Antonia Pozzi
Parole

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Rinascere

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Rinascere

 

 

I

 

Devi essere solo la mia

gioia:

di

dalla mia carne greve,

lungi anche

dal cimitero muto fra le rocce, la neve,

dov'è

il mio amore sepolto.

 

Chiuse

tante vite.

 

E tu sei nuovo,

al sole, sulla terra

smossa

come un seme che forse

non si vuole che germogli

ma così basta

a nutrire un uccello.

 

Uccello lieve

il mio cuore

ed ogni tuo sguardo

un suo volo profondo

in un remoto tempo

azzurro

solo la mia

gioia

e rinascere in te.

 

 

II

 

 

Rinascere – non sai:

una sera

che tutte le lampade sembrano

infrante

e le mani sono un lungo peso

– il senso delle cose toccate

nessuno ti cancellerà più

dalle dita

una sera

viene il vento,

con la veste piena di stelle,

di foglie rubate all'autunno,

di uccelli salvati

e te li libera sul viso,

dice:

Vola via,

tu sei nuova,

io ti porto

 

«Tu sei nuova»: ti accendi nella notte

come dall'ansito di antiche vigilie,

come all'origine dei giorni,

sull'informe sonno

un albore

 

Rinascere – non sai:

come la prima carezza vergine

della luce

sul volto di una terra cieca

e nelle grotte il destarsi dei pastori,

il dolce moto

del gregge che si svincola dall'ombra,

ch'esce

con i suoi agnelli nati

nell'ultima notte,

con i suoi campani

lavati all'ansa

del fiume

 

Milano, 24 ottobre-8 novembre 1934


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