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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
[Manca la data, ma 4 o 5 settembre 1905]
Eccovi il contributo mensile che nell’ultima vostra del 3 Settembre mi avete richiesto.
Vi prego intanto di voler accettare le mie dimissioni dal Circolo nostro, cui dolorose ragioni di salute mi obbligano a dare. Tali sono in oggi infatti che chi sa fino a quando debbo ripugnarmi di rimanere inutile al partito ed alla idea di nostra fede.
Sono or mai ridotto una reliquia d’uomo ed un microbo perverso, un piccolo pensiero vacillante tra le mie tristi miserie e le mie idee d’eccezione e d’inquietudine, così che non credo di poter continuare a seguirvi per quelle linee dogmatiche e precise per cui abbisogna abnegazione personale e rinuncia a parte della personalità.
Un povero ammalato non d’altro ha bisogno invece ch’essere libero almeno di sognare e fabbricarsi in questo (sogno) una sua pratica che non può essere di nessun partito ma ch’è l’espressione dell’anima sua in sui confini della vita e delle filosofie che hanno merito in oggi.
Aggradite per tanto i miei saluti più cordiali colla speranza che mi abbiate a trovare in avvenire o alla coda o alla testa delle vostre schiere alla conquista della libertà che a tutti manca in terra italiana.