Antonia Pozzi
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L’Ànapo

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L’Ànapo

 

 

 

Si va sull'Ànapo verso sera

con una barca che salpa

dal Porto Grande

e per metter la vela s'accosta

ad una nave sola e scura

un po' sbandata – che sembra

in pericolo di affondare

 

si comincia a prendere

più vento

 

e se a prua sieda

un piccolo bambino

biondo

tu vedi la sua testa

di contro al sole

e l'oro lieve dei suoi capelli

si muove

nel cielo

 

Si va sull'Ànapo verso sera

la vela la si toglie

dopo la foce

e si procede a remivincendo

la corrente profonda

 

e quando il barcaiolo strappa

su dal piede carnoso

un papiro

(la chioma abbandonata sull'acque

s'imbeve e affonda

in un piccolo gorgo)

tu pensi alle candide membra

di qualche ninfa

rapita

alla patria grotta

 

Si sale alla sorgente

Cìane azzurra che seppe

la sorte di Proserpina – ed un'altra

fonte è laggiù

Aretusa dolce

al limite del salso mare

in Ortigia che trascolora

come una grande

conchiglia

 

Si va sull'Ànapo verso sera

fra i papiri verdissimi

sopra l'acqua

silente

 

e se a prua sieda

un piccolo fanciullo

biondo

tu vedi la sua testa

di contro al sole

che cala

e l'oro lieve dei suoi capelli

si muove

nel cielo

 

Siracusa, 15 aprile 1933


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