Antonia Pozzi
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Lagrime

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Lagrime

 

 

 

Bambina, ho visto che stasera hai pianto,

mentre la mamma tua sonava: pochi,

per questo pianto, i tuoi quindici anni.

So che forse noi siamo creature

nate tutte da un'ansia eterna: il mare;

e che la vita, quando fruga e strazia

l'essere nostro, spreme dal profondo

un po' del sale da cui fummo tratte.

Ma non sono per te le salse lagrime.

Lascia ch'io sola pianga, se qualcuno

suona, in un canto, qualche nenia triste.

La musica: una cosa fonda e trepida

come una notte rorida di stelle,

come l'anima sua. Lascia ch'io pianga.

Perch'io non potrò mai avere – intendi? –

né le stelle,

lui.

 

VareseMilano, 11 luglio 1929


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