Antonia Pozzi
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Bellezza

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Bellezza

 

 

 

Ti do me stessa,

le mie notti insonni,

i lunghi sorsi

di cielo e stellebevuti

sulle montagne,

la brezza dei mari percorsi

verso albe remote.

 

Ti do me stessa,

il sole vergine dei miei mattini

su favolose rive

tra superstiti colonne

e ulivi e spighe.

 

Ti do me stessa,

i meriggi

sul ciglio delle cascate,

i tramonti

ai piedi delle statue, sulle colline,

fra tronchi di cipressi animati

di nidi

 

E tu accogli la mia meraviglia

di creatura,

il mio tremito di stelo

vivo nel cerchio

degli orizzonti,

piegato al vento

limpido – della bellezza:

e tu lascia ch'io guardi questi occhi

che Dio ti ha dati,

così densi di cielo

profondi come secoli di luce

inabissati al di

delle vette

 

4 dicembre 1934


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