sposi i quali, per etá, 658 5, 4| Dottore. Io vengo or per coprir gli errori di vostro figlio 659 1, 3| me la torrei per moglie e coprirei il fallo con nome di matrimonio; 660 4, 8| tanto io m'armerò d'una corazzina di falsitadi e di bugie, 661 1, 1| non mi sia di affanno e di cordoglio? o mia dolce morte, o mia 662 1, 4| riverenza paterna?~Forca. E voi coricatevi la notte con questa riverenza, 663 2, 3| Bene. Come sopportaresti le corna?~Panfago. Cosí sopportassi 664 3, 3| insieme che parea che di duo corpi ne fusse fatto un solo; 665 2, 3| vieni ad aiutarmi.~Panfago. Correa per tor armi e aiuto.~Forca. 666 4, 2| svegliata con l'orologio delle correggie, se dormisse con voi. ...~ 667 5, 3| alle mie voglie, or le farò correre a tutto freno. Gentiluomo, 668 2, 2| Forca. No, no: non mi ci correte piú: tornerò i danari a 669 2, 5| cortesia. Iersera mi venne un corriero a posta da alcuni miei amici; 670 1, 1| avesse mostrato segni di corrispondenza di amore e datami commoditá 671 5, 7| con che parole poss'io corrispondere a tanta affezione, conoscendo 672 5, 2| m'hai rubato.~Raguseo. Un corsaro si chiama soldato e non 673 5, 2| arte è la tua?~Raguseo. Di corseggiar mari e lidi de' nemici e 674 5, 4| vostro figliuolo, or non è corteggiana, come stimavate, ma gentildonna 675 1, 5| che sta innamorato di una cortegiana, detta Melitea, che sta 676 3, 4| obbedire.~Panfago. Avemo alcune cosette in nave, come frutti della 677 4, 5| ora a' Banchi: andiam per costá, ché l'incontraremo per 678 4, 5| trecento scudi. E li faremo costar tanto l'aver creduto al 679 4, 11| non era vostro. L'error vi costerá caro. Andrò a' superiori 680 5, 3| Abitando in un suo podere alla costiera della marina, un vassello 681 3, 4| egli va rubbando per le costiere di Schiavonia, e rubbane 682 5, 4| far che i suoi amori gli costino molto cari, e a voi, a Forca 683 3, 3| e abietto stato, e alfin costretta a morirmi di fame in prigione. 684 1, 3| non potei trarne nulla di costrutto, restai sola e infelice 685 3, 3| onestá, bontá e ogni lodevole costume, vi fe' libero dono dell' 686 5, 2| fatto un gran guadagno, che cotal mercatante fusse venuto 687 | cotesti 688 | cotesto 689 2, 2| Medolle di ossa di bue cotte in certi pasticci, grasso 690 5, 7| dalle sue maniere e sue creanze l'ho stimata sempre nobile 691 3, 5| ballare; ma vo' che sia ben creato, gagliardo e che sappia 692 3, 1| con quella polvere, non crederei mai che foste Pirino: cosí 693 4, 7| sciocchezza fu la mia a credergli cosí subito! Veramente, 694 4, 5| e quando fusse restio a crederlo, della veritá ne potremo 695 2, 2| quella, perché giá mezza la credeva, e v'era l'amor suo; e che 696 1, 1| sovra la terra; e se non lo credi, mirami in faccia, vera 697 2, 2| che fusse verisimile e credibile come quella, perché giá 698 4, 10| bugia.~Forca. Ed or avete creduta una gran bugia senza punto 699 4, 5| faremo costar tanto l'aver creduto al dottore; voi ve lo restituirete 700 4, 5| travagli l'amor scema, anzi piú cresce: o disgrazia senza rimedio!~ 701 5, 1| notte, ché dormirai in un criminale).~Panfago. Quel dottoraccio 702 5, 2| donna libera e gentildonna cristiana e non schiava; è figlia 703 3, 3| viva, sarò sottoposta a' crudeli arbitri della fortuna? Appena 704 4, 6| volta ha fatto come il buon cuoco che, per tor la soverchia 705 1, 2| un buco sotto le reni fra cuoio e pelle e farla gonfiar 706 4, 11| con un velo d'ipocresia cuopre ogni sua sceleraggine, e 707 5, 7| riverenti, giurammo ne' nostri cuori di amarci fin alla morte.~ 708 4, 5| addormentati in tanta allegrezzacuran piú d'altro, non s'accorgano 709 4, 5| per nulla.~Dottore. Tu mi curerai di due malatie, di amor, 710 4, 3| Mangone. Filace è un gran custode, molto astuto e sospettoso, 711 3, 7| giovani dentro, discaricagli e dágli alcuna ricreazione: ponigli 712 1, 2| della Macrina?~Mangone. Daglila per quel prezzo che vuole: 713 | dall' 714 2, 2| pentito merita la perdonanza, dammela. Si placa Iddio, pentendosi 715 1, 1| soli, quando scherzano, si dán morsi che si stracciano 716 3, 3| Dopo molti giorni, voi dandogli commoditá di parlarvi, vi 717 4, 1| questa beffe ne germoglino danni, rumori e morti e quanto 718 3, 3| ragionate meco; e v'è piú dappresso che non pensate.~Melitea. 719 4, 5| tutt'oggi.~Dottore. Se mi darai modo che ricuperi Melitea 720 2, 1| rimediare, all'altro non ho che dare. Pur, di lontano, ho fatto 721 4, 5| racconciaremo l'errore e daremo miglior perfezione all'opra, 722 2, 4| sará mio grandissimo, se mi darete occasione onde io possa 723 1, 2| spendere piú che non vale, per darle tartarughe boglite, suppe 724 1, 1| aspettar da voi saranno di darme bòtte e di farmi piangere, 725 3, 6| dimandarne meno, e voi a darmegli: - cento scudi.~Filigenio. 726 2, 3| Panfago. Con quel córso per darti soccorso.~Forca. Nel bisogno 727 5, 7| beatitudine: me li sono data in tutto e per tutto, o 728 1, 1| corrispondenza di amore e datami commoditá di ragionarle 729 5, 3| Voi cercate di costei e datemi aviso di quel che sará.~ ~ ~ ~ 730 4, 10| puttana?~Forca. Voi li avete dati a me, io al dottore.~Filigenio. 731 2, 2| dal core. Se l'ha bevuta, datomi i danari e restituito voi 732 5, 3| in quelle piccole membra, davan presagio che nella compita 733 5, 7| l'ho tanto amata, quanto debbo or amarla sapendo che è 734 4, 2| cervello giovane, e se ho la debolezza del corpo ho la prontezza 735 4, 12| Dottore. Che re di Borno, che decapitare? io non so se tu stai ne' 736 4, 12| di mano per farlo essere decapitato?~Dottore. Che re di Borno, 737 5, 3| sempre gelosissima e rigida defenditrice dell'onor suo.~Dottore. 738 1, 5| essempio di persone cosí degne allevio gli affanni miei. 739 2, 5| veramente di sommo valore e degni d'esser serviti.~Filigenio. 740 4, 8| costumi e bellezza, son degnissimi l'un dell'altro. Intanto, 741 | dei 742 4, 7| virili, e con un parlar delicato e toscano, anzi - o sciocco 743 1, 4| e se ben la polvere del delitto mi accieca l'occhio della 744 | delli 745 1, 2| vendere.~Filace. Che faremo di Demonica?~Mangone. Perché è tanto 746 3, 3| sua e dalla vostra anima dependeva la sua, non prendendo solazzo 747 3, 5| presenza quello che vi ho depinto con le parole. Ma avertite 748 3, 3| e gli consegnerei il suo deposito.~Pirino. Farò che or ora 749 4, 10| assai disgraziato. Ma se voi deposta la còlera e l'ira, volete 750 5, 2| anni che certi uscocchi depredando i lidi della Schiavonia, 751 5, 7| amato balio!~Isoco O amata e desiata figliuola!~Melitea. O Dio, 752 4, 12| sicuro che fusse quella che desiavi, a che venire a chiederlami 753 3, 1| Sempre quello che piú si desidera piú si teme. Tremo non so 754 3, 5| avete chiesto o che sapete desiderare. È giovane di diciassette 755 5, 5| elegga un marito, come saprá desiderarlo.~Forca. Non bisogna piú 756 2, 4| fiume: non l'ho servito come desiderava, atteso il mio poco valore.~ 757 2, 6| schiavi: farete che non desini questa mattina per star 758 5, 7| cosí egualmente vi amo e desio. Solo ti priego, caro mio 759 4, 11| Forca.~ ~Alessandro. Vengo desioso a trovar Filigenio mio amicissimo.~ 760 1, 1| se pur ogni mille anni ti dessi qualche colpicciuolo, lo 761 | desso 762 5, 3| O Dio, che intendo? son desto o sogno? Ma tu come sai 763 2, 3| come sei destro?~Panfago. Destrissimo.~Forca. Non dico ad arrobbare, 764 2, 3| Forca. Dimmi: come sei destro?~Panfago. Destrissimo.~Forca. 765 1, 4| tante onde di tempeste, come determinerai questa lite? Padre mio caro, 766 1, 1| meco piacevoli parole? devete aver bisogno di me. Tutta 767 1, 3| ben che in questa etá non devrei cader in simil colpa, ma 768 3, 1| mi par che tu non sia, né devresti mai far altro che ingannare: 769 1, 3| resistere alle passioni, e devria far un guadagno della mia 770 1, 1| imagini di dolori.~Forca. Buon , padrone.~Pirino. O Dio, 771 5, 6| scolpita, con certi piccioli diamantini intorno; e certi bracciali 772 4, 5| la cacci altrimente; ma diamela di buona voglia, ch'io gli 773 5, 3| detto.~Dottore. Su, Mangone, diasi ordine di ritrovarla: non 774 2, 4| avendolo, che lo cerchi; e li diate per lo prezzo cento scudi 775 4, 2| altro: or si ridono di voi, dicendo che abbracciar voi è abbracciar 776 1, 5| le genti mi sono adosso, dicendomi che Pirino sta innamorato 777 3, 6| volentieri?~Melitea. Perché mi diceste prima che aveva a servir 778 4, 11| ragione, se non prima, mi dicesti la cagione di che vi dolete 779 5, 3| sinistra come di un vovo; e diceva la balia che fu una gola 780 5, 7| oro serbate teco, che ti diè Galasia mia moglie?~Melitea. 781 1, 2| prezzo che vuole: mangia per diece e sta piú magra d'una gatta 782 4, 11| stimato gentiluomo, né vi diedi cagion mai di dolervi di 783 4, 11| scioglia allo sdegno per difendermi.~Filigenio. Perché, con 784 1, 5| quando io non bastassi a difenderti, sarei uomo da farti franco 785 1, 2| abborrisce. Ma faccia quanto può, differirla può ben, ma non fuggir la 786 4, 2| che proprio non la posso digerire.~Dottore. Io dubito che 787 1, 1| cattiva digestione non può digerirlo.~Forca. Nascondiamoci e 788 1, 1| Un cibo di cosí cattiva digestione non può digerirlo.~Forca. 789 4, 2| Dottore. Io dubito che tu abbi digesto d'avanzo, e che essendoti 790 1, 2| se non biscotto e vi si digiunino tutte le vigilie. Mi ha 791 3, 6| suoi costumi sieno pieni di dignitá e di cortesia; poi, vedendo 792 3, 3| accorgervi delle sue pene, or dilatando le promesse, - l'avete trattenuto 793 4, 8| renda assai piú cauti e diligenti: ché qui, di fuori, vi potrebbe 794 5, 7| allevata con tante fatiche e diligenze, oh quanto mi rallegro in 795 3, 7| e a casa di Alessandro a diluviare.~ ~ ~ ~ 796 2, 7| buona lacrima, ch'io ne diluviarò un fiasco ad un tratto, 797 3, 6| Filigenio. A te sta il dimandar, a me il rispondere.~Mangone. 798 1, 5| bugia, a voi soverchio il dimandare, a me il rispondere.~Filigenio. 799 3, 6| farei torto a me stesso in dimandarne meno, e voi a darmegli: - 800 3, 6| risposte argute. Di grazia, dimandateli alcuna cosa.~Filigenio. 801 4, 4| essendo qui ritrovato e dimandato dalla giustizia, ei non 802 1, 5| risposto a quello che ti dimandava. Vuoi tu negarmi che Pirino 803 1, 5| altrimente; rispondo alle vostre dimande.~Filigenio. O Dio, che avessi 804 1, 5| adosso. Fa' che a quanto ti dimando mi risponda subito, accioché 805 1, 3| alle povere donne, tutte le dimenano e le strappazzano senza 806 1, 4| un furfante ruffianello? Diménati, risvégliati, dimostra che 807 5, 3| bambina in Raguggia, dove dimorò tre anni. Abitando in un 808 3, 1| altro che ingannare: cosí dimostri essere un gran ladro, e 809 3, 1| Con questo giubbone non dimostro magnificenza? e con questa 810 3, 6| Mangone. Il nome val ogni dinaro: sará certo nato nobile 811 3, 3| da quella, non sapevano dipartirsi, un'altra lo sollecitava 812 3, 3| via.~Pirino. Andando voi a diporto un giorno al Molo, quando 813 1, 5| dispetto ti muove la lingua a dirla.~Forca. Eh, padron mio.~ 814 1, 2| venisse Forca o Pirino, che dirogli?~Pirino. (Forca, ascolta 815 2, 3| bere.~Pirino. Panfago, per dirti il vero sto col pensiero 816 1, 1| pensieri, le fatiche, i disagi, i sospetti e le gelosie 817 1, 5| quando lo vedo tiepido e disamorato, l'aguzzo l'appetito.~Filigenio. 818 3, 7| cotesti giovani dentro, discaricagli e dágli alcuna ricreazione: 819 3, 3| spine velocissime erano discese al petto e il veleno nel 820 2, 4| Alessandro. Tra buoni amici si disconvengono le cerimonie: quel poco 821 4, 5| nostra umana natura, ché discorgendo un ingegno, per savio che 822 1, 4| Pirino. Non è giorno che non discorra col cervello per tutti i 823 1, 5| Questo forfante par che discuopra i miei secreti).~Filigenio. 824 4, 1| lo stomaco e la sete mi disecca le vene; ma possa io morir 825 2, 2| in questo; dimmi, che hai disegnato di fare?~Forca. Ascolta: 826 1, 1| nello stomaco, che non vi disegniate un calcio; non le spalle, 827 5, 2| Raguseo. Io non ho fattori, ma disfattori bene; e il fattore servo 828 4, 10| uccidermi di bastonate, disgraziar vostro figlio e dolervi 829 4, 6| vilissimo prezzo, vile, brutta e disgraziata, che non ha altro in sé 830 4, 10| sotto cattivo pianeta, assai disgraziato. Ma se voi deposta la còlera 831 1, 1| farmi piangere, da or vi disgrazio di quanto amore sète per 832 1, 1| puote, non sará mai che quei disgusti e quelle offese non mi sien 833 1, 4| ammalato troppo pusillanimo e disobediente; non volete sorbir le medicine.~ 834 5, 3| volontá d'ogni colpa di disonestá, e massime in lei che per 835 5, 5| tolto da illeciti amori o disoneste nozze, te ne arò obligo 836 5, 3| minacciato: onde, per fuggir gli disonesti assalti del padrone, se 837 1, 3| amori, e spento in lor quel disordinato appetito, è spento l'amor 838 3, 3| seguí fin a casa, e nel dispartirsi, nel vostro bel viso restò 839 4, 5| nato sordo e cieco! ecco disperate le mie speranze).~Forca. ( 840 1, 5| inviluppati in simili materie, mi dispererei; ma con l'essempio di persone 841 1, 1| fame. Sapete bene come è dispettoso e vuol vincer ogni cosa, 842 1, 1| che vi venghi in mano. Mi dispiace darvi cosí amara novella, 843 4, 3| luogo da cercare. Ma che dispiacer feci mai a quel raguseo, 844 3, 2| con grande amore, non mi disponessi a servirvi con grandissimo 845 5, 5| che i matrimoni prima si dispongono in Cielo e poi s'esseguiscono 846 1, 5| Traditorissimo, se non ti disponi a dirmi la veritá, proverai 847 1, 4| ubbidirvi, amor non lascia dispor di me: o anima mia, bilanciata 848 2, 3| Alessandro, l'informarò e lo disporrò che vadi a mio padre, e 849 5, 2| per nome - Mangone! - e dissemi: - Poiché sei mercadante 850 1, 1| giorno: ché servendovi o disservendovi, senza mirar dove date, 851 2, 2| pezzo di pazzo, né molto dissimile dalle vostre persone, si 852 1, 1| intenerito di sorte che mi dissolvo tutto in lacrime.~Forca. 853 3, 2| goffamente come so, che disubedirvi.~Mangone. Orsú via.~Pirino. « 854 4, 3| nascosta la trappola.~Panfago. Ditegli che vi mostri quel presente.~ 855 4, 3| barilotti di malvagía?~Panfago. Diteli che le provi un poco.~Dottore. 856 1, 4| sentono nominare: «O che ditta, o che mercadante da tor 857 1, 4| risponde che non gli ha e ti diventa inimico.~Forca. Pigliamoli 858 1, 1| talché le mie carni son diventate come carni d'asino.~Pirino. 859 1, 5| nome, e da Forca che sei diventerai un appiccato.~Forca. Se 860 3, 1| non sarete scoperto, se diventerete pallido o rosso con Mangone, 861 2, 3| gusti piú sapor de' cibi, ma diventi come quello degli infermi - 862 4, 7| schiavo che avete in casa, diverrá bella, bianca e pulita, 863 4, 7| egualmente beffato! Quando io diverrò savio, se a capo di sessanta 864 5, 7| conviene tra padri e figli diversa volontá. Io mi trovo esser 865 4, 12| luogo?~Filigenio. Eccomi diversamente incappato in una lunga rete 866 3, 7| e d'indi li portano in diversi paesi.~Mangone. Quanti ne 867 3, 7| signore; e omai se l'han divorata e menano le mani assai valorosamente.~ 868 4, 1| sopra voi, il cibo che avete divorato senza me farò che mal pro 869 1, 1| albergo d'un'anima vostra divota. Ponetemi le mani al petto, 870 5, 3| e siam vissuti insieme dodici anni, pensandomi sempre 871 1, 1| Forca, dove sei? cosí ti dogli delle miserie mie?~Forca. 872 1, 1| è parte in me che non mi doglia, e mi fate portar le carni 873 4, 8| Forca.~ ~Pirino. Non vi dogliate, vita mia, che, se ben i 874 3, 5| chiesto?~Filigenio. Io non mi doglio di quel meglio, ma che tu 875 1, 6| bastonate de quali poco anzi ti dolevi di me. Come arò animo di 876 1, 1| vere e l'altre imagini di dolori.~Forca. Buon dí, padrone.~ 877 2, 2| nostro modo; e se Mangone li domandará, non saprá che rispondergli; 878 2, 4| aspettato che me l'avessi domandato.~Pirino. Mi complisce - 879 3, 6| mi piace. Su, quanto ne domandi?~Mangone. Quanto volete 880 4, 10| rispondimi a quanto ti domando.~Forca. Eccomi.~Filigenio. 881 2, 2| di caponi in suppa, e la domenica mattina a digiuno li ongerò 882 5, 7| quando avessimo avuto insieme domestichezza; e conoscendoci fra noi 883 5, 4| suoi pensieri: ecco qua il domestico, il maiordomo maggiore, 884 1, 1| sempre.~Forca. È vero che mi donate sempre, ma una intrata di 885 1, 1| certe coselline d'oro, parte donatemi da voi e parte mie, segnali 886 5, 7| alcuno innamorato me l'abbi donati.~Dottore. Pazzia sarebbe 887 3, 3| genio che a lui solo fu donato dal Cielo per tiranneggiare 888 1, 3| presentuccio da mia parte, ché i doni sono di valore inestimabile 889 3, 2| Di che paese?~Panfago. Di Donnazapi, della provincia di Rabasco.~ 890 4, 7| comprai avea piú fattezze donnesche che virili, e con un parlar 891 1, 4| dimostra che sei vivo e non dormi: ove è l'ingegno, ove sono 892 1, 4| piace.~Forca. A chi vuol dormir con l'innamorata, bisogna 893 5, 1| cenerai per questa notte, ché dormirai in un criminale).~Panfago. 894 4, 2| orologio delle correggie, se dormisse con voi. ...~Dottore. Ogni 895 1, 5| gli erano state largamente dotate dalla natura, da cosí cattiva 896 4, 2| ad un par vostro, ricco, dotto e di qualitá tanto stimate 897 5, 1| criminale).~Panfago. Quel dottoraccio sta arrabbiato, ché non 898 4, 4| della casa.~Dottore. La dovevi far guardar prima: ti porrai 899 1, 2| dugento ducati.~Filace. Voi dovreste pagar chi ve la togliesse 900 1, 3| Tanto piú che ho una dozzina di parenti larghi che mi 901 4, 5| che il diavolo proprio gli drizzasse le mani alla gola per farmi 902 1, 3| molto a cuore: a lei sono drizzati tutti i miei pensieri, e 903 4, 5| altro, che la bilancia sta dubbia dove debba calare. Panfago, 904 5, 7| Dottore. Pazzia sarebbe dubbitar piú che non sia mia figlia, 905 5, 5| dell'altro e non han piú dubio che sieno separati fra loro, 906 5, 7| cagione di cattiva fama, dubitando che l'abbi per alcun ladroneccio 907 5, 3| è dessa: non bisogna piú dubitare; e io son quel dottor Carisio 908 4, 3| tua e da altri.~Mangone. Dubitate forse che Pirino e Forca 909 1, 2| che non ne chiedo meno di dugento ducati.~Filace. Voi dovreste 910 5, 2| alcuna cosa di quel che ti duoli di lui, io voglio rifar 911 4, 10| ciò non fu mai, e che ha duomila scudi al banco per suo servigio.~ 912 4, 1| spira, annunciatrice di un eccellente apparecchio! Se non giungo 913 | eccetto 914 | Eccoci 915 2, 6| chiederei.~Filigenio. T'intendo, eccolati.~Mangone. Avrete manco fatica 916 5, 5| che facesti pensiero di effettuarlo.~Forca. Io, in quanto Forca, 917 5, 3| mondo! Dimmi, di grazia, che effigie avea quella fanciulla?~Isoco 918 3, 3| Pirino. Noi schiavi di Egitto siamo negromanti; e da spiriti 919 5, 5| Dottore. Ti do podestá che s'elegga un marito, come saprá desiderarlo.~ 920 4, 7| fatto; delle strade cattive eleggasi la migliore.~Filigenio. 921 2, 6| la casa piena e potrete eleggerlovi come vi piace.~Filigenio. 922 5, 5| Forca. Non bisogna piú elezione, ché se l'ha eletto giá; 923 3, 3| Melitea. (O Cieli, sonovi elle bastevoli le passate miserie? 924 1, 2| nasconde, chi rubba, chi s'empie il ventre e chi machina 925 2, 7| e gli altri intrighi per empirli di varie furfanterie, e 926 4, 8| io un santo e i nostri emuli traditori. Ma la sua porta 927 1, 2| come dalle serpi! Quando entrano nella strada, non gli levar 928 2, 3| Prego Iddio che non ci entri né pane né vino, mi cadano 929 | eran 930 | eri 931 1, 3| profumate tormela di mano; ma erra, ch'io vo' danari, danari.~ 932 5, 2| quando saprai ch'egli abbia errato in alcuna cosa di quel che 933 2, 1| abbia a desinar teco, l'erri in grosso. Son gionto al 934 5, 2| un fatto che non pensava espedirlo in un anno, lo spedissi 935 2, 2| contro il vomito, e l'ho esperimentata con voi piú volte.~Pirino. 936 4, 2| Taci, non piú: ché me l'hai espressi cosí vivi che essermi gli 937 4, 5| quanto dico.~Forca. (Giá espugnata la fortezza e soggiogati 938 4, 5| scopriamogli la veritá; essageraremo il negozio, che arderá di 939 2, 3| vogliamo.~Panfago. Adesso vo' essaminar io te: che cosa ho da fare?~ 940 5, 4| maggiore, l'inventore e l'essecutore de' suoi garbugli.~ ~ ~ ~ 941 2, 1| mi dice che ave cavato l'essecutorio, talché sto fra duo capitali 942 2, 7| ché mi par mille anni di esseguir l'opera e far poi un guasto 943 4, 5| Voi foste piú presto a esseguire ch'io a dirlo, e non mi 944 2, 2| se vi s'usa diligenza in esseguirsi, ha buona riuscita; ma esseguita 945 5, 5| dispongono in Cielo e poi s'esseguiscono in terra, e che invano tenta 946 2, 2| esseguirsi, ha buona riuscita; ma esseguita malamente, non può aver 947 | essendosi 948 4, 2| digesto d'avanzo, e che essendoti stato promesso da desinare 949 4, 2| hai espressi cosí vivi che essermi gli contemplo presenti, 950 1, 5| raunate in casa mia, vanno in essilio in casa di un ruffiano e 951 4, 11| frettoloso a credere ed estimar vostro figlio e un amico 952 5, 5| nozze, te ne arò obligo eterno. Sappi che Alcesia - non 953 1, 5| educazione è la fucina dove si fabricano gli strumenti della ruina 954 1, 1| Ami qualunque li piace, facciami quante offese ella puote, 955 4, 11| ignoranza. Poiché siam qui, facciasi quel che si può per rimediarci.~ 956 4, 10| hai fatta comprar da me, facendomi pregar da Alessandro?~Forca. 957 | faceste 958 | faceva 959 | facevano 960 2, 2| guadagno. Trovaremo quattro fachini giovanetti del vostro tempo, 961 1, 1| voglie, non si sazia mai, facile a piegarsi; e la loro costanza 962 3, 2| Pirino o Forca; e passando, falla entrar dentro, nascondila 963 4, 3| non ti guardavi che non fallasse ancor te?~Mangone. E il 964 4, 3| rastellava, e Fallatutti, ché fallava e ingannava tutti, come 965 5, 5| sieno separati fra loro, falli tornar da viaggio e menali 966 2, 1| Pirino; e se la speranza mi fallisce, arrabbiarò di fame.~Pirino. 967 2, 7| che, ingannandolo con i falsi, mi arò guadagnato i buoni.~ 968 4, 11| padrone, che tutto sará falsitá quanto vi è stato detto.~ 969 4, 8| armerò d'una corazzina di falsitadi e di bugie, che possa star 970 5, 7| esser cagione di cattiva fama, dubitando che l'abbi per 971 1, 4| robba in credito a figli di famiglia?~Forca. Dunque questa pragmatica 972 4, 5| Il piangere è fatto mio famigliare.~Forca. Vo volgendo per 973 | fammi 974 5, 3| che si conveniva all'etá fanciullesca; ed ella si mostrò sempre 975 | farci 976 3, 3| voglia strano accidente me lo farebbono lasciar mai; accioché, bisognando 977 3, 3| Pirino. E se lo vedeste, che fareste?~Melitea. Che farei, dici? 978 2, 3| padrone.~Panfago. Perché cosí faresti tu.~Pirino. Mi vo' fidar 979 | farle 980 1, 1| sai meglio di me, perché farmelo dire? Sappi, fratellino 981 5, 3| le fu maestro; ché dalle fascie si portò seco simili parti 982 2, 5| miei amici; e mi mandano un fascio di lettere, avisandomi con 983 4, 9| mani di quello importuno e fastidioso di Pirino, ed esser in mio 984 4, 9| altrui malizia. O voi che fastosamente altieri schernivate la mia 985 4, 4| Mangone. Mira che ride. Fa del fastoso e alieno; or si fa beffe 986 5, 1| ladreria. Capitano, di grazia, fatelo strascinare, ch'io mi muoio 987 5, 3| dal seno.~Isoco Di grazia, fatemela vedere, ché da' segni del 988 4, 2| Melitea de' suoi panni e fattala comprar dal padre: e la 989 4, 11| amica del mio figliuolo e fattalami condurre a casa?~Alessandro. 990 5, 2| mia.~Raguseo. Io non ho fattori, ma disfattori bene; 991 1, 5| sprezza ogni buon ricordo; e fattosi idol quel suo servo, corre 992 2, 5| per arra, non vo' che mi favoriate nel negozio.~Filigenio. 993 4, 11| accioché mi aveste a ciò favorito.~Forca. Che vi dissi, padrone?~ 994 2, 4| scudi che sono in questo fazzoletto, e se non bastano, almeno 995 | fecero 996 4, 6| infelici noi, quando saremo felici? abbiam scampato da ladri, 997 5, 2| ducati ad un mercadante di femine, detto Mangone.~Mangone. 998 3, 3| sogliono alcune vilissime feminelle, ma come vera gentildonna - 999 1, 1| caduta una lettera dalla sua fenestra: eccola, mirate se viene 1000 2, 1| bastarebbe a riempirne tutte le fère del mondo.~Panfago. Che


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