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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
72. In conseguenza delle attrazioni tra le molecole di un liquido (coesione) e delle attrazioni tra quelle di un liquido e quelle di un solido che si toccano (adesione), si manifestano dei fenomeni, detti capillari, i quali costituiscono un’apparente eccezione alle leggi dell’idrostatica. Citeremo i principali:
1° Una lamina di vetro
ben pulita, immersa in un bicchiere d’acqua, solleva intorno a sè il liquido
circostante (fig. 49) che non ha perciò nelle vicinanze del solido la
superficie libera piana e orizzontale. Alla superficie libera curva che si
determina in vicinanza della lamina si dà il nome di menisco. In questa
esperienza ci si è serviti di acqua e vetro, cioè di un solido che è bagnato
dal liquido; se si rifà l’esperienza con un solido non bagnato dal liquido,
come avviene del vetro col mercurio, si constata che la superficie libera del
liquido si deprime in vicinanza del solido, costituendo un menisco
convesso (fig. 50).
2° Immergendo un cerchio di fil di ferro nell’acqua saponata, ed estraendolo con garbo, resta aderente al filo una intera pellicola liquida molto sottile che occupa tutta l’area abbracciata dal filo, e che ha tutte le proprietà di una lamina elastica tesa al contorno. Così essa si avvalla, assumendo la forma di una borsa, soffiandovi contro leggermente; e al cessare della forza deformatrice riprende subito la forma piana. Questa lamina, quindi, che resta aderente al contorno malgrado il suo peso, possiede una certa elasticità di forma.
3° Una piccola goccia di mercurio, disposta su una lastra orizzontale di vetro, assume la forma sferica; e se è schiacciata da un corpo esterno riprende dopo l’allontanamento di questo la forma sferica — possiede cioè anch’essa elasticità di forma. — Invece una goccia d’acqua, versata sopra una lastra di vetro ben tersa, la ricopre per intero, distendendosi in una lamina molto sottile, e rimane aderente al vetro anche capovolgendo la lastra. Analogamente una bacchetta di vetro immersa nell’acqua si copre di un velo liquido, e una goccia del liquido resta aderente in basso malgrado il suo peso.
4° In un tubo di vetro sottile (fig. 51) immerso
nell’acqua questa si porta a un livello più alto che all’esterno, e la
superficie terminale assume una forma concava; lo stesso avviene con due tubi
comunicanti di diametro molto diverso. Invece se il tubo è immerso nel mercurio
(fig. 52), questo si porta più in basso nel tubo stretto, assumendo nella
superficie terminale la forma convessa. Gl’innalzamenti o le depressioni nel
tubo sottile o capillare sono inversamente proporzionali al diametro del tubo (legge
di Jurin).