Antonia Pozzi
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Notte di festa

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Notte di festa

 

 

 

Sgrana gli occhi, soldato alpino,

stringi più forte la tua ragazza:

sono venute le signorine

a ballare nella tua osteria.

 

Che belle rose di carta gialla

alle pareti di legno d'abete.

Chi suona

con le trombette di carnevale?

Vino.

E frittelle unte.

Una stella filante verdolina

lega i tuoi chiodi

alle mie scarpe

d'argento.

Chi strilla

con le trombette di carnevale?

 

Oggi sotto al Cristallo

è caduta la valanga.

 

Non bestemmiare, soldato alpino:

batti gli occhi nell'aperta notte.

 

Le signorine ballano ancora.

Come sono strane

queste mie spalle nude:

chi cercava

le mascherette di cartapesta?

io canto

un sonnolento ritornello.

E già sui vetri illividisce e intesse

gelate fioriture l'alba:

segna

palpebre viola,

pallide labbra nella stanza spenta.

In alto

tu fra i mortali blocchi

erri solo:

scavano ferree le tue mani rosse.

 

Vuota sotto una croda

nella prima

aurora

la slitta attende

coi suoi rami verdi

in croce.

 

Misurina, 6 gennaio 1936


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