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La libellula che volteggia nei prati, portando su due ali di velo un corpo di smeraldo o di zaffiro, è stata per molto tempo una specie di cimice grigia vivente nel fango delle acque. Viene il giorno in cui, in un dolce sole di primavera, essa esce dalla melma arrampicandosi, e sale in cima allo stelo flessibile d'una sagittaria, le cui foglie sembrano ferri di freccia, o d'un giunco acquatico coronato di fiori di rosa. La pelle della cimice si strappa, e la libellula, la signorina, ne esce scintillante volteggiando e fugge sui prati.
Un solo sguardo d'amore basta a produrre negli esseri umani questa metamorfosi....
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O amore, dono celeste, tu sei il sole interiore e fecondo, che indora e fa germogliare il pensiero come l'altro sole indora e matura le mèssi; amore, vita dell'anima, sorgente di tutte le gioie, di tutte le virtù, di tutte le forze!
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In amore, c'è uno che ama e l'altro che è amato. Non v'è che una somma d'amore da spendere fra due amanti: quel che l'uno spende di più, l'altro lo spende di meno. L'amore nasce di niente e muore di tutto. Ci si ama senza ragione, ci si dimentica senza motivo. La costanza non è un attributo necessario dell'amore.
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È una cosa assai singolare l'orrore che hanno istintivamente le donne giovani o vecchie per la vecchiaia. Non v'è parola ch'esse pronuncino con maggior disprezzo e disgusto della parola vecchio. Prendete una ragazza di sedici anni, prendete una donna di cinquant'anni; voi potete essere sicuro prima che, se essa vuol testimoniare della repugnanza o uno sdegno misto d'odio contro qualcuno o contro qualche cosa, essa gli affibbierà l'epiteto di vecchio, si tratti di un uomo o di un cappello. Se anche, per caso, essa sente il bisogno di dare all'oggetto della sua antipatia parecchi epiteti, si può contare che quello di vecchio sarà collocato per ultimo come il più forte. Per quanto duro sia un aggettivo, vecchio ne è sempre il superlativo.
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L'amore, spogliato dei ricchi colori da cui lo adorna la fantasia, non è che un piacere che si può gustare soltanto in due, – come una partita a scacchi o a domino. Sarebbe da saggi, forse, chiedere alle donne solamente dei piaceri....
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Le parole d'amore, così pallide, così scolorite, non sono che uno sforzo impotente che fa l'uomo in quei momenti in cui l'amore gli fa intravedere una felicità più grande della natura; egli vorrebbe confondere così le sue sensazioni con quelle della donna che ama; egli vorrebbe unire le due anime, egli vorrebbe che ciascuno potesse gioire della sua felicità e di quella dell'altro, e identificarsi insieme, perdersi l'uno nell'altro, come due gocce d'acqua, come due fiamme.
Ma allora, simile all'angelo decaduto, è agli attributi di Dio ch'egli osa pretendere, volendo confondere con sè l'oggetto del suo amore, volendo tutto racchiudere in sè.
O forse, particella della Divinità, come tutto ciò che esiste, egli aspira a riunirsi alle altre particelle. Desiderio che segue l'uomo ovunque, e che si manifesta in tutti i suoi amori, in tutte le sue felicità, in tutte le sue sofferenze.
Quando l'uomo ama e desidera la donna, quand'egli contempla il cielo e il sole, quando s'inebria del profumo dei fiori e delle foglie, sono altrettanti amori che tendono allo stesso scopo, a completarsi...
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Il solo amore sul quale si possa contare, il solo di cui si possa essere orgogliosi, è l'amore d'una donna che ha avuto degli amanti....
Infatti il primo amore d'una donna le è ispirato da una vaga curiosità, da dei bisogni indeterminati, da una inclinazione involontaria che la porta ad obbedire al voto della natura, alla riproduzione della specie.
Tu, od io, o un altro, essa ci rivestirà indifferentemente colle attrattive che la sua impazienza immaginaria ha prestate all'uomo ch'essa dice di amare. – L'amore di una ragazza, a sua insaputa, è più per il sesso che per l'individuo; – più tardi, la donna sa discernere le sensazioni, essa non confonde più i desideri per il sesso colla sua preferenza per l'individuo; essa è in pari colla natura, essa appartiene alla società.
La donna, così com'è, è una finzione.
La natura ha creato la femmina e la riproduzione per il piacere;
L'uomo ha creato la donna e l'amore;
Due belle finzioni, – senza le quali, dopo aver soddisfatto alla legge della riproduzione, noi dovremmo, come i fiori, e quasi così rapidamente com'essi, appassire e morire.
La ragazza vi ama, forse perchè siete un uomo simpatico, o perchè voi siete il primo uomo che le parla d'amore, o piuttosto ancora, e più semplicemente, – perchè voi siete un uomo ed essa è una donna.
La donna che ha avuto degli amanti, e che può fare dei paragoni, – e che non ha nella retina una immagine fantastica che si attacca come una maschera sul primo uomo che essa guarda e lo adorna d'un fascino ch'egli non ha, – questa donna vi ama, perchè voi siete voi, perchè lei è lei.
L' amore della prima è l'attrazione d'un sesso per l'altro. – Se essa non amasse voi, essa amerebbe necessariamente un altro; questo amore è la soddisfazione d'un bisogno; la ragazza vi ama, com'essa ama l'acqua che la disseta, anche se fosse torbida e sgradevole al gusto.
L'amore della seconda è l'amore dell'individuo: – se essa non v'incontrasse, sarebbe possibile che non amasse mai nessuno; essa vi ama come si ama il liquore che si sceglie in mezzo a cento altri, e che si beve non perchè si ha sete, ma perchè è dolce e gradevole al gusto.
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Non c'è che un amore nella vita d'un uomo.
La donna può amare più volte, quanto a lei; ma essa non ha che un amore da dare, ed è il primo.
Questo amore, è il fresco profumo della rosa novella fiorita; – ma, quando essa ama una seconda volta, il suo amore non ha più che il sapore che danno le foglie secche delle rose a una tisana salutare, o delle conserve che si fanno colle bacche scarlatte delle rose di siepe; – c'è qualcosa che non ha nome, che è perduto, e che non si ritrova mai più.
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Lo spirito delle donne è così fatto: siate coraggioso, grande, generoso, onesto, se potete, sono delle qualità accessorie, qualora voi non le aveste, ciò non v'impedirà di riuscire, purchè non siate ridicolo; ma se sembrate ridicolo un solo istante, siete perduto.
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L'amico di una donna può, col favore di un momento e di un'occasione, diventare suo amante; ma l'uomo ch'essa non ha mai visto, ha mille volte più probabilità favorevoli di lui per riuscire.
L'amore d'uno sconosciuto turba, sorprende, inebria; quello d'un amico è come il fuoco a cui ci si avvicina a gradi: esso può scaldare, ma non brucia.
C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità; quando s'è spremuto il succo d'un limone, per una limonata o per lavarsi le mani, si getta via ugualmente la scorza.
È lo stesso dell'uomo che si è conosciuto e amato – come amante o come amico. Non c'è più nulla di nuovo in lui, – e d'altronde lo si vede tal quale è.
Perchè l'amore, di solito, non dura che fino al momento in cui stava per diventare ragionevole e fondato su qualcosa.
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Vi sono nell'amore due epoche, separate da una crisi difficile.
La prima attrattiva dell'amore è la novità; quasi tutti gli amori muoiono con essa, perchè allora non c'è più niente, – la novità non esiste più: l'abitudine non c'è ancora. – Ma se l'amore sopravive a questa crisi e diventa un'abitudine, non muore più.