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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
che prona, in alto, numera le stelle.
a donare a ciascun albero un pianto
tormentoso di fronde,
perch'io m'illuda d'ascoltarne un addio.
io a togliermi di dosso le mie vesti,
è l'ultimo, è l'ultimo, è l'ultimo,
Più tardi, come ogni sera, il sonno
a premere con mani grige il mio capo
silenziosamente le mie robe,
piangendo, piangendo, piangendo.
Ed ecco io sogno: sono
nel sogno, mamma, un cercatore d'oro,
che va, che va per un'ignota landa
e mai non trova,
La terra è gialla, intorno: poca acqua
stagna qua e la, fra i giunchi.
Ma che fare
se non ho del pane?
Io non ho se non questo sacco lieve
che tu m'hai dato; dentro vi rimane
solo un tuo dolce piccolo ritratto
di quand'eri fanciulla e ricamavi,
esile e bianca, presso la finestra.
Ora poiché non ho
se non morire
mamma, io voglio
Mamma, che sono
questi grani leggeri che mi sfioran le dita,
Briciole sono!
Briciole bianche, briciole di pane!
le tue lacrime, queste, le tue lacrime
che fioriscon così, per la mia vita!
Mamma, ma è il tuo
povero pianto, questo, tutto il pianto
che hai versato per me, l'ultima sera!
tutto il tuo pianto, divenuto pane.