Giambattista Della Porta
La Carbonaria

ATTO IV.

SCENA X.   Filigenio, Forca.

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SCENA X.

 

Filigenio, Forca.

 

Filigenio. La ragion n'insegna, l'esperienza ne dimostra, l'autoritá ne conferma che camina piú tardi un bugiardo che un zoppo. Quel scelerato di Forca mi avea dato ad intendere molte girandole; ma non sono state molto tempo a scoprirsi. Ma ecco il liberator delle puttane, il venditor de' liberi per schiavi, l'ingannator de' ruffiani, l'assassino de' vecchi, la ruina de' giovani, la fucina e l'architetto d'inganni, e la forca che conduce gli uomini alla forca; e che rispondi?

Forca. Io non posso trovar cosí belle parole per ringraziarvi di cosí illustri titoli che mi date.

Filigenio. Io non so che dir piú, né posso dir tanto che non sia mille volte piú di quel che dico.

Forca. A chi fo male io?

Filigenio. Agli amici, agli inimici, a quanti puoi.

Forca. Nessuno stima questo di me.

Filigenio. Perché tutti lo tengono per fermo.

Forca. Quei che sono cattivi, stimano che tutti gli altri sieno cattivi.

Filigenio. Dunque, io son un tristo che stimo te il piú tristo uomo del mondo?

Forca. Non dico questo io, né è convenevole a un servo dirlo: ma guardatevi che non lo dica altri a cui piú conviene. (A tuo dispetto ti sommergerò in un mar di bugie, e se scamperai da un scoglio, romperai in un altro). Padrone, voi mi avete per un tristo, perché son troppo buono: ché a tempi d'oggi per esser stimato buono dal tuo padrone, bisogna rubbarlo, assassinarlo a tutto suo potere. Ma perché mi stimate cosí tristo, che effetto cattivo avete di me veduto?

Filigenio. Puoi negar tu che non sia il maggior ribaldo del mondo?

Forca. A me non convien negarloaffermarlo: ché negandolo farei voi bugiardo, e affermandolo direi bugia. Ma io nacqui al mondo sotto cattivo pianeta, assai disgraziato. Ma se voi deposta la còlera e l'ira, volete intendere il vero, il dico liberamente: e vo' che siate il mio giudice, poi ch'io purgherò le mie calunnie, e m'averete per un uomo da bene.

Filigenio. Vien qua, rispondimi a quanto ti domando.

Forca. Eccomi.

Filigenio. Non hai tu tinto la faccia di carboni a mio figlio e vendutolo al ruffiano? poi tinta la di carboni alla puttana, e l'hai fatta comprar da me, facendomi pregar da Alessandro?

Forca. Giesú! vostro figlio va libero per la cittá con la faccia bianca per testimonio della veritá e di colui che vi ha detto il contrario. Ma ditemi, di grazia, la puttana, che avete comprata con la faccia tinta, l'avete lavata la faccia per scoprir la veritá?

Filigenio. Non io.

Forca. Perché dunque, per far la prova delle altrui astuzie e della mia furfantaria, non faceste tal esperienza? Dio vel perdoni! ché, chiarito della veritá, or con giusta cagione avresti cagione di uccidermi di bastonate, disgraziar vostro figlio e dolervi di Alessandro senza scusa.

Filigenio. Non m'hai tu chiesto cento scudi per dargli al dottore, con darmi ad intendere che voleva rifiutar la puttana?

Forca. Voi li avete dati a me, io al dottore.

Filigenio. Egli m'ha detto che ciò non fu mai, e che ha duomila scudi al banco per suo servigio.

Forca. Chiamo in testimonio Iddio!

Filigenio. Chiami in testimonio chi è tuo nemico capitale.

Forca. Dubito che v'abbia negato questo per farsi qualche altra somma di maggior importanza: però state in cervello, perché è un gran baro, vostro nimico, del figlio e mio; e dubito che non ve l'abbi attaccata giá; e faccia Dio che il mio dubitar sia vano!

Filigenio. Ma a vostro dispetto io ho ricoverati i miei cento ducati e scacciata la puttana di casa.

Forca. Che cento scudi? che puttana?

Filigenio. Quella che m'avea pregato Alessandro ch'avesse comprata per lui.

Forca. O padrone, avete avuto gran torto creder piú ad un bugiardo che ad Alessandro, gentiluomo amico e mio vicino. Com'egli sappia questo, s'adirerá con voi.

Filigenio. Tu sei un gran ladro.

Forca. Sarò piú tosto un grande indovino.

Filigenio. Tu pensi aggirarmi di nuovo, ma non m'aggirerai.

Forca. È vero, perché sète stato aggirato giá.

Filigenio. Sempre tu meschi un poco di veritá per darmi ad intendere una gran bugia.

Forca. Ed or avete creduta una gran bugia senza punto di veritá. Vi dico il vero, non vi sono adulatore, se non l'avete per male; ma Iddio m'aiutará.

Filigenio. Iddio non aiuta forfanti pari tuoi.

Forca. Ma ecco Alessandro. Oh, siate il ben venuto: da lui potrete intendere il vero.

 

 

 


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