Antonia Pozzi
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Lamentazione

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Lamentazione

 

 

 

Che cosa mi ha dato

Signore

in cambio

di quel che ti ho offerto?

del cuore aperto

come un frutto

vuotato

del suo seme più puro

gettato

sugli scogli

come una conchiglia inutile

poi che la perla è stata

rubata

 

che cosa mi hai dato

in cambio

della mia perla perfetta

diletta?

quella che scelsi

dal monile più splendente

come sceglievano i pastori

antichi

nel gregge folto

l'agnello più lanoso più robusto più bianco

e l'immolavano

sopra il duro altare?

 

Che cosa hai fatto tu

se non legarmi

a questo altare

come ad una eterna

tortura? –

 

Ed io ti ho dato

la mia creatura

unica

la mia ansia materna

inappagata

il sogno

della mia creatura non creata

il suo piccolo viso senza

fattezze

la sua piccola mano senza

peso

Sulle rovine della mia casa non nata

ho sparso

cenere e sale

 

E tu

che cosa mi hai dato

in cambio

della mia dolce casa

immacolata?

se non questo deserto

Signore

e questa sabbia che grava

le mie mani di carne

e m'intorbida gli occhi

e m'insudicia le piaghe

e m'infossa

l'anima

 

O non ci sono più nembi

nel tuo cielo

Signore

perché si lavi

in uno scroscio

tutta questa

miseria?

 

Milano, 6 maggio 1933


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