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Alfonso Karr, romanziere, giornalista, giardiniere, è una delle figure più interessanti della Francia letteraria. La sua vita (1808-1890) fu piena e vibrante. Il suo primo romanzo – Sous les tilleuls – apparso nel 1832, gli procurò alta rinomanza e chiamò sopra di lui l'attenzione dei contemporanei.
Questo libro è una specie d'autobiografia arricchita dalla fantasia dell'autore, che narra le vicende d'un suo amore romantico e passionale.
La nota sentimentale vibra in quasi tutti i volumi (sono una cinquantina) del bizzarro scrittore francese. Fra questi ci piace ricordare: Une heure trop tard. – Midi à quatorze heures, il delicato romanzetto di Clovis Gosselin, la brillante raccolta delle Roses noires et roses bleues, e sopra tutto il volume denso di osservazioni: Les femmes (1853), dal quale abbiamo attinto la maggior parte dei brani contenuti in questo volumetto. Nè può dimenticarsi, parlando di Alfonso Karr, di accennare all'opera più scintillante del suo ingegno, contenuta nelle Guêpes, i piccoli «pamphlets» mensili che egli pubblicò, a partire dal 1839, per più di dieci anni, e nei quali manifestò le sue doti di giornalista principe.
Osservatore acuto e geniale, Alphonse Karr rivela le sue qualità di psicologo nell'analisi sottile dell'anima muliebre, e nasconde il suo sentimentalismo sotto un diffuso lampeggiar d'ironia. Inutile dire, che, come tutti coloro che scrivono intorno alla donna e all'amore, il Nostro cade spesso nella contraddizione, nell'assurdo, nel paradosso, ch'egli sa bene ammantare sotto la sua verve signorile. L'originalità dello scrittore appare talvolta alquanto ricercata e affettata, non mai banale: essa è una manifestazione, diremo così, del temperamento egocentrico dello scrittore.
Nella traduzione dei brani che compongono questa raccolta, abbiamo cercato di conservare esattamente, per quanto è possibile, la forma letteraria dello scrittore, colle sue bizzarie di punteggiatura e di stile.
Questi pensieri ed aforismi di Alfonso Karr sono la manifestazione d'un carattere inquieto e fantastico, pieno di luci e d'ombre: alcuni di essi olezzano come un bouquet di rose ardenti, altri pungono come vespe irritate. Ma anche attraverso il pessimismo e l'ironia un po' cinica, traspare tutta la bontà, tutta la gentilezza d'animo dello scrittore parigino, che amò così squisitamente le più belle effimere cose della terra: le donne e i fiori.
a. s.
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