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Giambattista Della Porta La Carbonaria Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Atto, scenagrigio = Testo di commento
1501 1, 4| Forca. Non si può aver il mèle senza le mosche, né si ponno 1502 5, 3| mostrava in quelle piccole membra, davan presagio che nella 1503 2, 7| resterai stupito; e sará non men gloria averlo beffeggiato 1504 5, 5| falli tornar da viaggio e menali a casa nostra.~Forca. Vi 1505 3, 7| omai se l'han divorata e menano le mani assai valorosamente.~ 1506 2, 2| cosí vostro padre se la menará a casa. Ecco fin ora Melitea 1507 3, 7| valorosamente.~Panfago. Son usati a menarle su le funi a' servigi della 1508 2, 2| riscatto di Melitea; e la menava seco fuor di Napoli e, come 1509 2, 2| ch'egli vuole, perché vi meni a casa. Esso, perché spera 1510 2, 4| e comprato che l'averá, menilo a casa sua ben custodito, 1511 1, 3| per certi rispetti, se la menò seco molti anni sono in 1512 5, 5| fate conto ch'io sia sua mente, suo desiderio e ch'io ascolti 1513 1, 2| bruttissima della persona, col mento fitto nel petto, con le 1514 1, 5| tempo a pensare e colorir menzogne.~Forca. Se stimate che quanto 1515 3, 3| riempiste gli occhi di tanta meraviglia che non potean saziarsi 1516 5, 4| Di cosí picciola cosa vi meravigliate? vi sono ancora delle cose 1517 1, 2| bottega generale ove son mercanzie d'ogni sorte. Io non arei 1518 3, 2| accadono simili cerimonie tra mercatanti: eccomi se son buono a servirvi.~ 1519 5, 1| Alessandro. Perché cosí meritano i pari tuoi.~ ~ ~ ~ 1520 5, 1| trova gastigo che basti a meritar la tua ladreria. Capitano, 1521 4, 1| dispetto vi feci mai, che meritasse tanto scherno? farmi star 1522 3, 4| amorevolezza, in casa mia, che meritate, perdonatemi.~Panfago. Se 1523 4, 11| che voglio rispondere. Non meritava questo l'amor che vi ho 1524 4, 10| giá.~Filigenio. Sempre tu meschi un poco di veritá per darmi 1525 2, 2| polvere di carboni che, meschiata con olio e ongendone la 1526 4, 6| dolcezza delle vivande, ci mescola un poco di agresto; cosí 1527 5, 3| ma dolce, di carnagione mescolata di rosso e latte, di capelli 1528 5, 2| Raguseo. E tu per il tuo mestiero nel foco.~Mangone. E tu 1529 3, 7| assai; m'avete qui condotto meza Raguggia: mi bastavano due 1530 2, 2| vostre vesti; e voi lavandovi mezanamente le mani e la faccia, vi 1531 1, 1| cui tu non sia stato il mezano. In somma, io era tutto 1532 2, 2| come quella, perché giá mezza la credeva, e v'era l'amor 1533 2, 5| bisognano, ché ne ho le migliaia per vostro commodo.~Alessandro. 1534 4, 7| Dottore. Ho sempre un par di migliara di scudi al mio comando, 1535 4, 7| strade cattive eleggasi la migliore.~Filigenio. Dite, di grazia, 1536 1, 1| libertá e che può carcerar mill'anime con la sua bellezza? 1537 3, 3| mali che s'aspettano e mi minacciano, son piú gravi di quelli 1538 5, 3| arrestò di quanto l'avea minacciato: onde, per fuggir gli disonesti 1539 4, 3| far piacere a loro è stato ministro del tuo danno.~Mangone. 1540 5, 7| Melitea. O padre, non a me di minor riverenza di colui che m' 1541 5, 4| riconosciuto, come poi piú minutamente restarete sodisfatto.~Filigenio. 1542 2, 7| opera e far poi un guasto mirabile di vivande.~ ~ ~ ~ 1543 2, 7| riccamente addobbate, che farai miracoli.~Panfago. Quando vedrai 1544 1, 2| si volgono, e mira dove mirano: se s'accostano alla casa, 1545 3, 6| piú lo miri piú ti piace mirarlo: or se fusse bianco, che 1546 3, 3| che non potean saziarsi di mirarvi; perché, mentre si fermavano 1547 2, 1| burlava di me, perché mi mirava con certi occhi stralunati 1548 3, 6| allegrezza; anzi, quanto piú lo miri piú ti piace mirarlo: or 1549 3, 6| Filigenio. Quanto piú lo miro e ascolto ragionare, piú 1550 4, 1| alcun bocconcello, alcun miserabil rilevo per me?~Alessandro. 1551 3, 3| mi aresti chiamata la piú miserabile di quante vivono.~Pirino. 1552 1, 1| pietra, poiché parole cosí miserabili non ponno cavar da voi vivi 1553 5, 2| per tuo conto io son stato miseramente assassinato.~Raguseo. O 1554 5, 5| ogni incommoditá e ogni miseria, purché vivano insieme e 1555 5, 7| chiedendo l'un a l'altro misericordia, con gli occhi pieni di 1556 2, 3| è tardo a me: che vuoi misurar il mio appetito dal tuo 1557 1, 1| spalle, che non desiate misurarle con un legno. In somma, 1558 2, 2| Forca. Non è cosa che piú mitighi l'animo d'un offeso, che 1559 3, 3| mia volontá. Ma indevina mò se m'ama.~Pirino. Egli non 1560 1, 1| loro costanza è l'essere mobili e incostanti.~Forca. O poveri 1561 1, 5| l'immatura etá la virtú moderatrice dei temerari desidèri della 1562 5, 3| ne' pericoli, ardita con modestia, di nobiltá umile e onoratissima 1563 1, 2| potendola avere con legittimi modi, ordisce furbarie, tenta 1564 4, 5| Pirino. E quel che piú mi molesta è che l'impresa cominciata 1565 5, 3| dell'onor non volea esser molestata in conto veruno, che altrimente 1566 5, 2| di cose senza ragione, mi molesti con poca ragione e mi provochi 1567 4, 6| assaggiar questo poco di molestia: però, vita mia, entriamo 1568 1, 3| uccello che porta il grano al molino.~Dottore. ...«e che non 1569 | molta 1570 4, 6| tesoro della bellezza, la monarchia delle grazie, la dolcissima 1571 1, 1| giurato cosí mille volte; ma montandovi quel maladetto ghiribizzo, 1572 4, 2| un serpe velenoso che mi morde, una tigre che mi straccia.~ 1573 2, 1| della tua rabbia? sbuffi, e mordi l'ugne: hai meco alcuna 1574 3, 6| questi paesi?~Melitea. Nella Morea.~Filigenio. Come stai?~Melitea. 1575 1, 2| amico di te stesso).~Filace. Morendo smorberá il mondo.~Mangone. 1576 1, 3| opre: ha mal vissuto e mal morirá; e il padron non è meglio 1577 5, 2| E come un publico ladro morirai nell'aria publica.~Raguseo. 1578 3, 3| stato, e alfin costretta a morirmi di fame in prigione. Qual 1579 4, 5| mancia che non arai piú a morirti di fame mentre sarai vivo.~ 1580 1, 3| pregate, ancorché se ne morissero di voglia, se ne stanno 1581 3, 3| accioché, bisognando morire, morissi nelle sue braccia, e gli 1582 3, 3| avendo a morir tra poco, morrei contenta.~Pirino. E se lo 1583 1, 1| orsú, convien morire, e morrò. Ma dove sono? Forca, dove 1584 1, 1| quando scherzano, si dán morsi che si stracciano la pelle, 1585 4, 11| vostre parole mi sono ferite mortali che mi trapassano il core. 1586 2, 1| pianto, ché vi si facea il mortorio. Fui forzato andare ad un 1587 4, 3| scampata?~Filace. Io non mi son mosso oggi di casa né fuor dell' 1588 2, 5| certi rispetti non posso mostrarmi con lui, per esser accadute 1589 2, 1| e me in un colpo? Se col mostrarti rabbioso e iracondo pensi 1590 5, 7| mia cara, perché mai prima mostrati non me l'avete?~Melitea. 1591 5, 5| rispondessi in contrario, mostrerei che fussi scemo di cervello; 1592 4, 3| Panfago. Ditegli che vi mostri quel presente.~Dottore. 1593 5, 5| soddisfaccino l'un l'altro, e mostrino al mondo che i loro amori 1594 5, 3| fanciullesca; ed ella si mostrò sempre gelosissima e rigida 1595 3, 3| intendo! Ma tu hai fatto un motivo con la bocca, che cosí soleva 1596 2, 3| Però ti priego non farne motto ad alcuno.~Panfago. Mi fate 1597 5, 1| fatelo strascinare, ch'io mi muoio di voglia di vederlo appicato 1598 1, 5| forza che a tuo dispetto ti muove la lingua a dirla.~Forca. 1599 1, 4| Lascieranno piú tosto i cieli di muoversi, il sol di splendere, mancherá 1600 1, 2| spender un tesoro per comprar muschio, zibetto e profumi. Tutta 1601 1, 1| manchi un pugno; non il mustaccio, che non vi stia bene uno 1602 1, 1| ará mutato voglia.~Forca. Mutatela ancor voi.~Pirino. Subito 1603 4, 10| affermandolo direi bugia. Ma io nacqui al mondo sotto cattivo pianeta, 1604 5, 3| che qui vedete, dice ch'è napolitana, figlia di uomo nobile e 1605 5, 2| sporchezze; e se tutti i napolitani sono come tu sei, dal cattivo 1606 5, 4| non sapendo che abbiamo a narrare, potreste prender error 1607 5, 3| Gentiluomo, vi prego a narrarmi quanto sapete di lei.~Isoco 1608 4, 2| stimassi che le parole mie nascano da vero amore e da zelo 1609 4, 2| stato afforcato prima che nascesse?...~Dottore. Orsú, basta, 1610 4, 9| non basta la nera tinta a nasconderla, anzi la rende piú chiara 1611 1, 1| non può digerirlo.~Forca. Nascondiamoci e ascoltiamo, ché da' suoi 1612 3, 2| passando, falla entrar dentro, nascondila da loro quanto sia possibile. 1613 5, 4| ben sapete che i figli si nascondono da' padri nei loro amori, 1614 5, 6| rattristava, e con certi occulti e nascosti sospiri manifestava il dolor 1615 3, 3| della fortuna? Appena fui nata che fui privata del padre, 1616 1, 3| rispetto; noi vecchi abbiam un natural piú rispettoso, sempre le 1617 1, 4| cose nuove, mi son fatte naturali.~Pirino. Come faremo che 1618 2, 2| che parerai un schiavo naturalissimo.~Pirino. Poi?~Forca. Poi 1619 1, 4| pericolo della vita, troppo nauseabonde per l'infamia e troppo amare 1620 4, 11| dietro, in una battaglia navale si fe' giornata tra il re 1621 2, 2| li vestiremo da bratti da navi, mezo nudi e mezo impeciati, 1622 1, 2| neglia e vento: vivono di nebbia e si pascono di fumo, e 1623 1, 4| avessimo danari, non sarebbono necessari gli inganni.~Forca. Io non 1624 1, 5| umane felicitá, e tanto necessaria al buon vivere quanto l' 1625 5, 5| anzi, provisti delle cose necessarie, si sono imbarcati per fuggirsene 1626 4, 10| negarlo né affermarlo: ché negandolo farei voi bugiardo, e affermandolo 1627 2, 1| incantare da un ciurmatore. Mi negarai almeno due bicchieretti 1628 4, 10| Forca. A me non convien negarlo né affermarlo: ché negandolo 1629 1, 5| che ti dimandava. Vuoi tu negarmi che Pirino non stia innamorato 1630 4, 10| Forca. Dubito che v'abbia negato questo per farsi qualche 1631 3, 4| Panfago. Ma vo' che non mi neghiate una grazia.~Mangone. Eccomi 1632 1, 2| altro che fumo, schiuma, neglia e vento: vivono di nebbia 1633 2, 2| a dispetto di tutte le negligenze e intoppi della fortuna, 1634 2, 5| Alessandro. Come saprete il negocio, conoscerete l'importanza: 1635 2, 3| manco dico questo, io, ma al negoziare.~Forca. Di che razza sei?~ 1636 2, 5| diciassette over diciotto anni, negro, di bel garbo e di acconcie 1637 3, 3| schiavi di Egitto siamo negromanti; e da spiriti folletti che 1638 3, 3| Filace. Par che costui negromantizzi; non vorrei che ti facesse 1639 | nei 1640 1, 6| per liberarmi da vita cosí nemica. Uh, uh! Possa esser fatto 1641 2, 2| mezo nudi e mezo impeciati, neri, con un cesto in spalla, 1642 | Nessuno 1643 | niente 1644 4, 10| perché è un gran baro, vostro nimico, del figlio e mio; e dubito 1645 | niuna 1646 5, 4| importanti si conoscono i nobili da' plebei: se faremo alla 1647 5, 3| le cose esser di sangue nobilissimo, di animo generoso e d'ingegno 1648 3, 3| mie braccia al collo con nodi e groppi cosí tenaci, che 1649 5, 7| ha generato, perché m'hai nodrita e allevata con tante fatiche 1650 5, 3| ed egli non restando di noiarla, non s'arrestò di quanto 1651 1, 1| contrario; ché le malenconie, i noiosi pensieri, le fatiche, i 1652 3, 2| nome voi mi dite?~Panfago. Nomi che si usano in Schiavonia.~ 1653 1, 4| gran fatto, non bisogna nominar pericoli, perché l'animo 1654 3, 3| Melitea. Quel spirito che ha nominato, ce lo farei entrar per 1655 3, 3| giuramento, quasi volendolo notare d'infedeltá, avendo egli 1656 4, 11| Questa è una maniera di notarmi d'infideltá, e queste parole 1657 4, 8| nel porto.~Forca. Or che nôtate nel golfo delle dolcezze, 1658 1, 1| tramortita. Egli a cui sono noti i nostri amori, per stizza 1659 1, 2| ingrassarla; e se la poni nuda incontro al lume, traspare 1660 2, 2| da bratti da navi, mezo nudi e mezo impeciati, neri, 1661 | Nullo 1662 5, 5| in vostra casa, non che nuora, ma sia perpetua vostra 1663 3, 4| grazia.~Mangone. Eccomi all'obbedire.~Panfago. Avemo alcune cosette 1664 4, 8| con tanta cortesia piú m'obbligate e mi sforzate ad esser piú 1665 4, 9| carissima moglie, per te obliarò la perdita della mia amata 1666 2, 6| porta seco tal obligo, che obliga il venditore a ricordarsi 1667 2, 4| sopplito dove han mancato l'occasioni.~Pirino. Di picciol fonte 1668 5, 6| rattristava, e con certi occulti e nascosti sospiri manifestava 1669 1, 5| partirmi di Napoli, le mie occupazioni fur cagione del suo ozio, 1670 1, 2| Mangone. Filace, olá, non odi? cala qua giú presto.~Filace. 1671 5, 5| se per l'addietro t'ho odiato piú che la morte, come ostacolo 1672 4, 11| inimico; e vo' piú tosto l'odio di molti, che la tua amicizia, ...~ 1673 4, 5| vederá.~Pirino. (O Dio, che odo, che veggio! o che fusse 1674 4, 1| Ecco la casa. O che aura odorata che ne spira, annunciatrice 1675 2, 1| in bocca, quel suavissimo odore mi conforta il naso e il 1676 4, 3| provatene alcune.~Mangone. Odorerò il vino. O gaglioffo traditore! 1677 5, 4| parenti e de' danari ci offenderemo tra noi, e la cosa si pubblicará; 1678 1, 5| asini, se ti do con le mani, offenderò piú me che te. O che unguento 1679 3, 3| avendo egli piú timore d'offendervi che del giuramento, e che 1680 1, 3| al mondo! Ma Pirino che t'offerisce?~Mangone. Pirino è un giovane 1681 4, 11| fuorché da voi, il qual non offesi mai in cosa alcuna, se pur 1682 3, 3| quest'altra, un'altra se ne offriva, che con altra tanta forza 1683 4, 2| dottore! la rabbia m'avea offuscata la vista d'un torto che 1684 1, 2| gatta che mangia lucertole. Ogniun che la vede cosí asciutta 1685 1, 2| Forca.~ ~Mangone. Filace, olá, non odi? cala qua giú presto.~ 1686 2, 2| carboni che, meschiata con olio e ongendone la faccia, la 1687 | omai 1688 3, 3| non passò cosa fra noi che onestissima non sia stata; anzi non 1689 2, 2| che, meschiata con olio e ongendone la faccia, la fará nera 1690 2, 2| domenica mattina a digiuno li ongerò la gola.~Pirino. Questi 1691 5, 3| modestia, di nobiltá umile e onoratissima nella bellezza: in un picciol 1692 4, 9| sostenerlo; or fatto un poco piú opaco, ricevé tal temperamento 1693 5, 2| condegno castigo delle tue opere, ché vendi i cristiani per 1694 4, 5| ogni cosa contra la vostra opinione: questo è vizio della imperfetta 1695 4, 11| ma vo' lo schiavo overo oprare in modo me si restituisca.~ 1696 1, 3| condurranno le sue buone opre: ha mal vissuto e mal morirá; 1697 4, 5| pensa la volpe e altro chi ordina la tagliola.~Dottore. M' 1698 1, 3| di diligenza; se non che, ordinandole che si ponesse in ordine 1699 5, 5| di Melitea non di amore ordinario o sopportabile, ma di un 1700 1, 3| sono bene ad inventarle e ordinarle, ma a far che riescano, 1701 5, 5| forza impedir quello che è ordinato lá su. A me par che sieno 1702 1, 2| avere con legittimi modi, ordisce furbarie, tenta ogni via, 1703 1, 4| mi stillo il cervello e ordisco gran matasse, ma non mi 1704 5, 2| Fusse alcuna altra trappola ordita tra voi, per rubbarmi alcuna 1705 5, 3| sia qualche nuovo inganno ordito da Forca, per schernir me 1706 1, 5| educazione il fonte e l'origine degli abiti virtuosi e il 1707 4, 2| terreste sempre svegliata con l'orologio delle correggie, se dormisse 1708 1, 1| non abbiate a schivo e in orrore quel corpo ch'è stato albergo 1709 3, 3| che si soffriscono? quando osarò sperar dalla fortuna cosa 1710 5, 2| e gli stessi ladri, hai osato rubar ancor a me.~Raguseo. 1711 4, 7| con certe cerimoniose e oscure parole significava esser 1712 3, 3| ischiavo e, per rischiarar gli oscuri nuvoli de' vostri affanni, 1713 1, 1| dove tu non sei, ivi son oscurissime tenebre? Morrá Melitea, 1714 5, 2| rubasse me!~Mangone. Or tu che osi rubar i lidi e i mari e 1715 4, 5| delle presenti, che non oso sperar nelle cose avvenire. 1716 2, 3| Panfago. Eccovi la mia fede di osservarvi fedelmente la mia fede.~ 1717 5, 3| qual cosa le ho promesso e osservato.~Dottore. O Dio, non potrei 1718 3, 4| presente, ché i forastieri sono osservatori della parola. Oggi è una 1719 3, 3| con la quale sommamente l'osservo e riverisco, parmi che suppliscano 1720 5, 5| odiato piú che la morte, come ostacolo de' miei desidèri; or, come 1721 1, 3| uso ostinazione con gli ostinati, e con ostinata perfidia 1722 1, 5| Tanto è ostinato?~Forca. Ostinatissimo.~Filigenio. Perché tu non 1723 1, 5| volte.~Filigenio. Tanto è ostinato?~Forca. Ostinatissimo.~Filigenio. 1724 2, 2| intoppi della fortuna, ará ottimo fine; ma ancorché fusse 1725 1, 5| occupazioni fur cagione del suo ozio, restando in tutela di un 1726 1, 1| patito nella vita, mi dia pace in Cielo doppo la morte». 1727 1, 1| novella, ma soffritela con pacienza. Mangone mi ha venduta al 1728 3, 4| caverá di casa se non me lo paga benissimo: conosco che ne 1729 2, 2| prima ch'esca il sole, e pagandole al bottegaro quanto ne chiede, 1730 5, 4| terza di cambio di farmi pagare?~Dottore. Ritenetevi ne' 1731 3, 3| ve lo facessi vedere, che pagareste?~Melitea. Vi giuro - non 1732 2, 2| pericolo del dottore bisognava pagargli cento scudi che li mancavano 1733 3, 3| fondo del mio core, per pagarlo poi quando potessi con quanto 1734 4, 11| sarebbe bella: per cento scudi pagarne trentamila! Egli se li guadagnará, 1735 5, 7| solamente l'amore non può pagarsi se non con amore, me l'ho 1736 1, 2| essendo vecchio, avesse pagato cinquecento ducati per Melitea: 1737 1, 1| negli occhi, che non vi paia che ci manchi un pugno; 1738 3, 1| Panfago. Ma io come vi paio?~Pirino. Veramente mi par 1739 4, 2| essere.~Panfago. Quante cose paiono che non ponno esser, e pur 1740 2, 3| mi cadano i denti, e il palato non gusti piú sapor de' 1741 1, 3| cattivo il fare, è peggio il palesarlo; ma lo fo non per fin di 1742 3, 1| scoperto, se diventerete pallido o rosso con Mangone, ché 1743 2, 2| guarderemo. Ma io con quattro palmi di salciccia - compráti 1744 3, 3| dito, ve ne togliete un palmo. Poco anzi, con gli occhi 1745 1, 3| vesti cosí pian piano le palpitava il cuore, io la mandavo 1746 2, 3| Iddio che non ci entri né pane né vino, mi cadano i denti, 1747 2, 1| Verrò con la pietra di san Paolo, o mi farò incantare da 1748 4, 4| strascini?~Mangone. Tieni, para, Panfago, ché non ne scappi.~ 1749 4, 6| impastate di perle, quel raro paragon di bellezza, dinanzi al 1750 2, 1| trova pena maggiore, che paragonandola alla mia non sia una gioia! 1751 2, 3| infermi - ché ogni cosa lor pare amara, - né la lingua assaggi 1752 3, 3| tanto stretti insieme che parea che di duo corpi ne fusse 1753 1, 4| amicizia, un invecchiato parentado: ci ho fatto il callo, non 1754 2, 2| le mani e la faccia, che parerai un schiavo naturalissimo.~ 1755 4, 5| Dottore. M'hai tirato nel tuo parere e m'hai posto in nuova speranza 1756 1, 3| son vecchio, con lei mi pareria ringiovenire; e se piacesse 1757 4, 12| perché non rispondi? di', parla. Sta saldo, come se a lui 1758 4, 4| sia sordo e muto.~Dottore. Parlagli con i cenni e con le mani, 1759 1, 1| l'amato oggetto, andate parlando solo e raccontando i vostri 1760 3, 3| voi dandogli commoditá di parlarvi, vi baciò e baciandovi sentí 1761 1, 5| io non pensava che voi parlaste di cose triste, ma della 1762 1, 5| tu?~Forca. E voi di che parlate?~Filigenio. Io parlo della 1763 3, 3| cosí soleva far egli; e hai parlato con tanta dolcezza e affettuose 1764 4, 5| tradito, ché era uomo che parlava con tutti e d'ogni cosa 1765 4, 12| qui. Dimmi: chi sei tu? parlavi poco anzi come un filosofo; 1766 5, 4| se faremo alla scoverta, parlerò a Sua Eccellenza, e con 1767 1, 5| che parlate?~Filigenio. Io parlo della sua puttana.~Forca. 1768 3, 3| non era piú vivo: cosí vi parlò con gli occhi chiedendo 1769 5, 1| ladronaccio? pensi con le tue paroline scappare ch'oggi il boia 1770 3, 2| Anzi, servendo voi, mi parrá di servire non un padrone, 1771 3, 3| morte per altra cagione mi parrebbe amara, per ciò mi sarebbe 1772 5, 3| veruno, che altrimente si partirebbe, ed egli non restando di 1773 3, 2| poi col vostro commodo, partirete il guadagno.~Mangone. Io 1774 1, 5| bisognando per alcuni miei affari partirmi di Napoli, le mie occupazioni 1775 2, 5| che mi veggia con voi, mi partirò e verrò da qui ad un poco 1776 1, 1| a vedermi; e quando son partite le genti, baciatemi e non 1777 5, 3| bambina, morí sua madre nel parto; e restando la balia col 1778 4, 5| con tanta gloria, or ci partorisca contrario effetto; e ci 1779 3, 3| e sperando che il tempo partorisse a' miei mali qualche rimedio, 1780 3, 7| con la nostra nave, l'è paruto piú sicuro fermarsi qui 1781 2, 1| buoni stivali.~Pirino. Mi pasco di veleno di vipre e di 1782 1, 2| vento: vivono di nebbia e si pascono di fumo, e chi se impaccia 1783 3, 3| Filace. Parmi che colui che passa colá, sia Pirino. Entrate, 1784 2, 6| ragusea con un suo amico passaggiero non era ancora tornato a 1785 5, 2| non è cosa che ne possa passare.~Isoco Che costui non sia 1786 3, 3| Melitea. Della rimembranza de' passati piaceri. Ma ditemi, poiché 1787 1, 1| angoscie dell'anima. Non passava mai ora che la mia carissima 1788 3, 1| caminar con gravitá, col passo della picca: non sai che 1789 3, 3| abbiam avuto libertá, non passò cosa fra noi che onestissima 1790 2, 2| ossa di bue cotte in certi pasticci, grasso di caponi in suppa, 1791 5, 1| voi m'avete rubbato il pasto, e io sono il ladro! Che 1792 1, 1| morrá di fame chi potrá dar pastura a mille occhi affamati della 1793 1, 4| è l'amor e la riverenza paterna?~Forca. E voi coricatevi 1794 2, 2| io che camino per le paterne vestigia, imitator della 1795 1, 1| né peccato: talché ho da patir la penitenza per me e per 1796 1, 5| risaprá, e le spalle ne patiranno la penitenza. Ma alfin voi 1797 4, 7| non vorrei io, ch'ella non patirebbe alcun male che non lo patisca 1798 4, 7| patirebbe alcun male che non lo patisca io: ecco i vostri cento 1799 3, 6| serve con animo servile, patisce due servitú, e del corpo 1800 5, 1| questa la prima volta che ha patiti simili affronti. Vuoi tu 1801 1, 1| per me, ché, avendo tanto patito nella vita, mi dia pace 1802 1, 4| animo si raffredda e si fa pauroso. Bisogna por mano a cambi, 1803 5, 1| boia non ti abbia a far una pavana senza suoni sovra le spalle?~ 1804 4, 4| Non vo' impacciarmi con pazzi, io.~Mangone. Tieni, tieni!~ 1805 5, 7| l'abbi donati.~Dottore. Pazzia sarebbe dubbitar piú che 1806 1, 4| innamorata, bisogna trovar la pecunia, padrone.~Pirino. Non è 1807 1, 5| volontá.~Forca. (Oh, gran pedagogo sarebbe stato il mio padrone!).~ 1808 4, 2| ce ne aggiungi un'altra peggiore. Come voleva entrare e uscir 1809 5, 5| volontario essiglio e vita pellegrina e vaga, e sopportar ogni 1810 4, 11| il core. Non mi fate piú penare.~Filigenio. Guarda simulazione.~ 1811 2, 1| stralunati e con la lingua pendente fuori tra' denti: ci ho 1812 2, 3| Non abbiamo bombace né penne.~Panfago. Non bevendo, non 1813 5, 3| vissuti insieme dodici anni, pensandomi sempre che questa fanciulla 1814 4, 5| faccia, troveranno altro che pensano: restará l'uno e l'altro 1815 1, 5| accioché non abbi tempo a pensare e colorir menzogne.~Forca. 1816 5, 4| passate, alle quali mai non pensaste: ora non è tempo di amori, 1817 2, 2| noi.~Forca. A questo ci penseremo poi; e quello che non riesce 1818 2, 2| cosí rissoluto l'abbiamo, pensiamo a' mezi.~Pirino. Poiché 1819 2, 2| dammela. Si placa Iddio, pentendosi l'uomo; non vuoi tu placarti?~ 1820 4, 11| che mi giova ora il vostro pentimento? Convien ad un uomo della 1821 4, 2| vendetta di loro che li farò pentir mille volte d'avermi ingiuriato.~ 1822 4, 11| essendo come voi dite, io mi pento di averlo venduto.~Alessandro. 1823 4, 4| Dottore. Chi ha fatto la pentola, ha saputo ancor far la 1824 | Perch' 1825 | perciò 1826 2, 7| una burla, non ci vogliamo perdere il presente, e noi restassimo 1827 4, 7| scacciarete il figlio e non perderete i danari; anzi con un bel 1828 4, 7| Filigenio. Io non mi curo di perderli per saziarmi di sangue e 1829 4, 5| abbraccio Melitea; ma non perdiam tempo, ché potria venir 1830 4, 7| Dottore. Io vo' che voi non perdiate nulla: non scacciarete il 1831 3, 4| venderete, e saranno fra noi le perdite e i guadagni communi.~Mangone. 1832 2, 2| un cuor pentito merita la perdonanza, dammela. Si placa Iddio, 1833 2, 2| nemico; però non solo vo' perdonarvi, ma procurar la sodisfazion 1834 1, 1| voi.~Pirino. Te ne cerco perdono, dammi il castigo e non 1835 4, 7| scudi al mio comando, che pèrdono tempo al banco.~Filigenio. 1836 4, 3| sopra di te: che tu l'hai perduti, che colpa n'ho io?~Mangone. 1837 4, 5| l'errore e daremo miglior perfezione all'opra, anzi - o bel pensiero! - 1838 5, 3| e la sua onestá avesse pericolato con il suo padre, hai fatto 1839 4, 6| quelle carni impastate di perle, quel raro paragon di bellezza, 1840 1, 1| e le gelosie sono i suoi perpetui compagni: e veramente, chi 1841 4, 3| bene, se la disgrazia mi persegue e altri invidiano il mio 1842 5, 2| come una infernal furia mi persegui!~Mangone. Vo' che mi restituisca 1843 5, 5| persuaso a bastanza; bisogna persuader Pirino che ve la restituisca.~ 1844 5, 5| Io, in quanto Forca, son persuaso a bastanza; bisogna persuader 1845 5, 2| foco.~Mangone. E tu che vai pescando gli uomini per lo mare, 1846 5, 2| uomini per lo mare, sarai pescato dal mare.~Raguseo. E tu 1847 2, 2| malamente, non può aver se non pessimo fine.~Pirino. Ella è tanto 1848 1, 6| Possa esser fatto in mille pezzi, se la scappi: vo' morire, 1849 3, 3| Un giovane che si chiama Pi... Piri... Pirino.~Filace. 1850 5, 2| era detta Galasia. Ma oh, piaccia a Dio ch'essendo venuto 1851 1, 1| vostri scherzi a me non piacciono: gli asini soli, quando 1852 1, 1| compiacermi; non ho seguitato piacer in mia vita, di cui tu non 1853 1, 1| Ma perché usate meco sí piacevoli parole? devete aver bisogno 1854 5, 7| piacere; e se la comedia v'ha piaciuta come l'altre, fatele il 1855 5, 7| destino o che cosí fusse piaciuto a Dio, per un gran pezzo 1856 1, 3| che sotto le vesti cosí pian piano le palpitava il cuore, 1857 4, 10| nacqui al mondo sotto cattivo pianeta, assai disgraziato. Ma se 1858 2, 1| Somma? Vorrei che sempre si piangesse in casa tua, e non ne mancassero 1859 3, 3| fra le braccia, e voi ne piangeste per dolcezza. ...~Melitea. 1860 1, 3| sotto le vesti cosí pian piano le palpitava il cuore, io 1861 2, 1| e trovo la casa piena di pianto, ché vi si facea il mortorio. 1862 4, 2| puzzate di cimitero e che piatite con la sepoltura, e che 1863 2, 3| menar le mani se non sovra i piatti.~Forca. Giurerei che hai 1864 3, 1| gravitá, col passo della picca: non sai che son ricco e 1865 5, 4| rapita dalla balia, sendo piccina; e or l'abbiamo riconosciuto, 1866 5, 6| fede scolpita, con certi piccioli diamantini intorno; e certi 1867 2, 3| Forca, spediamola, ch'ogni picciolo indugio me par una gran 1868 5, 3| segni che mostrava in quelle piccole membra, davan presagio che 1869 2, 1| perché noi siamo come i pidocchi: quando non avemo piú sangue 1870 4, 2| Chi è Pirino altro che un pidocchioso? chi è Forca se non un che 1871 5, 2| prima volta che pongo il piede in questa terra? e tu come 1872 1, 1| non si sazia mai, facile a piegarsi; e la loro costanza è l' 1873 2, 1| Pirino. Troppo pungente e pien di spine è il mio cibo per 1874 4, 7| avanzará l'amore, la rabbia la pietade.~Dottore. Fermatevi, non 1875 4, 3| Come ucciso?~Mangone. Parli pietre, me n'hai dato una in testa 1876 3, 3| Mangone ti dá licenza che ti pigli un poco di spasso con veder 1877 1, 4| diventa inimico.~Forca. Pigliamoli ad usura.~Pirino. Non mi 1878 5, 1| passando quel furfante, lo pigliarete e strascinatelo in prigione.~ 1879 4, 7| desinare a mio modo e di far un pignato grasso.~ ~ ~ ~ 1880 1, 1| trovate in mano, mi fate piovere adosso una tempesta di bastonate 1881 4, 5| bastonate che mi sarebbon piovute dal Cielo.~Pirino. O Forca 1882 3, 3| giovane che si chiama Pi... Piri... Pirino.~Filace. Che ragionate 1883 3, 6| che paese sei?~Melitea. Di Pirinaica.~Filigenio. Di che cittá?~ 1884 4, 3| il barilotto è pieno di piscio, le bottarghe sono di mattoni, 1885 2, 2| perdonanza, dammela. Si placa Iddio, pentendosi l'uomo; 1886 2, 2| pentendosi l'uomo; non vuoi tu placarti?~Forca. Non è cosa che piú 1887 5, 4| si conoscono i nobili da' plebei: se faremo alla scoverta, 1888 5, 3| anni. Abitando in un suo podere alla costiera della marina, 1889 5, 5| violenta.~Dottore. Ti do podestá che s'elegga un marito, 1890 1, 4| Bisogna dunque farvi una poliza falsa.~Pirino. Troppo pericolo: 1891 2, 3| hai bisogno di fregarti i polsi e le tempie di teriaca per 1892 5, 2| Raguseo. E a te le tue poltronerie.~Mangone. E come un publico 1893 2, 2| senza parlare e con certe polveri di sopra, - ne fo un capestro, 1894 2, 7| lo schiavo, son ricche e pompose: almeno, se non per la persona, 1895 5, 4| toglie l'onor mio: e l'onor pone l'uomo in disperazione, 1896 2, 1| mi fa brillare il core; ponendolo in bocca, quel suavissimo 1897 3, 4| tosto di levante che di ponente, overo zappe che tirano 1898 1, 3| che, ordinandole che si ponesse in ordine per venir a trovarvi, 1899 4, 11| lingua! però, di grazia, ponete freno alla lingua nell'ingiuriarmi, 1900 1, 1| d'un'anima vostra divota. Ponetemi le mani al petto, ché troverete 1901 5, 1| apparecchiati a servirvi.~Forca. Or ponetevi qui in agguato; e passando 1902 3, 7| dágli alcuna ricreazione: ponigli assai robbe e vino innanzi 1903 4, 3| presente, Filace.~Mangone. Ponnosi veder le piú belle provature, 1904 1, 4| né il dove: levo di qua, pono di lá; sconcia di qua, poni 1905 1, 4| e si fa pauroso. Bisogna por mano a cambi, interessi, 1906 2, 1| ho fatto l'amor con una porchetta grassa che si rostiva; si 1907 3, 4| con quello amore che ve le porgiamo, non avendo riguardo al 1908 5, 5| Filigenio. Io me ne vo a casa, a porla in ordine per questa sera.~ ~ ~ ~ 1909 2, 2| Perdonami.~Forca. Canchero! pormi a pericolo d'una perpetua 1910 4, 6| rilucono sotto il cenere, come porporeggiano i vostri labrucci di rubini: 1911 4, 4| dovevi far guardar prima: ti porrai la celata dopo rotta la 1912 2, 2| da trattar con Melitea: e portando con voi un cartoccino della 1913 1, 1| non mi doglia, e mi fate portar le carni sempre di piú colori 1914 3, 7| cinquanta, e giá li voleva portare in Ispagna; ma per aver 1915 1, 1| di quanto amore sète per portarmi giamai. I vostri scherzi 1916 3, 3| attossicasse, né che voi portaste la morte nascosta negli 1917 4, 8| che n'è sovragionta, ché portavamo pericolo di affogarci nel 1918 3, 4| mancheranno bratti che or ora le porteranno qui.~Mangone. Andate in 1919 5, 1| robbe che ha rubate, e le porteremo in Vicaria.~Capitano. Cosí 1920 5, 7| signore, con che parole poss'io corrispondere a tanta 1921 | possano 1922 3, 3| ultimo essempio della sua possanza, accendendomi d'alti e generosi 1923 2, 2| inganneranno Mangone e vi faranno posseder Melitea. Questa polvere 1924 1, 4| argento.~Pirino. Non sará possibil mai, perché sta tanto sospetto 1925 4, 3| dell'uscio; e se non ha poste l'ali e scampata per le 1926 | potean 1927 | potei 1928 1, 2| innamorato e non ha danari; e non potendola avere con legittimi modi, 1929 4, 1| Pirino dalle mani; ché per poterlo poi trovare non ho lasciato 1930 3, 3| desiava esser tutto occhi per potervi mirar a pieno. Né pensava 1931 | potesse 1932 4, 11| mio, e voi non avevate piú potestá sovra quello; e avendolo 1933 5, 7| non sanno che cosa sia, mi potrebbono piú tosto esser cagione 1934 | potremo 1935 | potreste 1936 | potresti 1937 1, 3| cambio di far carezze alle povere donne, tutte le dimenano 1938 5, 3| Dottore. La rapina, la povertá, la lontananza da' suoi 1939 2, 6| infin a casa e vederlo: dopo pranso ne arò la casa piena e potrete 1940 1, 5| Filigenio. E segue tuttavia la prattica?~Forca. La segue con tutto 1941 4, 5| con le mie mani o fusse precipizio di me stesso.~Dottore. Una 1942 4, 5| alla gola per farmi dar in preda della disperazione, e che 1943 5, 2| de' nemici e andar facendo prede.~Mangone. Come si dicessi 1944 3, 2| Napoli, carica di schiavi; vi prega che vegnate domani o questa 1945 2, 5| venghiamo al tronco.~Alessandro. Pregandomi come di cosa dove ci va 1946 1, 3| adosso degli anni che vivo, e pregano Iddio che muoia presto, 1947 2, 2| Pirino. Poi?~Forca. Poi pregaremo Alessandro vostro amicissimo, 1948 2, 3| Panfago. Mi fate torto a pregarmi di quello che è mio debito 1949 1, 3| succeda.~Mangone. Non bisogna pregarne Iddio, ché a questo fine 1950 2, 5| insino a casa vostra, per pregarvi d'un segnalato favore.~Filigenio. 1951 4, 11| ho voluto comprar io, ma pregatone voi, accioché mi aveste 1952 4, 8| buon animo.~Forca. Ed io pregherò Iddio che mai scompagni 1953 2, 2| Alessandro vostro amicissimo, che preghi vostro padre, che compri 1954 2, 4| andiate a mio padre e lo preghiate che compri in vostro nome 1955 4, 11| non gli torrò per non far pregiudicio alle mie ragioni. Andrò 1956 4, 11| venduto, sará in vostro pregiudizio, perché avete venduto quello 1957 5, 3| morte; e chiamatomi, mi pregò caldamente - e ne volse 1958 4, 8| venendo l'occasione possa premiar l'amor e la fede verso me.~ 1959 2, 2| petto!~Forca. Questo è il premio di chi ave aperto la cassa 1960 2, 4| cagion de' miei amori che mi premono piú assai della robba e 1961 3, 2| ricevo in dono, accioché egli prenda medesimamente fiducia di 1962 4, 5| piú malizioso è chi la prende: ché uno pensa la volpe 1963 3, 3| anima dependeva la sua, non prendendo solazzo delle sue pene e 1964 5, 4| abbiamo a narrare, potreste prender error per parlar troppo.~ 1965 4, 2| sia vero quanto hai detto, prenderò tal vendetta di loro che 1966 2, 6| darmi il resto.~Filigenio. Prendi, potrai annoverargli con 1967 2, 2| pericolo d'una perpetua galea e prepararmi un seminario continuo di 1968 5, 3| quelle piccole membra, davan presagio che nella compita etá non 1969 1, 1| vedersi: però sollecitata e presentata da molti. È la donna piena 1970 1, 3| però vo' che le porti alcun presentuccio da mia parte, ché i doni 1971 1, 5| usato costui, non gli devo prestar fede, pur la vita di un 1972 5, 1| servito oggi e che voi mi prestaste?~Alessandro. Io non so chi 1973 4, 7| i cento scudi che vi ho prestati per man di Forca?~Dottore. 1974 4, 5| vogliamo rovinargli e possano preveder l'apparecchio.~Pirino. O 1975 4, 6| prestezza e che i fatti prevengano le parole, se non, siam 1976 5, 5| l'altra si strangolerá, e preverrá con una morte volontaria 1977 5, 4| dove va l'onore, poco si prezza la robba e la vita insieme.~ 1978 1, 1| risoluta e ostinata. Onde pria che la fame m'uccida, m' 1979 1, 4| gran fatti che fur tutti prigionieri delle tue astuzie?~Forca. 1980 2, 6| un presente ad un signor principale.~Mangone. Per ora non potrei 1981 5, 3| invidia a qual si voglia principalissima gentildonna.~Dottore. Io 1982 5, 7| vivace, vi conosco in questo principalmente che cosí bene ambo insieme 1983 2, 1| speranza; sola la mia è priva d'ogni futura allegrezza.~ 1984 5, 5| desiderio irrefrenabile; e si privarebbe con assai piú agevolezza 1985 3, 3| Appena fui nata che fui privata del padre, della patria 1986 5, 2| batterie se non alle case private e alle porte delle botteghe.~ 1987 1, 2| ma come quei che ne son privi.~Filace. I legni vecchi 1988 3, 5| bello d'animo: ha un bel procedere, di belli ragionamenti, 1989 1, 5| che rimediassi, ché non si procedesse piú oltre.~Forca. Non è 1990 2, 2| solo vo' perdonarvi, ma procurar la sodisfazion di chi mi 1991 2, 1| avaro delle tue lodi, che prodigo in adularti. Che si fa?~ 1992 4, 7| ingiuriosi contro me e profani contro Iddio.~Filigenio. 1993 1, 3| barretta, inchini e parole profumate tormela di mano; ma erra, 1994 1, 2| comprar muschio, zibetto e profumi. Tutta è ricci e belletti 1995 2, 2| lo schiavo a Mangone, gli prometta mandar un presente di cose 1996 2, 2| vostri amori. Poco anzi mi promettesti con giuramenti non volermi 1997 3, 3| ragionamenti?~Pirino. Se mi promettete non alterarvi di modo che 1998 3, 3| vostro Pirino.~Melitea. Cosí prometto.~Pirino. Io sono il vostro 1999 5, 2| che mi sia utile, eccomi pronto a far quanto comandi.~Isoco 2000 5, 5| cosí buon partito che mi proponete, ogni cosa ch'io rispondessi