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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
I
di là
lungi anche
dal cimitero muto fra le rocce, la neve,
dov'è
tante vite.
E tu sei nuovo,
smossa –
come un seme che forse
non si vuole che germogli –
ma così basta
il mio cuore
ed ogni tuo sguardo
azzurro –
solo la mia
e rinascere in te.
II
una sera
nessuno ti cancellerà più
dalle dita –
una sera
viene il vento,
dice:
tu sei nuova,
io ti porto –
«Tu sei nuova»: ti accendi nella notte
come dall'ansito di antiche vigilie,
un albore –
della luce
sul volto di una terra cieca –
e nelle grotte il destarsi dei pastori,
del gregge che si svincola dall'ombra,
ch'esce –
con i suoi campani
del fiume –
Milano, 24 ottobre-8 novembre 1934