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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
che il cielo
fu in me.
Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi
mai del mio volto, ma solo
– Sei più bella così, quando pensi
Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme
di bene
che dormiva in me.
E se l'angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
– Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così? –
Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi
per la mia vita
ma per l'altra vita
che poteva destarsi
in me.
Tu
eri il cielo in me
in foglie trasparenti le zolle
e chi volle colpirti
anzi che pietre
– uccelli –
e le lor piume scrivevano nel cielo
come nei miracoli
che il cielo
fu in me.
E quando per le strade – avanti
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro – su me,
a scandere
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.