Gian Pietro Lucini
Prose e canzoni amare

Poesia

Elogio di Varazze

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Elogio di Varazze19

 

 

Salve, paese caro ed anomalo,

di una strana e indiscussa libertà:

dove il peggio si trama sopra al meglio

in capricciosa disposizione;

e il Comune è una mera e verbale parabola,

che maschera la lieta indifferenza,

seduta in grembo della Provvidenza:

dove il quieto bigottismo regna,

variante alla lussuria e alla avarizia,

amministrato da monacelle e frati di diversi colori,

dolce e benefica istituzione,

che l’anima riserba alle gioje celesti,

e la pancia conserva quaggiù,

igienico sistema di virtù:

dove la fonte torbida dell’opinione pubblica

zampilla dai boccali ambigui e variopinti

di un Caffè-Farmacia,

e dilaga le strade con assai doverosa ipocrisia:

dove è sacro e protetto l’egoismo sovrano,

temperamento al vano fucinar delle idee avveniriste.

Salve, terra felice, un ospite ti ammira e ti collauda.

Svelle dal lauro, che cresce alla tua balza,

questo ramo pieghevole e lo curva in corona,

ne cinge in fronte il tuo stemma crociato;

bella e arguta città provinciale;

dove ciascuno impune

noja al suo vicino con metodo sapiente,

e ne è annojato reciprocamente.





19 Brano finale da Elogio di Varazze.



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