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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
70. Galleggianti. — Un corpo parzialmente o totalmente immerso è adunque soggetto a due forze: l’una è il proprio peso, ed è applicata nel centro di gravità del corpo, l’altra è la spinta, eguale al peso del liquido spostato e applicata nel centro di gravità di questo.
Se il peso supera la
spinta il corpo andrà a fondo; se è eguale il corpo starà in equilibrio a qualunque
altezza; se il peso è minore della spinta, il corpo emergerà parzialmente, fino
a che il suo peso eguagli la spinta subita dalla sola parte immersa. Ma in
quest’ultimo caso, se il corpo è omogeneo, il suo centro di gravità si troverà
al di sopra del centro di spinta; ed è facile riconoscere che, in generale,
l’equilibrio non sarà stabile. La stabilità sarà certo ottenuta con un corpo
immerso eterogeneo avente in basso una notevole densità, tale che il suo centro
di gravità sia al di sotto del centro di spinta. Così è stabile l’equilibrio di
un tubo di vetro chiuso in basso e portante del mercurio. Ma anche quando il
centro di spinta è al di sotto l’equilibrio può essere stabile, se alla
declinazione del corpo corrisponde tale variazione di forma della parte immersa
che la nuova spinta tenda a ricondurre il galleggiante nella posizione
primitiva. Questo avviene, per la loro forma speciale, nei bastimenti.
Ma noi non possiamo addentrarci in simili particolari.