Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. I

MECCANICA GENERALE.

ELASTICITÀ DEI SOLIDI.

61. Tenacità, durezza, ecc.

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61. Tenacità, durezza, ecc. — Quando le deformazioni superano un certo limite, le forze di coesione vengono definitivamente superate e il corpo si rompe. Si chiama appunto coefficiente di rottura di una sostanza il peso necessario per rompere un filo avente la sezione di 1 mm2. I corpi che hanno un grande coefficiente di rottura si dicono dotati di una grande tenacità. Ha grande influenza in questi fenomeni il modo d’azione, più o meno improvviso, della forza, e l’essere o no il corpo sottoposto a tremiti o ad altre perturbazioni; di tutto ciò si deve tener conto nel calcolo della resistenza dei materiali da costruzione.

Non è da confondere poi con la tenacità la durezza, che è la resistenza opposta dai corpi alla scalfittura con arnesi appuntiti, e che può essere, come nel diamante, accompagnata dalla fragilità, per cui taluni corpi vanno in pezzi sotto l’azione di piccole forze deformatrici. Si chiamano poi corpi duttili quelli che, come il platino si lasciano tirare in fili molto sottili, e malleabili quelli che si lasciano distendere, come l’oro, in foglioline di piccolissimo spessore.

Molti corpi infine, sotto l’azione di uno sforzo debole ma di lunga durata, subiscono deformazioni rilevanti. Così la ceralacca, che ha una certa fragilità, si inflette notevolmente se è tenuta per lungo tempo sospesa agli estremi; la pece in pezzi, tenuta in un recipiente forato, si salda a lungo andare in unica massa, che vien fuori a grosse gocce dai fori. Un comportamento analogo presentano anche i metalli comuni quando son sottoposti a enormi pressioni su tutta la superficie esterna; e ciò costituisce come uno stato di transizione tra lo stato solido e lo stato liquido, qual’è offerto del resto in condizioni normali dai corpi pastosi e vischiosi, es. la cera in vicinanza del punto di fusione, il miele, gli sciroppi molto densi, che non si saprebbe decisamente classificare come solidi come liquidi.

 

 


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