Antonia Pozzi
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Esilio

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Esilio

 

 

 

T'hanno strappato dal mare, bambino

e non sai dove ti portino

ora, per questa strada nuda,

per questi prati arsicci,

parlandoti parole che non afferri

e non senti

se da un'anima sorella

o da un ignoto mondo

ti giungano.

La nebbia aliava sul mare,

morbida, bianca;

l'acqua era azzurrina

sott'essa, chiara.

Volevi dormire anche tu,

dentro la nebbia,

come il sole?

Il tuo mare è scomparso, bambino:

non senti come ululano

le sirene, sperdute?

 

Ed ora perché

singhiozzi?

Credevi che ci fosse

qualchecosa per te

in questa casa scialba

dove t'hanno portato?

Piangi perché

tutta la casa è vuota,

perché tutte le gabbie sono vuote

nel gran giardino

e non c'è che un coniglio nero,

vicino al muro,

che annusa, annusa

e non ti sa dir niente?

 

Ma non hai visto, bambino, che le siepi

lungo la strada

erano le stesse

che crescono vicino alla tua casa

di dal mare?

Non lo sai che stasera

sulla tua casa

e sul mare

e su te

il cielo piangerà

lo stesso pianto

di stelle?

 

Kingston, agosto 1931


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