Remigio Zena
L'apostolo

XIII.   Al P. Albis.

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XIII.

 

Al P. Albis.

 

"....ed ora che dall'alfa all'omega le ho raccontato la storia della mia vita a Roma in questi giorni e le vicissitudini alterne della mia coscienza, ora che i fatti non si distruggono, e non è certo da Lei che potrà mai venirmi l'accusa d'averli preparati io con volontaria intenzione, eccomi a svelarle il segreto dell'anima mia.

"Padre, padre mio, il segreto Lei l'ha già divinato. Non l'angoscia voglia risparmiarmi, bensì l'onta di confessare la mia indegnità. L'angoscia che provo in questo momento la benedico come un segno di grazia: guai a me se le lagrime non mi facessero nube agli occhi e queste righe non fossero scritte col sangue, se pronte e ardite o ipocritamente melliflue le parole mi sgorgassero dalla penna

per annunciarmi contumace, senza rossore e senza rimpianto; Dio mi avrebbe abbandonato si sovverrebbe mai più d'usarmi misericordia.

“Troppo volli presumere di me e sono punito. Ero certo che spirati i termini di probazione nel mondo impostimi da Lei, la chiamata alle bandiere sarebbe avvenuta di pien diritto e nella sacra milizia avrei fatto il mio ingresso trionfale, come ricompensa necessaria a battaglie non combattute o a finte battaglie, ingigantite dalla mia superbia. Somma grazia, Dio non mi ha abbandonato e perciò mi ha punito: quando credevo d'esser più forte dei pericoli e delle tentazioni, allora cominciarono gli assalti e dovetti accorgermi che io pure come ogni altro ero un impasto d'argilla; cominciarono diuturni gli assalti della febbre sensuale, tanto più feroci e implacabili quanto erano stati tardivi, valsero a liberarmene le preghiere i digiuni le fatiche raddoppiate d'una vita laboriosa; altre tentazioni si aggiunsero e non a tutte seppi resistere: offeso, invece di dissimulare e lasciar cadere l'affronto, con un gesto di minaccia levai la mano per colpire sul volto l'offensore; in altra circostanza, sospettando un sarcasmo nelle parole di due signori che vedevo allora per la prima volta, non dubitai che insieme alla commiserazione d'essere io cattolico militante quei gentiluomini volessero scagliarmi addosso l'obbrobrio della pusillanimità, e fui così pusillanime da arrossire della mia fede, anteporre l'onore di gentiluomo a quello di , vantarmi d'avere anch'io ereditato una spada, pronto a sguainarla sul terreno. Padre, ecco la punizione e con essa il terribile ammonimento che non ero degno delle mie speranze.

"Dio perdona, ma se continua la grazia, arresta i privilegi: è la prova sensibile del castigo. Per altre vie, per altri porti da quelli cui m'attendevo son chiamato a render conto di me all'eterno Giudice; nei fatti che le ho narrato, poichè non esiste la volontà del caso, la volontà di Dio appare manifesta. Chi mi trattenne a Roma? in tante diverse circostanze chi gettò sui miei passi colei che non ardisco nominare, e il cui nome incessantemente mi viene alle labbra e la cui imagine non si stacca dai miei occhi, assidua nella veglia e nel sogno?

"Potrebb'essere una tentazione: anima illusa, chi ti è garante che non lo sia? A varie riprese incontri una donna, forse la prima che abbia attratto i tuoi sguardi dacchè lo spirito immondo ti perseguita, questa donna ha tutti gli incanti, tutte le astuzie del serpe, comincia dal turbarti la coscienza, ti ruba la pace del cuore, poi ti atterrisce, vorresti fuggire ed essa ti affascina, è sul punto d'avvelenarti, ti ucciderà, e pretendi che la volontà di Dio l'abbia mandata perchè tu infranga le tue promesse di consacrazione? Non esiste il caso, ma esiste il demonio.

"Ebbene, no: crede Lei che prima d'ora, vegliando le notti, supplicando e gemendo, cotesto dubbio, oso dire cotesta certezza d'una tentazione diabolica, non sia stata la mia tortura? Fu per bocca della presunta tentatrice che ebbi l'intuito repentino della verità: parlatemi di Dio, voglio conoscere Dio! – Può essersi fatto anacoreta, il diavolo, anche la donna può aver mentito per farsi beffe di me o lusingarmi alla sua perfidia, ma operando il miracolo della luce, quelle parole bastarono a rivelarmi un mandato: sta in te di evangelizzare quest'anima; si è rivolta a te, come Agar: sitio; tu solo fra quanti la circondano, nel deserto del mondo in cui vive, tu solo puoi comprenderla e farti comprendere; si è rivolta a te: avesse pure mentito, fosse pure bugiarda la sua sete, perchè negli eterni disegni l'opera tua non sarebbe destinata a tramutare in preghiera il mendacio e a farla esaudire? Surge quae dormis et illuminabit te Christus: non per nulla Dio ti chiamò, ti volle presente quando il Pontefice preferiva sulla genuflessa il vaticinio della risurrezione spirituale.

"Ma la donna non ha mentito, le sue labbra erano sincere come il suo cuore, le sue lagrime come il suo desiderio. Qualunque attrattiva possegga d'una figlia d'Eva, non la chiede all'artificio e tanto meno alla simulazione, ignora l'astuzia fino all'ingenuità, l'ipocrisia fino all'audacia; se non altro, le sue stesse improntitudini, delle quali, padre mio, non feci mistero con Lei, la salvano dal sospetto.

Padre, le dissi che sul versante del Gianicolo, di nottetempo, forzati dalla pioggia irruente, ci convenne riparare in una spelonca e attendere l’alba: fu allora, mentre fuori imperversava il diluvio minacciandoci nel nostro asilo, che la mia compagna si rivelò tutt'altra da quella che avevo giudicato sulle apparenze, tra i corteggiamenti e le vanità delle assemblee mondane, frivola, bizzarra, ostinata, incapace d'un pensiero che non fosse di vanità. Dopo alquanto tempo che eravamo rinchiusi, senza mezzo probabile di uscire per l'intera notte, come facevo le meraviglie di non udirla ridere del suo schietto riso consueto e più ancora che, avvezza in tanti viaggi a simili e ben peggiori peripezie, questa volta si mostrasse quasi sbigottita, mi rispose amaramente: un altro capriccio dei miei soliti, non è vero? chi li capisce? rido quando sarebbe meglio che io piangessi e quando potrei ridere piango, e parlo e divento muta a sproposito; adesso, per esempio, che ho scampato la pelle, adesso che l'avventura tragica si è voltata al comico, vi sembra strano che io rimanga taciturna; che direste se vi raccontassi tutte le mie tristezze o piuttosto la mia tristezza infinita? non lo sapete che sono orfana?

"Dentro una nuvola di fumo che ingombrava la stamberga, stavamo rannicchiati per terra a goderci la fiamma e a far asciugare i nostri panni. Uno dei due cocchieri, quello che si temeva fosse rimasto sul colpo, vittima della caduta, e invece si era eroicamente dato alla fuga nascondendosi nella casipola dove fu poi raggiunto da noi, aveva messo volentieri a contributo la sua attività per esserci utile, trasportato i fanali dalla carrozza, di sotto le macerie dell'impalcatura staccato pezzi di trave e fascine da ardere.

"Non sapete che sono orfana? parrà a voi e agli altri che troppo spesso me ne dimentichi, credo io stessa di dimenticarmene quando cerco d'affogare nella vertigine il pensiero della mia disgrazia oppure durante settimane e mesi sparisco da ogni consorzio per vivere in solitudine le illusioni dell'arte, ma un nulla mi richiama alla realtà. Voi lo vedete, son libera, padrona assoluta di me, forse nel vostro cuore il vostro giudizio non si astiene dal condannarmi, lo so: mi credereste se vi dicessi che la schiavitù d'un'operaia inchiodata alla macchina dal levar del sole al tramonto, mi sarebbe più cara di questa libertà? non chiamatela libertà, chiamatela abbandono!

"Padre, altro è colla penna trascrivere a un dipresso le parole udite, altro è saper rendere al vivo tutta l'ironia, tutta l'amarezza che le accompagnava. Orfana! non altrimenti avrebbe potuto riassumere la propria esistenza svelarne l'enigma con maggiore sincerità colei che uno slancio irresistibile d'effondere l'anima sua aveva forzato a scegliermi per confidente. Orfana: suo padre ucciso in duello quand'era bambina, sua madre distratta da altre cure, l'infanzia e l'adolescenza trascorse in mani avventizie d'educatrici, i primi tempi della giovinezza in un continuo succedersi di viaggi e di stazioni mondane; sua madre non vigilante, non amorevole e nemmeno avversa, non superba della figlia e non invidiosa, freddamente benigna come un'estranea.

"Quand'è che una voce di verità avrebbe trovato la via di giungere fino a quest'anima? Respinta dalla carezza materna che non invoca più e nauseata delle cupidigie che le ringhiano intorno, stanca dell'ora presente e atterrita dall'avvenire, le faremmo una colpa di non volgersi a Dio, se non ha mai imparato a conoscerlo?

"Il momento è venuto, non già di ravvivare una fede agonizzante di convertire in catecumena romana una scismatica, bensì di accendere ex novo la fiamma nella lucerna del suo cuore senza teologizzare sui dogmi, farle balenare una speranza al di delle cose terrene, non fosse che appiedi del Dio ignoto insegnarle a prostrarsi e chiedere quel conforto di pace che le nega il mondo; la grazia taumaturga di Gesù Cristo non tarderà a conquistarla.

"Da ogni banda i lupi la circuiscono. Tremo nello scrivere: mentiva o era ancora ubbriaco il cocchiere, quando mi affermava d'avere inteso durante il tragitto verso San Pancrazio, pochi istanti prima che la vettura precipitasse, le grida di lei soffocate, come di donna brutalmente aggredita da violenza, che si difende e chiama soccorso? se non rammentassi lo stato d'agitazione in cui la trovai allorchè udì la mia voce e mi venne incontro e afferratomi il braccio impiegava tutte le sue forze per trascinarmi via o non ascoltava ragioni, quasi esterrefattaardirei persuadermi che non gentiluomini ma piuttosto fossero osceni malfattori coloro che l'accompagnavano. Miserabili! miserabili! Il dubbio solo che contro di lei abbiano tentato simile abominio, più della loro viltà mi rivela quale abisso d'infamia potrebbe spalancarsi da un momento all'altro sotto i suoi piedi. Signore Iddio, salvate la vostra creatura, voi l'avete redenta, salvatela! eccomi: il mio sangue e la mia vita per la sua vita, salvatela!

 

"Così da un attacco terrestre fosse sciolto il mio spirito, come quest'ultimo grido è sincero! così non obbedissi che all'impulso della carità, nell'offerta sincera della mia vita! Che giova illudersi? mi sono aggirato fin qui in una selva di frasi, cercando il sole di mezzanotte. Padre, dimentichi tutto: la parola giusta, l'unica che avrei dovuto balbettare in ginocchio fin da principio, l'ho taciuta per vergogna, l'ho taciuta per orgoglio, non so perchè l'ho taciuta, forse in buona fede d'essere io il più forte, mentre sono il vinto e il ferito. Padre, preghi per me. Se l'amore è una tentazione, Dio mi usi misericordia.”


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