Antonia Pozzi
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Ammonimento

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Ammonimento

 

 

 

Dunque, io non vedrò mai più i tuoi occhi

puri come li vidi

la prima sera, biondi

come capelli – e chiari

come lampade lievi.

Io so quale sabbia li intorbidi

ora – quale tristezza

che fu già mia.

Sgomenta guardo

nascere in te la vita

ch'io già vissi e scontai e spogliai

d'ogni velo. Vorrei

aver ora la voce di tua madre

per poterti parlare

senza parlarti di me.

Vorrei dirti:

 

– oh, non fermiamoci qui, dove il vento

svelse un albero sulla nostra strada

che stramazzò

in forma di croce.

Oh, non pensiamo che basti il pianto

ad accender la lampada dei morti.

Olio vuole la lampada

e legno il fuoco:

fiamma non nasce dal nostro alito solo.

Ma immensa foresta è la vita

con alberi e sentieri

infiniti. Bisogna

guardare a fondo, troncare

i rami morti con la nostra scure:

alto sarà

nella radura ultima – il fuoco,

più alto se più grande

sarà stata la pena.

 

Dolce sarà

al boscaiolo stanco

stendersi allora – presso la catasta

da lui accesa

e con quel lume caldo

affondare nel sonno.

 

28 ottobre 1933


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