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    Cap.

  1   1|       diretto d'Alessandria per Roma era in ritardo, ritardo notevole,
  2   1|            se rivolgeva una domanda, era cosa passata in giudicato,
  3   1|            finalmente potè scusarsi: era proprio spiacentissimo di
  4   1|      conosceva il suo uomo, e non si era mai sognato di combatterle
  5   1|              intorno per vedere se c'era gente di conoscenza: nessuno;
  6   1|     stuzzicava la sua curiosità; non era più stoffa da avventure
  7   1|           strada, così balenante com'era sulle gambe, e quella figurina
  8   1|              a una famiglia d'amici? era uomo, lui, da permettersi
  9   1|             il meno che potesse fare era di contraccambiarle, valendosi
 10   1|            Alessandria che arrivava. Era tempo: ventinove minuti
 11   1|          posticino. Il meglio dunque era di mettersi il cuore in
 12   1|             poichè lo scompartimento era pronto col suo cartellino
 13   1|              il facchino che fuori c'era scritto: riservato?~Che
 14   1|           nascondono, ma dopo tutto, era andato lui a pescarla? Dio
 15   1|           gli onori di casa, lui che era il padrone; la sua cavalleria
 16   1|       francese, stile Pompadour, che era il suo forte.~Impermalita
 17   1|        sembrava una maschera e non c'era apparenza che fosse prossimo
 18   1|        pratico e pieno d'esperienza, era quella che più lo suffragava.~
 19   1|        Ventimiglia. Il capo stazione era dolentissimo.... i bagagli
 20   1|           confine, la signora non si era occupata della visita doganale....~
 21   1|              ci si sarebbe arrivati, era rotto il ghiaccio, e Tommaseo
 22   1|       Brancovenu – non Brancovan che era altra famigliaBrancovenu,
 23   1|            in illo tempore, nel '67. Era stato appunto il padre di
 24   1|            suo conto.... e forse non era la malignità sola che metteva
 25   1|           vista. – Taciturna: questo era il suo difetto palese; troppo
 26   1|           nel '73, quando la meteora era scomparsa dopo la morte
 27   1|            nel guizzo d'un lampo gli era sembrato al senatore di
 28   1|            sportello aperto, nessuno era venuto a rinchiuderlo, indizio
 29   2|        imbarcati i liguri. Di nome c'era il presidente, ma nella
 30   2|       spiritus Domini, ibi libertas; era bene non intralciare i giovani
 31   2|      Schiaffino, fin da principio si era mostrata tentennante, per
 32   2|              santa Caterina da Siena era un'allucinata, anche la
 33   2|           beata Margherita Alacocque era una visionaria! Le prove,
 34   2|            della Gioventù cattolica, era lo stesso che volersi mettere
 35   2|     occupavano meglio il loro tempo. Era venuto il signor Rossi,
 36   2|             si sapeva dove ficcarli; era venuto Paolino Carbonara
 37   2|       servizio di cameriere segreto; era venuto in persona il capo-stazione
 38   2|             occhi che dei posti ce n'era per tutti a bizzeffe e i
 39   2|          esistesse neppure, e questo era un affronto, e piuttosto
 40   2|            in novembre, la notte non era punto fredda, una notte
 41   2|   assicuravano che don Davide non si era mosso da Milano.~L'ora affrettava.
 42   3|             ma quella evocazione non era il miracolo; nella gloria
 43   3|   beatitudine, ma quella visione non era il miracolo. Il miracolo
 44   3|    meritevoli d'attenzione. Uno solo era compreso di sincera meraviglia:
 45   3|           voce sorridente anch'essa, era un altro, un altro fratello
 46   4|             della Scrofa, l'adunanza era stata piuttosto burrascosa
 47   4|            all'albergo, Marco Cybo s'era messo a scrivere e aveva
 48   4|             al loro padre; invece si era voluto farne un articolo
 49   4|         errare nel suo giudizio. Chi era lui, temerario, che presumeva
 50   4|        giudicare gli altri? lui solo era l'infallibile o per quale
 51   4|        repentino della sua coscienza era scattato in piedi per appoggiare
 52   4|              tumulto degli indegnati era succeduto un silenzio ecclesiale
 53   4|               verso il '54 o il '55, era stato deputato a palazzo
 54   4|            il conte di Castelborgo s'era attentato di interrompere
 55   4|           approvazioni, l'oratore si era messo sulla via del trionfo,
 56   4|              l'effetto. E il trionfo era stato intero e se prima
 57   4|           nome di Severino Visdomini era già conosciuto nel partito
 58   4|        militante, da quel momento si era accaparrato la fama e l'
 59   4|             occasione favorevole, si era creduto ferito nella sua
 60   4|            un manipolo farisaico. Se era rimbambito, se il suo nome,
 61   4|             a quell'ora, dapprima si era imbattuto con Paolino Carbonara,
 62   4|      compagnia, che all'adunanza non era intervenuto, aveva fatto
 63   4|            con me, lo terrò allegro.~Era la stessa che usando lo
 64   4|             certa perplessità che le era parso di ravvisare nell'
 65   4|         passi....~D'un balzo egli si era liberato, fuggendo via,
 66   4|      scagliava dietro un improperio.~Era scappato davvero come un
 67   4|         nella stanza dell'albergo, s'era buttato ginocchioni, supplicante,
 68   4|              in balìa del maligno, s'era messo a tavolino per distrarre
 69   4|              più accanita quanto più era stata ritardata, non gli
 70   4|       avvedersene, e con un gesto si era sbarazzato delle male femmine
 71   4|         oramai si credeva tetragono, era stato in procinto di lasciarsi
 72   5|        pensava più che a mezzogiorno era fissata l'udienza del Papa
 73   5|          licenze l'abate Brasile non era in vena di tollerarle, segnatamente
 74   5|        pellegrino che sullo sgabello era rimasta dimenticata una
 75   5|             guardarla, si capiva che era ragazza, non ostante la
 76   5|             due salti a cercarlo, ma era buffa l'autorità del presidente
 77   5|             sottinteso spiegando che era stato il padre Albis a consigliar
 78   5|             profondo conoscitore che era degli uomini, aveva addolcito
 79   5|         carrozza insieme ad altre si era fermata per lasciar libero
 80   5|      avvicinatosi al Castelborgo, si era visto voltare sdegnosamente
 81   5|            campo avversariodisse.~Era la seconda volta che, proferito
 82   5|           sguardo interrogativo: chi era questo principe di Massa?~–
 83   5|              san Giuseppe Calasanzio era nobile e figlio unico.~Ma
 84   5|        Genova il padre di Marco? non era stabilito a Parigi e non
 85   5|          Visdomini dal far notare.~– Era del partito liberale, come
 86   5|             carriera diplomatica, si era ammogliato con una signorina
 87   5|           collina di Granarolo....~– Era Marco, che tornava in patria?~–
 88   5|           gengive, a tutta prima non era stata intesa, il senatore
 89   5|              occhi dei Pontefice, si era stabilito nel supremo consiglio
 90   5|              la vigilia, dopo che si era fatto il computo matematico
 91   5|            non per nulla Tommaseo si era meritato a Parigi dal marchese
 92   5|              chiaro il numero 31 che era pure quello della sua camera
 93   5|        Maestro di camera; nel mentre era la via più sicura d'ottenere
 94   5|         ottenere i famosi biglietti, era anche la più spiccia, e
 95   5|           sui pubblici fogli, ma non era men vero che siffatti screzi
 96   5|               monsignore: sicuro, si era trovato colla principessa
 97   5|              delle gazzette.~– Ah! c'era un'altra, versione?~– Non
 98   5|             epoca.... è vero che lei era ancora bambino, ma fatti
 99   5|          assolutamente: lo scrittore era dalmata e il senatore invece
100   6|           non si diede più pensiero: era inutile, dappoichè alla
101   6|           dappoichè alla principessa era stato recapitato il biglietto
102   6|             Apocalisse: ecco: dove s'era nascosto fino allora? una
103   6|               Fortuna che Marco Cybo era capitato, così lui piantava
104   6|           rosse dei genovesi e non c'era verso di persuaderli; il
105   6|         persuaderli; il più accanito era il duca.... il principe....
106   6|         anche Cantabruna: che male c'era? i colori di Genova, croce
107   6|            dei pellegrini mancava, s'era persa per la strada, e a
108   6|            pel ricevimento del Papa, era un solenne sproposito, ma
109   6|             ma già, lui, Cantabruna, era fatto giusto per cantare
110   6|            sue principali fissazioni era quella di doversi sempre
111   6|              tutto il lavoro, lui ch'era la prepotenza incarnata
112   6|             ogni volta, senza fallo, era l'ultima che si lasciava
113   6|       malgrado dei suoi intrighi gli era stato negato di leggere
114   6|      presidenti, Cristoforo Torre si era tenuto bravamente per .~
115   6|      susurravano che monsignor abate era uomo da legarsela al dito
116   6|           tra ecclesiastici e laici; era lui o non era il major natu?
117   6| ecclesiastici e laici; era lui o non era il major natu? E con gesto
118   6|       burlette favorite, che per lui era sempre fresca, quantunque
119   6|          bastava guardarlo: la torre era in rovina, quasi sepolta
120   6|          torre d'oro in campo rosso, era lo stemma della sua famiglia,
121   6|             a poco sotto gli inverni era diventata d'argento. E san
122   6|             impararla a memoria e si era rifugiato in un angolo insieme
123   6|       prolungarsi dell'aspettazione, era andato crescendo tra i congregati
124   6|           quando segretario di Stato era il cardinale Lambruschini,
125   6|          all'appuntamento?~Si voltò. Era Paolino Carbonara, sempre
126   6|            accompagnava, e la verità era che Marco, lontano mille
127   6|              stava il difficile: non era il momento  il luogo,
128   6|              così! che somiglianza c'era tra il suo nome, marchese
129   6|              Cybo: che somiglianza c'era? eppure, sempre così! Pazienza,
130   6|             marchese Paolo Carbonara era stato nominato da Sua Santità
131   6|              segreto e per lui non c'era più bisogno di presentazione?
132   7|     Clementina una semplice poltrona era stata collocata sul rialzo
133   7|           sostegno: dei più prossimi era Cybo; appoggiata sulla sua
134   7|             abbreviare il giro quant'era possibile, monsignor Della
135   7|              autres? on nous oublie?~Era in quella voce di donna
136   7|          domanda più semplice, e non era quella che si aspettava.
137   7|            un impulso d'orgoglio, si era mossa dal suo posto, sfidando
138   7|       monsignor Della Stanga che gli era vicino, ma la risposta fu
139   7|            giungevano soltanto a chi era più vicino e svanivano in
140   7|        rivendicazione dei suoi atti. Era l'ora sua: memorò l'enciclica
141   7|             petti, più fragorosa, se era possibile, della prima;
142   7|             Finchè l'umiliazione gli era venuta da un semplice cristiano
143   7|           petto, e poichè il biasimo era stato pubblico, ex cathedra,
144   7|            quali maneggi sotterranei era stato vittima perchè il
145   7|         colleghi? – Alle corte: qual era il suo peccato, insomma?
146   7|             per idea; il suo peccato era questo: d'aver avuto a Torino,
147   7|              sacrifizio, vecchio com'era e con un piede nella fossa!~
148   7|              più al pretesto con cui era entrato in materia. Il conte
149   8|         sgarbo. E una volta tanto si era rassegnato, quantunque si
150   8|    aristocrazia romana fin da quando era rimasta vedova, società
151   8|         eludendo il senatore che gli era sempre alle calcagna e togliendosi
152   8|           Danza ungherese di Brahms. Era solo: gittate via le sigarette,
153   8|            sua Danza, ma Cybo non si era mosso dal divano sul quale
154   8|            uomini e donne a cui egli era stato presentato senza intendere
155   8|             suggestionati dal ritmo.~Era Nicoletta Brancovenu la
156   8|        durante il giorno, costei gli era tornata dinanzi, quando
157   8|        quella grazia serpentina onde era rimasto colpito in San Lorenzo
158   8|              Papa. Friscka! che nome era Friscka? Non voleva pensare
159   8|              Friscka o Nicoletta, si era indotto a differire la partenza;
160   8|              tempo del pranzo non si era parlato d'altro: il biglietto
161   8|          albergo – e il disguido non era altrimenti esplicabile se
162   8|     lungamente, a poco a poco non si era lasciato sedurre dalla sua
163   8|        intendeva di scienze sociali, era pittrice e scultrice, musicista
164   8|             di tutto, questo sì. Non era a Roma che da due giorni,
165   8|        giorni, prima d'allora non vi era stata che una volta, alcuni
166   8|         mattine, appena arrivata, si era messa in moto e in giro
167   8|          corso, partita da Salonicco era andata a naufragare sulle
168   8|               per via di terra, se n'era venuta a Roma da Valenza,
169   8|              scapitava nel confronto era certo quella della figlia. –
170   8|            l'anima? pensava Marco: c'era affinità d'anima tra queste
171   8|             l'eternità?~La musica si era fatta carezzevole, quasi
172   8|           essere avvertito, Marco si era sentito ribelle, ma quando
173   8|           rapida.~La Nicoletta soave era sparita, un'altra Nicoletta
174   8|           Niun indizio. Ad ogni modo era risoluto: accomiatarsi subito
175   8|       preludio cominciava. Nicoletta era ancora al pianoforte, sua
176   8|          tolta?~Non le giudicava, ma era tempo di accelerare la fuga
177   8|             il fantasma di colei che era la tentatrice, gli correva
178   9|        esatti, il conte della Torre, era partito giubilante per l'
179   9|             la notizia del colloquio era già diffusa e l'avvocato
180   9|          altro, l'opera di Visdomini era stata tanto efficace da
181   9|         Cornoldi, che sulle prime si era lasciato indurre dal suo
182   9|              patente di cui il conte era vittima, gettasse un'ombra
183   9|            rivolto al suo scopo, gli era svanito dalla mente. Se
184   9|              Lucina a piazza Venezia era un andirivieni festaiuolo
185   9|             o di averne una notizia: era vero ciò che diceva il Messaggero
186   9|           intendiamo, anzi una donna era stata la causa.... almeno
187   9|             inutili e le palinodie c'era tempo a farle più tardi;
188   9|            spiccia e la più semplice era di correre subito all'albergo
189   9|         Carbonara quella mattina non era ancora uscito, un nuovo
190   9|            lo vedi, a momenti parto.~Era in maniche di camicia; sul
191   9|             e almeno su questo punto era sicuro che il giornale o
192   9|        alterco, pensai che il meglio era d'aver prudenza e andarmene;
193   9|        neppure per ombra a quello ch'era successo, perchè in definitiva
194   9|             perchè in definitiva non era successo niente, quando,
195   9|     precipizio, l'insalata nei bauli era finita. Paolino suonò il
196   9|            capiva che quest'uomo non era dominato che da un sentimento
197   9|          senza dubbio quella mattina era stato uno dei primi a leggere
198   9|          Araldo romano nel frattempo era rimasto abbasso in sentinella,
199   9|              quei signori, egli pure era un sacristano coll'aspersorio
200   9|             della razza e del sangue era venuta repentina ad assalirlo,
201   9|           difendersi o di resistere, era venuta a tradimento, potentissima,
202   9|          diverse dalle prime con cui era entrato in materia, tentennante,
203   9|        cortesissime, dappoichè non c'era motivo tra gentiluomini
204   9|             alcuni minuti, la Regina era giunta nella benedizione
205   9|    protendersi di braccia, poi il Re era giunto, in berlina di gala,
206   9|         nascita, davanti al Re – che era il suo Re – si sentiva fluire
207   9|      accusare, a torto,  medesimo? era in tempo: condannato, condannato
208  10|             finestra dell'albergo ed era salito al galoppo.~Seduta
209  10|              uno slancio d'abbandono era saltata fuori dal pozzo,
210  10|           Sua Santità, ma giacchè si era a quattr'occhi, via, diciamolo
211  10|            fiammingo della baruffa – era lecita una domanda? tra
212  10|          sempre, Marco.~Ma la seduta era finita e il corteggio reale
213  10|            perchè il bello a vedersi era lo sfilare dei legni e non
214  10|           uno al signor marchese non era fattibile, sia per la distanza
215  10|           tribuna della stampa non c'era proprio nessun merito a
216  10|              la tribuna della stampa era un dippiù, bastava il caffè
217  10|          quinte. Avvicinarli, questo era un altro paio di maniche:
218  10|          bianca del povero Depretis, era tutt'uno; non mancava che
219  10|      decorativo dello spettacolo, ma era venuta a piantarsi davanti
220  10|        interminabile cicalata di cui era stato vittima fino allora
221  10|             folla che senza lagnarsi era rimasta tanto a lungo pigiata,
222  10|         verso Santa Maria in Aquiro, era lo stesso che volersi cacciar
223  10|     reggimento fanteria.~Lontana com'era e larvata dall'incerta trasparenza
224  10|             vampa di rossore che gli era salita al volto improvvisa.~–
225  10|             persona al cui indirizzo era spedito. Un fariseo si sarebbe
226  10|        lenticchia d'un neo? eppure c'era cascato anche lui! eravamo
227  10|         chiaro.~Per ora l'importante era questo: sapere se il marchese
228  10|        marchese Cybo ricomparve: non era solo! accompagnava una donnetta,
229  10|            buon conto, la donnetta c'era in carne ed ossa e al braccio
230  10|           idea fissa di beccarlo, si era fatta accompagnare all'albergo,
231  10|              La goduta più deliziosa era vedere il marchese, sempre
232  10|         tutta la sua prosopopea, che era lui un pesce fuori d'acqua,
233  11|              seduta reale, d'accordo era stata scelta l'osteria del
234  11|    originalità del nome, la proposta era piaciuta.~– Andiamo ai Tre
235  11|           due signore da Bonitatibus era già sembrata al senatore
236  11|            il solito.~L'oracolo, che era il deputato Venceslao Rizzabarba,
237  11|             nessun patto, la mattina era stato il primo al convegno,
238  11|           dell'oste; De Martino, che era lassù fin dall'alba, col
239  11|            questo: lo scontro non si era potuto evitare per l'equivoco
240  11|                  a torto, ma insomma era persuaso.... ebbene, ciò
241  11|                ebbene, ciò che prima era una sua fisima, ventiquattr'
242  11|        sviare il discorso. Non tanto era stupito dei particolari
243  11|      rigidezza delle forme esteriori era precetto, dove l'esistenza
244  11|       tuttavia con un sotterfugio si era tentato escluderle dal ricevimento
245  11|       ricevimento pontificio; questo era indubitato. Durante il tragitto
246  11|              consegnare al famiglio, era giunto per posta due giorni
247  11|             scanso di altre noie, si era affrettato a gettar l'invito
248  11|          forestiere, la cui fama non era immune d'ogni sospetto?~
249  11|       desiderio inesplicabile gli si era acceso nell'anima di trovare
250  11|          fuggito quando fu certo che era Nicoletta colei che dalle
251  11|            pronuncia toscana che non era la sua, usando temperatamente
252  11|          arte tutte moderne, egli si era prefisso d'introdurla sotto
253  11|           aspiranti di buona volontà era troppo naturale che venissero
254  11|        Lasciate parlare il marchese.~Era la seconda volta che Claudio,
255  11|            nella chiesa dei gesuiti; era orfana, molto ricca, tre
256  11|              strepito delle voci non era più così assordante da impedire
257  11|           dietroscena politico, ce n'era d'avanzo perchè un giorno
258  11|                 Il generale Robilant era l'ambasciatore d'Italia
259  11|      imperatore, gli arciduchi.... – Era.... era.... come si dice260  11|              arciduchi.... – Era.... era.... come si dice “manchot?”~
261  11|          Priol imbroccata la verità, era chiaro che Rizzabarba, pigliando
262  11|        tentativo di Nicoletta:~– Chi era la dama abbigliata di rosso,
263  11|              solamente allora!~Tanta era l'enfasi squillante del
264  11|               ella ci teneva – tutto era concesso; le sue stranezze,
265  11|        comitiva, forse più d'uno, si era preso il facile arbitrio
266  11|      rimprovero e il cui significato era questo: perchè mi avete
267  11|            una scusa, pur sapendo ch'era una mezza bugia:~– Più fortunato
268  11|            di rosso da capo a piedi, era la calamita di tutti gli
269  11|             pronta quanto più pronta era la rispostadomani debbo
270  11|            parole assai semplici, si era sentito come travolto in
271  11|             67, dice lui, e non solo era divorziata dal primo marito –
272  11|         differenza: Ninon de Lenclos era sapientissima e abilissima
273  11|             Ci credi, tu?~La domanda era superflua e Rizzabarba crollò
274  11|             se vi fa piacere, che si era già convertita una dozzina
275  11|        ripudio la sua antica neofita era tornata alla propaganda,
276  11|            ha annunciato poco fa che era passata a miglior vita?~–
277  11|              che quando Nicoletta si era fitta un chiodo in tosta,
278  12|         effimera caldura maggiaiuola era successo un frescolino acuto
279  12|              panche sgangherate. Dov'era l'oste per portare le seggiole,
280  12|              vigne.~Dentro, il vocìo era altissimo. Taluni proponevano,
281  12|           alle viste, e che diluvio! era mancanza assoluta di criterio
282  12|      contraddizione, giudicavano che era meglio aspettare e intanto
283  12|       vetturaccia da nolo. Nicoletta era di quest'avviso, niente
284  12|         rabbuffo di Nicoletta, ma si era persuaso d'avere nel marchese
285  12|              scroscio delle acque si era fatto assordante, l'occhio
286  12|              e Tommaseo, ma il posto era stretto, e per quanto egli
287  12|             movimento di lei – e lei era l'irrequietudine perpetua –
288  12|        nossignore.... cacciatore.... era una delle più belle....~–
289  12|              non avesse mentito? chi era dunque, ma chi era dunque,
290  12|               chi era dunque, ma chi era dunque, Nicoletta Brancovenu?~
291  12|        profondamente, piano piano si era messo con Claudio Priol
292  12|             Per gli iniziati, “luceera una parola simbolica, la
293  12|        ognuno la perdita di sinistra era press'a poco compensata
294  12|             vecchia consuetudine, ma era lui, peggio degli altri,
295  12|           del giuoco tutto il denaro era sparito dalla tavola.~Per
296  12|              fuor di luogo, Marco si era indotto a prender posto
297  12|      rischiato l'ombra d'un baiocco.~Era da mezz'ora che tiravano
298  12|              la furia delle acque si era calmata; forse non si trattava
299  12|              la principessa aspetta!~Era De Martino, che dopo avere
300  12|          figlia, la sua grande paura era di trovarsi terzo con Tommaseo,
301  12|              a dirsi, Marco Cybo non era con Nicoletta e non c'era
302  12|            era con Nicoletta e non c'era Tommaseo. Ella aveva almanaccato
303  12|           sopra, ma il suo programma era fallito: tra il chiasso
304  12|            rauco. Il vetturino che s'era rimesso a dormicchiare e
305  12|           anche d'un buon trotto, ma era ricominciata la pioggia.~–
306  12|              dall'altra, un'ombra si era interposta davanti al chiarore
307  12|              l'anima di Scorpione!~C'era in quella località, e penso
308  12|              il cavallo. L'accidente era avvenuto una trentina di
309  12|          udendo Marco, Nicoletta gli era venuta subito incontro,
310  12|              Vani consigli. Poichè c'era un cristiano da soccorrere,
311  12|           per fortuna la bicocca non era allucinazione d'un ubbriaco;
312  13|            della caduta, e invece si era eroicamente dato alla fuga
313  13|         padre ucciso in duello quand'era bambina, sua madre distratta
314  13|            nello scrivere: mentiva o era ancora ubbriaco il cocchiere,
315  14|              Santo Padre, Marco, che era solito pranzar con lui tutte
316  14|           carità per la quale non si era più mosso da Roma, si sentì
317  14|          fermento di vita cattolica, era incatenato a Roma da un
318  14|           una donna!~Il coraggio gli era venuto meno di tornare come
319  14|    soprassalto, altrettante volte si era ribellato a quella voce
320  14|        titolo? quella cima d'uomo ch'era il senatore Tommaseo, forse?
321  14|            uovo dei tempi passati, c'era una bella differenza.~Claudio
322  14|            via; apparentemente non c'era alcun nesso tra questo fatto
323  14|            un secondo fine, Priol si era guardato bene dalla restituzione.~
324  14|              cranio, l'atroce dubbio era il tormento assiduo dei
325  14|              col padre Albis egli si era confessato, senza tuttavia
326  14|            Suvvia, ragioniamo: o non era piuttosto l'ansietà che
327  14|            segreto di Pulcinella. Si era imposto l'osservanza del
328  14|        compreso, solo perchè non gli era mai sfuggita una parolina
329  14|            diverso dai soliti in cui era maestra, nulla di più verosimile,
330  14|             a staccarsene finchè non era lui il primo a dare il segnale
331  14|             del rimorso. Così presto era dunque svanita la sua vocazione?
332  14|              per convertirla in fumo era bastato l'alito d'una donna.
333  14|              faceva aspettare: forse era un ammonimento, forse l'
334  14|       sinceri di missionario, ma non era che un cumulo di sofismi
335  14|       sofismi e ingannando  non si era accorto che mirava a ingannare
336  14|      opportuno, all'uomo esperto non era certo sfuggito da quale
337  14|            la principessa Brancovenu era della partita: d'arte non
338  14|           volte, per compiacenza, si era lasciata indurre, non se
339  14|       volesse fargli comprendere che era lontana le mille miglia
340  14|           bianco, mutò registro. Non era più lui: non si capiva perchè,
341  14|             si capiva perchè, ma non era più lui; prima, tutto sorrisi,
342  14|        argomento scabroso.~Il peggio era questo: nel mentre l'onorevole
343  14|        Mutate il nome: Carbonara non era che un pretesto; mutate
344  14|           sedersi accanto a Cybo che era col padre Cornoldi, e sottovoce,
345  14|          perchè immantinente ciò che era prima enigma inesplicabile,
346  14|          chiaro agli occhi di Marco: era lui, era lui stesso, Marco
347  14|             occhi di Marco: era lui, era lui stesso, Marco Cybo,
348  15|                      XV.~ ~L'inverno era mite, il tempo quasi sempre
349  15|             e rimaner sola con Cybo, era quella, trovandosi a piedi
350  15|           sistema più d'una volta le era accaduto, separata a poco
351  15|             dipingere a suo agio, si era accomodata sopra una carriola
352  15|           non l'avrebbe osato, tanto era profondo il suo rispetto
353  15|          soltanto il tempio di Vesta era compreso nel programma:
354  15|             giro del peristilio e si era avvicinato. Diede un'occhiata
355  15|              rebus grossolano: altro era copiarlo per ridere, in
356  15|          troppo attaccaticcia, altro era perderci gli occhi sopra
357  15|              quanti giorni la lastra era stata liberata dell'intonaco
358  15|        ostentazione pudica o brusca, era divenuto a Marco abituale.~–
359  15|           nel volgo quando forse non era ancora apparso Costantino.~–
360  15|             di . Dovevate leggere, era impossibile che non leggeste!
361  15|            di voi, dovevate leggere, era impossibile che non leggeste
362  15|           tratto la nostra figliuola era divenuta taciturna sotto
363  15|        baronessa Naim? Avvicinatevi. Era con un'altra signora e con
364  15|             ho cantato in musica che era lui colle due signore; non
365  15|            Anche lui! Marco trasalì. Era vero: certe letture gli
366  15|           suo compagno, Nicoletta si era fermata:~– Come dice quell'
367  16|            sua; di tempo in tempo si era ancora provato a pezzetti
368  16|             padre Albis, ma la mente era troppo in altro modo occupata,
369  16|      senatore tornava da Genova, dov'era rimasto una settimana. Grazie,
370  16|       Notizie di Genova? eccellenti: era stato una sera dalla marchesa
371  16|              dalla marchesa Carrega, era stato al Club.... la vita
372  16|           nientemeno! invece la fama era giunta con lui a suon di
373  16|             delle signore.... questo era niente: una sera, tranquillo
374  16|              di Banco! Monte Vergine era stato trasferito a Genova
375  16|     desiderio.~Viceversa, viceversa! era strano che il marchese potesse
376  16|          bisogna averlo, e Mimmo non era ricco che di pio desiderio.
377  16|          occhi.~Il senatore Tommaseo era in vena, tanto in vena che,
378  16|              argomentava. In fondo c'era da pigliarsela tanto a cuore
379  16|          avevano essi?~Marco Cybo si era alzato in piedi e su e giù,
380  16|             al Circolo della caccia? Era informato d'un fatto, questo
381  16|         avevano portato la sfida, si era creduto in dovere di aggiungere
382  16|             colloquio coi padrini si era messo a loro disposizione,
383  16|               senza perdere il filo; era chiaro che ogni parola sua
384  16|           Cybo nel regolarsi come si era regolato, gentiluomo il
385  16|             da un semplice elogio si era tirata fuori un'avventura
386  16|              di Francia, il marchese era sceso sul terreno, si era
387  16|            era sceso sul terreno, si era battuto magnificamente,
388  16|              ho peccato e il castigo era necessario; quando un ramo
389  16|            di chi le proferiva, se c'era dell'ironia in queste parole,
390  16|      cronista dell'Araldo romano che era con me, e di me si scordò....~
391  16|            ricomparve.~Se il terreno era abbastanza ben preparato
392  16|  tribolazione di quell'impresa, ma c'era di mezzo la coscienza, la
393  16|            coscienza d'onest'uomo, c'era di mezzo il pungiglione
394  16|         scranna viennese sulla quale era rimasto a disagio fino allora,
395  16|          sull'aria d'Almaviva, quand'era già sul passo dell'uscio –
396  16|              premura d'andarsene gli era venuta tutta ad un tratto;
397  16|            di moto proprio, Tommaseo era d'accordo colla principessa;
398  16|       ripensandoci bene, Tommaseo si era permesso una frecciata contro
399  16|          della Luce in Trastevere si era buttata ginocchioni a pregare,
400  17|    Brancovenu.~Un quarto d'ora buono era già trascorso, allorchè,
401  17|               Per fortuna la partita era d'impegno e l'attenzione
402  17|              quando nel crocchio dov'era Nicoletta ebbe ravvisata
403  17|              innamorati, e a Cybo ch'era balzato da sedere, stese
404  17|              sua con miss Friscka ne era una prova. Su questo punto
405  17|            pranzo contigua Nicoletta era  seduta in un cerchio
406  17|            l'onorevole Rizzabarba si era accostato.~Da un po' di
407  17|            quello che fino allora si era fatto conoscere. Nella fertilità
408  17|        formava l'essenza non solo si era modificata, ma era sparita
409  17|           solo si era modificata, ma era sparita per incanto; il
410  17|           frivolezza e la maldicenza era perpetuo condimento la salacità.~–
411  17|       Friscka, cedendo alle istanze, era venuta a sedersi al pianoforte.~
412  17|              ipnotiche della musica.~Era vestita di nero; non un
413  17|            Sembrava bella: forse non era,  sarebbe sfuggita a un
414  17|         concedere che se l'apparenza era fraudolenta, artifizio di
415  17|             alla sua gloria, mai!~Si era tradita. Ti sei tradita,
416  17|              classico di Saint-Saëns era terminato. Venuta ad unirsi
417  17|           eresia; Sant'Agostino, che era manicheo nella sua gioventù....~–
418  17|          sarebbe riuscitorispose.~Era il momento buono per Rizzabarba
419  17|        pantomima delle due donne non era passata inavvertita e aveva
420  17|        canzone serba o montenegrina.~Era la stessa, nello stesso
421  17|          lontananze della memoria si era assopita per lungo intervallo
422  17|        strambe strofette, Rizzabarba era andato a mischiarsi all'
423  17|             sbalordito. Nicoletta si era rifiutata di concedere il
424  17|           perfettamente sconosciuto; era poco probabile che Rizzabarba
425  17|      discender le scale Nicoletta si era attaccata al braccio di
426  17|        almeno per Friscka.~E siccome era lui il più vicino, fu lui
427  17|          dell'Esquilino, ma tanto si era appiccicato ai panni di
428  17|     spiritico dei più volgari, non c'era in tutta Roma un cane che
429  17|          veniva adesso il bello: non era lei la baronessa Naim, l'
430  17|            nostro senatore Tommaseo; era la figlia di quella; il
431  17|            assunto la personalità ed era comparsa in Europa, spacciandosi
432  17|         pretesa compagna di viaggio, era rimasto perplesso, dubitante
433  17|              la sua onniscienza ella era caduta dalle nuvole. Ma
434  17|             credeva; molto più grave era il fatto asserito da Rizzabarba
435  17|      equivoche attinenze, Rizzabarba era sicurissimo di ciò che affermava.~
436  17|            edilizia minacciante: non era il caso d'allarmarsi, una
437  18|             mi domandò se sapevo chi era Chambord; gli dissi: è il
438  18|              me, questa volta nulla; era agitato, cupo; ripartì per
439  18|            il suo profeta ed oracolo era Luigi Veuillot e ne divideva
440  18|         Italia, contro tutto ciò che era italiano, al punto che da
441  18|           che viene dalla Brettagna; era paralitico; gli apparve
442  18|          Parigi sulla fine d'aprile, era fermamente deciso di non
443  18|           riceveva da Vienna: forse. Era addolorato nel lasciarci,
444  18|            Venezia; più tardi, quand'era a Pietroburgo al servizio
445  18|              prima di farsi gesuita; era intimo amico a Pietroburgo
446  18|           successivo a quello in cui era aspettato, con nostra meraviglia
447  19|              vaticinio della Naim si era avverato: "domattina all'
448  19|     Nicoletta? partita colla Naim?~C'era tempo: il treno diretto
449  19|              insistere, Marco. Forse era ancora in tempo. Un'onda
450  19|           non si rendeva ragione che era amarezza di gelosia, che
451  19|             non umana ispirazione si era prefisso la cura d'un'anima,
452  19|          fede, certo, anche Tommaseo era del complotto, e chi sa
453  19|          dopo che il signor marchese era uscito; l'altra giunta in
454  19|             quel momento.... forse c'era risposta, il groom della
455  19|           implorante soccorso.~Non c'era da esitare. Ogni controversia
456  19|            cocchiere accelerava, più era lenta la salita di Magnanapoli
457  19|               Animo! titubante o no, era tempo per Marco Cybo d'accostarsi.
458  19|          proseguì:~– Invece la colpa era vostra. Siate franco: rimaneste
459  19|              sorda, nel frattempo si era incamminata verso il treno
460  19|          voleva solamente scherzare.~Era già in moto il treno quando
461  19|        reduce dalla Banca Romana dov'era stato coll'onorevole Venceslao
462  19|     Brancovenu; sapeva che Nicoletta era partita o piuttosto che
463  19|             piuttosto che la Naim si era trascinata seco Nicoletta,
464  19|            della paterna eredità, ma era equanime Tommaseo o non
465  19|            parlava l'invisibile: non era più il maestro  il confessore
466  19|            ti avvii verso la patria; era un trasumanato, veggente
467  19|         ragazzotto lanternone, Marco era tanto persuaso d'essere
468  19|             fede gli assicurava, che era venuto a cercare, ubbidiente,
469  19|          finito per assopirsi, Marco era tuttavia fermo nella presa
470  19|           grande ombrello scarlatto. Era il Viatico.~Quam dilecta
471  19|      accompagnamento. Non sapeva dov'era diretto, il pensiero di
472  19|       sacerdote, insieme ai più egli era rimasto sulla soglia. Un
473  19|             Mariæ semper virgini....~Era l'infermo, sorretto da una
474  19|              vigilia in sua potestà. Era genuflesso al capezzale
475  20|      taciturna che sapeva d'oracolo, era stato il primo a trasgredire
476  20|             Emanuele e prima del '70 era deserta campagna. Colà appunto,
477  20|       fratello di Silvio Pellico, si era trovato  più  meno con
478  20|           schietto da giansenista si era messo in vena di sfoderare
479  20|          sessanta, pure dopo cena si era introdotto un piccolo strappo
480  20|      Visdomini colla sua astuzia non era giunto a indovinare se assisteva
481  20|              dei congressi cattolici era il tema favorito sul quale
482  20|            come professione di fede, era stato lui a voler aggiungere
483  20|            palandrana verdognola che era stata nera ai tempi del
484  20|       levando le mani e le pupilleera presidente a quell'epoca
485  20|             cattolica, volentieri si era offerto di ritirare per
486  20|           quasi senza avvedersene si era trovato nel crocchio. Burrasca
487  20|            dato punto il padre Albis era uscito in una filippica
488  20|           obbligata in chiave:~– Chi era Luigi Veuillot?~Benissimo,
489  20|           direttore dell'Univers gli era stato facile il salto a
490  20|           tardi il silenzio, Cybo si era provato a discutere, a difendere
491  20|            solo, tutta la vanità gli era apparsa di coteste accademie,
492  20|            in piena luce il miracolo era apparso così sfolgorante,
493  20|              il tenente Filippo, che era con esse, volle presentarlo:~– ....
494  20|             uscita dall'oratorio non era lesto a sparire. Volevano
495  20|              le veniva sulle labbra. Era lei che insisteva di non
496  20|          commuoverlo.~Visdomini se n'era accorto di siffatti duetti
497  20|       capacitarla che lei, marchese, era fuori di Roma, poi un'irrequietudine
498  20|        chiesto di lui, Marco Cybo si era sentito un freddo nelle
499  20|           ribellarvi! Cento volte si era già tradito, allorchè piacque
500  20|      signorina Voltagisio m'aspetta?~Era la chiusura.~– Si raccomanderà


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