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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
60. Elasticità susseguente. Isteresi. — In realtà i fenomeni non procedono così semplicemente come noi li abbiamo descritto finora. Anzitutto le deformazioni non sono esattamente proporzionali alla forza deformatrice, anche se son molto piccole; inoltre l’azione della forza lascia una piccola traccia nel corpo, cioè una deformazione permanente che non si elimina sopprimendo la forza: se perciò il corpo è sottoposto a una serie di forze crescenti prima, e decrescenti poi, la forma del corpo dipende non solo dalla forza attuale, ma dalla serie di forze a cui fu precedentemente sottoposto.
Questo fenomeno ebbe il nome di isteresi elastica ed è stato sottoposto ad accurata indagine sperimentale dal Cantone che ne ha dato le leggi e ne ha dedotto la spiegazione dell’attrito interno e quindi dello smorzamento delle oscillazioni elastiche.
In generale questi fenomeni sono più accentuati nei metalli ricotti, sottoposti cioè a un riscaldamento, e poscia a un raffreddamento lentissimo; invece i corpi si avvicinano alle condizioni elastiche ideali per il rincrudimento dovuto alla lavorazione, al passaggio alla filiera ecc.; e meglio ancora per la tempera, consistente nel riscaldamento a temperatura elevata seguito da un brusco raffreddamento. Una grande influenza ha anche la natura del metallo, poichè alcuni si approssimano abbastanza alle condizioni ideali, come l’acciaio temperato, e altri se ne allontanano fino a presentare una specie di pastosità, come il piombo.