IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
58. Elasticità di forma. — I corpi possono essere deformati per trazione, per compressione, per flessione e per torsione. In tutti i casi, finchè non si oltrepassino certi limiti mutevoli da corpo a corpo, la deformazione risulta sensibilmente proporzionale alla forza che l’ha prodotta.
La trazione può essere provocata sospendendo un filo o una sbarra verticalmente a un estremo, e applicando all’altro estremo dei pesi. L’allungamento ottenuto è proporzionale alla lunghezza primitiva del corpo, al peso traente e inversamente proporzionale alla sezione.
La compressione non può esser esercitata su fili ma su sbarre cilindriche o prismatiche, prendendo cura di evitare il loro incurvamento. Lo stesso peso agendo nei due sensi, cioè producendo allungamento o compressione della medesima sbarra, determina eguali variazioni di lunghezza.
Chiamasi coefficiente di allungamento l’aumento di
lunghezza di ciascun centimetro di un filo di 1 mm2 di sezione sotto
l’azione di 1 Kilogrammo-peso. Indicandolo con l, il numero inverso dicesi modulo
d’elasticità della sostanza da cui il corpo è costituito. Così il vetro ha
il coefficiente d’allungamento
e il modulo
d’elasticità 7000. Ciò significa che un filo di vetro della sezione di 1 mm2
si allunga, sotto l’azione di 1 Kg., di
di centimetro per ogni centimetro della sua lunghezza
iniziale.
La flessione di una sbarra è proporzionale al quadrato della sua lunghezza, e inversamente proporzionale alla larghezza e al cubo dello spessore. In conseguenza si richiede uno sforzo minore per inflettere egualmente una lamina a sezione rettangolare nel senso in cui è minore lo spessore.
Per lo studio della torsione di una sbarra cilindrica basta fissarla a un estremo e applicare all’altro una carrucola sulla gola della quale è avvolto un filo destinato a esercitare lo sforzo deformatore. L’effetto dipenderà dal momento della forza torcente e quindi dal prodotto della forza applicata per il raggio della carrucola. L’angolo di torsione è proporzionale al momento suddetto, alla lunghezza della sbarra, e inversamente proporzionale alla quarta potenza del raggio della sbarra.
Se si tratta di un filo sottile, converrà disporlo verticalmente e tenderlo alquanto con un peso. In ogni caso occorrerà evitare, con opportune disposizioni, che la sbarra o il filo si inflettano, oltre che torcersi, sotto l’azione della forza deformatrice.