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Giambattista Della Porta La Carbonaria Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Atto, scenagrigio = Testo di commento
1001 4, 11| le vostre parole mi sono ferite mortali che mi trapassano 1002 1, 2| caminano e tu camina, se si fermano e tu ti ferma. Volgi gli 1003 3, 7| misser Rastello Fallatutti si fermará in Napoli?~Panfago. Mentre 1004 2, 2| vi dico.~Pirino. Non mi fermarò, se prima non ti arò cavato 1005 3, 7| nave, l'è paruto piú sicuro fermarsi qui in Napoli, se forse 1006 3, 3| strascinava a sé, e prima che si fermasse in quest'altra, un'altra 1007 2, 2| Pirino, Panfago.~ ~Forca. Fermate, padrone: che volete fare?~ 1008 3, 3| mirarvi; perché, mentre si fermavano a contemplar una parte e, 1009 1, 1| O poveri innamorati, che ferneticano senza febre! E perché non 1010 5, 5| a riaverla; e potete pur ferneticare e consumar il cervello a 1011 2, 3| Panfago. No no; fatta la festa non è chi spazza la sala: 1012 3, 2| schiavo è cosí allegro e festevole, che mi fará viver dieci 1013 4, 6| tinta istessa par troppo festosa e superba nella vostra faccia, 1014 1, 4| intanto io sto nel mezzo delle fiamme ardenti. Rispondemi.~Forca. 1015 4, 1| Ha egli forse alzato il fianco?~Alessandro. Sí bene.~Panfago. 1016 2, 7| lacrima, ch'io ne diluviarò un fiasco ad un tratto, per capace 1017 4, 3| Mangone. No, né può uscir fiato dalla gola: Forca m'ha strangolato.~ 1018 4, 5| strapparmi l'orecchie o ficcarmi i diti negli occhi? Parve 1019 2, 3| manchi di fede a chi si fida nella tua fede.~Panfago. 1020 2, 3| faresti tu.~Pirino. Mi vo' fidar della tua fede, ché non 1021 1, 5| servidori: pensava aver un servo fidele e ho una spia secreta di 1022 3, 2| egli prenda medesimamente fiducia di servirsi di me, delle 1023 1, 1| so come son divenuto tuo figliastro: o fingi o t'infingi non 1024 3, 3| rammorbidendolo con le promesse, or fingendo non accorgervi delle sue 1025 2, 3| cosa ho da fare?~Forca. Finger un raguseo e vender Pirino 1026 2, 3| pericolo.~Panfago. Perché fingere un raguseo?~Forca. Se d' 1027 1, 1| divenuto tuo figliastro: o fingi o t'infingi non accorgerti 1028 5, 4| scoverta di Forca: non sará per finir tutto oggi.~Dottore. Filigenio, 1029 2, 3| vogliamo dire il perché, non finiremo tutto oggi.~Panfago. Se 1030 1, 1| amara, poiché per te si finisce ogni amaritudine. Io sto 1031 4, 6| Melitea. Oimè, non sono ancor finiti i nostri affanni? infelici 1032 2, 3| finiamola.~Panfago. Non ho ancor finito di essaminarti; che avete 1033 2, 7| che sia, per lacrimar poi fino a notte.~Forca. Ricòrdati 1034 3, 6| lo volto e per gli occhi fiorisce la sua allegrezza; anzi, 1035 1, 1| dove ama? avendo io l'animo fisso nell'amato oggetto, resto 1036 1, 2| della persona, col mento fitto nel petto, con le reni inarcate, 1037 2, 4| fonte non può nascer gran fiume: non l'ho servito come desiderava, 1038 2, 2| tanto ingegno in questa fizione, di' ancora i mezi de' quali 1039 3, 1| trasformar gli uomini in strane foggie; poiché tu da libero e bianco 1040 3, 3| negromanti; e da spiriti folletti che tenemo nelle caraffine 1041 3, 3| Dice che ha uno spirito folletto nella caraffina, che indovina 1042 5, 5| che i loro amori non erano fondati in vani desidèri giovanili, 1043 1, 4| poiché il vostro cuore è fondato piú tosto in maturo consiglio 1044 3, 3| riporrei questo beneficio nel fondo del mio core, per pagarlo 1045 1, 1| ponno cavar da voi vivi fonti di lacrime. Ahi, che moro 1046 3, 4| un buon presente, ché i forastieri sono osservatori della parola. 1047 1, 5| Innamoratissimo.~Pirino. (Questo forfante par che discuopra i miei 1048 4, 10| Filigenio. Iddio non aiuta forfanti pari tuoi.~Forca. Ma ecco 1049 5, 7| e io terrò una medesima forma. Figlia, poiché hai conosciuto 1050 4, 3| bottarghe sono di mattoni, il formaggio di pietra e le provature 1051 4, 5| son tanto atterrito dalle fortune passate e dalla disperazione 1052 1, 1| me. Io non posso.~Forca. Forzatevi.~Pirino. Ogni cosa può essere, 1053 2, 1| si facea il mortorio. Fui forzato andare ad un certo che avea 1054 3, 4| formaggi, confetti e simili frascherie; ve ne farò parte: vorrei 1055 2, 3| Giurerei che hai bisogno di fregarti i polsi e le tempie di teriaca 1056 1, 2| suppe la mattina e vuova fresche la sera, quando va a dormire, 1057 2, 1| rallegrar tutto il sangue; fresco e brillante, mi fa brillare 1058 4, 11| perdonatemi, sète stato frettoloso a credere ed estimar vostro 1059 4, 11| figlio, il quale è costui, fuggendo in una nave sbattuta dalla 1060 1, 3| volse la mia disgrazia che, fuggendosene la balia per certi rispetti, 1061 5, 3| assalti del padrone, se ne fuggí di casa sua e se ne venne 1062 1, 2| ventre e chi machina di fuggire.~Filace. Andate sicuro, 1063 3, 3| volesse rubare a Mangone, fuggireste con lui da sua casa?~Melitea. 1064 5, 5| necessarie, si sono imbarcati per fuggirsene in luogo ove di loro non 1065 4, 6| Filigenio. Fate presto e fuggite per la porta di dietro.~ ~ ~ ~ 1066 2, 5| questo mio negozio, arei fuggito darvi fastidio; non potendo 1067 3, 7| Son usati a menarle su le funi a' servigi della nave.~Filace. 1068 4, 11| aspetterei di udir simili parole fuorché da voi, il qual non offesi 1069 2, 2| sta tutto l'inganno e la furberia: questi trarranno i danari 1070 1, 5| cappellina, capo de tutti i furbi del mondo.~Forca. (Giá è 1071 1, 3| fior delle guancie. Io son furbo e conosco al naso le sue 1072 5, 2| come tu sai, sieno piene di furfantarie e di sporchezze; e se tutti 1073 3, 3| venduta per ischiava ad un furfantissimo ruffiano. E pur ciò sarebbe 1074 3, 7| incontrato per il camino certe fuste le quali facevano l'amore 1075 2, 1| sola la mia è priva d'ogni futura allegrezza.~Panfago. (Ecco 1076 4, 3| insin delle mosche. Poi, gabbar me? son un tristo e son 1077 5, 5| posto l'uccello in la sua gabbia.~Filigenio. Orsú, trovinsi 1078 1, 5| come avessi a pagar la gabella delle parole. Furfante, 1079 4, 3| Mangone. Odorerò il vino. O gaglioffo traditore! il barilotto 1080 3, 2| un poco li spiriti. Noi, galante uomo, entriamo in casa, 1081 2, 7| provature e mille altre galanterie; ché avendogli a far una 1082 5, 4| e l'essecutore de' suoi garbugli.~ ~ ~ ~ 1083 1, 1| caveremo principio di qualche garbuglio: ogni suo trattamento ne 1084 5, 1| Alessandro. Non si trova gastigo che basti a meritar la tua 1085 1, 2| diece e sta piú magra d'una gatta che mangia lucertole. Ogniun 1086 1, 1| disagi, i sospetti e le gelosie sono i suoi perpetui compagni: 1087 5, 3| ed ella si mostrò sempre gelosissima e rigida defenditrice dell' 1088 1, 5| torrebbe col diavolo; ne sta geloso e ha deliberato farlo ammazzare 1089 1, 2| che abbiamo una bottega generale ove son mercanzie d'ogni 1090 5, 7| riverenza di colui che m'ha generato, perché m'hai nodrita e 1091 3, 3| possanza, accendendomi d'alti e generosi pensieri in cosí misero 1092 3, 3| che par che hai di quel genio che a lui solo fu donato 1093 1, 2| Filace. Che dirò a quel genovese della Macrina?~Mangone. 1094 5, 3| che Forca e Pirino con una gentil trappola abbian schernito 1095 3, 3| mio merito, ma per vostra gentilezza, ché avete riguardo alla 1096 4, 11| figlio che è un de' piú gentili giovani della cittá nostra, 1097 5, 1| furfantaccio, s'entra nelle case di gentiluomini e si vuotano le casse? Su, 1098 4, 1| tanto che da questa beffe ne germoglino danni, rumori e morti e 1099 1, 1| montandovi quel maladetto ghiribizzo, tornate come prima e peggio. 1100 4, 10| pregar da Alessandro?~Forca. Giesú! vostro figlio va libero 1101 2, 3| ci è cosa dove tu possa giocar di mano, e come tu non puoi 1102 1, 1| il riso, il diletto, il gioco e tutte insieme le compite 1103 2, 3| Porti l'oro su' diti, le gioie al collo, chi vuol rallegrare 1104 5, 5| Forca. Vi do la mia parola giongerli nel viaggio e far ch'or 1105 3, 6| l'arra che avesti prima, giongono al prezzo che m'hai chiesto.~ 1106 5, 3| lo so, che quando Galasia gionse in Raguggia, si maritò meco; 1107 3, 2| padron della nave che ora è gionta in Napoli, carica di schiavi; 1108 2, 2| Trovaremo quattro fachini giovanetti del vostro tempo, li vestiremo 1109 3, 3| al mio sesso e alla mia giovanezza; e sperando che il tempo 1110 5, 5| fondati in vani desidèri giovanili, ma su salde leggi di santissimo 1111 5, 4| ho tanta robba che posso giovar agli amici e castigar gli 1112 1, 1| trattamento ne potrebbe giovare.~ ~ ~ 1113 5, 2| tòrti alcuna cosa, anzi per giovarti: ché ritrovandosi lei e 1114 2, 2| salciccia - compráti il giovedí mattina prima ch'esca il 1115 1, 5| della ruina della misera gioventú; perché, mancando per l' 1116 1, 4| poni di lá, andrò tanto girando col cervello, che qualche 1117 3, 3| vostri come da due stelle era girata la vita sua e dalla vostra 1118 5, 2| nave or ora, far vela e girmene all'Indie nuove, per non 1119 3, 1| naturale.~Panfago. Con questo giubbone non dimostro magnificenza? 1120 2, 3| che razza sei?~Panfago. Di giudei.~Forca. I tuoi quarti?~Panfago. 1121 1, 5| Pirino.~ ~Filigenio. Fu giudicata sempre la buona educazione 1122 3, 1| se non ti conoscessi, ti giudicherei un ladro naturale.~Panfago. 1123 3, 6| desiderio, né veggio l'ora di giungere.~Filigenio. Mangone, a dio.~ 1124 4, 1| eccellente apparecchio! Se non giungo a tempo della battaglia, 1125 4, 12| animo comparirmi dinanzi, giuntatore: non vedo io che porti scolpita 1126 2, 2| anzi mi promettesti con giuramenti non volermi piú maltrattare, 1127 5, 7| di lacrime e riverenti, giurammo ne' nostri cuori di amarci 1128 2, 6| da bene.~Mangone. Quanti giurano a fé di gentiluomo, che 1129 5, 3| Isoco Questo posso ben giurarvi che, se ben in povera casa 1130 1, 1| toccarti piú mai.~Forca. Avete giurato cosí mille volte; ma montandovi 1131 2, 3| non sovra i piatti.~Forca. Giurerei che hai bisogno di fregarti 1132 2, 6| uomo da bene.~Filigenio. Giuri la fé di un altro, non la 1133 4, 10| chiarito della veritá, or con giusta cagione avresti cagione 1134 1, 2| quel di Calabria per la Gobba, digli che non ne chiedo 1135 4, 2| ho gelosia che altri la goda, ho sdegno che non m'ami, 1136 3, 6| amor mi fa viver schiavo, godendo di questa servitú cara e 1137 1, 3| presto, per aversegli a godere. La tua Melitea mi sta molto 1138 3, 2| piú tosto servirvi cosí goffamente come so, che disubedirvi.~ 1139 4, 8| Forca. Or che nôtate nel golfo delle dolcezze, non si fa 1140 1, 2| fra cuoio e pelle e farla gonfiar con un mantice, come si 1141 1, 5| condizione, anzi di quei che governano al mondo, inviluppati in 1142 3, 3| ciò con un picciol riso gradiste la sua affezione. Vi seguí 1143 3, 6| di te; ma poiché questo grand'uomo ti vuol comprare e so 1144 1, 4| ingegno, ove sono le tue grandezze, ove i tuoi gran fatti che 1145 1, 3| quello uccello che porta il grano al molino.~Dottore. ...« 1146 2, 1| l'amor con una porchetta grassa che si rostiva; si burlava 1147 3, 3| e mi minacciano, son piú gravi di quelli che si soffriscono? 1148 3, 1| Anzi bisogna caminar con gravitá, col passo della picca: 1149 3, 5| allegrissimo, balla e canta graziosamente, e m'ho preso gran spasso 1150 4, 4| che parliamo noi arabo o greco? Dimmi, come sei qui?~Dottore. 1151 1, 3| testa, quante lingue che gridano:» forche e capestri; però 1152 4, 5| Filigenio per lo schiavo: ei gridará e gli dirá ingiurie. Alessandro 1153 4, 12| vuoi esser forse il primo a gridare, per mostrar in un certo 1154 1, 2| le reni inarcate, con le groppe uscite fuori, che par che 1155 3, 3| braccia al collo con nodi e groppi cosí tenaci, che non timor 1156 3, 6| schiacciato, quelle labra grosse rivolte in fuori; sempre 1157 2, 1| desinar teco, l'erri in grosso. Son gionto al porto: scacciami 1158 4, 11| pagarne trentamila! Egli se li guadagnará, e mandará quel povero giovane 1159 4, 11| testa. Onde il dottore, per guadagnarsi questi danari, m'ha fatto 1160 2, 2| casa. Esso, perché spera guadagnarvi con Filigenio vostro padre, 1161 1, 4| beato te.~Forca. Almeno ne guadagnasse le scorze di quel frutto 1162 3, 4| saranno fra noi le perdite e i guadagni communi.~Mangone. Mi contento 1163 4, 3| Dottore. Con tutt'i mei guai pur mi vengon le risa. Fa' 1164 1, 3| e sparito il fior delle guancie. Io son furbo e conosco 1165 4, 4| Dottore. La dovevi far guardar prima: ti porrai la celata 1166 1, 2| ingannerò).~Mangone. In somma, guárdati, perché ho molti inimici.~ 1167 4, 3| ingannava tutti, come non ti guardavi che non fallasse ancor te?~ 1168 2, 2| che con lui.~Forca. Ce ne guarderemo. Ma io con quattro palmi 1169 1, 2| barattare. Tu resta alla guardia de' schiavi; ché levandogli 1170 2, 7| esseguir l'opera e far poi un guasto mirabile di vivande.~ ~ ~ ~ 1171 5, 7| giamai; e per rendergli guiderdone di tanto amore, l'ho amato 1172 1, 5| E tu sei quello che lo guidi e aiuti?~Forca. Io, quando 1173 2, 3| i denti, e il palato non gusti piú sapor de' cibi, ma diventi 1174 1, 5| buon ricordo; e fattosi idol quel suo servo, corre precipitoso 1175 2, 5| ringrazio di tanta cortesia. Iersera mi venne un corriero a posta 1176 4, 5| contrario.~Forca. Ma io, sciocco ignorante, come non avessi mai fatto 1177 4, 11| confermarò con giuramento la mia ignoranza. Poiché siam qui, facciasi 1178 5, 5| quello che mi hai tolto da illeciti amori o disoneste nozze, 1179 4, 10| per ringraziarvi di cosí illustri titoli che mi date.~Filigenio. 1180 5, 7| gran pezzo sospesi insieme, imaginandoci dove prima ci avessimo potuto 1181 5, 5| tutto il mondo l'aría potuto imaginare; e mi par ch'egli sia degno 1182 2, 5| Alessandro. Se avessi saputo imaginarmi persona sufficiente piú 1183 2, 2| Pirino. Ella è tanto bene imaginata che, a dispetto di tutte 1184 1, 1| senza febre! E perché non v'imaginate che abbia rotto lo scudellino 1185 5, 7| vostra figlia? E quanto m'ho imaginato di lei, tutto m'è riuscito.~ 1186 3, 3| e se ne portò la vostra imagine scolpita nel core. Cosí 1187 1, 1| queste sono vere e l'altre imagini di dolori.~Forca. Buon dí, 1188 5, 5| cose necessarie, si sono imbarcati per fuggirsene in luogo 1189 3, 1| se non avesse visto io imbrattarvi il viso con quella polvere, 1190 2, 3| hai mangiato e bevuto stai imbriaco, ti poni a dormire, e qui 1191 2, 2| per le paterne vestigia, imitator della sua virtú, me ne sono 1192 1, 1| a voi resterá lo spirito immacolato e bello per la fede...». 1193 1, 5| perché, mancando per l'immatura etá la virtú moderatrice 1194 2, 2| Meglio sará per me che non m'impacci con i vostri amori. Poco 1195 1, 2| pascono di fumo, e chi se impaccia con loro si trova con le 1196 4, 4| scappi.~Panfago. Non vo' impacciarmi con pazzi, io.~Mangone. 1197 3, 3| Melitea. Il dolore è cosí impadronito di me, che sto con l'animo 1198 5, 2| vendetta per me, ché sarai impalato.~Raguseo. Ed il boia la 1199 5, 7| arrossimmo insieme e insieme ci impallidimmo; e insieme chiedendo l'un 1200 4, 5| assassinano con l'astuzie imparate da noi.~Forca. Ho fatto 1201 4, 6| faccia di rose, quelle carni impastate di perle, quel raro paragon 1202 2, 2| da navi, mezo nudi e mezo impeciati, neri, con un cesto in spalla, 1203 5, 5| invano tenta umana forza impedir quello che è ordinato lá 1204 1, 5| avessi a sapere.~Filigenio. T'impegno la fede mia che non sará 1205 1, 4| mano a' fatti, animo da imperadore: risoluzione, animo e danari 1206 4, 5| opinione: questo è vizio della imperfetta nostra umana natura, ché 1207 1, 5| quella si viene a dar l'imperio alla ragione, freno agli 1208 5, 7| che voi medesimi, ed io ho impetrato da vostro padre licenza 1209 3, 5| con questo meglio mi vogli impiccar per la gola e vendermelo 1210 5, 4| del falso bene. Nelle cose importanti si conoscono i nobili da' 1211 2, 2| sono servito in molti casi importantissimi.~Pirino. Che abbiamo a far 1212 5, 2| adesso, stimando che la tua importunitá avesse pur a far qualche 1213 4, 9| scampata dalle mani di quello importuno e fastidioso di Pirino, 1214 3, 3| lo spirito e l'anima sua impressa, e se ne portò la vostra 1215 3, 3| quasi un lampo, lo porto impresso nel volto.~Pirino. Noi schiavi 1216 4, 2| Dottore. Assaltiamgli all'improvviso; ché essendo Pirino temerario 1217 5, 5| nell'ultimo della mia etá e inabile alla sperata successione. 1218 1, 2| fitto nel petto, con le reni inarcate, con le groppe uscite fuori, 1219 2, 1| di san Paolo, o mi farò incantare da un ciurmatore. Mi negarai 1220 1, 5| Filigenio. Come serpe all'incanto. Giá sleghi lo sacco delle 1221 3, 3| le vene, e mi riconosco incapace di tanta gioia. O Dio, dammi 1222 5, 5| sotterrarmi vivo per non incappar nelle mani di costoro).~ 1223 4, 12| Filigenio. Eccomi diversamente incappato in una lunga rete di artifici: 1224 4, 5| vendetta di costoro, l'altro m'incende d'amore; vorrei sfogar l' 1225 3, 3| contentate del giusto mai, sempre inchinate al troppo: se vi si concede 1226 1, 3| sue levate di barretta, inchini e parole profumate tormela 1227 1, 1| morte. Ahi, ruffian rustico, incolto, nemico delle cose belle, 1228 5, 5| e vaga, e sopportar ogni incommoditá e ogni miseria, purché vivano 1229 3, 4| portarle.~Panfago. Non accade incomodarvi per ciò: in nave non mancheranno 1230 3, 1| questo di buono ancora, che incontrandovi con Melitea non sarete scoperto, 1231 4, 5| andiam per costá, ché l'incontraremo per fermo. E sará bene che 1232 5, 1| pericolo.~Forca. (In un maggior incorrerai).~Panfago. Son stato tutto 1233 1, 1| costanza è l'essere mobili e incostanti.~Forca. O poveri innamorati, 1234 4, 11| quello che ará a farsi. M'incresce nell'anima ch'abbia a venir 1235 2, 6| Mangone. Ho speso i passi indarno: son ito al Molo, e mi dicono 1236 1, 4| volontá, che come fusse indebolita si risolverebbe in nulla, 1237 4, 11| onorato.~Filigenio. Cose indegne di buon vicino.~Alessandro. 1238 4, 4| Dottore. Férmati, pazzo indemoniato, dove mi strascini?~Mangone. 1239 3, 3| entrar per mia volontá. Ma indevina mò se m'ama.~Pirino. Egli 1240 | indi 1241 4, 4| giustizia, ei non possa dar indicio di alcuna cosa.~Dottore. 1242 5, 2| far vela e girmene all'Indie nuove, per non aver a far 1243 3, 3| che tenemo nelle caraffine indoviniamo quello che volemo.~Melitea. 1244 4, 10| Sarò piú tosto un grande indovino.~Filigenio. Tu pensi aggirarmi 1245 2, 3| spediamola, ch'ogni picciolo indugio me par una gran lunghezza 1246 1, 5| cosí scelerato pensiero indurgli terrore?~Forca. Ma tutto 1247 1, 5| la pelle delle spalle piú indurita di quella degli asini, se 1248 4, 4| Mangone. Non v'accorgete della industria di Forca? S'ha servito per 1249 1, 3| ché i doni sono di valore inestimabile a farsi amare dalle donne.~ 1250 1, 4| troppo nauseabonde per l'infamia e troppo amare per l'anima: 1251 3, 3| quasi volendolo notare d'infedeltá, avendo egli piú timore 1252 2, 3| diventi come quello degli infermi - ché ogni cosa lor pare 1253 1, 1| che avete?~Pirino. All'infermo dá piú noia l'aver a raccontare 1254 5, 2| questa terra? e tu come una infernal furia mi persegui!~Mangone. 1255 5, 2| assassinato.~Raguseo. O che tu sei infernetichito o devi star ubbriaco, poiché 1256 1, 2| Mangone. Però vive, ché l'inferno l'abborrisce. Ma faccia 1257 4, 11| una maniera di notarmi d'infideltá, e queste parole pungenti 1258 2, 6| lo credete, potrete venir infin a casa e vederlo: dopo pranso 1259 1, 1| figliastro: o fingi o t'infingi non accorgerti de' miei 1260 1, 2| carica di schiavi: vo' andare infino al molo per veder se vi 1261 4, 5| ed io schivarò un maligno influsso di bastonate che mi sarebbon 1262 2, 3| Io andrò ad Alessandro, l'informarò e lo disporrò che vadi a 1263 4, 8| aggiongerebbe un'altra. Informate Alessandro di quello che 1264 2, 3| bene, bisogna che sia ben informato.~Forca. T'informaremo meglio 1265 4, 11| vi movete da alcuna falsa informazione.~Forca. Vedrete, padrone, 1266 2, 3| bratti e per lo presente; e l'informerò per la strada dell'effetto 1267 1, 3| venduta a suo gusto, ma s'inganna, ché io uso ostinazione 1268 2, 7| far questione poi, che, ingannandolo con i falsi, mi arò guadagnato 1269 1, 4| quanto peso: son rissoluto d'ingannarlo.~Pirino. Come? dove? dimmi.~ 1270 2, 5| non vorrei che restassero ingannati di tanta speranza. Io per 1271 4, 10| de' liberi per schiavi, l'ingannator de' ruffiani, l'assassino 1272 2, 2| di man di vostro padre, inganneranno Mangone e vi faranno posseder 1273 1, 2| Fa' quanto sai, ché ti ingannerò).~Mangone. In somma, guárdati, 1274 2, 2| seco.~Pirino. Forca mio, m'ingenocchiarò a' tuoi piedi.~Forca. No, 1275 4, 4| strangola, che non potrò inghiottir mai piú intieri i ravioli!~ 1276 4, 2| pentir mille volte d'avermi ingiuriato.~Panfago. Or do a desinare 1277 4, 7| eccoli scelerati contro voi, ingiuriosi contro me e profani contro 1278 4, 12| color di giustizia alla tua ingiustizia?~Filigenio. Mi dái ad intendere 1279 2, 5| tanto che basti a saziar la ingordigia.~Filigenio. Vi servirò molto 1280 1, 2| quando va a dormire, per ingrassarla; e se la poni nuda incontro 1281 4, 11| offeso, accusandomi tanto d'ingratitudine?~Filigenio. Anzi di sfacciataggine 1282 1, 5| padre questo? ahi, figli iniqui! or non dovea cosí scelerato 1283 5, 2| poi a' giovani che se n'innamorano.~Raguseo. Come se dicessi 1284 1, 5| ne sta innamorato?~Forca. Innamoratissimo.~Pirino. (Questo forfante 1285 4, 10| Filigenio. La ragion n'insegna, l'esperienza ne dimostra, 1286 2, 6| che desiava parlargli, e insegnatali la casa mia. Ma io vi tornerò, 1287 1, 3| la mia e la tua ventura insiememente: ch'io sarei sodisfatto, 1288 2, 7| parole - ché non è il miglior instrumento per ingannare - e a far 1289 1, 5| a poco a poco ne' teneri intelletti il zelo della santa religione, 1290 5, 3| innamorato di lei o che fusse intemperante di sua propria natura, la 1291 4, 4| con le mani, se forse t'intende.~Mangone. Appunto. Bisogna 1292 3, 3| non t'intendo.~Pirino. L'intenderete poi. Ma or vo' scoprirvi 1293 5, 5| come potrai piú a lungo intenderlo da costui... .~Isoco Quanto 1294 5, 2| ancor me. Ma forse non v'intendete l'un l'altro.~Mangone. La 1295 4, 5| capegli a bastonate.~Pirino. (Intendi?).~Forca. (Intendo, sto 1296 1, 1| per duro stia un uomo, l'inteneriscono e lo risolvono in lacrime.~ 1297 1, 1| posso intender piú, sono intenerito di sorte che mi dissolvo 1298 2, 3| sala: chi ave avuto il suo intento, non si cura piú d'altro.~ 1299 4, 2| onore, non da qualche mio interesse.~Dottore. Che cosa dunque?~ 1300 4, 7| della vostra persona per intermedio della propria furfantaria, 1301 3, 3| inviolabilmente nella sua piú interna parte la bellezza e i vostri 1302 1, 4| Rispondemi.~Forca. Io sono cosí internato ne' pensieri, che sono fuora 1303 1, 3| martellata di Pirino; e quando intese ch'era stata compra da voi, 1304 4, 4| potrò inghiottir mai piú intieri i ravioli!~Dottore. Di nuovo 1305 2, 2| di tutte le negligenze e intoppi della fortuna, ará ottimo 1306 1, 1| mi donate sempre, ma una intrata di cinquanta bastonate il 1307 4, 2| io, vestito da raguseo; e intrato in casa sua, ha vestito 1308 1, 4| maneschi per spendere e intricare. Ditemi, sète voi deliberato 1309 5, 5| per l'acquisto di lei è intricato con augurio di scherno, 1310 5, 5| sotto auspicio di schiava fu introdotta in vostra casa, non che 1311 1, 5| anima al vivere. Perché, introducendosi a poco a poco ne' teneri 1312 5, 5| esseguiscono in terra, e che invano tenta umana forza impedir 1313 1, 3| che le burle sono bene ad inventarle e ordinarle, ma a far che 1314 2, 2| quando la trappola è ben inventata e consertata, se vi s'usa 1315 5, 1| Panfago. O Dio, che cosa avete inventato contro di me! Troppo acre 1316 5, 4| il maiordomo maggiore, l'inventore e l'essecutore de' suoi 1317 3, 3| contemplar una parte e, come inveschiati da quella, non sapevano 1318 4, 11| lettere del re de' mori per inviarlo a lui: avendolo in mano, 1319 4, 8| a dire a vostro padre e inviatelo fuori; fra tanto io m'armerò 1320 4, 11| suoi parenti han perciò inviato trentamila scudi per lo 1321 5, 3| seco simili parti da far invidia a qual si voglia principalissima 1322 4, 3| disgrazia mi persegue e altri invidiano il mio guadagno? Se vi dovesse 1323 4, 6| falso colore! sparisci via, invidioso carbone, e non celar piú 1324 1, 5| che governano al mondo, inviluppati in simili materie, mi dispererei; 1325 2, 5| servirvi, li torrò, e or m'invio verso la sua casa.~Alessandro. 1326 3, 3| suo core, che per serbare inviolabilmente nella sua piú interna parte 1327 5, 3| schernito i miei desidèri e involatamela dal seno.~Isoco Di grazia, 1328 4, 11| anima, che con un velo d'ipocresia cuopre ogni sua sceleraggine, 1329 2, 1| col mostrarti rabbioso e iracondo pensi che io non abbia a 1330 1, 5| proverai lo sdegno di un padron irato e schernito da te. Ti darò 1331 5, 5| sopportabile, ma di un desiderio irrefrenabile; e si privarebbe con assai 1332 5, 3| e ne volse la fede per iscarico della sua conscienza - che 1333 3, 3| mare, son stata venduta per ischiava ad un furfantissimo ruffiano. 1334 4, 3| veder quel presente per isgannarmi.~Panfago. Filace, conduci 1335 3, 7| giá li voleva portare in Ispagna; ma per aver incontrato 1336 4, 5| potremo far veder subito l'isperienza: ché lavatole la faccia 1337 5, 7| amore, me l'ho eletto per isposo. Ed essere amata da lui 1338 4, 11| della tempesta, venne in Italia; non essendo conosciuto, 1339 | IX 1340 4, 6| come porporeggiano i vostri labrucci di rubini: anzi la tinta 1341 2, 7| capace e grande che sia, per lacrimar poi fino a notte.~Forca. 1342 5, 1| che basti a meritar la tua ladreria. Capitano, di grazia, fatelo 1343 4, 3| furfantaccio, d'un malandrino, d'un ladrone, e rassomigliava tutto a 1344 5, 2| saranno scontati i tuoi ladronecci.~Raguseo. E a te le tue 1345 5, 7| dubitando che l'abbi per alcun ladroneccio o che alcuno innamorato 1346 2, 2| padre usava spesso ne' suoi ladroneggi, con questa scappò mille 1347 2, 2| un'altra. Ma eccola senza lambiccarmi molto il cervello. Una bugia 1348 4, 5| Qua verrá il dottore a lamentarsi con Filigenio, gli consegnerá 1349 4, 5| è tempo di consumarlo in lamenti.~Pirino. Il piangere è fatto 1350 4, 6| stelle de' vostri begli occhi lampeggiano sotto la nera tinta, ché 1351 4, 6| soffrire i suoi ardentissimi lampi; né cosí i carboni rilucono 1352 3, 3| ardentissimo foco, quasi un lampo, lo porto impresso nel volto.~ 1353 1, 2| lume, traspare come una lanterna, che se le ponno annoverar 1354 5, 2| dal mare.~Raguseo. E tu lapidato da' giovani che rovini.~ 1355 1, 5| qualitá che gli erano state largamente dotate dalla natura, da 1356 1, 3| ho una dozzina di parenti larghi che mi fanno il córso adosso 1357 3, 5| Ma avertite che non vi lascerò un quattrino di trecento 1358 3, 7| assai robbe e vino innanzi e lasciagli mangiare a lor piacere.~ 1359 1, 2| volgere come l'uom vòle, lasciamola per quei di bassa mano, 1360 1, 1| e delle bòtte, e pur non lasciano d'amarsi: son segni d'amore.~ 1361 1, 5| lasciarla?~Forca. Quando lasciará la vita.~Filigenio. Come 1362 5, 1| Il nostro disegno? non lasciarti mai finché tu non muoia 1363 4, 11| l'ho cacciata di casa e lasciatala a lui.~Alessandro. O Dio, 1364 1, 3| assai duro... .~Mangone. Lasciatela a me, ché ve ne arò assai 1365 4, 4| Tieni, tieni!~Panfago. Lasciatelo andar in malora, che si 1366 5, 1| Vicaria.~Panfago. O Dio, lasciatemi tor prima un bicchiero di 1367 2, 1| fuori tra' denti: ci ho lasciati gli occhi sopra, e mi ha 1368 1, 1| eri mio scorporato, non lasciavi mai far cosa per compiacermi; 1369 4, 11| puoi rimediare.~Forca. Non lascierò tentar per ogni via, per 1370 4, 7| capo di sessanta anni mi lascio beffar da giovani? Or m' 1371 1, 3| morí, mia moglie Brianna mi lasciò una fanciulla chiamata Alcesia; 1372 4, 11| questo l'amore.~Alessandro. Lassatemi dire.~Filigenio. Non voglio.~ 1373 5, 2| me.~Raguseo. O ruffiano, lassemi stare.~Mangone. O ladro 1374 2, 2| arrostite a fuoco di legne di lauro senza parlare e con certe 1375 4, 7| vederne l'esperienza, perché lavando la faccia a quello schiavo 1376 2, 2| la notte bianca in letto, lavandole la faccia.~Pirino. Ogni 1377 2, 2| delle vostre vesti; e voi lavandovi mezanamente le mani e la 1378 4, 10| la faccia tinta, l'avete lavata la faccia per scoprir la 1379 4, 12| avendola condotta a casa e lavatagli la faccia, ho ritrovato 1380 4, 5| Forca. Andate in casa, lavate la faccia a Melitea, fatele 1381 4, 5| subito l'isperienza: ché lavatole la faccia restará bianca 1382 4, 5| consegnargli Melitea; e se li laveranno la faccia, troveranno altro 1383 1, 2| Quando il martello di amor lavora, batte e cava piú scudi 1384 3, 2| amore.~Mangone. Servendomi lealmente, ti terrò da figlio, non 1385 5, 7| bellezza!~Melitea. Siami lecito abbracciarvi con quella 1386 5, 1| perché mi ligate?~Alessandro. Legatelo bene che non vi scappi; 1387 1, 1| o mia amara vita!~Forca. Leggetela liberamente.~Pirino. «Caro 1388 4, 6| sia spettatore della sua leggiadria: e se la voce mi rallegra, 1389 5, 5| schiava di Mangone, ma mia legittima figliuola, che molti anni 1390 1, 2| non potendola avere con legittimi modi, ordisce furbarie, 1391 2, 2| sbarbato che conduce le legna dalla villa a casa, che 1392 1, 2| ne son privi.~Filace. I legni vecchi ardono piú volentieri 1393 1, 1| desiate misurarle con un legno. In somma, non avete pelo 1394 1, 1| O padrone, è caduta una lettera dalla sua fenestra: eccola, 1395 1, 2| guardia de' schiavi; ché levandogli gli occhi da sovra, chi 1396 3, 4| d'oggi son piú tosto di levante che di ponente, overo zappe 1397 1, 4| core, che tanto sarebbe levarmela dal core quanto svellerne 1398 2, 1| cosa?~Pirino. (Non posso levarmi da dosso questa mosca canina). 1399 5, 5| Io con la giustizia gli levarò Melitea con la vita.~Forca. 1400 1, 3| Poi è tenerina, poco fa levata dalla balia, come un capretto 1401 1, 3| anima»; e pensa con le sue levate di barretta, inchini e parole 1402 1, 4| Non so il come né il dove: levo di qua, pono di lá; sconcia 1403 5, 7| sua; e chiama Panfago e liberalo dalla prigionia.~Pirino. 1404 5, 3| la violenza de' corsari liberano la sua volontá d'ogni colpa 1405 5, 2| spedissi in un giorno e liberassi l'anima di mia moglie e 1406 3, 7| tratterá su questo negozio e, liberato dal peso, tornará quanto 1407 4, 10| a scoprirsi. Ma ecco il liberator delle puttane, il venditor 1408 1, 5| si trastulla con la sua libraria, la strapazza e se la tiene 1409 5, 1| Lasciate le mani voi: perché mi ligate?~Alessandro. Legatelo bene 1410 1, 3| tanti peli in testa, quante lingue che gridano:» forche e capestri; 1411 1, 4| banchi che non m'abbia in lista; e quando mi sentono nominare: « 1412 1, 1| cerchi degli occhi li stieno lividi, o che abbia il ranno troppo 1413 3, 3| bellezza, onestá, bontá e ogni lodevole costume, vi fe' libero dono 1414 2, 2| fuor di Napoli e, come era lontana dagli occhi vostri, ve s' 1415 5, 3| La rapina, la povertá, la lontananza da' suoi parenti, la violenza 1416 1, 1| senza mirar dove date, alla luce, all'oscuro, con ogni cosa 1417 1, 1| tenebre, di cui gli occhi luceno piú d'ogni sole? e dove 1418 1, 2| magra d'una gatta che mangia lucertole. Ogniun che la vede cosí 1419 1, 2| la poni nuda incontro al lume, traspare come una lanterna, 1420 4, 12| diversamente incappato in una lunga rete di artifici: e quanto 1421 1, 5| che con tanto risparmio e lunghe fatiche sono state raunate 1422 5, 3| Isoco Era di viso un poco lunghetto, di guardo austero ma dolce, 1423 2, 3| indugio me par una gran lunghezza di tempo.~Forca. Le cose 1424 1, 1| anzi otto mesi, anzi otto lunghissimi anni che non compar né per 1425 4, 6| vero amore, non ci sono lusinghe e inganni.~Forca. Padrone, 1426 1, 5| si consumano in un viver lussurioso; e che allettato dagli artefici 1427 5, 3| del suo acquisto e del non macchiato fior della sua verginitá 1428 4, 11| mandará quel povero giovane al macello overo ad una perpetua prigionia; 1429 1, 2| s'empie il ventre e chi machina di fuggire.~Filace. Andate 1430 1, 2| dirò a quel genovese della Macrina?~Mangone. Daglila per quel 1431 4, 5| aggiramenti! sperava da te mia madregna qualche effetto di madre, 1432 3, 1| questo giubbone non dimostro magnificenza? e con questa ciera un mercadante 1433 1, 2| mangia per diece e sta piú magra d'una gatta che mangia lucertole. 1434 5, 4| ecco qua il domestico, il maiordomo maggiore, l'inventore e 1435 1, 3| Mangone. Non altro ch'una maladetta usanza delle donne, che 1436 1, 1| volte; ma montandovi quel maladetto ghiribizzo, tornate come 1437 4, 5| Dottore. Tu mi curerai di due malatie, di amor, di gelosia: e 1438 1, 1| tutto il contrario; ché le malenconie, i noiosi pensieri, le fatiche, 1439 4, 5| grazia, ed io schivarò un maligno influsso di bastonate che 1440 4, 5| conoscere che, se la volpe è maliziosa, piú malizioso è chi la 1441 4, 5| la volpe è maliziosa, piú malizioso è chi la prende: ché uno 1442 5, 2| chiamava quell'uomo?~Mangone. Maltivenga.~Raguseo. Mal ti venga e 1443 2, 2| giuramenti non volermi piú maltrattare, e or mi volevi uccidere: 1444 3, 4| cioè alcuni barilotti di malvagie, bottarghe, provature, formaggi, 1445 1, 5| misera gioventú; perché, mancando per l'immatura etá la virtú 1446 1, 4| Tu sai che in casa non mancano legne, e quando ce ne fusse 1447 2, 1| piangesse in casa tua, e non ne mancassero mai le bótte piene di quella 1448 2, 5| Filigenio. Danari non sarebbono mancati a me in vostro servigio.~ 1449 2, 2| pagargli cento scudi che li mancavano per lo riscatto di Melitea; 1450 3, 4| incomodarvi per ciò: in nave non mancheranno bratti che or ora le porteranno 1451 2, 7| ché dalla nostra parte non mancheremo noi di quanto ti abbiamo 1452 4, 5| Fa' questo, ch'io non ti mancherò di quanto ti ho promesso.~ 1453 1, 3| molti anni sono in Ragugia: mandai e non potei trarne nulla 1454 1, 2| vecchia con qualche scusa, mandala subito via: ché fa piú una 1455 2, 5| alcuni miei amici; e mi mandano un fascio di lettere, avisandomi 1456 2, 2| a Mangone, gli prometta mandar un presente di cose della 1457 4, 11| Egli se li guadagnará, e mandará quel povero giovane al macello 1458 4, 5| Alessandro del tutto e lo mandaremo a Filigenio per lo schiavo: 1459 1, 5| sarei uomo da farti franco e mandarti via.~Pirino. (Questa bestia 1460 5, 2| per svillaneggiarmi mi mandasti un presente pieno di furfanterie, 1461 1, 3| non so perché non m'abbi mandata Melitea, se non lo fai ché 1462 2, 4| custodito, insin che andate o mandate per lui.~Alessandro. Non 1463 5, 2| Mangone. Tanto è: egli mandatomi da te venne a cercarmi a 1464 1, 3| palpitava il cuore, io la mandavo a sepelire.~Dottore. L'altro 1465 3, 4| gran guadagno, oltre che mi manderá un buon presente, ché i 1466 1, 6| mai dove il mio padre sia? manderò me stesso in essiglio. Perderò 1467 2, 5| sufficiente piú di voi nel maneggio di questo mio negozio, arei 1468 1, 4| scudi, ma alcuni dinari maneschi per spendere e intricare. 1469 1, 2| stima che in casa mia non si mangi se non biscotto e vi si 1470 2, 1| per ora.~Panfago. Verrò a mangiar con voi con denti calzati 1471 2, 3| se mangiassi prima, non mangiarai boccone che sapesse del 1472 2, 3| cosí su l'effetto, che se mangiassi prima, non mangiarai boccone 1473 2, 3| altro.~Forca. E tu, come hai mangiato e bevuto stai imbriaco, 1474 2, 1| abbandoniamo; - e disse che mangiava altrove. Alla taverna non 1475 2, 3| Panfago. Avertite che, se non mangio ben poi, scoprirò ogni cosa.~ 1476 4, 4| ha saputo ancor far la manica. Non v'accorgete che è matto 1477 4, 11| Alessandro. Questa è una maniera di notarmi d'infideltá, 1478 5, 6| occulti e nascosti sospiri manifestava il dolor della perdita di 1479 2, 3| traditora fame.~Forca. Dio ti ci mantegna.~Pirino. Panfago, abbiamo 1480 1, 2| pelle e farla gonfiar con un mantice, come si fa a' buoi vecchi 1481 5, 1| e il confessarai a tuo marcio dispetto.~Panfago. Lasciate 1482 5, 3| podere alla costiera della marina, un vassello de scocchi 1483 5, 3| Galasia gionse in Raguggia, si maritò meco; e siam vissuti insieme 1484 4, 11| fe' giornata tra il re di Marocco e il re di Borno: fu sconfitto 1485 1, 3| sue infirmitá. Ella sta martellata di Pirino; e quando intese 1486 5, 2| bene; e il fattore servo e mastro di casa e padron della nave 1487 1, 4| cervello e ordisco gran matasse, ma non mi sono ancor rissoluto 1488 1, 5| mondo, inviluppati in simili materie, mi dispererei; ma con l' 1489 5, 5| Filigenio, io conosco che i matrimoni prima si dispongono in Cielo 1490 4, 4| manica. Non v'accorgete che è matto e pazzo?~Mangone. Filace, 1491 4, 3| piscio, le bottarghe sono di mattoni, il formaggio di pietra 1492 1, 4| cuore è fondato piú tosto in maturo consiglio che in leggiera 1493 2, 2| se sará stuzzicato, dará mazzate da cieco.~Pirino. L'inganno 1494 4, 5| me bisogna far voto a san Mazzeo per la schena.~Pirino. Son 1495 3, 2| dono, accioché egli prenda medesimamente fiducia di servirsi di me, 1496 | medesimi 1497 1, 4| gran refrigerio aver un medico allegro.~Forca. Voi sète 1498 2, 2| Pirino. Che onzione?~Forca. Medolle di ossa di bue cotte in 1499 | mei 1500 4, 2| mi boglie nell'anima. Ho melancolia che ho perduta l'innamorata,