Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. I

MECCANICA GENERALE.

LAVORO ED ENERGIA.

54

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54. In generale in tutti i meccanismi in moto il complesso delle resistenze passive aumenta con la velocità; cosicchè se all’inizio del moto il lavoro motore supera il lavoro resistente, l’eccesso convertendosi in forza viva fa crescere la velocità e con essa il lavoro perduto; si raggiunge presto l’equilibrio dinamico, nel quale l’aumentato lavoro resistente eguaglia l’intero lavoro motore, e la velocità del meccanismo diviene costante. La inevitabile presenza delle resistenze d’attrito adunque fa sì che a una forza costante non corrisponde mai in pratica un moto uniformemente accelerato, ma si ottiene dopo un certo tempo un moto uniforme; questo fatto mascherò per molti secoli (fino a Leonardo da Vinci) il vero spirito della legge d’inerzia, poichè generò la falsa convinzione che per avere un moto uniforme è necessario l’intervento di una forza costante, senza la quale la materia tenderebbe a restare in quiete.

Quando le forze motrici son debolissime, e son perciò presto eguagliate dalle forze d’attrito, l’equilibrio dinamico può esser raggiunto per velocità molto piccole. Così delle particelle minutissime, più pesanti dell’aria, possono apparentemente rimaner sospese in essa, mentre in realtà cadono lentissimamente; ne è un esempio la nebbia. Il Fisico inglese Stokes dedusse una formola la quale permette di determinare le dimensioni delle particelle sospese, conoscendosi la velocità, piccolissima, della loro caduta. Questo calcolo, come vedremo, ha acquistato una certa importanza nelle moderne ricerche sui fenomeni elettrici.


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