Antonia Pozzi
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Giorno dei morti

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Giorno dei morti

 

 

 

Dall'anima sfinita i sogni

come fogliame cadono

a lembo a lembo.

E resto come un pioppo nudo

a sopportare

con scarne braccia

tutto il peso dei cieli:

l'invariata piana dell'esistenza

mi gela.

 

Signore Iddio,

fuori di Te non c'è salvezza,

lo so.

 

Perché dai morti veniamo,

perché ai morti torniamo

e i morti sono in Te

di dal gran velo del cielo

e vedono l'oro tuo,

Signore,

il mare eterno

di Te.

 

E la voce del morti

è la tua voce

bronzea

che travolge l'anima.

 

Non c'è salvezza,

fuori di Te

Signore.

 

2 novembre 1932


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